"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

giovedì 10 dicembre 2015

Bando illuminazione Itri : Il Prc presenta esposto ad Autorità Anticorruzione e Procura

A seguito delle numerose anomalie riscontrate nel bando del Comune di Itri  per l’affidamento della gestione e manutenzione dell’illuminazione pubblica, Rifondazione Comunista ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica competente per territorio e all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), presieduta dal Magistrato Raffaele Cantone. I dubbi manifestati alle due autorità di controllo sono in gran parte gli stessi già esposti al Commissario Prefettizio del Comune di Itri nel precedente appello, ovvero le diverse presunte irregolarità e incongruenze riscontrate, tra le quali nello specifico:
Il riferimento nel bando di Itri ad una determina del comune di Fondi, apparentemente dovuto ad un errore durante un copia-incolla fatto male (é valido un atto amministrativo che basa le sue fondamenta su un atto di un altro ente ?) e il rimandare per eventuali controversie al Tribunale di Pistoia.
Il dubbio che, essendo i due bandi praticamente identici e avendo già appurato il TAR del Lazio la mancata rispondenza della ditta ad importanti clausole del capitolato di gara del comune di Fondi, quali l’istallazione del numero di luci richiesto in altri comuni o i requisiti in possesso del progettista, tanto da annullare l’affidamento nel suddetto Comune, la stessa problematica non riguardi anche il nostro bando.
La probabilità che i giorni di decorrenza tra il momento di indizione del bando e quello ultimo di presentazione delle offerte siano inferiori ai minimi dettati dalla legge,  ovvero che il bando non sia stato in Albo Pretorio il tempo minimo previsto (52 giorni).
Anche quest’ultimo probabile grossolano errore potrebbe essere stato causato dal copia incolla del bando di Fondi, o dalla fretta di “chiudere” il cerchio il prima possibile, addirittura in concomitanza con la vicina città
Resta certo che tale condotta ha prodotto l’aggiudicazione con un ribasso minore del 3% su una base d’asta superiore ai due milioni di euro (per esempio il solo ribasso del 10% , pur sempre esiguo, avrebbe voluto dire un risparmio di 230 mila euro per le casse comunali) e la partecipazione quanto meno insolita di una sola ditta per un intervento tutto sommato non  di altissima tecnologia (visti anche i risultati ottenuti) , ma che rientra nelle possibilità di azione di molte aziende. Risulta altrettanto evidente che interventi così costosi non rispettino gli standard qualitativi minimi come segnalato anche dall’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, Ente Regionale di Monitoraggio per l’inquinamento luminoso, né la tempistica dettata dal verbale di consegna dei lavori secondo la quale gli interventi sarebbero dovuti terminare a Giugno del 2015. Rimane misteriosa pertanto la ragione per la quale il Comune non abbia applicato le spettanti penali.
Ci stupisce come sulla vicenda ci sia stato il totale silenzio da parte di tutte le forze politiche di Itri, malgrado i fatti denunciati fossero facilmente verificabili. Ci sorprende come, ad eccezione di alcune dichiarazioni dell’ex Sindaco ( peraltro sui social network , quindi non assimilabili del tutto a delle dichiarazioni ufficiali) , nessun partito , associazione , singolo politico, abbiano detto una sola parola al riguardo. Una vicenda in cui l’ex Maggioranza , ed in particolar modo Sinistra Unita a cui apparteneva l’Assessore competente , avrebbe avuto il dovere di replicare fugando i tanti dubbi, ma non lo ha fatto evidentemente perché non in grado di farlo. E’ ancor più sorprendente come la vicenda non sia stata  rimarcata da nessuna componente avversa all’ex Maggioranza, che in teoria ne avrebbe avuto tutto l’interesse. Eppure nei mesi scorsi su argomenti  meno importanti sono volate parole grosse tra ex maggioranza ed ex opposizione o tra i componenti della prima, che rendono ancor più insolito questo silenzio imbarazzante. L’unica spiegazione logica di quanto accaduto è che al di là delle esibizioni di facciata gli opposti schieramenti sostengano in realtà le stesse identiche politiche liberiste e che le divisioni siano frutto solo di guerre intestine tra comitati di interesse locali che si contendono aspramente l’osso, attualmente in fase di studio per decidere a quale carrozzone aggregarsi in vista delle prossime elezioni. I Comunisti non possono fare altro che opporsi duramente a questo “Partito Unico” ricostruendo pazientemente una vera alternativa ad esso che rappresenti gli interessi delle classi popolari oggi ignorati.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”


sabato 21 novembre 2015

Farmacia Comunale, speculazione privata.

Il circolo "Mariano Mandolesi" del Partito della Rifondazione Comunista, che da sempre si è battuto per l'istituzione di una farmacia comunale pubblica, come può essere visionato dal programma elettorale delle ultime amministrative, scaricabile dal blog prcgaeta.blogspot.it, non ha potuto fare a meno di seguire le ultime vicende del bando di gara, ogetto di un esposto dell'Associazione antimafia Antonino Caponnetto ai Prefetti di Roma, Napoli, Salerno, Caserta e Latina.
Di pochi giorni fa è la smentita del consorzio COFIAL, costitutosi tra i comuni di Bracciano, Castel Madama, e Gaeta, per la selezione attraverso bando pubblico di un socio privato per la gestione delle farmacie nei tre diversi comuni laziali, che definisce false e strumentali le accuse della Caponnetto. Gestore privato che dovrà apportare l’80 per cento dei 520 mila euro necessari per la costituzione della “Laziofarma - Farmacie Pubbliche Laziali S.p.A.”, società a capitale misto, che assumerà il rischio imprenditoriale insieme ai Comuni, per quanto possa essere rischioso aprire e gestire una farmacia, ma soprattutto si occuperà interamente della riscossione dei dividendi.
Non sappiamo se il problema sia di natura legale come sottolineato dalla Caponnetto, saranno gli inquirenti a decretarlo non l'autocertificazione di un consorzio nato ad hoc, rimane però indifeso il principio politico, nel silenzio finora più assoluto delle opposizioni consiliari, secondo cui la sanità, come l'istruzione, l'acqua, i servizi cimiteriali, l'illuminazione e tutti i beni comuni devono essere pubblici, e non soggetti alle leggi di mercato. Principio che da oltre 30 anni sembra aver ceduto davanti alle privatizzazioni selvagge dell'ideologia dominante: il Neoliberismo.
E' paradossale inoltre che l'unico consigliere comunale, nonchè capogruppo di Forza Italia, ad essersi opposto a tale procedimento con una serie di diffide, faccia parte invece della maggioranza, a testimoniare la più volte da noi evidenziata disomogenità di questa amministrazione, unita solo da interessi economici personalistici e per il bene di pochi a discapito dell'intera comunità cittadina, che persino quando si tratta di istituire un provvedimento a prima vista utile e necessario alla città, non si fa problemi a permettere che dei privati ci speculino sopra.


Circolo PRC intercomunale "Mariano Mandolesi" Itri – Gaeta.

martedì 3 novembre 2015

Venerdì 6 Novembre tutti in piazza per i DIRITTI di TUTTI !!!

Il circolo intercomunale Itri Gaeta del Partito della Rifondazione Comunista “Mariano Mandolesi” aderisce al Corteo indetto dall'Unione Sindacale di Base “Per i diritti di tutti”, che si terrà a Formia Venerdì 6 novembre prossimo con partenza dal “Dono Svizzero” alle 17:30. Il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto all'abitare, il diritto alla salute oltre ad essere argomento delle nostre lotte, sono purtroppo anche i bersagli principali delle politiche di austerity imposte dalla Trojka alle amministrazioni a tutti i livelli istituzionali, dal Nazionale con il Job Act, il decreto Lupi, la nuova riforma sulla Sanità, passando dal Regionale con i finti palliativi del progetto garanzia giovani, con la distruzione dolosa del sistema sanitario pubblico, arrivando fino al locale, dove dopo averci tolto anche il diritto di voto per eleggere un'amministrazione provinciale, ormai un lusso riservato ai soli amministratori comunali, stiamo subendo direttamente sulla nostra pelle la chiusura di fabbriche, ospedali, gli sfratti, e assistiamo all'aumentare di nuovi poveri a favore dell'arricchimento di pochi sempre più pochi che spesso sono in combutta con multinazionali o criminalità organizzata. Come Comunisti abbiamo il dovere di far prendere coscienza ai nostri concittadini del potere che hanno di combattere contro questo sistema economico ormai senza più freni, unendoci in un fronte Anticapitalista che abbia l'obiettivo di arrestare la privatizzazione selvaggia del nostro territorio e dei beni comuni a livello locale, e l'uscita dall'Euro e dalla Nato a livello nazionale. Pertanto invitiamo tutti i cittadini, le associazioni e i comitati di lotta del territorio a scendere in piazza a manifestare e partecipare al dibattito pubblico che si terrà al termine del Corteo a piazza Vittoria.



