"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 27 novembre 2016

Villa delle Sirene: Si alla riqualificazione, No ad uno stravolgimento privo di condivisione.

Dopo la battaglia vincente per fermare il parcheggio multipiano di Villa delle Sirene al fine di tutelare la sicurezza degli immobili adiacenti, il patrimonio storico ed ambientale del sito, bloccando un'assurda speculazione privata, Mitrano promise solennemente che ogni intervento futuro nel quartiere sarebbe stato concordato con i cittadini. Come già immaginavamo ciò non è mai avvenuto, anzi l'amministrazione sconfitta e timorosa di altre contestazioni si trincerò dietro una chiusura ancora maggiore. Nessun genere di coinvolgimento ci fu per la stesura del progetto di restyling previsto per una cifra di 600 mila euro, ennesimo sperpero di denaro pubblico annunciato al fine di provare a rifarsi della precedente figuraccia in chiave elettorale.

Fu ancora una volta il Comitato "No Parcheggio Villa delle Sirene", trasformatosi in quell'occasione nell'odierno "Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici", ad ottenere il progetto e presentarlo durante una partecipata assemblea tenutasi lo scorso 5 marzo. Pur condividendo l'esigenza di una riqualificazione del sito vennero evidenziati i gravi limiti dell'intervento previsto a partire dal completo ed inutile stravolgimento dell'intero assetto della piazza, in netto contrasto con la stessa normativa a tutela dei siti di rilievo paesistico quali quello interessato e senza alcun tipo di vantaggio. Il Comitato ed i residenti misero infatti in evidenza pubblicamente il peggioramento della viabilità e dell'accessibilità alla piazza causati dal restringimento della strada situata di fronte all'edificio principale e dalla scomparsa della via interna che costeggia il lungomare. Si mise inoltre in evidenza il fatto che, malgrado i proclami in senso contrario e l'esigenza di parcheggi tanto sbandierata dall'amministrazione, da quanto riscontrabile sulle illustrazioni allegate al progetto in realtà i posti auto e gli stalli per le moto sarebbero diminuiti ulteriormente. Si notò peraltro come diversi altri pini, alberi antichi fonte anche di importante riparo dal sole, risulterebbero assurdamente recisi. Tutto senza alcun rispetto del valore storico e naturale della piazza e dei propri monumenti e ad un costo esorbitante, anziché pensare ad interventi, peraltro auspicabili, che risultassero più rispettosi, razionali, funzionali ed economici.

Malgrado gli appelli da allora nulla hanno più saputo i residenti ed il Comitato di cui sono membro, che oggi mi interpellano nuovamente in proposito. Intanto abbiamo appreso dalla stampa che il TAR di Latina ha negato la sospensiva per l'aggiudicazione della gara richiesta dai concorrenti della ditta vincitrice "DFC Costruzioni Srl", ma che gli stessi avrebbero già presentato altro ricorso presso il Consiglio di Stato rallentando ulteriormente la stipula del contratto e l'inizio dei lavori. Non è dato sapere tuttavia se il progetto e l'importo dell'appalto siano rimasti gli stessi di quelli da noi contestati a Marzo, né l'Amministrazione si è mai degnata di replicare in alcun modo ai timori dei residenti. A nulla è servito ancora una volta consultare l'albo pretorio del sito istituzionale del Comune, attraverso il quale non è ancora possibile fugare i tanti dubbi. Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che non si limita a spendere i nostri soldi agendo più o meno con la stessa segretezza di una loggia massonica deviata ma nega sistematicamente anche i più essenziali obblighi di trasparenza. Il nuovo regolamento per l'accesso agli atti rafforza purtroppo tale consuetudine limitando pesantemente l'efficacia e la tempestività con le quali è possibile conoscere provvedimenti importanti che riguardano l'intera città. Neanche in un regime di tipo assolutistico si assisterebbe probabilmente ad a un tale spregio per le più essenziali norme democratiche.

Proprio nel momento in cui il dibattito locale sembra assurdamente azzerato ed appiattito dietro provvedimenti estemporanei quali le luminarie natalizie, tra consensi, lievi distinguo ed altre piccole variazioni sul tema imposto da chi governa per distogliere l'opinione pubblica, ci preme maggiormente occuparci di questioni più essenziali quali interventi esosi che rischiano di stravolgere in maniera permanente l'assetto cittadino. Chiediamo pertanto che Sindaco e Assessore ai lavori Pubblici chiariscano immediatamente lo stato delle cose, illustrando dettagliatamente quanto previsto per il quartiere. Qualora venisse confermata l'intenzione di portare avanti il medesimo progetto da noi visionato a Marzo ribadiamo la nostra netta contrarietà ribadendo il nostro appello affinché tali interventi vengano rivisti e finalmente concertati con la popolazione.


