"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 14 febbraio 2018

Crocco e il PC denunciano la privazione dell’acqua e le ingiunzioni di pagamento contro i cittadini morosi

Esauritosi rapidamente il furore dei politicanti locali di ogni schieramento che hanno cercato di cavalcare il giusto malcontento contro la drammatica crisi idrica che ha colpito il basso Lazio noi abbiamo continuato ad occuparci di tali problematiche e a batterci per la ripubblicizzazione del servizio idrico, come facciamo da anni.

Ci giunge oggi da numerosi cittadini, compagni e dallo stesso Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina la denuncia di due fatti molto gravi in relazione alla gestione del servizio idrico, che tuttavia sono riconducibili ad una stessa logica perversa.

Il primo fatto è che il gestore continua indisturbato e al di fuori di ogni legalità la pratica del distacco dei contatori e della riduzione del flusso nei riguardi delle famiglie morose. Ciò malgrado in diversi Comuni i rispettivi Consigli abbiano approvato delibere di iniziativa popolare che vietano tali pratiche. E’ il caso, tra gli altri, di Gaeta, ove il 17 febbraio del 2016 fu approvata con 16 voti a favore, nessun contrario ed un solo astenuto la nostra delibera in tal senso, grazie alla forte pressione popolare. Ci chiediamo sbigottiti quali iniziative concrete stiano mettendo in campo le Amministrazioni interessate e nello specifico la Giunta Mitrano per far valere il deliberato della massima assise cittadina, nei riguardi del quale ha espresso peraltro parere favorevole. Assolutamente nessuna e ciò risulta intollerabile, ma è ancor più sconcertante come la stessa Amministrazione continui a genuflettersi al contrario nei confronti della Società che mostra con tanta arroganza di ignorare un atto amministrativo approvato democraticamente e di calpestare i diritti dei cittadini. Questo manifesta in modo conclamato ancora una volta la totale connivenza dell’Amministrazione Mitrano e delle altre interessate di centrodestra e di centrosinistra nei riguardi di Acqualatina, la piena corresponsabilità verso la sua gestione ed i suoi fallimenti, la completa subalternità ai propri interessi economici.

L’altra notizia pervenutaci è quella delle ingiunzioni di pagamento emesse dal Giudice di Pace interpellato dal gestore nei riguardi di almeno un migliaio di cittadini morosi di Gaeta e di tutto il comprensorio. Tale fatto, proprio come la pratica dei distacchi, potrebbe sembrare assurdo soprattutto nelle circostanze attuali. La linea repressiva di estrema durezza e tolleranza zero non si concilia infatti con le infinite inadempienze di un gestore incapace per mesi di garantire livelli minimi di fruibilità di un servizio tanto essenziale a migliaia di cittadini. In realtà questa condotta mostra meglio di ogni altro fattore la grande debolezza di Acqualatina e dei suoi vassalli. Nel momento di maggiore impopolarità e malcontento, nel quale risultano più evidenti che mai tutti i limiti e l’insostenibilità della gestione determinata da meri interessi privati, il gestore teme che dilaghi il contagio della ribellione, che un numero crescente di cittadini aderisca al boicottaggio delle bollette e che Acqualatina venga mandata a casa. Solo questo spiega e giustifica una reazione cosi scomposta e repressiva ma al contempo inefficace.

Per questo motivo il Partito Comunista esprime tutta la propria solidarietà ai tanti cittadini colpiti da distacchi illegali e dalle ingiunzioni di pagamento invitandoli fermamente a non lasciarsi intimidire. In entrambi i casi ricordiamo pertanto in particolar modo ai cittadini di Gaeta che possono rivolgersi ogni martedi dalle ore 17 alle ore 19 presso la nostra sede che ospita il Comitato di Lotta contro Acqualatina sita in via Indipendenza 206, con la possibilità di aderire al ricorso contro le ingiunzioni di pagamento.

Come candidato alla Camera del Partito Comunista ricordo che il nostro impegno, anche al livello nazionale, conformemente al nostro programma, è fermo e costante per “rinazionalizzare i settori strategici e le imprese di servizi che sono state privatizzate con un notevole incremento dei profitti privati a fronte del peggioramento delle condizioni dei lavoratori e di erogazione dei servizi”.


Benedetto Crocco - Segretario PC, Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta

giovedì 8 febbraio 2018

Carro allegorico di Carnevale: Una brutta storia fra cattivo gusto, razzismo e tanta ipocrisia

Ci sono giunte da più parti segnalazioni di sdegno e preoccupazione per il tema trattato da uno dei quattro carri allegorici che dovrebbero sfilare per le strade di Gaeta in occasione del prossimo Carnevale.

