"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

giovedì 23 ottobre 2014

Petroliera in porto: rischi aumentati e provvedimenti contro i lavoratori. Il caso di licenziamento del comandante Spinosa

E’ oggetto di discussione diffusa e pluriennale quale debba essere la soluzione migliore per ridurre i rischi per la sicurezza legati alla presenza di una petroliera nel molo petroli della nostra città. Quel che invece oggi  la maggior parte dei cittadini ignora è che con l’art.4 della Ordinanza n.75/2014 della capitaneria di Porto di Gaeta si autorizza ora il rimorchiatore in assistenza per la sicurezza della petroliera ad allontanarsi per effettuare temporaneamente altri servizi portuali.  Dopo casi di incendio passati, il servizio di tale rimorchiatore fu invece istituito ormai tanti anni fa proprio per assistere la petroliera durante tutto il periodo delle sue operazioni commerciali dal momento dell’ormeggio. Questo proprio per la sicurezza della nave e della nostra città. Su iniziativa di marittimi e tecnici del settore, è stata preparata una lettera a sottoscrizione popolare per denunciare i rischi subentrati con questa nuova ordinanza che di fatto autorizza certi periodi di tempo nei quali la petroliera può operare in non sicurezza. Tale lettera è indirizzata al Sindaco a cui sarà pure consegnata, nel caso assai improbabile che egli non sia già a conoscenza della questione. Con essa i cittadini lo sollecitano, in quanto responsabile della salute e della sicurezza della città,  a prendere contromisure, suggerendogli di attivarsi per far sospendere le operazioni della petroliera durante l’assenza del rimorchiatore. Il Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta come forza politica si unisce pubblicamente ai solleciti dei cittadini per rafforzarne la proposta, sperando che le risposte del Sindaco non si traducano ancora una volta in uno dei tanti proclami disattesi al quale ci ha abituati quando si tratta di decidere su questioni davvero vitali.  Al contempo però ci sentiamo in dovere di informare i cittadini di una altra questione riguardante il rimorchiatore in questione e la Società che ne gestisce il servizio su concessione della Capitaneria di Porto. Come abbiamo avuto modo di appurare, sindacati dei trasporti hanno richiesto un incontro con tale Società per avere chiarimenti a riguardo di un intercorso inasprimento dei rapporti fra i lavoratori e la stessa. Diversi dipendenti della Società operanti in Gaeta sono stati infatti oggetto di lettere di contestazione definite di “particolare violenza” proprio perché riferite a fatti e situazioni fino a poco fa considerate non sanzionabili dalla stessa Società e avallate dai suoi Responsabili Aziendali locali, nonché ad altre situazioni opinabili ed in ogni caso previste, conosciute e non sanzionate da essa. Messa in questi termini, potrebbe trattarsi appunto di classica situazione di persecuzione strumentale dei lavoratori per scopi aziendali, così come sembrano presagire i sindacati stessi. Quel che però salta all’occhio è che destinatari di tale lettere di contestazione sono stati cittadini gaetani  che si sono anche attivati per segnalare alla Capitaneria di Porto  e far conoscere ai propri concittadini i rischi per la sicurezza legati alla suddetta ordinanza. Significativo in tal senso è il caso del comandante del rimorchiatore, Gianluigi Spinosa, sanzionato addirittura con il licenziamento per una contestazione che, ad avviso dei sindacati, mancava di fattori di gravità tali da giustificare un provvedimento così estremo. Il C.te  Spinosa tra l’altro è stato fra i più attivi in prima persona a denunciare i rischi legati all’ Ordinanza n.75/2014 e ha dichiarato in più sedi la sua intenzione di continuare a farlo. Come Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno al comandante e chi come lui è attivo nella battaglia di sensibilizzazione su questo tema della sicurezza per il bene comune di Gaeta. Da qui sorge appunto ancora una volta il nostro senso di responsabilità politica nel diffondere tali notizie e portarle a conoscenze di Autorità e cittadini tutti, anche al fine di invitare chiunque sia preposto a tale scopo, o comunque in qualche modo coinvolto, ad adoperarsi per sgomberare il campo da ogni dubbio su eventuali relazioni fra i provvedimenti menzionati e l’attività di sensibilizzazione civica svolta da dipendenti della Società in questione.

Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

mercoledì 22 ottobre 2014

Venerdì 24 ottobre l’Unione Sindacale di Base ha proclamato lo sciopero generale nazionale di 24 ore in tutto il lavoro pubblico e privato.

Autobus da Gaeta per la manifestazione di Roma.

Venerdì 24 Ottobre in occasione dello sciopero generale nazionale di 24 ore di tutto il lavoro pubblico e privato si terranno in varie piazze d'Italia manifestazioni e iniziative. Lo sciopero è indetto contro il jobs act e le politiche dettate dalla troika al governo Renzi sul lavoro e la pubblica amministrazione e contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego; per l’occupazione e in difesa dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.