Circolo PRC “Mariano Mandolesi” Itri – Gaeta.

domenica 1 novembre 2015

IMPORTANTE ACCERTAMENTO MEDICO PRECLUSO A DONNA INDIGENTE DI GAETA

Il Consiglio Popolare denuncia: Non si tratta di un caso isolato. Aderiamo al corteo del 6 Novembre a Formia.


La definitiva distruzione del sistema sanitario pubblico sul nostro territorio, che da tempo denunciamo nell’indifferenza generalizzata di gran parte del mondo politico e dell’Amministrazione comunale, è ormai giunta ad uno stadio avanzatissimo. Lo testimonia quanto accaduto ad una cittadina gaetana di circa 60 anni, la quale ci ha coinvolto nella propria vicenda a dir poco vergognosa. La donna affetta da una grave disfunzione tiroidea ha avuto urgente bisogno di un’ecocardiografia, esame comune ed un tempo disponibile presso numerose strutture in tempi ragionevoli. Malgrado il nostro supporto attivo e la certificazione medica in possesso della donna abbiamo accertato con lei che presso alcune strutture dotate dell’apparecchiatura necessaria, quali ad esempio il vicino nosocomio di Fondi, l’esame non viene più eseguito se non in caso di ricoveri, per carenza di personale. In altre strutture quali il “Dono svizzero” di Formia ed il “Goretti” di Latina per lo stesso accertamento si prevedono tempi superiori ai 5 mesi, inaccettabili per situazioni tanto urgenti. In sostanza l’unico modo per ottenere l’esame menzionato nei tempi richiesti è rivolgersi ad una struttura privata pagando 120 Euro, somma di cui la donna, attualmente in stato di indigenza, non disponeva. La stessa paziente ha potuto infatti effettuare l’esame di cui aveva bisogno solo grazie ad un intervento di solidarietà nei suoi riguardi. La sorte di non potersi curare, se non ci si può permettere di sborsare soldi al privato di turno, è ormai regola per i cittadini di Gaeta che disponevano di una struttura ospedaliera di tutto rispetto ormai quasi completamente smantellata e per i residenti dell’intero circondario. Abbiamo approfondito le nostre ricerche apprendendo che nell’ambito della provincia e addirittura in gran parte della Regione l’attesa di 5 mesi non è un’eccezione ma  per importanti accertamenti quali endoscopie, ecodoppler color, visite ortopediche, oculistiche, dermatologiche, etc.. i tempi di attesa previsti possono superare abbondantemente un anno. Intanto si continua nel tentativo patetico di buttare fumo negli occhi ai cittadini parlando di “case della salute” e presentando tali strutture come risoluzione futura di ogni problema mentre queste ultime, già esistenti da tempo in comuni quali Sezze, altro non sono che grandi ambulatori medici e non possono certo sostituire la funzionalità di una struttura ospedaliera. Si distrugge un sistema un tempo efficiente e gratuito per favorire il profitto dei privati, mentre sul pubblico si scaricherà sempre più solo il peso degli interventi più costosi e meno remunerativi, quali le urgenze.  Il disegno in atto è chiaro e ampiamente condiviso da Centrodestra e Centrosinistra. Ha solide fondamenta negli accordi europei quali il Trattato di Lisbona, che prevedono la privatizzazione dei servizi e l’abbattimento dello stato sociale. Questo disegno scellerato trova oggi nel Partito Democratico e nei suoi alleati i principali esecutori ad ogni livello, lungo una filiera  che parte dal governo nazionale passando  dalla Regione Lazio, fino al governo della provincia ed alle amministrazioni comunali di opposti schieramenti. L’ennesima controriforma in atto del Governo Renzi contro il sistema sanitario nazionale non è che l’ultimo e più duro attacco che moltiplicherà disavventure quali quella vissuta  dalla nostra concittadina. Alla luce di quanto esposto il Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta aderisce ed invita i cittadini a partecipare al corteo indetto dal Sindacato USB a Formia per il diritto alla salute, al lavoro e alla casa che si radunerà venerdì 6 Novembre alle 17:30 nei pressi dell’ospedale “Dono Svizzero”.         
 
 
Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta
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lunedì 19 ottobre 2015

Segnalazione del Comitato “Pandora” di Itri al Commissario con richiesta di annullamento dell’appalto di pubblica illuminazione.

Giovedì 15 Ottobre il Comitato civico “Pandora” di Itri ha consegnato al Commissario Prefettizio Dr.ssa Raffaella Vano un plico contenente la seguente richiesta di annullamento riguardante l’ultimo appalto di Pubblica Illuminazione, alla luce delle numerose incongruenze riscontrate, corredato da un’ampia documentazione e da numerosi allegati tecnici e fotografici. Questo in previsione del prossimo incontro con il Commissario previsto per il 29 Ottobre, giorno in cui avverrà anche la consegna delle numerose firme raccolte tra i cittadini, e di ulteriori possibili segnalazioni che il Comitato sta valutando di fare ad altre istituzioni ed autorità di controllo preposte. Di seguito il testo.


Oggetto: Annullamento Appalto Pubblica Illuminazione




Alla c.a. Commissario Prefettizio del Comune di Itri
Dr. Raffaella Vano


La nostra richiesta si riferisce alla gara d’appalto ad evidenza pubblica, con oggetto la Concessione del Servizio di Pubblica Illuminazione e relativo Efficientamento Energetico. 
Come molti già hanno potuto constatare, nel momento in cui il Concessionario ha messo mano all’esecuzione del contratto, presto sono balzate agli occhi dei cittadini diverse anomalie:
  • impatto estetico non contestualizzato (particolarmente nei tre centri storici);
  • metodo di lavoro degli operai poco ortodosso e a tratti non rispettoso del decoro urbano;
  • fasci luminosi proiettati per lo più a caso e palesemente in violazione della disciplina regionale sull’inquinamento luminoso;
  • altri disagi e criticità segnalate dai privati cittadini. 

