A seguito delle numerose anomalie
riscontrate nel bando del Comune di Itri per l’affidamento
della gestione e manutenzione dell’illuminazione pubblica,
Rifondazione Comunista ha inoltrato un esposto alla Procura della
Repubblica competente per territorio e all’Autorità Nazionale
Anticorruzione (ANAC), presieduta dal Magistrato Raffaele Cantone. I
dubbi manifestati alle due autorità di controllo sono in gran parte
gli stessi già esposti al Commissario Prefettizio del Comune di Itri
nel precedente appello, ovvero le diverse presunte irregolarità e
incongruenze riscontrate, tra le quali nello specifico:
Il riferimento nel bando di Itri
ad una determina del comune di Fondi, apparentemente dovuto ad un
errore durante un copia-incolla fatto male (é valido un atto
amministrativo che basa le sue fondamenta su un atto di un altro ente
?) e il rimandare per eventuali controversie al Tribunale di Pistoia.
Il dubbio che, essendo i due
bandi praticamente identici e avendo già appurato il TAR del Lazio
la mancata rispondenza della ditta ad importanti clausole del
capitolato di gara del comune di Fondi, quali l’istallazione del
numero di luci richiesto in altri comuni o i requisiti in possesso
del progettista, tanto da annullare l’affidamento nel suddetto
Comune, la stessa problematica non riguardi anche il nostro bando.
La probabilità che i giorni di
decorrenza tra il momento di indizione del bando e quello ultimo di
presentazione delle offerte siano inferiori ai minimi dettati dalla
legge, ovvero che il bando non sia stato in Albo Pretorio
il tempo minimo previsto (52 giorni).
Anche quest’ultimo probabile
grossolano errore potrebbe essere stato causato dal copia incolla del
bando di Fondi, o dalla fretta di “chiudere” il cerchio il prima
possibile, addirittura in concomitanza con la vicina città
Resta certo che tale condotta ha
prodotto l’aggiudicazione con un ribasso minore del 3% su una base
d’asta superiore ai due milioni di euro (per esempio il solo
ribasso del 10% , pur sempre esiguo, avrebbe voluto dire un risparmio
di 230 mila euro per le casse comunali) e la partecipazione quanto
meno insolita di una sola ditta per un intervento tutto sommato non
di altissima tecnologia (visti anche i risultati ottenuti) , ma
che rientra nelle possibilità di azione di molte aziende. Risulta
altrettanto evidente che interventi così costosi non rispettino gli
standard qualitativi minimi come segnalato anche dall’Osservatorio
Astronomico di Campo Catino, Ente Regionale di Monitoraggio per
l’inquinamento luminoso, né la tempistica dettata dal verbale di
consegna dei lavori secondo la quale gli interventi sarebbero dovuti
terminare a Giugno del 2015. Rimane misteriosa pertanto la ragione
per la quale il Comune non abbia applicato le spettanti penali.
Ci stupisce come sulla vicenda ci
sia stato il totale silenzio da parte di tutte le forze politiche di
Itri, malgrado i fatti denunciati fossero facilmente verificabili. Ci
sorprende come, ad eccezione di alcune dichiarazioni dell’ex
Sindaco ( peraltro sui social network , quindi non assimilabili del
tutto a delle dichiarazioni ufficiali) , nessun partito ,
associazione , singolo politico, abbiano detto una sola parola al
riguardo. Una vicenda in cui l’ex Maggioranza , ed in particolar
modo Sinistra Unita a cui apparteneva l’Assessore competente ,
avrebbe avuto il dovere di replicare fugando i tanti dubbi, ma non lo
ha fatto evidentemente perché non in grado di farlo. E’ ancor più
sorprendente come la vicenda non sia stata rimarcata da nessuna
componente avversa all’ex Maggioranza, che in teoria ne avrebbe
avuto tutto l’interesse. Eppure nei mesi scorsi su argomenti meno
importanti sono volate parole grosse tra ex maggioranza ed ex
opposizione o tra i componenti della prima, che rendono ancor più
insolito questo silenzio imbarazzante. L’unica spiegazione logica
di quanto accaduto è che al di là delle esibizioni di facciata gli
opposti schieramenti sostengano in realtà le stesse identiche
politiche liberiste e che le divisioni siano frutto solo di guerre
intestine tra comitati di interesse locali che si contendono
aspramente l’osso, attualmente in fase di studio per decidere a
quale carrozzone aggregarsi in vista delle prossime elezioni. I
Comunisti non possono fare altro che opporsi duramente a questo
“Partito Unico” ricostruendo pazientemente una vera alternativa
ad esso che rappresenti gli interessi delle classi popolari oggi
ignorati.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”