"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

venerdì 15 giugno 2012

L'IMU CI STRANGOLA, VOGLIAMO LA PATRIMONIALE!


Il 18 Giugno scade il termine per il pagamento della prima rata dell' IMU. Ancora una volta il Governo Monti scarica il prezzo della crisi sulle classi popolari, imponendo una tassa onerosa ai possessori di immobili. Anche la prima casa, bene primario, viene tassata allo 0,4% della rendita catastale. L'aliquota per le seconde case è fissata allo 0,76%, senza alcun incremento progressivo in base al numero degli immobili posseduti. La pratica dell'affitto concordato, che prevedeva in molti comuni sgravi fiscali per i proprietari che affittavano ad un prezzo equo, viene depotenziata dalle nuove regole. Ad essere colpiti sono gli interessi sociali delle fasce meno abbienti della società, che subiscono già gli effetti dell'impoverimento dei salari, dello smantellamento dello stato sociale, della perdita dei diritti del lavoro, dei tagli all'istruzione e alla sanità pubbliche, della privatizzazione dei servizi. Il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e la Federazione della Sinistra chiedono che l'IMU venga sostituita con un'imposta patrimoniale che coinvolga i depositi superiori agli 800.000 Euro. Tale provvedimento consentirebbe introiti al di sopra dei 20 miliardi di Euro per le casse dello Stato, molto maggiori di quelli ottenuti con l'IMU.
Attraverso questa nuova imposta il Governo Monti si conferma quale rappresentante dei poteri forti, dei padroni e delle banche e continua a strangolarci grazie al PD, al PDL e all' UDC che lo sostengono.

martedì 12 giugno 2012

Il PRC Gaeta denuncia la sostituzione del cartello di via A. Gramsci




Il Circolo di Rifondazione Comunista di Gaeta “Mariano Mandolesi” denuncia la sostituzione del cartello stradale di via “Antonio Gramsci”, nel quartiere di Monte Tortona. La strada era stata recentemente intestata al grande intellettuale comunista, a seguito di una lunga trafila iniziata nel 2009. Subito dopo le ultime elezioni comunali, in modo sconcertante, il cartello originale è stato rimosso e sostituito da ignoti con un cartello recante l'indirizzo “Via Monte Tortona 22”. Il PRC cerca ora di fare chiarezza sull'accaduto assieme alle associazioni e alle forze democratiche della città. Si chiede ufficialmente al neo eletto Sindaco di interessarsi dell'episodio e fornire spiegazioni pubbliche in merito. Si sottolinea inoltre il fatto grave che a distanza di diversi giorni dalla segnalazione del problema nessuno abbia ancora provveduto a rimediare, nella speranza che questa situazione sia causata solo da manifesta inefficienza. Sembra infatti certo che la sostituzione del cartello costituisca un illecito. In questo caso l'amministrazione ha il dovere di provvedere all'immediato ripristino dell'indicazione con il vero nome della strada, condannare un atto di completa illegalità e contribuire attivamente all'accertamento dei responsabili. Questa esigenza è resa ancor più urgente dalla concomitanza dell'evento con la propria vittoria elettorale. Ammesso che la nuova maggioranza non abbia alcuna responsabilità diretta nell'accaduto, come naturalmente ci auspichiamo, resta il dubbio inquietante che gli autori abbiano visto nell'elezione di Mitrano un'occasione di impunità per festeggiare la vittoria della propria fazione politica con un gesto di rivalsa arrogante e illegale. E' inoltre doveroso che Sindaco e assessori colgano l'occasione per ricordare e omaggiare Antonio Gramsci, intellettuale e statista il cui valore è universalmente riconosciuto, le cui opere sono tradotte e studiate in tutto il mondo, la cui biografia si intreccia in vario modo con la città di Gaeta. Un uomo che pagò con il carcere e con la vita la propria coraggiosa opposizione al Fascismo e che contribuì a fondare con il proprio esempio e il proprio pensiero le basi della Repubblica italiana. Ogni comportamento della Giunta difforme da quanto richiesto e atteso si configurerebbe non solo come una grave omissione ma addirittura come l'assunzione di una piena responsabilità morale e politica di quanto successo. L'insediamento di una nuova Maggioranza sarebbe inaugurato da un episodio emblematico di noncuranza delle regole e dei più basilari valori democratici.