I dati emersi dopo la nostra denuncia
e la rimodulazione della TARI confermano il quadro di politiche in favore di
pochi.
L’ennesima edizione di “Favole di Luce” promossa dal Comune
di Gaeta si avvia al termine. Poco dopo la sua apertura come Partito Comunista abbiamo
tenuto un partecipato presidio informativo e di protesta, momento di una
campagna politica variegata. La nostra non è una contestazione alle luminarie natalizie
in sé con tutti gli eventi annessi, ma piuttosto il manifestare a favore del Lavoro
e di una ripartizione della
ricchezza meno iniqua che questa iniziativa così concepita invece non produrrà
nel tempo. Sottolineiamo ancora come la maggior parte dei fondi esborsati per
l’evento provengano dalle casse comunali, quindi dalle elevate tassazioni
indifferenziate che poco o niente tengono conto delle capacità reddituali dei
cittadini, aspetto di iniquità che l’amministrazione Mitrano ha contribuito ad
alimentare in questi anni elevando aliquote al massimo e privatizzando servizi.
In molti hanno ormai inteso come la spesa di queste ingenti somme provenenti in
gran parte dalle tasche delle classi popolari, pur producendo un movimento di
visitatori considerevole, hanno favorito infine solo determinate attività, a
loro volta porzioni ristrette di determinate categorie sociali, a fronte di una
crescita occupazionale inesistente o assolutamente precaria, malpagata e spesso
ancor più sfruttata nel caso di quella già esistente.
A seguito della nostra denuncia sulla scarsa trasparenza a
riguardo delle cifre spese, sono apparse nel frattempo dal sempre poco
intelligibile sito comunale varie determine dirigenziali per le “Favole di
Luce”. Come Partito Comunista contribuiamo ora a diffondere tali voci di spesa quali
ulteriori prove delle nostre considerazioni. Si parte dai costi più significativi
quali i circa 260mila euro alla RBL. LIGHT srl della provincia di Avellino per l’affidamento
del servizio di noleggio, installazione, manutenzione e smontaggio delle luminarie e i circa
140mila euro alla ditta Traniello per il servizio di supporto ed assistenza
elettrica, uniche
società a presentare domande per le rispettive gare. Vi sono poi i casi di
affidamento diretto come i 19.813,78 euro alla ditta Music&Light per l’acquisto dell’impianto filodiffusione,
i 43.890 euro alla ditta Belmonte per 64 giornate di spettacoli di burattini nel
triennio 2018-2020 e la trattativa diretta con “Raffaele Pyrotech
Srl” per l’allestimento ed esecuzione di spettacoli pirotecnici per gli stessi
anni per complessivi 48.780 euro. Presenti spese più recenti ed
ulteriori di promozione come l’incarico a Teleuniverso per campagna
pubblicitaria televisiva per 7.320 euro o il contributo di 3.600 euro
all’Associazione culturale "Golfo 2000" per il progetto
comunicazionale, sempre riferite al suddetto triennio. Ci sono poi altre voci a
fini di spettacolo quali la concessione di 2.700 euro di contributo all'Associazione
Iniziative e Progetti per il progetto musicale di Favole di Luce o le sovvenzioni
al Centro Del Movimento per 10.850 euro complessivi principalmente per
l’iniziativa “Gaeta s’illumina con favole di Luce”. Ma i costi non finiscono qui. Oltre
a quelli legati ad altri spettacoli ed attività che qui non computiamo, c'è da
considerare che mancano a questo appello altre voci pubbliche quali le ingenti
somme che si pagheranno per le forniture elettriche, così come anche le spese
per il montaggio delle casette di legno usate come punti vendita, solo per fare
due esempi. Insomma è fondato dire che le somme complessive
di spesa pubblica raggiungeranno cifre tendenti ai 700 mila euro. Vogliamo
inoltre evidenziare che la maggior parte delle
ditte beneficiarie non sono di Gaeta, cosa assai rilevante per il discorso
occupazionale in città.
