"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 20 gennaio 2020

Ritardi nei pagamenti, solidarietà ai dipendenti Ecocar: Il Partito Comunista rilancia la proposta di azienda pubblica.


L’ennesimo gravissimo ritardo sul pagamento degli stipendi comunicato dalla ditta appaltatrice del servizio raccolta rifiuti Ecocar ai propri dipendenti risulta incomprensibile e inaccettabile proprio alla luce del contratto milionario stipulato dal Comune di Gaeta con la ditta (6 milioni di Euro l’anno) e delle tasse esorbitanti pagate dai cittadini per onorarlo (la media di 285 euro pro capite). Ricordiamo inoltre che la Ecocar continua a essere in amministrazione controllata a conclusione di un discusso commissariamento giunto dopo l’ennesima interdittiva antimafia ed è inoltre oggetto di ben due indagini giudiziarie con accuse pesantissime per fatti di corruzione, nell’ambito delle quali è finito in manette anche il patron Antonio Deodati. Se ciò non bastasse il servizio sin dal primo giorno ha mostrato, come più volte da noi denunciato durante questi anni, evidenti lacune e inadempienze che andavano dalla mancata pulizia delle spiagge, a quella dei cassonetti, dalla mancanza di mezzi nel parco aziendale alla gestione dell’isola ecologica a tutta una serie di dettagli come i cestini per la raccolta di deiezioni canine e molto altro.

Ciò che avviene non è altro che l’ennesima dimostrazione di quanto sosteniamo da tempo, ovvero l’assurdità della gestione affidata ai privati di servizi quali quello in questione. Questa inevitabilmente conduce alla compressione di garanzie per i lavoratori, ai forti rischi di infiltrazioni malavitose e corruzione, e ad un maggior peso sulle tasche dei cittadini.

La sezione “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista di Gaeta esprime tutta la propria solidarietà e vicinanza nei confronti dei dipendenti della ditta e accusa ancora una volta sia l’amministrazione Mitrano per non aver preso in considerazione ipotesi alternative né tantomeno aver svolto adeguatamente la propria funzione di controllo e garanzia, soprattutto in vista della prossima scadenza del contratto (Maggio 2020), e sia le opposizioni consiliari che nel migliore dei casi si limitano a ripetere ovvietà senza mettere in alcun modo in discussione la vera origine delle problematiche affrontate: La gestione privata.

Noi Comunisti al contrario proponiamo da tempo la creazione ormai inderogabile di un’Azienda Speciale multiservizi interamente pubblica affiancata da un organo di controllo democratico dei lavoratori, che garantisca ed incrementi gli attuali livelli occupazionali fornendo maggiori garanzie anche in materia di tutela dei diritti dei dipendenti. Per ottenere tale risultato tuttavia invitiamo i lavoratori della ditta ECOCAR a non arrendersi facendo valere con giuste mobilitazioni le proprie ragioni e ad unirsi a noi nella battaglia per mandare a casa chi sostiene l’arricchimento di pochi individui spesso estranei alla comunità locale a discapito dei diritti collettivi. I dipendenti del settore dei rifiuti devono sapere che hanno solo da guadagnare da una gestione pubblica che dia loro maggiori garanzie slegandoli pure da rapporti pregressi di sudditanza con politici locali. Ci mettiamo in ogni caso a disposizione dei lavoratori, come di consueto, per supportarli con ogni mezzo a nostra disposizione nelle proprie vertenze, ricordando che lo sportello Linea Rossa è aperto tutti i Martedì pomeriggio dalle 17 alle 19 presso la sezione di via Indipendenza 206.

