E’ oggetto di discussione diffusa e pluriennale quale debba essere la soluzione migliore per ridurre i rischi per la sicurezza legati alla presenza di una petroliera nel molo petroli della nostra città. Quel che invece oggi la maggior parte dei cittadini ignora è che con l’art.4 della Ordinanza n.75/2014 della capitaneria di Porto di Gaeta si autorizza ora il rimorchiatore in assistenza per la sicurezza della petroliera ad allontanarsi per effettuare temporaneamente altri servizi portuali. Dopo casi di incendio passati, il servizio di tale rimorchiatore fu invece istituito ormai tanti anni fa proprio per assistere la petroliera durante tutto il periodo delle sue operazioni commerciali dal momento dell’ormeggio. Questo proprio per la sicurezza della nave e della nostra città. Su iniziativa di marittimi e tecnici del settore, è stata preparata una lettera a sottoscrizione popolare per denunciare i rischi subentrati con questa nuova ordinanza che di fatto autorizza certi periodi di tempo nei quali la petroliera può operare in non sicurezza. Tale lettera è indirizzata al Sindaco a cui sarà pure consegnata, nel caso assai improbabile che egli non sia già a conoscenza della questione. Con essa i cittadini lo sollecitano, in quanto responsabile della salute e della sicurezza della città, a prendere contromisure, suggerendogli di attivarsi per far sospendere le operazioni della petroliera durante l’assenza del rimorchiatore. Il Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta come forza politica si unisce pubblicamente ai solleciti dei cittadini per rafforzarne la proposta, sperando che le risposte del Sindaco non si traducano ancora una volta in uno dei tanti proclami disattesi al quale ci ha abituati quando si tratta di decidere su questioni davvero vitali. Al contempo però ci sentiamo in dovere di informare i cittadini di una altra questione riguardante il rimorchiatore in questione e la Società che ne gestisce il servizio su concessione della Capitaneria di Porto. Come abbiamo avuto modo di appurare, sindacati dei trasporti hanno richiesto un incontro con tale Società per avere chiarimenti a riguardo di un intercorso inasprimento dei rapporti fra i lavoratori e la stessa. Diversi dipendenti della Società operanti in Gaeta sono stati infatti oggetto di lettere di contestazione definite di “particolare violenza” proprio perché riferite a fatti e situazioni fino a poco fa considerate non sanzionabili dalla stessa Società e avallate dai suoi Responsabili Aziendali locali, nonché ad altre situazioni opinabili ed in ogni caso previste, conosciute e non sanzionate da essa. Messa in questi termini, potrebbe trattarsi appunto di classica situazione di persecuzione strumentale dei lavoratori per scopi aziendali, così come sembrano presagire i sindacati stessi. Quel che però salta all’occhio è che destinatari di tale lettere di contestazione sono stati cittadini gaetani che si sono anche attivati per segnalare alla Capitaneria di Porto e far conoscere ai propri concittadini i rischi per la sicurezza legati alla suddetta ordinanza. Significativo in tal senso è il caso del comandante del rimorchiatore, Gianluigi Spinosa, sanzionato addirittura con il licenziamento per una contestazione che, ad avviso dei sindacati, mancava di fattori di gravità tali da giustificare un provvedimento così estremo. Il C.te Spinosa tra l’altro è stato fra i più attivi in prima persona a denunciare i rischi legati all’ Ordinanza n.75/2014 e ha dichiarato in più sedi la sua intenzione di continuare a farlo. Come Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno al comandante e chi come lui è attivo nella battaglia di sensibilizzazione su questo tema della sicurezza per il bene comune di Gaeta. Da qui sorge appunto ancora una volta il nostro senso di responsabilità politica nel diffondere tali notizie e portarle a conoscenze di Autorità e cittadini tutti, anche al fine di invitare chiunque sia preposto a tale scopo, o comunque in qualche modo coinvolto, ad adoperarsi per sgomberare il campo da ogni dubbio su eventuali relazioni fra i provvedimenti menzionati e l’attività di sensibilizzazione civica svolta da dipendenti della Società in questione.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”