BENEDETTO CROCCO Segretario circolo Rifondazione Comunista "Mariano Mandolesi"

CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA

domenica 13 novembre 2016

MARTEDI 15, VILLA SIRENE, GAETA, ASSEMBLEA POPOLARE PER IL NO AL REFERENDUM

Martedì 15 Novembre a Gaeta, presso Villa delle Sirene, a partire dalle ore 17:30, si terrà un’assemblea popolare per sostenere le motivazioni del NO al Referendum costituzionale del 4 Dicembre. In caso di pioggia e maltempo l’assemblea si svolgerà al chiuso presso la sede di Rifondazione Comunista in Via indipendenza 206. Il dibattito sarà aperto dal Segretario Provinciale del PRC Maurizio Frattagli. Seguirà l’intervento di Giovanni Russo Spena, già Senatore della Repubblica, membro della Segreteria Nazionale del PRC e del Comitato per il NO. Interverranno anche Marco Fiore, Vicepresidente Provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e Benedetto Crocco, Segretario del circolo PRC “Mariano Mandolesi” e Candidato alla carica di Sindaco di Gaeta. Al termine si svolgerà un confronto pubblico. Molteplici sono le ragioni del No alla controriforma voluta dai poteri forti e sostenuta dal Governo del PD, come molteplici sono le forze eterogenee che la respingono. L’obiettivo dell’incontro in questione sarà di presentare le motivazioni specifiche delle classi popolari, già duramente colpite, contro un disegno eversivo voluto dall’alta Finanza, dagli industriali e dall’Unione europea per colpire ulteriormente e con maggiore efficacia i diritti dei lavoratori, limitare la loro possibilità di partecipare ai processi decisionali, portare avanti le ricette di macelleria sociale già in atto, dalle privatizzazioni alla distruzione dello stato sociale, dallo smantellamento di sanità e scuola pubblica alla guerra. Disegni che hanno trovato finora in Italia un argine parziale proprio grazie alla Costituzione nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo, che limita volutamente il potere degli esecutivi, attribuisce ai rappresentanti eletti dal popolo la giusta centralità e si basa sul bilanciamento reciproco delle istituzioni. Far comprendere come e perché questa controriforma di cui tutti parlano ma della quale pochi hanno ancora capito veramente a fondo gli aspetti dirimenti, incida negativamente sul nostro assetto democratico, è lo scopo che vogliamo perseguire insieme. Aspettiamo pertanto i cittadini di Gaeta e del comprensorio per assolvere insieme a questo compito.

CIRCOLO RIFONDAZIONE COMUNISTA “MARIANO MANDOLESI”

venerdì 11 novembre 2016

BENEDETTO CROCCO: IL PIANO AZIENDALE ASL LIQUIDA PPI DI GAETA E "DI LIEGRO" CON IL VIA LIBERA DI MITRANO.

Avevamo ragione noi, daremo nuovo impulso alla nostra lotta al fianco del Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta.

Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Sapevamo che cercavano di rabbonirci e calmare le acque con falsità e promesse vacue per approvare tranquillamente il nuovo Piano aziendale della ASL di Latina. La Conferenza dei Sindaci lo ha fatto con una maggioranza risicatissima di 17 voti favorevoli su 33 comuni, molti assenti, due soli contrari ed alcuni ignavi astenuti, tra cui l'amministrazione di Gaeta. Un documento importantissimo, il quale detta le linee guida del Sistema sanitario pontino, è stato votato in tutta fretta e senza che il Sindaco lo sottoponesse  neanche al vaglio del Consiglio comunale cittadino, alla faccia della trasparenza, della condivisione, del confronto con associazioni e cittadini, di tutte le belle parole contenute nello stesso Atto. Nessuno dei Consiglieri in carica peraltro ci risulta abbia proferito pubblicamente una sola parola di dissenso in merito, confermando la totale inadeguatezza a rappresentare la città.

