"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx
martedì 29 aprile 2014
giovedì 24 aprile 2014
Le comuniste ed i comunisti con Tsipras contro l’Europa delle banche
Alle prossime europee il PRC sostiene la lista “L’Altra Europa con Tsipras”,
unico cartello elettorale che si pone in alternativa alle politiche
filo-BCE dei governi a guida PD e PDL e per contrastare le derive
reazionarie delle destre fasciste e nazionaliste. Questa lista è stata
possibile dopo la proposta di Rifondazione Comunista di candidare
Tsipras al centro di un polo della sinistra alternativa e grazie al
raggiungimento di oltre 220 mila sottoscrittori che sancisce che la
mobilitazione generosa delle compagne e dei compagni del nostro partito
che insieme agli altri sostenitori hanno raggiunto un importante primo
risultato, affatto scontato. Il governo Renzi-Alfano ha già dichiarato
la sua fedeltà assoluta ai dettami della Troika e la prosecuzione delle
politiche di austerità col rispetto dei rigidi vincoli e parametri della
UE.
Già i due precedenti esecutivi delle larghe intese (Monti e Letta),
in nome del risanamento del debito imposto dalla BCE, ci hanno lasciato
il Fiscal Compact (20 anni di tagli alle spese pubbliche per 50mld di
euro l’anno), hanno cancellato il diritto a una pensione dignitosa e
hanno manomesso l’art.18 per consentire alle imprese una maggiore
facilità di licenziamento.
Mentre si parla di dare 80 euro in busta paga solo ai lavoratori
dipendenti con un salario inferiore ai 1.500 euro, si bloccano fino al
2020 i già fermi rinnovi dei contratti per i dipendenti pubblici, si
tagliano pesantemente i trasferimenti agli enti locali, si aboliscono le
Province, si propone la legge elettorale più antidemocratica della
Storia della Repubblica e si decide per l’abrogazione del Senato.
La precarizzazione permanente dei rapporti di lavoro, la
destrutturazione e privatizzazione degli ammortizzatori sociali
(cassintegrazione ecc…) sono i prossimi passi annunciati da Renzi col
Jobs Act che porteranno a negare ogni prospettiva di un futuro dignitoso
per milioni di lavoratrici e lavoratori, giovani precari e disoccupati
nel nostro paese così come già avviene in paesi come la Grecia e il
Portogallo.
Questi provvedimenti, insieme al Piano Casa con la vendita del
patrimonio pubblico e la negazione delle residenze per le occupazioni a
scopo abitativo, sono un ulteriore trasferimento coatto di ricchezza
dalle tasche dei lavoratori e delle loro famiglie alle casse di banche e
imprese.
Tutto questo è l’Europa delle banche e dei padroni che ce lo chiede!
È necessario costruire in Italia come in tutto il continente una
grande mobilitazione contro le politiche economiche e finanziarie
dell’Unione Europea, nel nome della democrazia e dell’uguaglianza
sociale, del diritto a un lavoro e ad un’abitazione dignitosa per tutti.
Bisogna combattere i governi dell’austerità che eseguono i diktat della
Troika, come il governo Renzi in Italia, siano essi di larghe intese,
di centro destra o di centro sinistra. Queste politiche regressive,
infatti, stanno ridando fiato in tutta Europa alle destre fasciste e
reazionarie, mentre la stessa Unione Europea, in stretta unità con la
Nato, sostiene un golpe vero e proprio in Ucraina che ha messo al potere
anche le forze neonaziste.
Antifascismo e lotta contro le politiche ed i governi di UE-BCE-FMI vanno di pari passo.
Occorre costruire un ampio e duraturo movimento di lotta e
disobbedienza contro i diktat della BCE e i vincoli euro-monetaristi che
stanno strozzando milioni di lavoratori, di giovani precari, di
disoccupati e di pensionati a basso reddito.
Per fare questo non servono nuovi soggetti politici che ambiscano a
fare la “sinistra” del centrosinistra sempre più puntello in Italia e in
Europa delle politiche della BCE.
Al contrario come in Grecia, in Francia o in Portogallo la
contrapposizione alle linee politico-economiche dei partiti del PSE sono
la condizione per darsi un profilo realmente alternativo e per la
crescita di una forte coalizione della sinistra antiliberista ed
anticapitalista che chiuda la strada ai rigurgiti delle risposte
nazionaliste. Questo è possibile ponendo su un piano di solidarietà
internazionale la lotta per un’alternativa di sistema che non può
esistere dentro i rigidi vincoli monetaristi del sovra-nazionalismo
finanziario della BCE.