A seguito di ciò un gruppo di Volontari ha cercato di comprendere le cause che hanno consentito un approccio così precario per un servizio di Pubblica Utilità ad un intervento di rilevanza economica importante, che si aggira oltre i due milioni di euro, il quale sarebbe dovuto essere prima di tutto un intervento innovatore per il nostro Comune. Quindi, si è iniziato ad analizzare la faccenda in maniera più approfondita e si è appreso che la società vincitrice della gara europea indetta dal Comune di Itri per l’aggiudicazione del suddetto servizio, ultimamente ha vinto gare con oggetto simile un po’ in tutto il circondario. In particolare nel Comune di Fondi, a luglio di quest’anno, la gara per l’aggiudicazione dello stesso servizio, è stata oggetto di una vicenda giudiziaria presso il Tribunale Amministrativo Regionale. La ditta Concessionaria dell’appalto Fondano e cioè la stessa ditta dell’appalto Itrano, è stata dichiarata non idonea all’esecuzione dei lavori e quindi non idonea all’aggiudicazione della Gara con conseguente revoca dell’appalto, per carenza dei requisiti tecnico-finanziari necessari per poter partecipare alla gara d’appalto, gli stessi previsti dal Bando di Gara di Itri.
Sulla base di un’analisi della documentazione si rilevano le seguenti anomalie:
1) Il Bando del comune di Fondi per il servizio analogo è IDENTICO a quello del Comune di Itri ad eccezione fatta degli importi, della denominazione ufficiale ed indirizzo (Comune di Itri anziché Fondi). Non solo. A conferma di quanto da noi sostenuto, nel Bando di Itri si fa riferimento, al capo VI.3 comma a), alla determinazione n° 708 del 25/06/2014- Tale determinazione non è del Comune di Itri bensì del Comune di Fondi (Allegati i due Bandi gemelli), disciplinare di gara Fondi/Itri, determinazione dirigenziale 708 25/06/2015 Comune di Fondi.)
2) La Sentenza del TAR del Lazio n°00520/2015 Reg. Prov. Coll. – n° 00159/Reg. Ric che ha annullato l’appalto del Comune di Fondi, rileva:
  • la mancanza dei requisiti tecnici (la ditta Concessionaria ha prodotto documentazioni attestanti lavori pregressi presso il Comune di Minturno per 4300 punti luce nei precedenti tre anni. in realtà, come accertato dal Tar in sede di controversia, i punti luce sono circa 3800). Questi requisiti sono gli stessi previsti dal disciplinare di gara del Bando del Comune di Itri;
  • La carenza dei requisiti relativi alla tipologia di lavori svolti precedentemente dal progettista;
Da qui sorge la necessità di verificare se il progettista fosse lo stesso anche per il Comune di Itri e se tutti i requisiti per accedere alla gara siano stati rispettati.


3) Un aspetto non marginale è che i due bandi sono stati emanati a distanza di 14 giorni l’uno dall’altro, ad agosto 2014, e le rispettive aggiudicazioni a distanza di due giorni nel mese di ottobre 2014. Inoltre, alcuni dei requisiti richiesti da ambedue i bandi, a detta del Giudice Amministrativo, non sono stati presentati nemmeno in sede di ricorso svoltosi circa un anno dopo, luglio 2015. Ulteriore dimostrazione questa, che la ditta non li possiede quei requisiti;
4) Si evince un diffuso disagio conseguente alla sostituzione dei corpi illuminanti, oggi fatto oggetto di una Petizione Popolare che raccoglie centinaia di sottoscrizioni. A nostro parere i nuovi corpi illuminanti costituiscono gravi violazioni della L.R. 13 Aprile 2000 n. 23 sulla riduzione e prevenzione dell’Inquinamento Luminoso. Ad esempio:
  • ex art. 12 i fasci luce dei corpi illuminanti dovrebbero avere coni luminosi non superiore ai 90°, mentre in realtà sono stati installati corpi illuminanti (plafoniere) con coni luminosi di 150° (vedi scheda tecnica Theos in allegato e foto in allegato).
  • Lo stesso articolo vieta, nell’ illuminazione di edifici di particolare interesse storico/architettonico, l’emissione di fasci luminosi rivolti verso la volta celeste e l’abbassamento dell’intensità luminosa alle ore 23,00 con successivo spegnimento, salvo deroghe Sindacali per eventi di particolare importanza, alle ore 24,00. Guardando il Castello Medievale nelle ore notturne si vede un’imponente scia luminosa proiettata verso l’alto e quindi un’ulteriore violazione dell’art. 12 (vedi foto).
Inoltre nell’abitato di Sant'Angelo sono state semplicemente sostituite le vecchie lampade con nuove lampade a LED le cui caratteristiche illuminotecniche indicano la qualità di 3000K (gradi kelvin). La scala Kelvin, a cui fa riferimento anche la normativa regionale, con 3000 indica valori che dovrebbero produrre una luce calda e non bianco latte (vedi foto ), e pertanto riteniamo che il valore indicato sul bulbo della lampada è falso. Inoltre non si rileva il produttore della lampada, quindi, non si può risalire alle reali caratteristiche tecniche dei dispositivi installati, come disciplinato dal punto 1.3 del contratto, il quale nello specifico prevede “…un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, dimensione, qualità e prezzo.”
5) Ulteriore incomprensibile stranezza, l’art 32 del Contratto di Concessione per l’Affidamento della Gestione, etc, etc tra Comune di Itri e ditta D’urso Impianti srl, stabilisce che : “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato e perciò il Foro di Pistoia” .
6) la S.p.A. Finworld che ha rilasciato garanzia fideiussoria per conto della D’Urso Impianti Srl sia per il contratto del Comune di Fondi che per quello del Comune di Itri è stata cancellata d’ufficio dall’elenco delle società fideiussorie della riconosciute dalla Banca d’Italia in data 06 Giugno 2015 e ed è rientrata nel pre detto elenco in data 28 Agosto 2015.
Insomma, i dubbi sugli aspetti burocratici, particolarmente dopo una comparazione con la situazione di Fondi, sono doverosi e diversi, sugli aspetti pratici le carenze sono lampanti.
E’ auspicabile una puntuale verifica della rispondenza dei lavori finora effettuati con quanto definito nel Progetto Esecutivo redatto dalla ditta Appaltatrice e, sulla base delle gravi perplessità illustrate nei punti precedenti, una attenta disamina di tutte le fasi del procedimento che hanno portato all’aggiudicazione della Concessione del Servizio, a partire dalla formulazione del bando, aggiudicazione della relativa gara, stipula del contratto, corretta esecuzione dello stesso. Quindi doverose verifiche e sopralluoghi dettati dalla normativa a tutela del contesto ambientale e storico in cui si opera e sopratutto sul rispetto degli alti valori del nostro ordinamento quali, legalià, buon andamento dell’amministrazione pubblica, trasparenza ed economicità.
Alla luce di quanto esposto, dopo attenta verifica da parte Sua, richiediamo l’annullamento dell ‘ appalto tra la ditta D’urso Impianti ed il Comune di Itri regolato dal Contratto di Concessione Rep. 2100 del 11 Marzo 2015.


COMITATO “PANDORA”