Noi abbiamo letto ed analizzato attentamente il documento, pessimo per il poco che specifica, allarmante per i molti aspetti che vengono volutamente omessi. L'impianto complessivo del Piano aziendale non solo conferma il quadro catastrofico attuale ma risulta addirittura peggiorativo. Si prevede l'accorpamento di diverse funzioni aziendali alla ASL di Frosinone e vengono poste le premesse per proseguire con l'inesorabile smantellamento dell'ex Presidio Centro, costituito da Fondi e Terracina. Si rafforza ulteriormente l'accentramento dei servizi presso le strutture ormai al collasso di Formia e Latina, DEA di I e II livello, senza alcun intervento concreto di potenziamento loro destinato. Un quadro che non lascia spazio ad alcuna prospettiva di salvaguardia, tantomeno di rinascita, delle altre strutture quali il "Di Liegro" di Gaeta. Altro che potenziamento!

Qualcuno potrebbe immaginare infatti che dopo le reiterate quanto solenni dichiarazioni del Sindaco Mitrano e del Direttore Generale Casati riguardo alla presunta permanenza del nostro Punto di Primo Intervento e al futuro del Presidio cittadino, l'Atto aziendale contenesse i precisi impegni richiesti in proposito. Si sbaglierebbe di grosso. Il documento approvato risulta raffazzonato e del tutto vuoto soprattutto in merito all'aspetto più importante, cioè l'effettiva collocazione di  servizi sanitari quali i PPI, dislocati su di un territorio tanto vasto e mal collegato come quello della nostra provincia. Si limita a delineare unicamente il quadro dei servizi erogati dai principali quattro Presidi ospedalieri superstiti e a presentare ed elencare i Dipartimenti, le Aree funzionali, le UOC (Unità Operative Complesse) e le UOSD (Unità Operative Semplici di Dipartimento), tralasciando completamente tutto il resto a partire ovviamente dalle sorti del nostro Primo Intervento. 

Le ragioni della scelta vengono chiarite in parte dallo stesso Atto che recita al paragrafo 20: "L'assetto organizzativo dell'Azienda deve garantire allo stesso tempo stabilità e flessibilità...rinviando ad un momento successivo l'individuazione delle UOS (Unità operative Semplici), degli incarichi professionali e delle posizioni organizzative di coordinamento". Successivamente precisa che: " ...le unità organizzative potranno essere rivedute, nel numero e e nella tipologia..." in base a criteri tra i quali troviamo che: " il numero complessivo delle unità organizzative per le tipologie indicate non dovrà essere modificato se non in riduzione". In parole povere di servizi sanitari quali il Primo Intervento di Gaeta si è scelto di non dire assolutamente nulla di specifico e sul loro conto non si fornisce alcuna indicazione, in attesa della stesura di altri documenti quali il "Piano Strategico". Si specifica però che questi servizi potranno essere eventualmente soltanto eliminati o accorpati assieme alle proprie rispettive unità organizzative di riferimento. Tutto a fronte di precise direttive regionali, tuttora in vigore e mai smentite, che ne prevedono la chiusura. Non a caso in un documento di 157 pagine la parola "Gaeta" è riscontrabile solo una volta negli allegati, in riferimento al servizio di "Pneumologia".

La morale della favola è che Mitrano non ha votato contro un documento che non mantiene nessuna delle promesse del Direttore Casati e liquida completamente il Presidio cittadino, sbugiardando e svergognando lo stesso Sindaco che gli ha dato pubblicamente credito, ostinatamente e contro ogni evidenza. Egli e gli altri primi cittadini consenzienti hanno pertanto scelto di firmare una cambiale in bianco che consente il definitivo smantellamento del "Di Liegro" assieme alle altre strutture colpite. Avevano ragione i cittadini ed il comitato promotore della mobilitazione ancora in corso a manifestare lo scorso 22 ottobre in assenza dei rappresentanti di Amministrazione e Consiglio Comunale, pur essi tutti contestati per il loro unanime consenso al precedente Piano Aziendale ASL, e con la latitanza anche dei soliti candidati a Sindaco farlocchi che invece si fan vivi solo all’avvicinarsi delle scadenze elettorali e mai per questioni davvero utili al bene comune. Tutti gli altri ci auguriamo che finalmente comprendano con chi abbiamo a che fare. Un motivo in più per dare ora nuovo impulso alla battaglia a lungo termine in atto a difesa della sanità pubblica pontina ed alla petizione popolare del Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta  contro la chiusura del PPI cittadino.

BENEDETTO CROCCO


Segretario circolo Rifondazione Comunista "Mariano Mandolesi"