"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

venerdì 27 febbraio 2015

Blitz dell'Unione Sindacale di Base alla sede dell'ASL Latina, presente anche il Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta.

Sindacati di Base, Comitati di Lotta, esponenti del Partito della Rifondazione Comunista della federazione di Latina e la senatrice del gruppo misto Simeoni il 26 febbraio scorso sono entrati forzando il blocco della vigilanza privata nella sede centrale dell'ASL Latina per manifestare il proprio dissenso contro i tagli e lo smantellamento della sanità pubblica pontina, arrivando sino dinanzi l'ufficio del direttore generale Michele Caporossi. Anche noi gaetani siamo stati rappresentati grazie ad una delegazione del Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta, e ci è parso incredibile trovarci davanti insieme a Caporossi che subito si è dileguato per presunti imminenti impegni nella capitale, l'ex consigliere comunale nonché candidato a sindaco Salvatore Di Maggio, che da dirigente dell'ASL ha evidentemente fatto finta di non riconoscerci al contrario di come si comporta solitamente quando lo si incontra in periodo pre elettorale per le strade della nostra città. Il gruppo composto da oltre 30 manifestanti ha poi nominato una delegazione che è stata ricevuta dal Direttore Sanitario Cordoni.
Con tecnicismi e dichiarazioni di impotenza e sudditanza nei confronti dell'amministrazione regionale Cordoni si è difeso davanti alla richiesta della delegazione di un inversione di marcia rispetto al recente Piano ASL bocciato dalla Regione, e quindi l'assunzione in primis di nuovo personale e la regolarizzazione di quello in forza, per ovviare ai disagi verificatisi negli ultimi anni in vertiginoso aumento dall'inizio del 2015 legati soprattutto al mal funzionamento del pronto soccorso del Goretti che risente come da noi più volte previsto dello smantellamento dei presidi ospedalieri limitrofi, e che mette in serio pericolo la vita dei pazienti e dei lavoratori stessi. Altrettanti disagi legati alla struttura non adatta a sostenere un tale afflusso di degenti si stanno verificando al Dono Svizzero di Formia, dove di pochi giorni fa è la notizia di una donna infartuata che ha dovuto aspettare ben sei ore che aprisse il reparto di cardiologia, che secondo la nuova idea di sanità pubblica gradita ai nostri amministratori, deve funzionare solo in ristrette fasce orarie della giornata.
Il Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta quindi continua la battaglia per la difesa della sanità pubblica per fermare lo smantellamento in corso dell'Ospedale di Liegro, testimoniato di recente dalle vergognose trasferte dei malati oncologici a Formia e dalla chiusura anche della chirurgia ambulatoriale. Si chiederà pertanto il rilancio della struttura ospedaliera cittadina e di fermarne la trasformazione in mera struttura ambulatoriale detta 'Casa della Salute', prevista dal Piano", organizzandoci per un blitz alla regione Lazio dove mettere con le spalle al muro questa volta Zingaretti e la sua giunta.


Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta

GAETA Emergenza abitativa: ecco la “Bufala” sul canone d'affitto concordato

Il Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa di Gaeta lanciò dalla sua nascita e in completa solitudine un appello per istituire un Canone d'affitto Concordato al fine di abbassare i costi insostenibili degli appartamenti e incrementarne la disponibilità.
L'iniziativa avrebbe avuto senso solo in sinergia con politiche abitative decise che comprendessero altri provvedimenti quali il rilancio dell'edilizia popolare, una seria campagna contro l'evasione, forme di contributi per le fasce a basso reddito e la possibilità di requisizioni per le seconde case sfitte da diversi anni. Ciò per porre rimedio ad una tra le maggiori piaghe sociali che impone a molti cittadini e giovani famiglie di abbandonare la nostra città mentre migliaia di appartamenti rimangono vuoti o vengono affittati due mesi ai turisti e spesso in nero.
Dopo lunghe attese e silenzi l'Assessore De Simone mostrò di avere accolto l'idea annunciando il provvedimento. Sarà stato un caso ma nel frattempo continuava ad aumentare la difficoltà dei proprietari ad affittare le proprie abitazioni nei mesi estivi a causa della crisi turistica che attanaglia Gaeta, sospinta proprio dagli eccessivi costi. Sarà stato un caso anche che nel 2014 la riforma della "Cedolare secca" abbattesse il carico fiscale dal 19% al 10% proprio per chi aderiva alle tariffe agevolate stabilite dalle amministrazioni.
Preoccupati, come dichiarammo, che l'operazione venisse portata avanti solo a vantaggio dei proprietari, proponemmo pubblicamente di partecipare al tavolo per redigere il canone. Sarà stato l'ennesimo caso, pensammo, ma non fummo mai convocati né ricevemmo alcuna risposta. Leggendo ora le condizioni previste dal Canone approvato dalla Giunta Mitrano capiamo molte cose.
L'unico mistero che rimane é come abbiano potuto i rappresentanti delle tre sigle che avrebbero dovuto rappresentare gli interessi degli inquilini firmare l'accordo. La rendita immobiliare godrà della possibilità degli sgravi in vigore e di quelli annunciati a livello comunale, mentre per gli inquilini non si prevede alcuno sgravio. Due delle 5 "zone omogenee" in cui è stata suddivisa la città comprendono una vasta area centrale contenente Serapo, via Firenze, Corso Italia, via Maresca, Lungomare Caboto, via Europa, Corso Garibaldi e posseggono una tra le maggiori disponibilità di doppie case.
Eppure le tariffe qui risultano esorbitanti. Per ogni zona sono previste tre sottofasce tariffarie determinabili in base ad una serie di parametri. All'interno di ogni sottofascia non è difficile prevedere che i proprietari imporranno le cifre maggiori. La differenza tra la fascia media e la più alta è quasi impercettibile. Basta che l'appartamento risponda a 3 tre dei 16 requisiti minimi previsti quali ascensore, riscaldamento autonomo, balcone o allaccio alla rete del gas e si passa alla fascia media, mentre ne bastano solo sette per accedere alla più alta.
Anche la metratura di balconi, posti auto, cantine, spazi verdi condominiali e altro impone ulteriori costi. Se la casa è ammobiliata con comuni elettrodomestici si applica un rincaro del 25%. Ogni anno aggiuntivo oltre i soli 3 anni minimi previsti dall'accordo, comporta un ulteriore rincaro del 2%. Per un appartamento medio di circa 80 mq in queste zone con balcone e/o giardino e almeno un posto macchina, si può arrivare così intorno ai 1000 Euro mensili!
Nella zona di Gaeta S. Erasmo si riscontrano tariffe solo leggermente più basse. Il Sindaco si è vantato del fatto che molti cittadini hanno già aderito al canone. Finge di non sapere che in una realtà come Gaeta proprietari e inquilini non hanno la stessa forza contrattuale e i primi hanno tutto l'interesse ad imporre un accordo a loro esclusivo vantaggio.
In altre parole il canone della Giunta Mitrano è solo una "bufala" propagandistica che non risponde in alcun modo all'emergenza abitativa ma offre solo ulteriori vantaggi ad una rendita immobiliare che è tra i maggiori responsabili dell'atrofia e dello svuotamento della nostra città. Non crediamo che possa trattarsi solo di incompetenza. E' noto che tra i nostri amministratori vi sono numerosi ricchi multiproprietari di appartamenti, pochi o nessun inquilino. Non crediamo più nei casi.


COMITATO DEGLI INQUILINI PER IL DIRITTO ALLA CASA-GAETA

giovedì 26 febbraio 2015

Molo petroli e il Comandante licenziato: Rifondazione replica a Mitrano Tardiva la solidarietà a Gianluigi Spinosa, silenzio su quanto denuncia.