giovedì 15 ottobre 2015

Bando illuminazione Itri: Il PRC segnala altre incongruenze e responsabilità

Nel precedente appello al Commissario prefettizio Rifondazione Comunista aveva evidenziato le inadempienze ed inadeguatezze che si sono verificate durante l’installazione delle ormai famigerate luci al LED. Andando avanti nella nostra indagine insieme ai cittadini del Comitato che sta raccogliendo le firme per la petizione popolare, sono venute alla luce tutta una serie di anomalie e di grossolanità nel bando e nel susseguente contratto di affidamento dell’appalto. Veniamo ai punti.
Innanzi tutto il bando di gara è stato effettuato tramite una procedura aperta. A tale gara ha partecipato UNA (1) SOLA ditta, e già questa è un’anomalia vista l’entità dell’importo (2 MILIONI e 370 mila euro).  Tale gara è stata aggiudicata con un’offerta al ribasso del 3%. Un ribasso a dir poco ridicolo in un periodo storico in cui le aziende arrivano a ribassi anche del 40% , come testimoniato da numerosi altri bandi. Perché la maggioranza De Santis non ha optato per una gara a LICITAZIONE PRIVATA, ovvero un bando in cui l’Amministrazione invita un certo numero di aziende con i requisiti adatti a svolgere la gara? Di solito, come si può vedere da esempi analoghi di comuni limitrofi (Formia, Latina, Pomezia), il numero di aziende invitate si aggira intorno alle 15. Tale Sistema è oggi il più diffuso perché  garantisce concorrenza ed ampia partecipazione.
Perché nel bando di gara al paragrafo VI.3 punto i) si afferma: “aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida”? Perché non tutelarsi dal rischio di avere un solo offerente inserendo una clausola che rende nullo il bando in caso di una sola offerta o comunque al di sotto di un numero minimo di offerte ? Non sono isolati i casi di bandi gara annullati perché in presenza di una sola offerta.
Come mai inoltre il bando è talmente simile (praticamente UGUALE) a quello di Fondi, pubblicato solo 2 settimane prima di quello di Itri (8/08/14 il primo, 22/08/14 il secondo, entrambi nel laborioso mese di Agosto)? Come è possibile che entrambi i bandi fanno riferimento alla stessa determina dirigenziale, paragrafo VI.3) punto a) “appalto indetto con determinazione a contrattare n. 708 del 25 giugno 2014”. I due comuni hanno emesso una determina dirigenziale sullo stesso argomento, lo stesso giorno, con lo stesso numero di protocollo? Sembra improbabile, più probabile è che durante il copia e incolla del bando di Fondi i solerti burocrati abbiano dimenticato di eliminare il riferimento alla determina del comune di Fondi (determina che esiste a Fondi, ma non nel comune di Itri con quel protocollo e quella data). In tal caso è valido un bando che fa riferimento ad una determina che non esiste? A prescindere da quest’ultimo dubbio sembrerebbe chiaro che il bando di affidamento dell’illuminazione pubblica è stato deciso a Fondi ed Itri ha obbedito solertemente (anche troppo). In tutto questo il Consiglio comunale (maggioranza e opposizione), ma in particolar modo la maggioranza e in essa il Partito Democratico che non spese una parola in merito e Sinistra Unita (a cui apparteneva l’Assessore competente in materia)  cosa facevano? Si discuteva di aria fritta?!  Variante si, variante no, sposto questo assessore qui, prendo questa delega , perdo quella… E il solerte Assessore all’ambiente ? Troppo occupato con i distributori dell’ “acqua“ ? Anche questi assegnati  tramite  bando con un'unica offerente, anche qui ad una ditta vicina ad amministratori di Acqualatina.
Infine è d’obbligo un’ osservazione sul contratto stipulato dopo l’assegnazione, si tratta di un documento a dir poco grossolano, anche qui copiato (magari consegnato al comune dalla stessa ditta). Addirittura al capitolo 32 recita “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato è perciò il foro di Pistoia”.
Di fronte a tali gravi incongruenze ed apparenti irregolarità che non fanno che sommarsi alle altre e numerose già segnalate, il PRC torna a chiedere l’intervento del Commissario Prefettizio affinché verifichi quanto esposto e valuti se vi sono le condizioni per l’annullamento in autotutela.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

martedì 22 settembre 2015

Appalto di illuminazione a Itri: Rifondazione si unisce all'appello dei cittadini rivolgendosi al Commissario Prefettizio.



Più di un anno fa Rifondazione Comunista denunciò in solitudine la privatizzazione in corso del servizio di illuminazione pubblica di Itri sottolineando come, sul modello di quanto già accaduto ad esempio nella gestione dell'acqua e del cimitero comunale, l'ingresso dei profitti avrebbe condotto anche in questo ambito ad un servizio inadeguato a svantaggio dei cittadini. Oltre a ciò rimarcammo come tali scelte aumentassero notevolmente il rischio di infiltrazioni malavitose. Sottolineammo pubblicamente come gli obiettivi auspicabili del risparmio energetico, economico e della tutela ambientale fossero possibili e più convenienti attraverso un intervento pubblico. Purtroppo la "defunta" maggioranza a sostegno di De Santis proseguì inesorabile sulla propria strada e ad oggi le nostre previsioni si sono già mostrate esatte. L'affidamento alla ditta “D'Urso impianti SRL” per un periodo di ben 15 anni in cambio di 2 milioni e 370 mila Euro, IVA esclusa, ha mostrato da subito conseguenze disastrose. L'imposta comunale TASI continuerà a gravare pesantemente sulle tasche dei residenti colpendo in modo particolare le fasce più deboli, mentre i proventi del tanto sbandierato risparmio energetico, prodotto dall'istallazione di luci al LED, sono destinati a rimpinguare unicamente le tasche dei privati. A fronte di un canone annuo salato e costante, che rimarrà per lo meno invariato negli anni a venire, solo la ditta D'Urso guadagnerà sull'abbattimento dei consumi. I primi interventi messi in atto dal gestore sugli impianti cittadini si attestano intanto su livelli qualitativi a dir poco scadenti, di dubbia rispondenza alle clausole contrattuali e addirittura alle normative regionali in vigore riguardanti l’inquinamento luminoso (L.R. n. 23/2000, D.G.R. n. 447/2008). Numerosi cittadini denunciano infatti come i LED installati nel centro storico siano del tutto inadeguati al contesto ed abbiano snaturato completamente l'aspetto originario di suggestivi quartieri come “S. Angelo”. Qui le accecanti luci bianche entrano prepotentemente anche in molte abitazioni illuminandole a giorno. Paradossalmente altri quartieri lamentano invece un livello di illuminazione di gran lunga insufficiente. Entrambi i casi sono frutto di interventi all'insegna della più completa improvvisazione sotto gli occhi di tutti, che hanno avuto il risparmio della ditta sulle spese spettanti come minimo comun divisore ed unica ragione. L'intervento promesso di potenziamento della rete cittadina non è stato eseguito e la maggior parte dei pali della luce vecchi e fatiscenti non sono sati sostituiti. La ditta si è limitata a riverniciare qualche lampione e a sostituire le sole lampadine con prodotti di ignota e dubbia qualità, privi di potenziometro e con modalità di intervento spesso imbarazzanti (si è fatto ricorso in alcuni casi a carta stagnola e spillatrici, o si osservano fili elettrici scoperti!). Guarda caso la sostituzione delle luci eseguita è l'unico intervento che consente il risparmio sui consumi, corrispondente al guadagno della ditta che peraltro ha già incassato un lauto anticipo sulla cifra complessiva. E' bene ricordare che interventi simili, anche in alcuni comuni limitrofi, hanno previsto invece l'istallazione di impianti di ultima generazione predisposti per la connessione wireless ad internet e sistemi di videosorveglianza. Non da ultimo bisogna rimarcare che la stessa ditta, sulla base di un appalto praticamente identico, ha subito da poco un provvedimento di revoca ad opera del TAR nel vicino comune di Fondi, a seguito di ricorso presentato dalla società concorrente. Gli organi competenti hanno infatti accertato la mancata rispondenza al disciplinare di gara. Le incongruenze accertate dalla sentenza riguardano il mancato possesso del requisito di aver svolto interventi della stessa natura su almeno 4000 punti luce per altre pubbliche amministrazioni nei tre anni precedenti e le mancate qualifiche richieste per il lavoro di progettazione. A nostro avviso identiche incongruenze potrebbero essere ravvisate per l'affidamento ricevuto nel comune di Itri. Sarebbe quanto meno doveroso accertarlo immediatamente oltre a verificare possibili inadempienze relative alle condizioni del bando. Ci uniamo pertanto ai cittadini che hanno intrapreso una petizione popolare indirizzata al Commissario prefettizio documentando quanto esposto ed invitiamo tutti a sottoscrivere il testo presso il Pub "I Miserabili", il "Pozzo dell'artista" e l'edicola centrale o in occasione dei banchetti che presto saranno predisposti in Piazza. Qualora il Commissario e le autorità competenti ravvisassero gli estremi per la revoca dell'appalto facciamo appello affinché il servizio torni ad essere pubblico, ritenendo la privatizzazione selvaggia la vera origine delle problematiche riscontrate. Nella speranza che presto altre aggregazioni politiche e associazioni si uniscano a questo appello ricordiamo che le stesse forze responsabili di quanto accaduto e molto altro presto torneranno a chiedere senza vergogna il vostro voto!
CIRCOLO PRC "MARIANO MANDOLESI"

giovedì 10 settembre 2015

CHE FINE HA FATTO IL “MUSEO FANTASMA”?

Rifondazione Comunista  interroga Sindaco ed ente Parco sull’ennesimo spreco.


