"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 19 ottobre 2015

Segnalazione del Comitato “Pandora” di Itri al Commissario con richiesta di annullamento dell’appalto di pubblica illuminazione.

Giovedì 15 Ottobre il Comitato civico “Pandora” di Itri ha consegnato al Commissario Prefettizio Dr.ssa Raffaella Vano un plico contenente la seguente richiesta di annullamento riguardante l’ultimo appalto di Pubblica Illuminazione, alla luce delle numerose incongruenze riscontrate, corredato da un’ampia documentazione e da numerosi allegati tecnici e fotografici. Questo in previsione del prossimo incontro con il Commissario previsto per il 29 Ottobre, giorno in cui avverrà anche la consegna delle numerose firme raccolte tra i cittadini, e di ulteriori possibili segnalazioni che il Comitato sta valutando di fare ad altre istituzioni ed autorità di controllo preposte. Di seguito il testo.


Oggetto: Annullamento Appalto Pubblica Illuminazione




Alla c.a. Commissario Prefettizio del Comune di Itri
Dr. Raffaella Vano


La nostra richiesta si riferisce alla gara d’appalto ad evidenza pubblica, con oggetto la Concessione del Servizio di Pubblica Illuminazione e relativo Efficientamento Energetico. 
Come molti già hanno potuto constatare, nel momento in cui il Concessionario ha messo mano all’esecuzione del contratto, presto sono balzate agli occhi dei cittadini diverse anomalie:
  • impatto estetico non contestualizzato (particolarmente nei tre centri storici);
  • metodo di lavoro degli operai poco ortodosso e a tratti non rispettoso del decoro urbano;
  • fasci luminosi proiettati per lo più a caso e palesemente in violazione della disciplina regionale sull’inquinamento luminoso;
  • altri disagi e criticità segnalate dai privati cittadini. 

A seguito di ciò un gruppo di Volontari ha cercato di comprendere le cause che hanno consentito un approccio così precario per un servizio di Pubblica Utilità ad un intervento di rilevanza economica importante, che si aggira oltre i due milioni di euro, il quale sarebbe dovuto essere prima di tutto un intervento innovatore per il nostro Comune. Quindi, si è iniziato ad analizzare la faccenda in maniera più approfondita e si è appreso che la società vincitrice della gara europea indetta dal Comune di Itri per l’aggiudicazione del suddetto servizio, ultimamente ha vinto gare con oggetto simile un po’ in tutto il circondario. In particolare nel Comune di Fondi, a luglio di quest’anno, la gara per l’aggiudicazione dello stesso servizio, è stata oggetto di una vicenda giudiziaria presso il Tribunale Amministrativo Regionale. La ditta Concessionaria dell’appalto Fondano e cioè la stessa ditta dell’appalto Itrano, è stata dichiarata non idonea all’esecuzione dei lavori e quindi non idonea all’aggiudicazione della Gara con conseguente revoca dell’appalto, per carenza dei requisiti tecnico-finanziari necessari per poter partecipare alla gara d’appalto, gli stessi previsti dal Bando di Gara di Itri.
Sulla base di un’analisi della documentazione si rilevano le seguenti anomalie:
1) Il Bando del comune di Fondi per il servizio analogo è IDENTICO a quello del Comune di Itri ad eccezione fatta degli importi, della denominazione ufficiale ed indirizzo (Comune di Itri anziché Fondi). Non solo. A conferma di quanto da noi sostenuto, nel Bando di Itri si fa riferimento, al capo VI.3 comma a), alla determinazione n° 708 del 25/06/2014- Tale determinazione non è del Comune di Itri bensì del Comune di Fondi (Allegati i due Bandi gemelli), disciplinare di gara Fondi/Itri, determinazione dirigenziale 708 25/06/2015 Comune di Fondi.)
2) La Sentenza del TAR del Lazio n°00520/2015 Reg. Prov. Coll. – n° 00159/Reg. Ric che ha annullato l’appalto del Comune di Fondi, rileva:
  • la mancanza dei requisiti tecnici (la ditta Concessionaria ha prodotto documentazioni attestanti lavori pregressi presso il Comune di Minturno per 4300 punti luce nei precedenti tre anni. in realtà, come accertato dal Tar in sede di controversia, i punti luce sono circa 3800). Questi requisiti sono gli stessi previsti dal disciplinare di gara del Bando del Comune di Itri;
  • La carenza dei requisiti relativi alla tipologia di lavori svolti precedentemente dal progettista;
Da qui sorge la necessità di verificare se il progettista fosse lo stesso anche per il Comune di Itri e se tutti i requisiti per accedere alla gara siano stati rispettati.