Mitrano non perde mai occasioni per fare figuracce. Dopo più di 4 mesi finalmente anche lui ha espresso in una nota la propria solidarietà al Comandante Gianluigi Spinosa. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Il Comandante, rimasto tra i pochissimi dipendenti di Gaeta ad essere ancora impiegato nel porto petroli, ha anteposto l'amore per la propria città ed i propri concittadini alla possibilità di subire ritorsioni dalla società "Rimorchiatori Napoli", denunciando l'abbassamento degli standard di sicurezza relativi alle operazioni di carico e scarico che interessano le petroliere attraccate. Era stato raggiunto il 17 di ottobre da licenziamento ritenuto poi illegittimo dal Tribunale di Napoli. Appena appreso della sentenza in suo favore un secondo provvedimento della stesso tenore era stato nuovamente emesso ai suoi danni dalla Società.
 
Malgrado ciò il Comandante non ha mai cessato la propria battaglia, producendo di recente anche una lettera indirizzata al Prefetto di Latina. Rifondazione Comunista espresse fin dal primo momento la propria vicinanza al Comandante, denunciando i rischi per la sicurezza cittadina e facendo pubblicamente appello proprio al Sindaco, affinché intervenisse in merito ai temi sollevati. L'articolo 4 dell'ordinanza 75 del 2014 prevede infatti che il rimorchiatore possa allontanarsi dalla petroliera durante le operazioni, rallentando le manovre di sicurezza in caso di incidenti, nell'unico porto noto in Italia in cui le petroliere attraccano a pochi metri dal centro abitato, ove già in passato si verificarono casi di incendio.
 
La cosa più sconcertante è che Mitrano, massimo responsabile della salute e della sicurezza cittadina, intervenga solo adesso senza dire mezza parola su quanto il Comandante denuncia in modo tanto impavido e accorato, senza chiedere la revisione del provvedimento in oggetto, senza esprimersi sulla possibile revoca del contratto con la Società, senza interloquire con l'Autorità Portuale per ottenere l'allontanamento del porto petroli dall'area sensibile del Golfo, unico provvedimento di buon senso che porrebbe realmente al riparo la città dai gravi rischi che corre. Ciò nonostante diversi testimoni riportino come le ultime esercitazioni di sicurezza, condotte con le nuove norme, avrebbero dato esiti disastrosi.
 
Ormai tutti sanno che il Sindaco non è abituato a contrapporsi ai poteri forti, ma a sostenerli. Forse inoltre è già troppo impegnato in provvedimenti quali la privatizzazione del cimitero, dell'illuminazione pubblica, la svendita dei beni demaniali presenti in città, il sostegno al Piano della ASL che colpisce quel che resta del nostro Ospedale, la piena adesione alla gestione di Acqualatina, l'aumento indiscriminato delle aliquote comunali, gli sgravi per gli stabilimenti balneari e tanto altro. Troppe cose forse per potersi occupare anche della nostra sicurezza e di lavoro.
 
Circolo Prc "Mariano Mandolesi"

martedì 17 febbraio 2015

CRISI LIBICA: RIFONDAZIONE COMUNISTA DENUNCIA I RISCHI PER GAETA E PER IL GOLFO.


 
L'evolvere della crisi libica, le minacce dei tagliagola dell'ISIS ed il deterioramento complessivo del quadro internazionale pongono un allarme crescente sul nostro territorio. Dopo aver destabilizzato e distrutto uno tra i paesi più avanzati fra il Nord Africa e tutto il Medioriente ed aver sovvenzionato per anni il terrorismo islamico, USA e Unione europea hanno il coraggio di ergersi a difensori della Libia e già' minacciano un intervento armato che ha invece come solo scopo quello di tutelare i propri interessi economici ad ogni costo. Butta benzina sul fuoco alimentando il rischio di ritorsioni contro gli italiani il Ministro Gentiloni, subito sostenuto da PD, Forza Italia e da SEL. La tensione sale insieme ai rischi che corriamo.
 