L’Amministrazione Mitrano passerà forse alla storia come “la Giunta degli sprechi” sperperando milioni di Euro in rotonde, marciapiedi, verde pubblico e assurdi progetti faraonici al costo salatissimo di una politica finanziaria irresponsabile e di una tassazione iniqua. Intanto continua a non investire risorse adeguate per fattori ben più necessari quali servizi, strutture pubbliche funzionali, politiche sociali o interventi che migliorino l’offerta turistica con serie ricadute economiche, settori nei quali si registrano invece tagli e scelte difficilmente comprensibili. E’ il caso del Museo sulla flora e la fauna marina e del Golfo, parte del più ampio complesso “Real Museo Ferdinando”, nel cuore di Monte Orlando e all’interno dell’area delle polveriere. Il sito, inaugurato in pompa magna da oltre tre anni, non è mai stato aperto al pubblico e risulta ancora misteriosamente precluso. Contiene numerose riproduzioni in scala naturale di animali marini, molti schermi e computer destinati alla trasmissione di illustrazioni audiovisive, alcuni dei quali addirittura connessi tramite telecamere Wireless ai nidi del falco pellegrino. Tutto da tempo ultimato e a quanto ci risulta in perfetta conformità con le norme vigenti. Un allestimento costosissimo e all’avanguardia frutto di studi approfonditi per cui vennero investiti fondi copiosi, che ora giace completamente inutilizzato e rischia di deteriorarsi o di essere preda di facili furti. L’Area peraltro include un belvedere considerato tra i più belli e suggestivi di Gaeta, prima accessibile a tutti, ora chiuso e destinato all’oblio con l’adiacente museo. Eppure proprio le bellezze storiche e paesaggistiche del nostro Parco avrebbero potuto e dovuto contribuire a rafforzare quell’offerta necessaria per sviluppare un turismo di qualità che travalicasse le settimane estive appena trascorse, oltre a donare agli stessi residenti e alle scuole del territorio altri stimoli culturali e bellezze. A questo si aggiunga che il servizio di bus navetta che prima rendeva accessibili numerosi importanti siti storici, naturalistici e religiosi di Monte Orlando anche a molti cittadini soprattutto anziani o con problemi di deambulazione è stato da tempo di fatto soppresso. Colpisce e lascia sgomenti in modo particolare che tali scelte siano frutto di una maggioranza capeggiata da un Sindaco che ha svolto a lungo proprio la funzione di Commissario Straordinario dell’Ente Parco. Il complesso museale di cui parliamo fu in verità voluto e realizzato dalle precedenti amministrazioni. Non ci risulta tuttavia che i loro rappresentanti, oggi seduti tra i banchi dell’opposizione consiliare, abbiano sollevato in merito adeguate richieste e obiezioni, come del resto ciò non avviene per gran parte dell’operato di questa Maggioranza.  Numerosi cittadini che hanno a cuore il nostro patrimonio ci hanno invece interpellato chiedendo con forza e indignazione quali siano le motivazioni per cui il sito risulti ancora chiuso e per le quali lo stesso Primo Cittadino avrebbe preteso che rimanesse tale, senza tuttavia spiegarne le ragioni. Pretendiamo pertanto che tali motivazioni, ammesso che esistano, vengano fornite pubblicamente e qualora ne emergessero di valide chiediamo che l’ente Parco e l’Amministrazione comunale agiscano in sinergia per porre fine in tempi rapidi a questa vergogna. 

 Circolo PRC “Mariano Mandolesi”         

mercoledì 2 settembre 2015

BILANCIO FESTA DI LIBERAZIONE 2015 E NUMERI VINCENTI LOTTERIA.



Si è chiusa il 30 Agosto a Gaeta la sedicesima edizione della Festa di Liberazione. Un evento durato tre giorni e svoltosi come al solito nel centro cittadino a pochi metri dal Comune, il cui bilancio in termini politici, organizzativi e di partecipazione è risultato estremamente positivo ripagando pienamente i militanti comunisti dei propri sforzi. Da venerdì a domenica le bandiere rosse e gli emblemi del lavoro hanno sventolato ancora una volta al fianco di cittadini e antagonisti generando l'entusiasmo di molti ed il livore di pochi noti. In occasione dei dibattiti serali si è riscontrata una presenza numericamente consistente ed un grande coinvolgimento dei soggetti interessati dalle tematiche trattate, con in testa i lavoratori delle aziende del territorio in crisi e della scuola. Numerosi anche gli interventi dal pubblico in occasione del confronto sull'Euro con lo studioso Domenico Moro. Anche la parte musicale della festa ha destato grande attenzione e apprezzamento a partire dall'esibizione del noto musicista napoletano Daniele Sepe che ha attratto un vasto pubblico da tutto il circondario, seguita dalle esibizioni di gruppi rock della zona con la collaborazione fuori programma di Roberto Perciballi, cantante del noto gruppo "Bloody Riot", e la performance del maestro Antonio Palladino che ha stimolato i presenti al ballo del liscio e del latinoamericano. Vivo interesse è stato destato nei tre giorni anche dalla mostra di Giuseppe Pignatiello "Da Odino e i Vikinghi a Inri Band" come dagli stand di artigianato e dalle altre esposizioni. Anche la cucina gustosa e i prezzi contenuti e popolari hanno generato grande consenso. Al di là dei singoli elementi positivi della festa sono alcuni aspetti complessivi che non devono sfuggire. Primo: Nel dilagare dei movimenti politici ormai completamente privi di un corpo militante e di una base che partecipi ai processi decisionali, ove l'impegno di pochi (a Gaeta più che altrove) è solitamente finalizzato a personalismi e logiche affaristiche o di potere, decine di comunisti hanno dedicato ancora una volta gratuitamente il proprio tempo e lavoro con generosità al consolidamento della propria organizzazione, strumento di emancipazione degli sfruttati. Secondo: La festa non è stata solo un'occasione di confronto e divertimento ma ha suggellato definitivamente l'alleanza ormai solida tra i Comunisti ed i comitati di lotta locali in cui militano, i cui rappresentanti erano presenti in gran numero, rafforzando il fronte antiliberista e anticapitalista che rappresenta ormai a Gaeta l'unico vero argine contro il Partito Unico del centrodestra e del centrosinistra. Aspettando la prossima edizione di seguito l'elenco dei numeri vincenti della lotteria popolare: 
1) Tablet n 1040 
2 ) Bicicletta n 816 
3) Caffettiera n 1350 
4)Mini Crociera offerta da Kilroy n 34 
5) Piercing offerto da L'Altra Metà n 1020 
6) Ingresso per 2 al Woodpark n 1149 
7) buono 30 euro donna offerto da Kafbel n 1489 
8) buono 30 euro offerto da Pizza Boom Boom n 1365 
9) libro "Club Bilderberg" Domenico Moro n 1306 
10) Cornice offerta da Stefano e Veronique n 940 
11) 1 Kg di Caffè  n 1604

Circolo Prc "Mariano Mandolesi"

domenica 30 agosto 2015

biglietti vincenti lotteria


1  Tablet n 1040
2 Bicicletta n 816
3 Caffettiera n 1350
4 Mini Crociera offerta da Kilroy n 34
5 Piercing offerto da l altra metà n 1020
6 Entrata per 2 al woodpark n 1149
7 buono 30 euro donna offerto da Kafbel n 1489
8 buono 30 euro offerto da pizza boom boom n 1365
9 libro "Club Bilderberg" Domenico Moro n 1306
10 Cornice offerta da Stefano e Veronique cornici n 940
11 Kg di Caffè  n 1604

Per ritirare i premi mandare una mail a SUPERSKANK2002@libero.it

mercoledì 26 agosto 2015

Il 28, 29 e 30 Agosto a Gaeta riapre la Festa di Liberazione

Tra dibattiti, esposizioni, musica e gastronomia. Esibizione di Daniele Sepe.