3) Un aspetto non marginale è che i due bandi sono stati emanati a distanza di 14 giorni l’uno dall’altro, ad agosto 2014, e le rispettive aggiudicazioni a distanza di due giorni nel mese di ottobre 2014. Inoltre, alcuni dei requisiti richiesti da ambedue i bandi, a detta del Giudice Amministrativo, non sono stati presentati nemmeno in sede di ricorso svoltosi circa un anno dopo, luglio 2015. Ulteriore dimostrazione questa, che la ditta non li possiede quei requisiti;
4) Si evince un diffuso disagio conseguente alla sostituzione dei corpi illuminanti, oggi fatto oggetto di una Petizione Popolare che raccoglie centinaia di sottoscrizioni. A nostro parere i nuovi corpi illuminanti costituiscono gravi violazioni della L.R. 13 Aprile 2000 n. 23 sulla riduzione e prevenzione dell’Inquinamento Luminoso. Ad esempio:
  • ex art. 12 i fasci luce dei corpi illuminanti dovrebbero avere coni luminosi non superiore ai 90°, mentre in realtà sono stati installati corpi illuminanti (plafoniere) con coni luminosi di 150° (vedi scheda tecnica Theos in allegato e foto in allegato).
  • Lo stesso articolo vieta, nell’ illuminazione di edifici di particolare interesse storico/architettonico, l’emissione di fasci luminosi rivolti verso la volta celeste e l’abbassamento dell’intensità luminosa alle ore 23,00 con successivo spegnimento, salvo deroghe Sindacali per eventi di particolare importanza, alle ore 24,00. Guardando il Castello Medievale nelle ore notturne si vede un’imponente scia luminosa proiettata verso l’alto e quindi un’ulteriore violazione dell’art. 12 (vedi foto).
Inoltre nell’abitato di Sant'Angelo sono state semplicemente sostituite le vecchie lampade con nuove lampade a LED le cui caratteristiche illuminotecniche indicano la qualità di 3000K (gradi kelvin). La scala Kelvin, a cui fa riferimento anche la normativa regionale, con 3000 indica valori che dovrebbero produrre una luce calda e non bianco latte (vedi foto ), e pertanto riteniamo che il valore indicato sul bulbo della lampada è falso. Inoltre non si rileva il produttore della lampada, quindi, non si può risalire alle reali caratteristiche tecniche dei dispositivi installati, come disciplinato dal punto 1.3 del contratto, il quale nello specifico prevede “…un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, dimensione, qualità e prezzo.”
5) Ulteriore incomprensibile stranezza, l’art 32 del Contratto di Concessione per l’Affidamento della Gestione, etc, etc tra Comune di Itri e ditta D’urso Impianti srl, stabilisce che : “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato e perciò il Foro di Pistoia” .
6) la S.p.A. Finworld che ha rilasciato garanzia fideiussoria per conto della D’Urso Impianti Srl sia per il contratto del Comune di Fondi che per quello del Comune di Itri è stata cancellata d’ufficio dall’elenco delle società fideiussorie della riconosciute dalla Banca d’Italia in data 06 Giugno 2015 e ed è rientrata nel pre detto elenco in data 28 Agosto 2015.
Insomma, i dubbi sugli aspetti burocratici, particolarmente dopo una comparazione con la situazione di Fondi, sono doverosi e diversi, sugli aspetti pratici le carenze sono lampanti.
E’ auspicabile una puntuale verifica della rispondenza dei lavori finora effettuati con quanto definito nel Progetto Esecutivo redatto dalla ditta Appaltatrice e, sulla base delle gravi perplessità illustrate nei punti precedenti, una attenta disamina di tutte le fasi del procedimento che hanno portato all’aggiudicazione della Concessione del Servizio, a partire dalla formulazione del bando, aggiudicazione della relativa gara, stipula del contratto, corretta esecuzione dello stesso. Quindi doverose verifiche e sopralluoghi dettati dalla normativa a tutela del contesto ambientale e storico in cui si opera e sopratutto sul rispetto degli alti valori del nostro ordinamento quali, legalià, buon andamento dell’amministrazione pubblica, trasparenza ed economicità.
Alla luce di quanto esposto, dopo attenta verifica da parte Sua, richiediamo l’annullamento dell ‘ appalto tra la ditta D’urso Impianti ed il Comune di Itri regolato dal Contratto di Concessione Rep. 2100 del 11 Marzo 2015.