È necessario costruire in Italia come in tutta Europa una grande mobilitazione contro il potere economico e tecnocratico dell'Unione Europea, nel nome della democrazia e dell'eguaglianza sociale. Bisogna combattere i governi dell’austerità siano essi di centro destra o di centro sinistra, che eseguono i diktat della Troika, come il governo Renzi in Italia. La politica di questi governi in tutta Europa sta ridando spazio alle forze neofasciste, mentre la stessa Unione Europea in stretta unità con la Nato sostiene il nuovo governo dell'Ucraina, del quale fanno parte forze neonaziste. Antifascismo e lotta contro le politiche, i governi e il potere dell’Unione europea vanno di pari passo. 

Il Circolo PRC "Mariano Mandolesi" Itri-Gaeta pertanto aderisce insieme ai comitati cittadini per la ripubblicizzazione dell'acqua e per il diritto alla casa ed ad un lavoro utile e dignitoso, e invita a partecipare anche le reti studentesche, le forze progressiste del Sud Pontino, il sindacalismo di base e alternativo, i cassa integrati e gli operai delle fabbriche in crisi, i comunisti e gli anticapitalisti tutti, ricordando che l'Unione Sindacale di Base che ha da poche settimane aperto uno sportello anche a Gaeta in via Indipendenza 262 offrendo servizi fiscali, di patronato e assistenza legale per vertenze lavorative, mette a disposizione   un autobus gratuito per chiunque voglia partecipare alla manifestazione che si terrà il 24 a Roma. L'appuntamento è alle 7:20 davanti la chiesa di San Carlo a Gaeta! Riconquistiamo welfare, salario, diritti e dignità, cacciamo il governo Renzi e la Trojka.



Circolo PRC Itri-Gaeta "Mariano Mandolesi"

domenica 19 ottobre 2014

ITRI: MANUTENZIONE DI CANALI E FOSSATI. ALLARME A “MEZZABRINO”.



Rifondazione Comunista ha ricevuto segnalazioni di cittadini che lamentano lo stato di incuria in cui versano da tempo numerosi fossati, canali e torrenti del territorio itrano. Viene denunciata la presenza di fitta vegetazione, rami secchi, detriti di vario genere e a volte spazzatura che impediscono il corretto deflusso delle acque con il rischio di esondazioni ai danni di proprietà, opere pubbliche e persone. L’imminente arrivo delle piogge abbondanti e i recenti fatti di cronaca che hanno colpito località come Genova a causa del dissesto idrogeologico e della mancanza di manutenzione, ci hanno spinto ad avviare un’attività di screening del territorio per verificare direttamente le informazioni ricevute. Abbiamo purtroppo accertato lo stato di abbandono generalizzato in cui effettivamente versano molti canali. Il caso più lampante tra quelli verificati riguarda il fossato sito in località “Mezzabrino”, che costeggia per un lungo tratto a cielo aperto via “le cupe” per poi immettersi nel sottosuolo incrociando via “cespole”. Il lungo e ampio tratto del canale costituito prevalentemente da roccia e cemento è letteralmente infestato da erba e vegetazione arborea, foglie secche, rovi, depositi di rami, terriccio e sassi che lo rendono per buona parte ormai poco visibile. Il capiente fossato è situato in una zona centrale, lambisce numerose abitazioni, terreni e due strade. Insiste inoltre all’interno di una delle molte aree segnalate non a caso come a rischio idrogeologico. Alcuni residenti ricordano che già in passato si verificarono smottamenti delle acque convogliate nel fosso, che causarono danni ingenti. Non dimentichiamo inoltre quanto avvenne solo due anni fa, quando il torrente “Pontone” che attraversa i territori di Itri, Gaeta e Formia, straripò causando una vittima e danni enormi per i quali i cittadini non hanno ricevuto alcun risarcimento, oltre all’attenzione della magistratura che aprì un’indagine riguardo a presunte inadempienze e omissioni. Il Comune non solo avrebbe l’obbligo di monitorare lo stato dei canali ma dovrebbe anche verificare attraverso il Comando dei Vigili se esistano costruzioni abusive che ne ostruiscono il passaggio.  Chiediamo pertanto come mai l’Amministrazione di Itri e gli enti preposti non abbiano svolto il proprio compito, specialmente in casi eclatanti come quello del fosso di “Mezzabrino”. Chiediamo inoltre che si intervenga tempestivamente e con urgenza per porre rimedio almeno alle situazioni più allarmanti attraverso apposite ordinanze e interventi diretti.