Anche quest'anno riparte la "Festa di Liberazione" organizzata dai militanti di Rifondazione Comunista del Circolo di Gaeta e di Itri " Mariano Mandolesi". Uno degli appuntamenti più longevi e amati della nostra città, fatta eccezione per le feste religiose, se si considera che ebbe inizio gia' nei primi anni 90 e dopo una breve "pausa di assestamento" siamo arrivati alla sedicesima edizione. Un momento importante di incontro e dibattito soprattutto per i Comunisti e gli antagonisti di tutto il Basso Lazio. Quest'anno l'evento è dedicato al compagno Gaetano, che molti hanno avuto il privilegio di conoscere. Un autentico internazionalista dedicatosi con generosità costante agli altri, con cui diversi di noi hanno condiviso tante battaglie, bei momenti e feste come questa. Un tributo sentito che si accompagna a quello doveroso dedicato ai comitati di lotta locali, veri ospiti d'onore dell'evento. La festa avra' luogo nella consueta Piazza "M. Di Liegro" a Gaeta, vicino al palazzo comunale. Venerdì 28 Agosto alle ore 18:00 si aprirà l'evento con i saluti del Segretario provinciale del PRC Maurizio Frattagli, seguirà alle ore 18:30 un dibattito sul tema del lavoro dal titolo " Uniamo le lotte, riprendiamoci il futuro" con interventi di lavoratori della "Mancoop" di Castelforte e della "Minturno verniciature", aziende della zona recuperate dagli operai, Sergio Bisiani, portavoce del Comitato lavoratori del Golfo e Romolo Calcagno, ricercatore e sociologo. La sera il pezzo forte della kermesse musicale con Daniele Sepe, noto jazzista napoletano e la sua band "Captain Sepe & groove Crew". A seguire proiezione del film di Lucio Pellegrini "Figli delle Stelle". Sabato 29 alle 18:30 dibattito dal tema: " l'Euro: Una gabbia da cui possiamo uscire?" con Domenico Moro, economista e sociologo. La sera Rock dal vivo con Rain Wizard e Gioventù Bruciata. A seguire omaggio a Claudio Caligari con la proiezione del suo film: " L'odore della notte". Domenica 30 alle ore 18:30 dibattito dal titolo "DDL scuola: come resistere e contrattaccare?" con interventi di rappresentanti sindacali, lavoratori autoconvocati della scuola, Vito Meloni, responsabile nazionale scuola del PRC. Sono invitati insegnanti, ATA e studenti per discutere di come riprendere la lotta in vista del nuovo anno scolastico. La sera liscio e Latino americano con Antonio Palladiano al sax per tutti gli amanti del ballo. A seguire estrazione dei numeri vincenti della lotteria popolare. Oltre ad un programma cosi ricco ci saranno esposizioni, stand di artigianato, gastronomia e la mostra video fotografica di Giuseppe Pignatiello " Da Odino e i Vikinghi a Inri band", sui complessi musicali del golfo dagli anni '60 agli anni '80.
 
 
Circolo PRC "Mariano Mandolesi"
Tra dibattiti, esposizioni, musica e gastronomia. Esibizione di Daniele Sepe. - See more at: http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=117438#sthash.SKSUtbbh.dpuf
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lunedì 17 agosto 2015

RIFONDAZIONE COMUNISTA DENUNCIA: “SUI RIFIUTI UNA CATASTROFE ANNUNCIATA”


La gestione dei rifiuti nella città di Gaeta ha raggiunto quest’estate livelli di emergenza e degrado con pochi precedenti. La responsabilità dei cumuli di spazzatura, visibili soprattutto in via Indipendenza o nei pressi delle isole ecologiche site in zona Calegna, Monte Tortone e via Mariano Mandolesi, ma diffusi in gran parte del territorio, viene interamente attribuita dagli amministratori a cittadini poco attenti o turisti incivili, che incappano in pesanti multe per non aver rispettato le modalità del conferimento. Senza voler negare che esistano ovviamente casi di disattenzione e spesso di cattiva educazione è bene precisare che il rispetto delle regole può e deve essere preteso ove le condizioni oggettive lo rendano possibile e vi siano stati il tempo e il modo necessari ad abituare l’utenza alle novità.  Al contrario l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta ha assunto nella nostra città connotati grotteschi fin dai suoi primissimi passi. Contravvenendo alla consueta prudenza adottata in tutti i centri in cui da anni è stata scelta la raccolta capillare prevedendo ampi periodi di sperimentazione che comprendessero a lungo un doppio regime di conferimento (anche un anno), qui i cittadini di molti quartieri si sono visti sottrarre dopo un breve preavviso i vecchi cassonetti mentre molti di loro non avevano ancora i necessari contenitori domestici a disposizione. Viste le prime gravi difficoltà e le numerose lamentele già nel mese di Aprile Rifondazione Comunista si fece portavoce a mezzo stampa di semplici proposte frutto di puro buon senso. Tra queste la convinzione che un regime di conferimento già precario e zoppicante sarebbe entrato definitivamente in crisi durante il periodo estivo alla luce dell’aumento considerevole della popolazione, ci indusse a chiedere un potenziamento notevole del numero delle isole ecologiche e degli orari disponibili per accedere alle stesse, soprattutto in vista dei mesi più caldi. Con nostro stupore notammo invece che oltre a non ricevere alcuna risposta pubblica nel merito, come purtroppo spesso accade, in diverse zone della città le isole vennero addirittura ridotte con l’estate alle porte e molte di esse sono ancora inspiegabilmente inutilizzate e ben visibili dalla strada che costeggia il deposito dell’azienda. In definitiva i cassonetti risultano chiaramente insufficienti e vengono colmati troppo rapidamente, gli orari sono eccessivamente limitativi e in molti sono costretti a scomode trasferte quotidiane in altre zone della città per evitare di doversi mantenere la spazzatura in casa, nella speranza di trovare cassonetti ancora utilizzabili. Non deve sorprendere purtroppo che diversi utenti, magari al secondo o al terzo tentativo vano, abbandonino i sacchetti nei pressi dell’ennesima isola stracolma. Tutto questo naturalmente si riversa in modo negativo sulla qualità del lavoro degli operatori ecologici, costretti a far fronte a continue emergenze e turni di lavoro sempre più pesanti per far fronte ad una gestione scellerata. La cosa più assurda tuttavia è che tale situazione catastrofica si verifichi in una città che paga una tra le somme più alte della provincia in proporzione a popolazione e ampiezza del territorio (sei milioni di Euro annui!) per il servizio in questione e imponga di conseguenza un’aliquota comunale altissima e per nulla diversificata a seconda del reddito dei cittadini, gravando pesantemente soprattutto sulle classi più deboli. Sembra una beffa pertanto che proprio i quartieri più popolari e periferici risentano in misura maggiore dei disservizi. E' bene ricordare inoltre  che le cospicue cifre sottratte dalle nostre tasche vengano tuttora incassate da una società raggiunta da interdittiva antimafia. Per un quadro completo a ciò si aggiunga che anche la selezione del personale impiegato nell’azienda sia avvenuta in base a criteri non trasparenti e che in diversi casi le ragioni delle scelte compiute nelle assunzioni risultino estremamente difficili da comprendere al di fuori di vecchie logiche clientelari. Tutti gli elementi critici elencati sarebbero stati evitabili seguendo l’esempio di altri comuni e promuovendo una sana gestione pubblica, come da noi richiesto da anni nel più totale isolamento. Purtroppo però, come  è ormai noto a settori sempre più vasti della popolazione di Gaeta, non è possibile interloquire con questa Maggioranza o condizionarne le scelte. Bisogna solo mandarli a casa.     


Circolo PRC “Mariano Mandolesi”  

giovedì 6 agosto 2015

premi lotteria festa di Liberazione 2015



1 tablet
2 bicicletta uomo/donna
3 macchina del caffè' trivalente
4 mini crociera per due offerta da Kilroy
5 piercing offerto da l'Altra Metà
6 ingresso per due offerto dal Parco Avventura di Itri ( wood Park)
7 Buono 30 € kafbel donna 
8  Buono da 30 euro di pizza offerto da Pizza Boom Boom
9 Libro di Domenico Moro " CLUB BILDEMBERG: Gli uomini che comandano il mondo"
10 cornice con stampa
11 1 kg di caffe'

mercoledì 15 luglio 2015

RIFONDAZIONE COMUNISTA SUL “CASO PIGNATIELLO”: MITRANO E ACQUALATINA SONO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.