I comunisti e le comuniste non sono né nazionalisti né “europeisti”, ma internazionalisti!
Per favorire la ricomposizione di questo ampio fronte di resistenza
politica e sociale all’austerity, i compagni e le compagne del PRC
sostengono da comunisti questi obiettivi nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”. Vogliamo
portare una voce delle lotte nelle aule del Parlamento Europeo per
gridare la nostra opposizione alle politiche di massacro sociale e ai
meccanismi di dominio del capitale finanziario quali MES, Six Pack, Two
Pack, TTIP e tutti i trattati capestro decisi nelle commissioni europee e
avallati dalla UE. Per questi motivi chiediamo di appoggiare una
candidatura autorevole che faccia sentire la presenza dei comunisti e
delle comuniste dagli scranni del GUE-NGL (la sinistra nel parlamento
europeo) e che si opponga alle politiche dei governi liberisti tanto del
PPE che del PSE (di cui fa parte il PD), indicando un’alternativa netta
al modello dominante e contrastando l’avanzata delle destre fasciste e
reazionarie.
Nella circoscrizione del Centro Italia sosteniamo il compagno Fabio Amato, impiegato metalmeccanico a tempo determinato in una piccola fabbrica umbra e membro dell’Esecutivo internazionale del Partito della Sinistra Europea all’interno del GUE dove comunisti e soggetti della sinistra alternativa possono imporre nel panorama politico europeo e internazionale la voce delle classi subalterne e del conflitto sociale.
Nella circoscrizione del Centro Italia sosteniamo il compagno Fabio Amato, impiegato metalmeccanico a tempo determinato in una piccola fabbrica umbra e membro dell’Esecutivo internazionale del Partito della Sinistra Europea all’interno del GUE dove comunisti e soggetti della sinistra alternativa possono imporre nel panorama politico europeo e internazionale la voce delle classi subalterne e del conflitto sociale.
Senza nessuna ambiguità: per Fabio Amato nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”, al Parlamento Europeo nel GUE, in alternativa a PPE e PSE, contro le politiche liberiste della troika UE-BCE-FMI!
mercoledì 23 aprile 2014
Il 25 Aprile sempre!
Il
25 Aprile del 45 l'Italia si liberava dal Fascismo. Le donne e gli
uomini che presero parte alla guerra di Resistenza tuttavia si
batterono soprattutto per la realizzazione della giustizia sociale
che il fascismo negava e continua ad essere negata. Per questo
l'eredità della Resistenza è, oggi più che mai, in pericolo.
L'intera Europa è percorsa da disegni autoritari e dominata dall'1%
di padroni e di banchieri che succhiano sempre più avidamente il
sangue del 99% della popolazione, rappresentato dalle classi
lavoratrici. Una dittatura comparabile per molti aspetti a quella che
combatterono i Partigiani. Oggi lo Stato italiano e l'UE sono gli
esecutori materiali delle politiche di austerità e massacro sociale
volute dai colossi della finanza mondiale e dalle potenze
imperialiste
Anche per questo motivo siamo fermamente convinti che il 25 Aprile non possa essere considerato solamente come la data in cui si celebra la Liberazione del nostro Paese dalla feccia nazifascista e in cui ricordiamo l'estremo sacrificio dei nostri martiri, dei partigiani. L'unico modo per spezzare le catene che ci opprimono è far rivivere lo spirito della Resistenza anche oggi, dentro ognuno di noi. Le svolte autoritarie e i ritorni di fascismo non si stanno consumando solo al di fuori dei nostri confini nazionali (Ucraina, Francia, Ungheria, Grecia), un'involuzione in senso autoritario dello Stato "democratico" la si può vedere anche qui in Italia. La nuova legge elettorale (Italicum) voluta dal partito democratico in combutta con il pluricondannato Berlusconi è a tutti gli effetti una forma di autoritarismo, che ha come finalità quella di tenere il malcontento e le forze che lo rappresentano fuori dalle istituzioni borghesi, usando la "governabilità" del Paese come scusa.
L'attuale strapotere esercitato dall'1% sull'altro 99% della popolazione poggia le sue basi sul controllo dei media, dei partiti politici convenzionali, dei governi nazionali e spesso (come in Europa) su intere aree geografiche. Un dominio esercitato al fine di accaparrarsi fette di mercato e quindi di profitto sempre più grandi. Il fascismo altro non è che l'estremo tentativo dei capitalisti di mantenere inalterato questo stato di cose.