Circolo Prc "Mariano Mandolesi".

martedì 14 ottobre 2014

Gaeta: una città per pochi

Rifondazione Comunista in presidio contro le tasse di Mitrano

Non esistono amministrazioni di destra e di sinistra, ma amministrazioni che tutelano i privilegi di ristrette oligarchie locali alimentando il clientelismo e governi che difendono gli interessi delle classi popolari. Non esistono tasse buone e tasse cattive, ma tasse che vengono pagate dai lavoratori, dai pensionati e dai disoccupati per finire nelle tasche di pochi o tributi che vengono pagati in proporzione alle possibilità di ognuno e adoperati per diffondere benessere attraverso servizi accessibili, beni comuni, edilizia pubblica e posti di lavoro.
Non è certo difficile collocare la Giunta Mitrano e le sue politiche fiscali tra queste opzioni. Basta rispondere a qualche semplice domanda. Chi paga le nuove imposte comunali? Soprattutto cittadini e cittadine che in larga parte risentono di una crisi sempre più drammatica, senza godere di sgravi apprezzabili o esenzioni per le fasce più deboli, mentre ai baroni degli stabilimenti balneari viene concesso il regalo del 30% in meno sulla spazzatura. Quanto pagano? Decisamente troppo, visto che tutte le aliquote sono alte.
L'IMU è al 10,6 x mille, la TASI è al 2,5, per la Tari è prevista una mazzata senza precedenti vista la spesa esorbitante di oltre 6 milioni di Euro annui (altri 500 mila in più). Come verranno spesi questi soldi? Per la spazzatura avremo una delle spese più alte della provincia se commisurata alla popolazione effettivamente residente e alla diffusione ancora esigua del sistema di raccolta porta a porta. Se si parla del gettito destinato ai servizi indivisibili, coperto dalla famigerata TASI, troviamo cifre altrettanto impressionanti.
Quattro milioni e 610 mila euro, la cui ripartizione tra le voci di spesa risulta anche in questo caso ben poco trasparente e dettagliata. Ci piacerebbe sapere ad esempio come sia possibile, una spesa di quasi un milione di Euro annui per l'illuminazione pubblica di una cittadina non particolarmente grande e ben illuminata. Cifre da fare invidia a Manhattan. Ci interesserebbe capire nel dettaglio come vengano spesi gli oltre 373 mila Euro destinati a cultura e servizi bibliotecari in una cittadina dove queste cose quasi non esistono, che non dispone neanche di uno spazio pubblico, gratuito e accessibile a tutti destinato a fini culturali e aggregativi, unico esempio vergognoso di tutto il comprensorio. Forse gran parte di questa voce sarà destinata ancora una volta agli "amici" dell'Arena Virgilio?
Ma ci incuriosisce ancor di più la destinazione dei 422 mila Euro di "lotta al randagismo". Evidentemente a noi è sfuggito che a Gaeta siano rimasti più randagi che esseri umani, unico dato che forse potrebbe giustificare tali cifre! Ci chiediamo a quanti giovani compaesani si potrebbe evitare di dover lasciare la propria città con somme simili, invece di destinarle magari ad un canile (e siamo curiosissimi di vedere a quale). Inoltre grazie alla nuova normativa nazionale anche gli inquilini dovranno corrispondere buona parte della TASI, che si sommerà agli affitti notoriamente alti della nostra città per convincere altri residenti a dover lasciare Gaeta. Ciò soprattutto in assenza di politiche abitative che incentivino l'adozione di aiuti per gli inquilini e di un canone concordato, più volte da noi richiesto e promesso pubblicamente, ma mai attuato.
Litigano a colpi di manifesti il Sindaco e le forze di Centro Sinistra cittadine, costrette a far finta di fare opposizione. Il primo scarica tutta la colpa sui governi Monti, Letta e Renzi, gli altri l'attribuiscono agli insensibili amministratori locali. In realtà hanno entrambi ragione perché governo Renzi e amministrazione Mitrano sono complementari e difendono gli stessi ristretti interessi sociali ai danni del popolo. E' o non è questa l'era delle larghe intese? Intanto Gaeta diviene sempre più velocemente una città per ricchi e per privilegiati. Mentre i suoi figli continuano a dover emigrare in cerca di casa, di lavoro e di servizi accessibili per i quali l'amministrazione non INVESTE un euro, diventa sempre più esiguo il numero di chi potrà godersi il costoso verde pubblico, l'elegante arredo urbano e le rotonde del Sindaco Mitrano.
Per continuare a denunciare tutto questo, come da tempo facciamo in opposizione a centrodestra e centrosinistra, avvisiamo la cittadinanza che giovedì 16 Ottobre, giorno di scadenza per il pagamento dell'acconto TASI, saremo dalle ore 10 alle 14 attivi dinnanzi la Posta centrale di piazza Carlo III in un presidio informativo e di protesta contro gli ingiusti aumenti delle tasse decise da questa Amministrazione comunale.