Quanto accaduto a Giuseppe Pignatiello, concittadino gaetano che ha denunciato la propria condizione attuale anche al nostro Partito, rappresenta in modo esemplare quale sia la situazione politica e sociale in cui versa Gaeta. Purtroppo sappiamo bene che non si tratta di un caso isolato ma della manifestazione più sorprendente di un malessere sempre più diffuso, come testimoniato da molti altri esempi da noi denunciati. Colpito nel 2014 da una grave forma tumorale è considerato ora invalido totale e permanente al 100%. A seguito di questa disgrazia vive da tempo di un misero sussidio e di una piccola  attività di B&B, costituita da una sola stanza ricavata dalla propria camera da letto. In una condizione così difficile egli non solo non ha trovato alcun tipo di sostegno ma sta addirittura subendo un accanimento a dir poco cinico e assurdo. Malgrado egli abbia comunicato da tempo ad “Acqualatina” la propria sopraggiunta condizione di indigenza, dovuta a fattori che nulla hanno a che vedere con la responsabilità personale dello sventurato, la società non ha mai risposto alle sue segnalazioni. Questa in precedenza era stata invece solerte come al solito nell’ inviare l’apposita lettera in cui minaccia di ridurre o sospendere il flusso dell’acqua a seguito del debito accumulato, poco più di 400 Euro. Lo stesso malcapitato non ha nemmeno potuto usufruire delle modeste agevolazioni previste per piccoli nuclei familiari con reddito inferiore ai 6000 Euro annui (quasi nullatenenti) poiché gli è stato richiesto a tale scopo l’ISEE del 2012, anno in cui svolgeva ancora il proprio lavoro. Il Sig. Pignatiello non è certo capitato meglio rivolgendosi ai Servizi Sociali del Comune di Gaeta, non a caso attualmente diretti da un’Amministrazione che come è noto è tra le più convinte sostenitrici del gestore privato della nostra acqua. Qui inizialmente venne rassicurato del fatto che avrebbe avuto diritto in tempi rapidi almeno ad un contributo “una tantum” di 600 Euro, oltre alla pur discussa “Social Card” di Mitrano. Le iniziative non avrebbero certo risolto i gravi problemi di Pignatiello e del suo nucleo familiare. Lascia comunque sgomenti apprendere che, a circa due mesi dalle prime segnalazioni dello stesso, neanche queste siano state messe in campo, salvo un contributo iniziale di 40 Euro (quaranta) e un’esenzione dal pagamento della tassa relativa ad un parcheggio. Tutto questo accade in un Comune la cui Maggioranza al governo sperpera spavaldamente milioni di Euro in numerose e faraoniche opere di abbellimento e “restyling” di dubbia utilità, regala cifre importanti ai giovani a prescindere dal reddito per l’acquisto di una bicicletta, aumenta in modo indiscriminato ed incontrollato tutte le aliquote (tra le più alte della Provincia!) a fronte di disservizi intollerabili quali quelli riscontrati a seguito dell’introduzione della raccolta della differenziata, privatizza tutto ciò che può essere svenduto. Una disparità inaccettabile che conferma la natura classista di questa Giunta, solidale con gli interessi ristretti di benestanti, privilegiati e piccoli potentati economici, del tutto indifferente al disagio crescente dei tanti che per frutto della crisi o della cattiva sorte si trovano in difficoltà e quando possono non hanno altra scelta che andarsene da Gaeta. La nostra massima solidarietà con cittadini quali Pignatiello non è sufficiente. L’unica opposizione credibile ed efficace a questo stato di cose e agli interessi che lo determinano può nascere dalla costruzione di un fronte sociale unito di lavoratori, pensionati, disoccupati e precari, molti dei quali già riuniti in diversi combattivi comitati di lotta. Oggi di fatto essi sono in gran parte privi di una rappresentanza e schiacciati tra la Giunta Mitrano ed una finta opposizione complice e legata alle stesse lobby.  

Circolo PRC “Mariano Mandolesi”         

giovedì 9 luglio 2015

SANITA’: Fondi KO, chiude Gaeta e a Formia garantite poco più che le urgenze.

Mitrano e Bartolomeo uniti nella dismissione!

Le nostre previsioni sul futuro del servizio sanitario pubblico in provincia di Latina, espresse soprattutto in concomitanza con l’approvazione del nuovo Piano triennale della ASL, si stanno già mostrando purtroppo esatte. Ciò risulta particolarmente evidente proprio nel Sud pontino. Il PRC denunciò come il progetto in corso avesse l’obiettivo di chiudere definitivamente i piccoli centri ospedalieri quali Gaeta e smantellare i presidi  di Fondi e Terracina. Tutto in cambio delle promesse “Case della Salute” come quella annunciata per Gaeta e Minturno, niente altro che grandi ambulatori per i quali peraltro mancano le più essenziali risorse. In secondo luogo si prometteva il potenziamento di Formia e di Latina, annunciando la creazione di grandi poli d’eccellenza senza avere a tale scopo fondi, strutture né personale. I due Centri infatti versano come è noto in condizioni sempre più difficili e risultano congestionati proprio a causa dell’incremento dell’utenza. Ciò ha l’obiettivo principale di favorire gli interessi della sanità privata e convenzionata che riceve già copiosi finanziamenti pubblici per le prestazioni crescenti, incrementa di giorno in giorno i suoi profitti e foraggia politici collusi di ogni schieramento. Se i tagli cospicui colpiscono ovunque, a risentirne maggiormente sono proprio le ASL periferiche come la nostra. Basti pensare che la richiesta di un milione di Euro di finanziamento per la ASL di Latina è stata respinta dalla Regione a fronte di ben 66 milioni concessi alla ASL di Roma in vista del Giubileo. Restando solo al territorio a noi più prossimo si registra come presso il “San Giovanni di Dio” a Fondi il servizio di Chirurgia venga notevolmente ridimensionato a seguito dell’eliminazione delle degenze notturne, limitandosi di fatto ad oggi solo a piccoli interventi in day hospital. Questo quadro rischia di mettere pesantemente in discussione anche i servizi di Endoscopia, Ostetricia e Ginecologia, fiore all’occhiello del nosocomio per efficienza e numero di prestazioni erogate. Intanto vengono eliminati  anche gli ultimi servizi dell’Ospedale “Di Liegro” di Gaeta come la Chirurgia ambulatoriale e il reparto di Oncologia, lasciando ormai quasi vuota una struttura per cui di recente erano stati spesi milioni di euro… a proposito di sprechi. Ciò è denunciato lodevolmente da Comitati civici di lotta quali il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”, cui va tutto il nostro sostegno, ma accade nella più totale e scandalosa indifferenza del mondo politico locale. L’utenza di Gaeta e di Fondi, come quella degli altri centri limitrofi, si riversa pertanto sempre più sul “Dono Svizzero”, con rischi crescenti in caso di urgenze alla luce soprattutto del traffico veicolare estivo. Questo mentre a Formia non vengono neanche annunciate le azioni di potenziamento da tempo promesse bensì, al contrario, si registra il drastico e quasi completo ridimensionamento degli interventi chirurgici di elezione, soprattutto durante i mesi più caldi. Gli interventi svolti infatti sono ormai per la maggior parte d’urgenza o oncologici. Ciò alla luce del permanente blocco del “Turn Over” che determina una crisi di personale insostenibile in particolar modo nel periodo delle ferie e non risolvibile grazie alle 32 deroghe annunciate a livello provinciale. Anche il reparto di Ortopedia di Formia vive una condizione di gravissima difficoltà a causa delle sole tre unità disponibili residue e sono emersi forti timori in vista del periodo più complesso dell’anno. E’ bene ricordare ai cittadini non solo che il PRC non smetterà di battersi al loro fianco contro questo stato di cose inaccettabile, ma che tutto ciò non è frutto del destino bensì ha dei precisi responsabili. E’ responsabile la Giunta Regionale di Zingaretti in primo luogo, sostenuta dal PD e da SEL, che ha diretto le politiche di austerità in perfetta sintonia con le passate Amministrazioni di destra. Sono responsabili i Sindaci quali Cosmo Mitrano e Sandro Bartolomeo, che hanno approvato con il loro voto il nuovo Piano di tagli, mostrando di difendere gli stessi interessi e sostenere le medesime politiche, al di là delle distinzioni di facciata. Sono responsabili i partiti di opposizione vera o presunta che avrebbero dovuto combattere su di un tema tanto importante al fianco dei cittadini anche a livello locale, ma se ne sono dimenticate o hanno fatto solo finta. Sono responsabili infine Dirigenti quali Cordoni e Caporossi, di cui abbiamo già chiesto le dimissioni a suo tempo, che invece di adempiere al proprio ruolo garantendo l’efficienza del servizio e il diritto alla salute, si sono prestati a fungere da bassa manovalanza per il progetto di demolizione controllata sotto gli occhi di tutti.       