Con l'avanzare della crisi non possiamo e non dobbiamo sentirci al sicuro dal fascismo. Per noi comunisti la Resistenza è e sarà sempre un qualcosa di vivo e di attuale, resistere oggi è anche difendere i diritti degli studenti, dei lavoratori e di tutti coloro che come noi vivono sulla propria pelle una crisi che non ci appartiene. La Resistenza per noi è combattere le politiche di questo Stato, dell'UE e dei partiti di governo che ormai tutelano soltanto le banche private, politiche che stanno massacrando interi popoli.
OGGI RESISTERE E' UN DOVERE! IL 25 APRILE NON E' UNA COMMEMORAZIONE! RESISTIAMO OGGI PER UN DOMANI MIGLIORE!
Giovani Comunisti
del Circolo PRC "Mariano Mandolesi" di Gaeta
Anche per questo motivo siamo fermamente convinti che il 25 Aprile non possa essere considerato solamente come la data in cui si celebra la Liberazione del nostro Paese dalla feccia nazifascista e in cui ricordiamo l'estremo sacrificio dei nostri martiri, dei partigiani. L'unico modo per spezzare le catene che ci opprimono è far rivivere lo spirito della Resistenza anche oggi, dentro ognuno di noi. Le svolte autoritarie e i ritorni di fascismo non si stanno consumando solo al di fuori dei nostri confini nazionali (Ucraina, Francia, Ungheria, Grecia), un'involuzione in senso autoritario dello Stato "democratico" la si può vedere anche qui in Italia. La nuova legge elettorale (Italicum) voluta dal partito democratico in combutta con il pluricondannato Berlusconi è a tutti gli effetti una forma di autoritarismo, che ha come finalità quella di tenere il malcontento e le forze che lo rappresentano fuori dalle istituzioni borghesi, usando la "governabilità" del Paese come scusa.
L'attuale strapotere esercitato dall'1% sull'altro 99% della popolazione poggia le sue basi sul controllo dei media, dei partiti politici convenzionali, dei governi nazionali e spesso (come in Europa) su intere aree geografiche. Un dominio esercitato al fine di accaparrarsi fette di mercato e quindi di profitto sempre più grandi. Il fascismo altro non è che l'estremo tentativo dei capitalisti di mantenere inalterato questo stato di cose.
Con l'avanzare della crisi non possiamo e non dobbiamo sentirci al sicuro dal fascismo. Per noi comunisti la Resistenza è e sarà sempre un qualcosa di vivo e di attuale, resistere oggi è anche difendere i diritti degli studenti, dei lavoratori e di tutti coloro che come noi vivono sulla propria pelle una crisi che non ci appartiene. La Resistenza per noi è combattere le politiche di questo Stato, dell'UE e dei partiti di governo che ormai tutelano soltanto le banche private, politiche che stanno massacrando interi popoli.
OGGI RESISTERE E' UN DOVERE! IL 25 APRILE NON E' UNA COMMEMORAZIONE! RESISTIAMO OGGI PER UN DOMANI MIGLIORE!
Giovani Comunisti
del Circolo PRC "Mariano Mandolesi" di Gaeta
Il
25 Aprile del 45 l'Italia si liberava dal Fascismo. Le donne e gli
uomini che presero parte alla guerra di Resistenza tuttavia si batterono
soprattutto per la realizzazione della giustizia sociale che il
fascismo negava e continua ad essere negata. Per questo l'eredità della
Resistenza è, oggi più che mai, in pericolo. L'intera Europa è percorsa
da disegni autoritari e dominata dall'1% di padroni e di banchieri che
succhiano sempre più avidamente il sangue del 99% della popolazione,
rappresentato dalle classi lavoratrici. Una dittatura comparabile per
molti aspetti a quella che combatterono i Partigiani. Oggi lo Stato
italiano e l'UE sono gli esecutori materiali delle politiche di
austerità e massacro sociale volute dai colossi della finanza mondiale e
dalle potenze imperialiste
Anche per questo motivo siamo fermamente convinti che il 25 Aprile non possa essere considerato solamente come la data in cui si celebra la Liberazione del nostro Paese dalla feccia nazifascista e in cui ricordiamo l'estremo sacrificio dei nostri martiri, dei partigiani. L'unico modo per spezzare le catene che ci opprimono è far rivivere lo spirito della Resistenza anche oggi, dentro ognuno di noi. Le svolte autoritarie e i ritorni di fascismo non si stanno consumando solo al di fuori dei nostri confini nazionali (Ucraina, Francia, Ungheria, Grecia), un'involuzione in senso autoritario dello Stato "democratico" la si può vedere anche qui in Italia. La nuova legge elettorale (Italicum) voluta dal partito democratico in combutta con il pluricondannato Berlusconi è a tutti gli effetti una forma di autoritarismo, che ha come finalità quella di tenere il malcontento e le forze che lo rappresentano fuori dalle istituzioni borghesi, usando la "governabilità" del Paese come scusa.