COMITATO “PANDORA”


giovedì 15 ottobre 2015

Bando illuminazione Itri: Il PRC segnala altre incongruenze e responsabilità

Nel precedente appello al Commissario prefettizio Rifondazione Comunista aveva evidenziato le inadempienze ed inadeguatezze che si sono verificate durante l’installazione delle ormai famigerate luci al LED. Andando avanti nella nostra indagine insieme ai cittadini del Comitato che sta raccogliendo le firme per la petizione popolare, sono venute alla luce tutta una serie di anomalie e di grossolanità nel bando e nel susseguente contratto di affidamento dell’appalto. Veniamo ai punti.
Innanzi tutto il bando di gara è stato effettuato tramite una procedura aperta. A tale gara ha partecipato UNA (1) SOLA ditta, e già questa è un’anomalia vista l’entità dell’importo (2 MILIONI e 370 mila euro).  Tale gara è stata aggiudicata con un’offerta al ribasso del 3%. Un ribasso a dir poco ridicolo in un periodo storico in cui le aziende arrivano a ribassi anche del 40% , come testimoniato da numerosi altri bandi. Perché la maggioranza De Santis non ha optato per una gara a LICITAZIONE PRIVATA, ovvero un bando in cui l’Amministrazione invita un certo numero di aziende con i requisiti adatti a svolgere la gara? Di solito, come si può vedere da esempi analoghi di comuni limitrofi (Formia, Latina, Pomezia), il numero di aziende invitate si aggira intorno alle 15. Tale Sistema è oggi il più diffuso perché  garantisce concorrenza ed ampia partecipazione.
Perché nel bando di gara al paragrafo VI.3 punto i) si afferma: “aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida”? Perché non tutelarsi dal rischio di avere un solo offerente inserendo una clausola che rende nullo il bando in caso di una sola offerta o comunque al di sotto di un numero minimo di offerte ? Non sono isolati i casi di bandi gara annullati perché in presenza di una sola offerta.
Come mai inoltre il bando è talmente simile (praticamente UGUALE) a quello di Fondi, pubblicato solo 2 settimane prima di quello di Itri (8/08/14 il primo, 22/08/14 il secondo, entrambi nel laborioso mese di Agosto)? Come è possibile che entrambi i bandi fanno riferimento alla stessa determina dirigenziale, paragrafo VI.3) punto a) “appalto indetto con determinazione a contrattare n. 708 del 25 giugno 2014”. I due comuni hanno emesso una determina dirigenziale sullo stesso argomento, lo stesso giorno, con lo stesso numero di protocollo? Sembra improbabile, più probabile è che durante il copia e incolla del bando di Fondi i solerti burocrati abbiano dimenticato di eliminare il riferimento alla determina del comune di Fondi (determina che esiste a Fondi, ma non nel comune di Itri con quel protocollo e quella data). In tal caso è valido un bando che fa riferimento ad una determina che non esiste? A prescindere da quest’ultimo dubbio sembrerebbe chiaro che il bando di affidamento dell’illuminazione pubblica è stato deciso a Fondi ed Itri ha obbedito solertemente (anche troppo). In tutto questo il Consiglio comunale (maggioranza e opposizione), ma in particolar modo la maggioranza e in essa il Partito Democratico che non spese una parola in merito e Sinistra Unita (a cui apparteneva l’Assessore competente in materia)  cosa facevano? Si discuteva di aria fritta?!  Variante si, variante no, sposto questo assessore qui, prendo questa delega , perdo quella… E il solerte Assessore all’ambiente ? Troppo occupato con i distributori dell’ “acqua“ ? Anche questi assegnati  tramite  bando con un'unica offerente, anche qui ad una ditta vicina ad amministratori di Acqualatina.
Infine è d’obbligo un’ osservazione sul contratto stipulato dopo l’assegnazione, si tratta di un documento a dir poco grossolano, anche qui copiato (magari consegnato al comune dalla stessa ditta). Addirittura al capitolo 32 recita “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato è perciò il foro di Pistoia”.
Di fronte a tali gravi incongruenze ed apparenti irregolarità che non fanno che sommarsi alle altre e numerose già segnalate, il PRC torna a chiedere l’intervento del Commissario Prefettizio affinché verifichi quanto esposto e valuti se vi sono le condizioni per l’annullamento in autotutela.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”