Circolo PRC “Enzo Simeone” Formia
Circolo PRC “Mariano Mandolesi” Itri-Gaeta
 

giovedì 2 luglio 2015

NON SOLO ALL’EXPO: LICENZIATO A GAETA DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO NEL CAMPO SAN CARLO.

Il licenziamento di Antonio Palladino porta alla luce un’altra delle nefandezze causate delle privatizzazioni di Mitrano: il lavoro “volontario” e senza garanzie.



I danni causati dalle politiche di privatizzazione del Sindaco Mitrano riguardano evidentemente anche il campo del lavoro. Era questo uno dei rischi da noi sempre denunciati quali possibili conseguenze di questa serie di provvedimenti dell’Amministrazione comunale.

Casi poco chiari di bandi di gara e project financing sfavorevoli agli interessi dei contribuenti stanno di fatto consegnando la gestione dei servizi pubblici della città in mano a soggetti privati a condizioni invece assai vantaggiose per questi ultimi. Inoltre  possiamo dire che anche per le persone più attente è assai difficile stare appresso a tutte le concessioni, gli atti di spesa, i contributi e i rimborsi a privati effettuati dall’attuale Amministrazione comunale. Non sappiamo ad esempio quanti siano i cittadini a conoscenza del fatto che attualmente l’impianto del Campo Sportivo San Carlo è stato dal Comune concesso in gestione alla “NSA”, Associazione Sportiva Dilettantisca, per un periodo di 3 anni che intercorre dal 01.01.2014.  Nel caso della suddetta società possiamo però constatare che a fronte di un canone annuo di 100 euro+IVA e una garanzia fideiussoria rappresentata da una cauzione provvisoria del 2% dell’importo totale dovuto (pari quindi a 6 euro) essa gestisce l’unico campo da calcio comunale attualmente agibile, percependo i proventi di tale gestione che dovrebbero derivare principalmente dalle tariffe per gli accessi ai servizi dell’impianto da parte degli utenti e delle società sportive.


Non sappiamo precisamente neppure quale sia il vincente progetto di gestione presentato dalla Ass. NSA e quali gli interventi migliorativi apportati da questa società agli impianti di un campo da più parti considerato tuttora poco più che praticabile. Quel che invece purtroppo conosciamo è il drammatico fatto capitato ad un dipendente della stessa e tutte le vicissitudini negative che il lavoratore sta attraversando. Stiamo parlando del Sig. Antonio Palladino, persona nota quale ottimo musicista professionista di lunga data. Purtroppo a causa di gravi problemi familiari egli ha dovuto più di recente rinunciare alla sua storica attività che lo portava fuori città pure per lunghi periodi, per cercare invece un impiego che gli permettesse di vivere più stabilmente nella sua abitazione in Gaeta dove risiede e dove si necessita della sua disponibilità. Costretto da queste esigenze, il Palladino ha così potuto lavorare dal 24.10.2013 quale dipendente della Ass. NSA presso il Campo Sportivo San Carlo svolgendo funzioni di custode, magazziniere e di pulizia e manutenzione.


Questo fino al 18 marzo 2015,  giorno nel quale nel corso del rapporto di lavoro ha subito un grave infortunio di cui tuttora riporta conseguenze. In seguito a questo spiacevole episodio il Sig. Palladino è stato licenziato tramite semplice comunicazione telefonica. Fino ad allora, nonostante l’evidente natura subordinata, il suo rapporto di lavoro continuativo non sembrerebbe essere mai stato appropriatamente regolarizzato, né egli regolarmente retribuito per la quantità e la qualità del lavoro stesso. Il lavoratore infatti per contratto risultava essere solo ed unicamente un volontario, condizione per la quale non ha potuto usufruire di indennità da infortunio e trattamento di fine rapporto o neppure di assistenza sanitaria garantita dal lavoro (i tanto criticati casi di lavoro volontario all’EXPO di Milano sembrano aver avuto quindi precedenti simili e meno illustri a Gaeta). Tutto ciò gli ha comportato danni tali per i quali adesso egli si trova in condizioni di indigenza, senza un reddito, impedito nello svolgere attività fisiche e quindi anche incapace a provvedere alle personali spese mediche. Antonio Palladino tramite azioni legali sta ora cercando di far valere i suoi diritti di lavoratore, anche tramite l’ausilio di testimoni e di prove prodotte per dimostrare l’incongruenza fra la quantità di lavoro prestata per la società NSA e i rimborsi spese ricevuti da essa. A lui va innanzitutto tutta la nostra solidarietà e tutto il sostegno possibile da parte del Partito della Rifondazione Comunista, a partire da quello derivante da queste nostre ulteriori e manifeste denunce. La questione infatti ci sembra avere natura non solo giudiziaria ma pure di interesse politico.


Ci chiediamo infatti come sia possibile che all’interno di strutture pubbliche possano sussistere condizioni di lavoro del genere. Se possiamo affermare che ai sensi del TUEL e dell’art.1677 c.c il Comune di Gaeta è comunque solidamente responsabile con il soggetto gestore, al contempo ci chiediamo più in generale come può l’amministrazione Mitrano tollerare che società che gestiscono in appalto suoi beni e servizi possono operare utilizzando situazioni contrattuali di lavoro di questa specie. Come ci si può disinteressare a tal punto delle condizioni di lavoro all’interno di strutture comunali in seguito a un proprio bando di gara? Ci chiediamo a questo punto quanti e quali altre gravi situazioni lavorative possono ritrovarsi in questa “zona d’ombra” determinata dalle concessioni e gli appalti del Comune di Gaeta. Ci risulta addirittura che ad oggi, nonostante una regolare istanza inviata dal proprio legale in data 23 Aprile 2015, il Palladino non ha neppure ricevuto dal Comune alcuna risposta a proposito dell’accesso agli atti riguardanti il bando di gara d’appalto concluso con la concessione della gestione del Campo San Carlo alla NSA. Questo comportamento dell’ente pubblico è inaccettabile ed avviene nonostante componenti dell’Amministrazione siano a conoscenza della situazione.


Prendiamo atto pure del fatto che tutto questo avviene in una città ancora colpevolmente sprovvista di Regolamento per l’utilizzo delle Strutture Sportive, fattore che non può che accentuare gli aspetti di scarsa trasparenza e possibile clientelismo che spesso si ravvisano nella gestione dei servizi comunali durante l’attuale Amministrazione.  Tra l’altro ravvisiamo per tutti questi impianti rischi sociali ed erariali nel caso in cui, dopo aver fatto gravare su i contribuenti i costi di ristrutturazione (come nel caso dello Stadio Riciniello), si procedesse comunque poi a privatizzare la gestione delle stesse.


Dopo tutti i casi più evidenti riguardanti acqua ed illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, rifiuti urbani, spazi culturali, spiagge e verde comunale, i dannosi ed esosi effetti dei progetti di privatizzazione ideati o condivisi in modo accondiscendente dall’Amministrazione Mitrano ci convincono sempre più delle valide ragioni della nostra proposta per la costituzione di una Azienda Speciale comunale che gestisca invece questi beni e servizi  in modo più trasparente ed economico per i cittadini residenti, garantendo tra l’altro condizioni di lavoro migliori per i dipendenti e riducendo i rischi di penetrazione malavitosa nel tessuto della nostra città.



Circolo PRC “Mariano Mandolesi”