L'attuale strapotere esercitato dall'1% sull'altro 99% della popolazione poggia le sue basi sul controllo dei media, dei partiti politici convenzionali, dei governi nazionali e spesso (come in Europa) su intere aree geografiche. Un dominio esercitato al fine di accaparrarsi fette di mercato e quindi di profitto sempre più grandi. Il fascismo altro non è che l'estremo tentativo dei capitalisti di mantenere inalterato questo stato di cose.
Con l'avanzare della crisi non possiamo e non dobbiamo sentirci al sicuro dal fascismo. Per noi comunisti la Resistenza è e sarà sempre un qualcosa di vivo e di attuale, resistere oggi è anche difendere i diritti degli studenti, dei lavoratori e di tutti coloro che come noi vivono sulla propria pelle una crisi che non ci appartiene. La Resistenza per noi è combattere le politiche di questo Stato, dell'UE e dei partiti di governo che ormai tutelano soltanto le banche private, politiche che stanno massacrando interi popoli.
OGGI RESISTERE E' UN DOVERE! IL 25 APRILE NON E' UNA COMMEMORAZIONE! RESISTIAMO OGGI PER UN DOMANI MIGLIORE!
Giovani Comunisti
del Circolo PRC "Mariano Mandolesi" di Gaeta - See more at: http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=109204#sthash.xkvplPmm.dpuf
Anche per questo motivo siamo fermamente convinti che il 25 Aprile non possa essere considerato solamente come la data in cui si celebra la Liberazione del nostro Paese dalla feccia nazifascista e in cui ricordiamo l'estremo sacrificio dei nostri martiri, dei partigiani. L'unico modo per spezzare le catene che ci opprimono è far rivivere lo spirito della Resistenza anche oggi, dentro ognuno di noi. Le svolte autoritarie e i ritorni di fascismo non si stanno consumando solo al di fuori dei nostri confini nazionali (Ucraina, Francia, Ungheria, Grecia), un'involuzione in senso autoritario dello Stato "democratico" la si può vedere anche qui in Italia. La nuova legge elettorale (Italicum) voluta dal partito democratico in combutta con il pluricondannato Berlusconi è a tutti gli effetti una forma di autoritarismo, che ha come finalità quella di tenere il malcontento e le forze che lo rappresentano fuori dalle istituzioni borghesi, usando la "governabilità" del Paese come scusa.
L'attuale strapotere esercitato dall'1% sull'altro 99% della popolazione poggia le sue basi sul controllo dei media, dei partiti politici convenzionali, dei governi nazionali e spesso (come in Europa) su intere aree geografiche. Un dominio esercitato al fine di accaparrarsi fette di mercato e quindi di profitto sempre più grandi. Il fascismo altro non è che l'estremo tentativo dei capitalisti di mantenere inalterato questo stato di cose.
Con l'avanzare della crisi non possiamo e non dobbiamo sentirci al sicuro dal fascismo. Per noi comunisti la Resistenza è e sarà sempre un qualcosa di vivo e di attuale, resistere oggi è anche difendere i diritti degli studenti, dei lavoratori e di tutti coloro che come noi vivono sulla propria pelle una crisi che non ci appartiene. La Resistenza per noi è combattere le politiche di questo Stato, dell'UE e dei partiti di governo che ormai tutelano soltanto le banche private, politiche che stanno massacrando interi popoli.
OGGI RESISTERE E' UN DOVERE! IL 25 APRILE NON E' UNA COMMEMORAZIONE! RESISTIAMO OGGI PER UN DOMANI MIGLIORE!
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mercoledì 9 aprile 2014
Venerdì 11 Aprile: cena, presentazione e proiezione del docufilm Target Iran con Fulvio Grimaldi
Venerdì 11 Aprile il giornalista Fulvio
Grimaldi presenta a Gaeta il suo ultimo film documentario.
L’incontro con Grimaldi si terrà presso il circolo PRC "Mariano
Mandolesi" in Via Indipendenza 262 a Gaeta. L’iniziativa
prevede alle 20:00 una cena sociale a sottoscrizione, e alle 21:30 la
proiezione del docufilm “Target Iran”,
accompagnata dall’introduzione e i successivi commenti dell’autore.
Fulvio Grimaldi è un giornalista
con una lunga esperienza in fatto di reportage dai fronti di guerra e
di conflitto sparsi per il globo. La sua carriera è da sempre
dedicata alla cronaca internazionale di lotte popolari e resistenze
anti imperialiste. Per questo motivo il suo curriculum da Reporter è
quasi unico nel panorama italiano, e di grande spessore nel panorama
giornalistico internazionale. È stato l’unico testimone italiano
della strage di Derry del 1972 (Bloody Sunday), che ebbe modo di
documentare ampiamente.
L'iniziativa fa parte della serie di docufilm
proiettati nei mesi di Febbraio, Marzo e Aprile presso il circolo del
Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta; tutti dello stesso
autore, affrontano il tema della guerra imperialista, dalla
Palestina, alla Iugoslavia, passando per la Libia, le primavere Arabe
e il Sud America. Anche
stavolta Grimaldi si cimenta con un paese “nel mirino”, appunto
quell'Iran definito “stato canaglia”, da anni
minacciato di rappresaglie da Stati Uniti, Israele e altre potenze
occidentali. In questo ultimo lavoro Grimaldi compie lo sforzo di
raccontare le condizioni di vita e le relazioni geopolitiche del
popolo e dello stato iraniano senza utilizzare parametri moralisti
eurocentrici. Attraverso le interviste, le riprese sul posto e
la ricostruzione della storia economico-politica del paese, l’autore
ricerca una verità altra, vissuta nel contatto con i veri
protagonisti, i cittadini e attraverso i luoghi che sono stati sito
di una storia straordinaria di quasi tre millenni, partendo da Ciro
il Grande e compiendosi con la rivoluzione islamica di Khomeini.
Profondo
conoscitore della storia contemporanea del mondo arabo,
Grimaldi offrirà testimonianze e analisi sulla “questione Iran”
diverse da quelle proposte dai media tradizionali.Si tratta di un
appuntamento da non perdere per tutti i curiosi e gli amanti della
buona informazione, della storia e della politica internazionale.
martedì 8 aprile 2014
12 aprile, Roma: rompiamo la gabbia dell’Unione Europea!
Il prossimo 12 aprile la città di Roma ospiterà una manifestazione nazionale delle forze anticapitaliste e dei movimenti per i diritti sociali e contro il governo Renzi, la Troika e le politiche di austerità. È necessario costruire in Italia come in tutta Europa una grande mobilitazione contro il potere economico e tecnocratico dell'Unione Europea, nel nome della democrazia e dell'eguaglianza sociale. Bisogna combattere i governi dell’austerità siano essi di centro destra o di centro sinistra, che eseguono i diktat della Troika, come il governo Renzi in Italia. La politica di questi governi in tutta Europa sta ridando spazio alle forze neofasciste, mentre la stessa Unione Europea in stretta unità con la Nato sostiene il nuovo governo dell'Ucraina, del quale fanno parte forze neonaziste. Antifascismo e lotta contro le politiche, i governi e il potere dell’Unione europea vanno di pari passo. Il Circolo PRC "Mariano Mandolesi" pertanto aderisce insieme ai comitati per la ripubblicizzazione dell'acqua e per il diritto alla casa ed ad un lavoro utile e dignitoso, e invita a partecipare anche le reti studentesche, le forze progressiste del Sud Pontino, il sindacalismo di base e alternativo, i cassa integrati e gli operai delle fabbriche in crisi,, i comunisti e gli anticapitalisti tutti, consapevole del fatto che la manifestazione del 12 aprile rappresenta un punto di partenza: occorre infatti costruire un ampio e duraturo movimento di lotta anticapitalista contro il semestre italiano di guida della Unione Europea. In Spagna milioni di persone sono scese in piazza, è ora che anche in Italia si sviluppi un movimento democratico che abbia come obiettivo il rovesciamento dell’oligarchia tecnocratica e finanziaria dell’UE e la rottura dei Trattati, dal fiscal compact a quello di Maastricht, che la legittimano.
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