Partito Comunista – Sezione “Mariano Mandolesi” - Gaeta


lunedì 6 gennaio 2020

Scontro U.S.A. - Iran: Il PC chiede conto dei rischi per Gaeta ed il Golfo

Sono passate solo poche settimane dall’assemblea regionale del Partito Comunista tenutasi a Gaeta il 14 Dicembre in presenza del Segretario Generale Rizzo per la triste ricorrenza dei 70 anni dalla nascita della NATO. Un’iniziativa che ha visto non a caso grande partecipazione di pubblico ma scarso risalto sulla stampa locale e silenzio da parte del mondo politico cittadino. Lo scenario internazionale determinatosi negli ultimi giorni non fa che confermare purtroppo per l’ennesima volta quanto sostenuto in quella sede delineando tutta l’arroganza degli Stati Uniti, l’asservimento del nostro Paese all’imperialismo, la totale mancanza di autonomia del nostro governo, i gravi rischi rappresentati dal Patto Atlantico strumento di aggressione e di assoggettamento dei popoli, i pericoli cui sono soggetti l’Italia ed in particolare i territori interessati dalla presenza di basi militari USA e NATO. Il drone statunitense che ha assassinato il Generale iraniano Quasem Soleimani sarebbe partito dalla base siciliana di Sigonella senza che, a quanto risulta, il governo italiano venisse neppure informato. Un episodio gravissimo di terrorismo internazionale che getta l’intero pianeta sull’orlo di un nuovo e tremendo conflitto dagli esiti imprevedibili, con annesse reciproche minacce di ritorsioni militari tra i contendenti. Un episodio che avviene negli stessi giorni in cui si discute del possibile invio di altre 50 testate atomiche provenienti dalla Turchia presso la base italiana di Aviano, che renderebbero l’Italia il più grande deposito nucleare del vecchio continente. Tutto questo accade nella sconcertante assenza del Governo targato PD-5 Stelle e del Ministro degli esteri Di Maio. Se non meraviglia ormai più nessuno l’asservimento già noto del Partito Democratico, colpisce maggiormente l’ennesimo scivolone dei pentastellati, che dopo aver promesso al proprio elettorato il taglio delle spese militari e la revisione dei trattati internazionali hanno fatto anche su questo l’esatto contrario come su TAV, TAP, Ilva di Taranto, concessioni autostradali e tanto altro, dilatando ulteriormente le spese belliche, finanziando l’acquisto dei famigerati F35, allineandosi sull’attenti al coro degli euroatlantici. Non meno imbarazzante risulta la posizione dei cosiddetti “sovranisti” in quota a Lega e Fratelli d’Italia che invece di difendere la dignità e l’autonomia del nostro Paese plaudono addirittura alle imprese statunitensi e denunciano un’adesione perfino troppo timida a tali scelleratezze. Non si può non ricordare, per evidenziare ancor meglio l’ipocrisia di questi signori, che proprio guerre e destabilizzazioni volute dalla NATO hanno generato gli ingenti flussi migratori su cui amano tanto speculare alimentando la guerra tra poveri.  E’ bene ricordare ai più distratti anche che la Lega con Salvini si trova a sostenere il governo cittadino di Gaeta, insieme a Forza Italia ed al PD. La variegata compagine governativa cittadina capeggiata da Mitrano, neanche a dirlo, ancora una volta tace del tutto sul ruolo dell’importantissima base statunitense presente sul nostro territorio e sui gravi rischi che derivano dallo scenario delineatosi per la popolazione di Gaeta e di tutto il Golfo proprio come per le altre presenti sul territorio nazionale, oltre che sull’intollerabile elemento di corresponsabilità alle aggressioni in corso. Una base che ospita il comando strategico della VI flotta statunitense nel mediterraneo, presso la quale attraccano regolarmente imponenti navi da guerra quali la USS New York e la USS Mount Whitney, nave Ammiraglia della flotta, più volte impiegate negli ultimi conflitti mediorientali. Una base che avrebbe svolto un importante ruolo anche nella conduzione delle operazioni militari in occasione del disastroso conflitto libico. La sua presenza è ancor più inquietante alla luce delle voci insistenti che ne vorrebbero un ulteriore potenziamento futuro a seguito di scelte dell’ammiragliato ed ancor più preoccupante per l’assenza persistente di un piano di emergenza pubblico in caso di incidenti o attacchi, come denunciamo ormai da anni in completa solitudine. Il totale silenzio del mondo politico locale ne testimonia il bassissimo livello e manifesta più di ogni altra prova l’intercambiabilità di forze che fingono di competere ma sono accomunate dalla tutela degli stessi interessi capitalistici e del loro braccio armato. Come Partito Comunista al contrario ribadiamo la nostra ferma opposizione alle politiche della NATO, la ferma volontà di chiudere le basi militari straniere presenti sul nostro territorio, la parola d’ordine di portare fuori l’Italia dalla NATO, fuori la NATO dall’Italia.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” -GAETA