Come abbiamo già più volte denunciato Gaeta e tutto il golfo rappresentano un obiettivo sensibile in caso di attacchi, rappresaglie ed attentati. La stessa presenza e movimentazione di armamenti letali e sommergibili atomici ci sottopongono persino in contesti normali a pericoli immensi, in assenza di adeguati piani di evacuazione in caso di incidenti. La base della VI flotta americana di Gaeta è purtroppo un sito di primaria importanza strategica, come testimonia l'attracco della nave ammiraglia Mount Whitney. Solo amministratori come i nostri possono esaltarsi al pensiero di poter visitare queste macchine di morte come al lunapark e genuflettersi alle autorità americane invece di preoccuparsi degli interessi e della sicurezza della propria città. Anche l'indotto economico che secondo alcuni faceva da contraltare alla presenza della base si è quasi azzerato negli ultimi anni con il notevole ridimensionamento delle presenze militari. Oltre ai rischi gravissimi che la nostra città corre da mezzo secolo, per i quali dovrebbe essere lautamente risarcita, pesa anche il danno economico causato dal lungo esproprio di alcune tra le parti più belle e importanti di Gaeta. Una città che fu prima stremata dall'occupazione nazi-fascista, poi distrutta dai bombardamenti alleati e che per questo ha il rifiuto della guerra e dell'aggressione nel suo DNA. Molti cittadini ricordano bene le misure straordinarie che tennero in ostaggio Gaeta negli anni degli attacchi all'Afganistan e all'Iraq.
 
Ci domandiamo se il Sindaco comprenda la gravità della situazione e se intenda informare la cittadinanza riguardo alle possibili implicazioni del quadro che si va delineando. Pretendiamo ancora una volta di conoscere quali iniziative intenda intraprendere per la sicurezza di Gaeta. Ci chiediamo se abbia almeno chiesto alle autorità militari quali possano essere le ricadute dell'attuale scenario e di un suo possibile deterioramento. Torniamo a chiedere che Gaeta sia finalmente liberata dalla presenza ingombrante, pericolosa e sgraditissima della base americana.
 
Circolo PRC "Mariano Mandolesi" Gaeta-Itri

domenica 15 febbraio 2015

IL PRC DICE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL CIMITERO E RILANCIA LE SUE PROPOSTE.