Innanzitutto non conosciamo molti casi nei quali dei carri allegorici, da sempre lo strumento del popolo per prendere in giro chi sta al potere, vengano organizzati direttamente dalla stessa Amministrazione, fatto che ci pare stranissimo.  Sappiamo invece dal regolamento approvato con la Determinazione Dirigenziale n. 254 del 19.10.2017 che il Comune “contribuirà alle spese di organizzazione e realizzazione del Carnevale di Gaeta con un contributo di €.50.000,00”.

Dallo stesso regolamento al punto 9 dell’Art.2 si legge: “Non saranno presi in considerazione progetti che incitino alla violenza, all'odio razziale, politico, sessuale o di genere”. Sembra invece a molti che questo punto del regolamento sia stato violato dato che il tema trattato dal carro in questione, “Immigrati: chi diavolo comanda?”,  sulla locandina di promozione è raffigurato con una barca che affonda e al di sotto una serie di figure di colore (una di queste tra l’altro con un’ inspiegabile kippah ebraica in testa) con al centro però un diavolo anch’esso di colore e vestito a metà tra un giullare e uno sciamano di una tribù africana.  Sarebbe stato molto più allegorico a nostro avviso se il diavolo fosse stato raffigurato con la carnagione bianca e in giacca e cravatta, come è il reale aspetto di chi invade, fa guerra e specula maggiormente sul traffico dei migranti e i suoi effetti, ma non siamo tutti dotati delle stesse sensibilità artistiche o sociali.

Qualunque sia l’interpretazione del significato espresso dal carro allegorico (razzismo mal celato o senso estetico penoso di una satira banalizzante) è evidente a tutti il gusto orrendo usato nel fare ironia su migliaia di esseri umani, molti dei quali donne e bambini, che muoiono ogni giorno nei nostri mari. Un senso dell’opportunità ancor meno adeguato in un momento così drammatico e in cui l’allarme razzismo è ai massimi livelli a seguito di fatti drammatici come la strage di Macerata.

D’altronde non ci aspettiamo grande sensibilità sul tema dell’antirazzismo e dell’antifascismo da chi non ha avuto problemi, come il Sindaco Mitrano, a candidare nelle proprie liste un esponente di Forza Nuova, la formazione politica che ha dichiarato esplicito supporto allo stragista Luca Trani, al punto da offrire di pagare le sue spese legali. Ancor più disgustosa ci appare però l’ipocrisia di molti dei quali oggi recriminano sulla vicenda in questione. Ci chiediamo dove erano tutti questi convinti democratici che si sentono ora tanto scandalizzati, quando neanche un anno fa si permetteva ad organizzazioni dichiaratamente neofasciste di partecipare al dibattito elettorale. Quelle stesse persone che appoggiano le politiche neoliberiste dell’attuale governo che altro non fanno che aumentare le disparità sociali e la lotta tra poveri all’origine del razzismo strisciante che cresce in tutta la Nazione. Esponenti locali del partito di Minniti che oggi equipara di fatto il fascismo all’antifascismo, il razzismo all’antirazzismo, cercando di impedire la manifestazione di risposta alla tentata strage di Macerata prevista per il 10 Febbraio alla quale il Partito Comunista comunque parteciperà. Per questi è più grave un carro allegorico in odore di razzismo che sfila piuttosto che un corteo nazionale antirazzista che non può sfilare per repressione governativa.

Il Partito Comunista invece propone, per arginare i fenomeni di sfruttamento, di ricatto sui lavoratori e di speculazione sul traffico di migranti, che sia istituito un salario minimo intercategoriale, idoneo a garantire un’esistenza dignitosa e al quale nessun contratto tra le parti sociali possa derogare, l’abrogazione di tutte le leggi che legittimano situazioni di precarietà del lavoro o che discriminano i lavoratori per genere , età, nazionalità, lotta senza quartiere contro il caporalato, sotto qualsiasi forma. Riteniamo che l’unico antidoto efficace al dilagare all’avanzata del fascismo e del razzismo sia comunque  l’azione diretta a contatto con le classi popolari per far comprendere a tutti gli sfruttati che il nemico è il padrone e i suoi rappresentanti politici, non l’immigrato.
 
Benedetto Crocco - Partito Comunista - Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta.