Non c’è che dire: I cittadini di Gaeta e del golfo sono davvero ben rappresentati e possono dormire sonni tranquilli.
Con la crisi siriana, il genere umano si avvicina al rischio di un nuovo devastante conflitto che potrebbe estendersi su scala globale e vedere superpotenze atomic he fronteggiarsi direttamente. Massima è l’allerta delle forze armate di mezzo pianeta mentre il mondo resta con il fiato sospeso. Nella vicina Napoli il breve transito di un sommergibile statunitense impiegato nelle operazioni siriane ha provocato un vero e proprio vespaio costringendo perfino il Primo Cittadino partenopeo a muovere le proprie vigorose rimostranze. Intanto a Gaeta, sede permanente del comando della VI flotta USA nel Mediterraneo, obiettivo sensibile di primo piano ove ormeggiano costantemente immensi mostri d’acciaio e transita ogni sorta di armamento micidiale, con annessi rischi incalcolabili a seguito di incidenti perfino in circostanze normali, tutto tace.
Qualche ingenuo cittadino forse si sarebbe aspettato che il Sindaco Mitrano chiedesse chiarimenti sul coinvolgimento della base nelle operazioni in corso, delucidazioni sui rischi cui è sottoposta la popolazione civile, manifestasse la minima preoccupazione o indignazione per la totale mancanza di coinvolgimento delle istituzioni locali e della città, magari recepisse finalmente la nostra richiesta di applicare la normativa vigente approntando e rendendo pubblico un piano di evacuazione in caso di necessità. Niente di tutto questo.
Al contrario il buon Mitrano non solo non ha fatto nulla di tutto ciò, non solo non ha proferito parola in merito, ma ha pensato bene di accogliere scodinzolante nel suo ufficio il Comandante della nave Uss New York , Micheal Brent DeVore, seguito da una pletora di graduati statunitensi, prostrandosi ossequiosamente al loro cospetto con un servilismo imbarazzante. Si è dichiarato anzi felicissimo dei giretti turistici dei militari a Stelle e Strisce lungo le strade cittadine, fingendo invece di non vedere i gravi atti di vandalismo documentati di cui si sono resi responsabili gli stessi nelle ore serali a discapito di luoghi pubblici e abitazioni private, a dimostrazione della mancanza di rispetto e del senso di impunità caratteristico delle truppe di occupazione nelle proprie colonie.
Qualche inguaribile ottimista si sarebbe potuto forse aspettare che almeno l’Onorevole Raffaele Trano, neoeletto gaetano in Parlamento come rappresentante del nostro collegio con un numero copioso di consensi potesse rimediare, preoccupandosi minimamente del problema e dei possibili pericoli per la sua città, o che almeno sentisse il bisogno di darlo a vedere. Sarebbe anch’egli in errore.
Il pensiero dell’importante base militare straniera presente nella propria città, della drammatica situazione internazionale e dei rischi annessi sembra non avergli sfiorato nemmeno l’anticamera del cervello, perfino durante i dibattimenti in occasione dei quali il Governo in carica ha dovuto relazionare in materia davanti alle Camere. Evidentemente, in contrasto con la nostra Carta costituzionale che attribuisce ai parlamentari il ruolo di rappresentanti autonomi del popolo, egli ha scelto di mettere subito da parte la volontà di rappresentare il territorio che lo ha eletto e seguire unicamente le direttive dei vertici pentastellati.
Non a caso, come è noto, è proprio sulla politica internazionale che i 5 Stelle hanno effettuato uno dei tanti repentini ripensamenti per accreditarsi di fronte ai poteri forti come possibile forza di governo, ripudiando completamente quanto affermato fino a pochi mesi fa, giurando fedeltà all’Unione Europea, alla NATO, agli USA ed esprimendo per voce dello stesso Di Maio un sostanziale consenso per le iniziative prese in Siria. Il Deputato Davide Crippa, relatore 5 Stelle in Commissione Speciale, è giunto al punto di definire “congrua” la spesa folle di 760 milioni di Euro preventivata dal PD per l’acquisto di nuovi droni militari.
Quanto accaduto mostra senza ambiguità ai cittadini di Gaeta e del Golfo come Forza Italia, 5 Stelle e PD, al di là delle differenze di facciata, siano in realtà intercambiabili e perfettamente compatibili sulle questioni che contano, fatto già dimostrato ampiamente dal balletto indecoroso per la nomina del nuovo governo. Quanto verificatosi mostra inoltre che avere rappresentanti espressi dal territorio eletti nelle liste di tali formazioni non è assolutamente garanzia di maggior forza per le istanze e i bisogni dei cittadini.
Il Partito Comunista e la sezione “Mariano Mandolesi” di Gaeta al contrario continuano fermamente a chiedere che l’Italia esca dalla NATO, strumento di rapina imperialista nei riguardi di altri popoli e vera tremenda minaccia per la pace mondiale, oltre alla chiusura delle basi straniere presenti sul territorio italiano, tra cui naturalmente la base di Gaeta.
PARTITO COMUNISTA SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” GAETA