La Giunta Mitrano continua a favorire interessi privati e ristrette lobby a discapito delle fasce più deboli. Quanto accade al cimitero segue il solito copione. Le tariffe per le nuove concessioni sono state quasi quadruplicate, passando dai precedenti 775  agli attuali 3000 . L'Assessore Vona nega l'evidenza dichiarando che i "soli" 2225  in più sono un "adeguamento" destinato a coprire la costruzione dei nuovi loculi. Ricordiamo all'Assessore che non parliamo di proprietà' che si acquistano ma di concessioni rinnovabili ogni 30 anni (pagando di nuovo la stessa cifra, se tutto va bene). Nella medesima nota l'Assessore prosegue con altre inesattezze, omissioni e assurdità. Rivendica sgravi inesistenti per i redditi inferiori ai 5000  (prevista solo una maggiore rateizzazione) e ci contesta l'affermazione per cui molti cittadini non avrebbero ancora provveduto al rinnovo, senza fornire però alcun dato rispetto al numero di concessioni trentennali già rinnovate sul totale. Arriva addirittura ad affermare che la maggior parte dei gaetani avrebbero un reddito inferiore ai 15000 euro annui lordi! Dove ha preso queste tremende informazioni? La cosa è palesemente assurda ma se fosse vera renderebbe ancor più urgente l'attuazione delle nostre proposte e ancor più gravi le responsabilità di questa Amministrazione nell'impoverire la città'.
Le vere ragioni degli aumenti e delle scelte operate sono state chiarite dallo stesso Sindaco pochi giorni dopo. Forse preoccupato dalle imbarazzanti repliche di Vona il primo cittadino è intervenuto precisando ancora una volta come il Comune abbia avviato un bando per la costruzione di 1000 nuovi loculi, 1000 ossari, 40 cappelle familiari attraverso la ricostruzione della cappella S. Francesco e per la gestione di servizi quali pulizia, manutenzione e illuminazione. È il famoso Project Financing, già annunciato da tempo. Ecco svelata la causa di questi aumenti che serviranno a riempire le tasche della ditta appaltante rendendone remunerativi gli investimenti. Il Sindaco ha persino il coraggio di vantarsi del fatto che il comune non sborserà' un euro, infatti saranno i cittadini ad essere spremuti fino all'osso! Gli stessi cittadini che grazie a Mitrano già' pagano tasse comunali esorbitanti e indiscriminate. Un provvedimento simile fu preso nel 2009 nella vicina Itri, ove la privatizzazione del cimitero ha portato ad una gestione rapace dissanguando gli utenti con aumenti incontrollati dei costi, irregolarità, totale mancanza di ogni controllo o garanzia sui servizi erogati e una città da anni sul piede di guerra. L'appalto in questione avrebbe effetti gravi e ci condurrebbe su una strada senza ritorno, ipotecando per trent'anni l'accessibilità ai servizi cimiteriali soprattutto per migliaia di pensionati e cittadini a basso reddito.
Non confidando alcuna fiducia in un'opposizione consiliare incapace e troppo spesso complice delle politiche di Mitrano, Rifondazione Comunista fa appello alla città per costruire subito un fronte di lotta che blocchi dal basso la privatizzazione in atto finché siamo ancora in tempo. Alla luce delle risposte ricevute ribadiamo inoltre con maggiore convinzione le nostre proposte. Torniamo a chiedere l'annullamento delle nuove tariffe, l'adeguamento al reddito delle tariffe per le concessioni vecchie e nuove, oltre al costo dei servizi cimiteriali in genere. Chiediamo una maggiore rateizzazione nei pagamenti e l'esenzione totale per i redditi più bassi. Torniamo a rivendicare una proroga di almeno un anno per il rinnovo delle vecchie concessioni, l'adeguamento delle rate o il rimborso per quanti avessero già' provveduto ai pagamenti. Pretendiamo il rafforzamento del personale comunale e dei servizi pubblici con ampliamento delle fasce orarie in cui vengono offerti. Chiediamo in fine le immediate dimissioni dell'assessore Vona per manifesta incompetenza.
CIRCOLO PRC "MARIANO MANDOLESI"

lunedì 9 febbraio 2015

Liceo e Ragioneria: i Giovani Comunisti/e chiedono la requisizione dell’ex scuola americana.

Sono sempre più evidenti, anche sul nostro territorio, gli effetti dei tagli alla scuola pubblica italiana portati avanti dal Governo Renzi. Altro che “Buona scuola”! La grave carenza di spazi e l’inadeguatezza delle strutture scolastiche disponibili a Gaeta rappresentano una vera emergenza e ledono il diritto allo studio di centinaia di alunni. Purtroppo il problema riguarda tutte le scuole della città ma sta colpendo con particolare forza il Liceo e la Ragioneria. Gli studenti di queste scuole si trovano forzatamente a condividere ambienti angusti e spesso non conformi alle norme ed al buon senso, come testimonia ad esempio l’assenza di un ascensore o di un elevatore per studenti diversamente abili e infortunati. Il plesso di Calegna non possiede strutture adeguate per svolgere assemblee d’Istituto plenarie e iniziative comuni, infatti gli studenti devono pagare a tale scopo una quota annuale per accedere al Cinema Teatro “Ariston”. Non è disponibile una palestra, il che determina la necessità di spostamento nelle strutture comunali dall’altra parte della città, durante le ore di educazione fisica. Queste si riducono notevolmente ed’è assurdo che centinaia di studenti siano costretti a spostarsi ogni giorno con i relativi rischi e con il costo aggiuntivo del servizio navetta, istituito da poco solo su loro sollecitazione. Della “Tensostruttura” promessa da Comune e Provincia per sopperire in tempi rapidi a questa grave mancanza non si vede neanche l’ombra. In questa condizione non a caso continuano a diminuire vorticosamente le iscrizioni ai nostri corsi di studio. Siamo stanchi di proclami e di amministratori che vengono a farsi campagna elettorale con finte rassicurazioni e demagogia spicciola. Pretendiamo iniziative concrete e chiediamo al Dirigente Scolastico, al Consiglio d’Istituto e al Collegio dei Docenti di supportare e fare proprie le nostre proposte, rivolgendole all’Amministrazione comunale e alla Provincia di Latina. Chiediamo la costruzione di un nuovo edificio scolastico degno di questo nome che alleggerisca il peso che grava sulle attuali scuole. Ben consapevoli dei tempi e delle risorse che questo progetto prevede e del bisogno immediato di rispondere all’emergenza attuale chiediamo che si proceda subito all’esproprio temporaneo dell’Ex scuola Americana, per destinarlo agli studenti di Liceo e Ragioneria. L’art. 7 della legge n. 2248 del 1865 prevede infatti la possibilità di requisizioni, messe in atto dalle amministrazioni in situazioni di emergenza come quella attuale. L’ex scuola americana è capiente, già attrezzata e suddivisa in modo appropriato oltre a trovarsi proprio di fronte ai nostri edifici. I privati che la posseggono l’hanno lasciata per anni inutilizzata in totale abbandono e degrado. Ora chiedono l’appoggio degli amministratori per farne una nuova speculazione attraverso la lottizzazione di appartamenti, in una città che possiede già migliaia di case sfitte! Se ciò accadesse si tratterebbe di una vergogna. Cosa sta più a cuore ai nostri amministratori, i profitti e le rendite di pochi privilegiati o il diritto allo studio di noi tutti? La soluzione esiste, che ci mostrino concretamente e subito da che parte stanno! I giovani Comunisti/e sono pronti a smascherare i responsabili di questa situazione e a sostenere le loro proposte promuovendo iniziative di lotta. 

Giovani Coministi/e Gaeta-Itri

sabato 7 febbraio 2015

RIMORCHIATORE, CAPITANO DI NUOVO ESONERATO. PRC GAETA: “ATTO GRAVE, SI APPLICHINO PIUTTOSTO LE NORME DI SICUREZZA RICHIESTE”

Lettera aperta del Comandante Gianluigi Spinosa

Come Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta non abbiamo fatto in tempo ad accogliere con gioia la sentenza del Tribunale di Napoli che ha dichiarato illegittimo il licenziamento del Capitano Gianluigi Spinosa  e disposto il suo immediato reintegro sul posto di lavoro.  La sanzione da parte della società Rimorchiatori Napoletani comunicata al lavoratore in data 17 Ottobre 2014 è stata sì giudicata senza giusta causa e sproporzionata  rispetto ai fatti contestati, considerati compiuti per altro nell’interesse del datore di lavoro stesso, ma a tale atto giudiziario del tribunale è però seguito nello stesso giorno una ulteriore contestazione con comunicazione di esonero immediato dal servizio. La società muove a Spinosa l’accusa di aver abbandonato il posto di lavoro più o meno nello stesso periodo della precedente intimazione di licenziamento, per l’esattezza il 4 Ottobre 2014, sostenendo stranamente di aver appreso il fatto solo in epoca successiva a tale eventuale circostanza, mentre invece gli contestava già altro per quale è stato ora assolto. Il comandante potrà ancora procedere nella sua difesa per vie legali ma, se pur dovesse essere riconosciuto ancora una volta innocente, con l’entrata in vigore delle nuove norme del Job Act renziano un suo reintegro sarebbe reso a questo punto praticamente impossibile.

Resta così il fatto che la sua espulsione dal luogo di lavoro  sembra avere ancora una volta  un carattere punitivo che dubitiamo essere di natura ritorsiva e discriminatoria e che non fa che aumentare i sospetti in tal senso. Il precedente provvedimento di massima gravità fu infatti applicato proprio in concomitanza alle attività di denuncia e sensibilizzazione effettuate dal capitano in tema di sicurezza portuale dopo l’entrata in vigore dell’Ordinanza n.75/2014 della capitaneria di Porto di Gaeta, contemporaneamente tra l’altro ad altre contestazioni apparentemente strumentali mosse dalla stessa società datrice di lavoro nei confronti di altri colleghi gaetani attivi nel muovere le stesse preoccupazioni. Ricordiamo che quel che si segnalava è che con l'art.4 di tale Ordinanza si autorizza l’allontanamento del rimorchiatore in assistenza per la sicurezza della petroliera, mezzo comandato dallo stesso Spinosa, per effettuare temporaneamente altri servizi portuali. Dopo casi di incendio passati, il servizio di tale rimorchiatore fu invece istituito ormai tanti anni fa proprio per assistere la petroliera durante tutte il periodo delle sue operazioni commerciali dal momento dell'ormeggio. Questo proprio per la sicurezza della nave e della nostra città.

Noi conosciamo da vicino la sofferenza che  il precedente provvedimento ingiusto di licenziamento ha arrecato al comandante, la sua pazienza dimostrata nell’attendere la sentenza, oltre che la volontà di non ritrarre la sua voce di denuncia. Come forza politica il Circolo PRC “Mariano Mandolesi” ha espresso da subito e per prima tutta la sua solidarietà e sostegno al comandante Spinosa attivo nella battaglia di sensibilizzazione su questo tema della sicurezza. Il nostro partito ha prontamente emanato comunicati e operato volantinaggi in città, e si è adoperato per far avere massima visibilità mediatica al capitano e il suo caso quando ancora tutta la categoria politica cittadina latitava sulla questione pur essendone a conoscenza.  Ci siamo uniti pubblicamente da subito pure alle sollecitazioni dei cittadini indirizzate anche tramite lettera al Sindaco Mitrano, in quanto responsabile della salute e della sicurezza della città, suggerendogli di attivarsi per far sospendere le operazioni della petroliera durante l'assenza del rimorchiatore. Aperto ed esplicito è stato inoltre il nostro invito a tutte le autorità competenti affinché, sgomberando il campo da ogni dubbio di relazione fra l’opera di denuncia del comandante e il suo licenziamento, si prendessero tutte le contromisure a riguardo dell’attività nel porto di Gaeta della società concessionaria in questione.

A maggior ragione oggi ribadiamo con forza le nostre posizioni e le nostre richieste. Non ci reputiamo in alcun modo soddisfatti e garantiti dalle modalità con le quali sono state intanto verificate e considerate sicure le applicazioni dell’art.4 dell’Ordinanza che invitiamo ancora una volta a rivedere, così come più in generale rilanciamo ancora la proposta dell’allontanamento del pontile petroli dall'area sensibile del Golfo. Inoltre, se a questo punto fosse accertata nelle opportuni sedi una persistente attività vessatoria e discriminatoria nei confronti dei suoi dipendenti, chiediamo che ci si attivi per la revoca della concessione alla società Rimorchiatori Napoletani, con tutela del posto di lavoro degli attuali lavoratori impiegati, comandante Spinosa in primis per quanto attualmente allontanato. Per tutto questo, oltre ad Autorità Portuale e Capitaneria di Porto, ancora una volta chiamiamo in causa il nostro Sindaco, purtroppo finora inetto nella tutela dei propri concittadini, affinché svolga un ruolo attivo. L’intera questione comunque ci suggerisce l’attualità e validità della nostra idea della costituzione di una Autorità Portuale più prossima alla città e non subalterna alla distante Civitavecchia, un organo più democratico e controllabile da parte dei cittadini gaetani. Ci sfuggano ancora quali siano state per la città le garanzie di tutela e i  significativi vantaggi dell’adesione all’attuale network, almeno che non si intendano per tali qualche inutile rotonda stradale inappropriatamente vantata come grande risultato da parte dall’attuale Amministrazione comunale.

Intanto, nell’attesa di risposte pubbliche e sviluppi nella vicenda del comandante, ancora una volta esprimiamo tutta la nostra vicinanza a Gianluigi Spinosa, noto come persona onesta, integerrima, scrupolosa e competente nella sua pluriennale professione, e ci dichiariamo da subito sempre disponibili ad ogni forma di manifestazione ed attività che tuteli la sua persona e rafforzi la causa della sicurezza cittadina che egli ha voluto rappresentare a duro prezzo e che noi pure sentiamo come nostra.

Circolo PRC "Mariano Mandolesi"

martedì 3 febbraio 2015

CIMITERO: RIFONDAZIONE COMUNISTA REPLICA A VONA

Rifondazione comunista ha recentemente avanzato alcune proposte precise riguardanti le concessioni e i servizi cimiteriali, su sollecitazione di numerosi cittadini. In particolare il PRC chiede una proroga di almeno un anno per il rinnovo delle concessioni dei loculi e un' adeguata campagna informativa in merito, prevedendo una maggiore rateizzazione e soprattutto un adeguamento al reddito delle tariffe, con rinnovo gratuito per i redditi più bassi. Contestualmente il PRC chiede un drastico ridimensionamento ed un adeguamento al reddito dei prezzi delle nuove concessioni (3000 euro!), aumentate dalla Giunta Mitrano di quasi il 400%. Proponiamo che anche le tariffe cimiteriali vengano adeguate alle differenti possibilita' dei cittadini. Chiediamo inoltre che i proventi vengano impiegati per rafforzare da subito il personale comunale consentendo le sepolture tutti i giorni ed anche nelle ore pomeridiane, per ridimensionare il monopolio della ditta BIESSE che può imporre prezzi esorbitanti solo grazie alla carenza dei servizi pubblici, per una migliore manutenzione, più decoro ed una maggiore vigilanza. Tutte proposte che tengono conto delle esigenze delle categorie piu' svantaggiate e in aumento, a partire dai molti pensionati che vivono nella nostra citta'. Non a caso moltissimi cittadini non hanno potuto ottemperare alla scadenza del 31 gennaio per il rinnovo delle vecchie concessioni. La breve replica dell'Assessore competente Vona su di un noto quotidiano locale non si e' fatta attendere, ma forse sarebbe stato meglio per lui che avesse seguito l'esempio del Sindaco e dei suoi colleghi facendo come al solito orecchie da mercante. L'Assessore non spende una sola parola su nuove concessioni, costo e rafforzamento dei servizi. Si sofferma solo sulla questione dei rinnovi definendo difficoltosa l'applicazione della nostra proposta a causa del pagamento gia' avvenuto da parte di diversi cittadini. Oltre ad essere incompleta riteniamo la risposta del tutto insoddisfacente. Non entrando nel merito della nostra proposta l'Assessore sembra riconoscerne implicitamente la validita', ma chi avrebbe dovuto tenere conto per tempo, se non lui, dei bisogni dei cittadini che segnaliamo? Inoltre l'Assessore non sa o non dice che la nostra proposta considera la condizione di chi avesse gia' regolarizzato la posizione dei suoi cari, prevedendo un adeguamento delle rate o un rimborso per i cittadini che avessero pagato o che avessero iniziato a farlo. Non ci sono pertanto dubbi sulla fattibilità' delle nostre proposte e l'obiezione di Vona non e' motivata. Occorrerebbe solo la volontà' politica di considerare le esigenze e le istanze delle categorie più deboli. Ancora una volta tuttavia questa amministrazione mostra di non curarsene, attenta unicamente a privilegiare interessi privati e ristrette clientele a discapito della collettività, in una città che continua rapidamente a svuotarsi. Lo stesso atteggiamento già mostrato nell'aumento indiscriminato delle tasse comunali, nella privatizzazione selvaggia di servizi come l'illuminazione cittadina e di spazi pubblici quali la caserma Cosenz, nella subalternità agli interessi di Acqualatina, nel voto favorevole al piano aziendale della ASL che determina il definitivo smantellamento del nostro Ospedale, nell'assenza più totale di politiche che sostengano le realtà produttive in crisi e creino nuova occupazione. Tutto mentre milioni di euro presi dalle tasche dei contribuenti vengono sperperati in opere inutili e lifting urbano. Complimenti Assessore Vona, lei e' un degno rappresentante di questa Giunta.


Circolo PRC "Mariano Mandolesi"