A questo punto basterebbe anche solo un semplice promotore
territoriale esperto per spiegare come con questi strumenti si crea unicamente
un turismo cosiddetto “di suolo”, che poco può arricchire in ogni senso una
città come la nostra che di turismo potrebbe invece dare da vivere
dignitosamente a una grande porzione dei suoi abitanti. La cosa è ancor più
assurda se si reputa di voler rafforzare l’identità territoriale, i propri
valori e tradizioni come sostiene l’Amministrazione Comunale. È invece ancora
più evidente che si è puntato molto su una iniziativa pluriennale che, dietro
l’apparente obiettivo della destagionalizzazione delle attività economiche e la
distrazione suscitata dal flusso inusuale di passanti, in verità alimenta le
disparità sociali esistenti per creare invece consenso elettorale e concentrazione
ulteriore di ricchezza in pochi soggetti che danno scarso apporto al benessere cittadino
anche in prospettiva futura. Ad ogni modo, le ingenti risorse impiegate
potrebbero essere utilizzate alternativamente nella creazione di un’azienda pubblica
multiservizi, come da molto rivendichiamo, per generare invece nel tempo nuovi
posti di lavoro a tempo indeterminato e favorire occupazione stabile anche a
partire dai servizi di promozione del territorio, di guida
turistica alle bellezze della nostra città e gestione delle strutture museali
già esistenti, o per sgravi fiscali crescenti
in favore delle attività che assumono a condizioni migliori. Aggiungiamo poi che i costi
dell’iniziativa sono comunque spropositati per una città con dimensione abitativa
e composizione sociale attuali come Gaeta, che tra l’altro da anni va
spopolandosi e vivendo una carenza dei servizi erogati dal Comune nel campo dei
diritti, compresi i trasporti, l’offerta culturale, la salvaguardia
territoriale, infrastrutturale e la manutenzione stradale, aspetti questi
ultimi necessari pure ai fini turistici stessi.
Ma il sindaco Mitrano e i suoi fedeli più accorti certo sanno
queste cose, che sono anzi coerenti con il preciso progetto politico che portano
avanti nel tempo e che noi comunisti da sempre contrastiamo. Ne è prova ulteriore
la scelta recente dell’aumento dell’imposta TARI a carico delle famiglie con
contemporanea diminuzione di essa per le attività commerciali che più hanno
tratto vantaggio dal recente evento natalizio, compresi alberghi, stabilimenti
balneari e persino banche. Dopo tanto immobilismo dei referenti politici di
tali categorie che hanno finora amministrato Gaeta negli anni, l’attuale primo
cittadino e i suoi alleati si propongono come i dinamici rappresentanti di vecchi
e nuovi interessi economici e speculativi. Dietro operazioni appariscenti che
riguardano più che altro l’arredo urbano stanno invece finendo di distruggere il
già indebolito tessuto sociale di Gaeta nel tentativo di trasformarla in altro,
fondamentalmente una città ridimensionata per soli ricchi, ottenendo per ora il
solo significativo risultato di averci reso una facile preda per il riciclo di
denaro sporco nelle attività commerciali e nell’edilizia, con giovani e meno
giovani locali che invece continuano ad emigrare o a vivere in condizioni totalmente
subalterne e fabbriche che chiudono e smobilitano con il consenso dell’Amministrazione
stessa.
Da lungo tempo noi comunisti siamo consapevoli di tutto
questo, unici nel denunciarlo così chiaramente a tutta la cittadinanza e spesso
altrettanto soli nell’opporci. Oggi più che mai come Partito Comunista ci
proponiamo a Gaeta per rappresentare soprattutto i lavoratori sfruttati, i
precari e disoccupati di vario genere, le classi popolari impoverite e sotto
schiaffo. Nostro primo ruolo è proprio quello di creare coscienza politica fra
di esse che sono i nostri referenti sociali, per unirci tutti attorno a
proposte concrete per la creazione e tutela di Lavoro e Servizi pubblici, messi
oggi così duramente sotto attacco dal capitalismo, e al contempo saper
difendere assieme ognuno di noi. La nostra è prima di tutto una prospettiva
socialista e di alternativa di sistema, l’unica che può salvarci. Saremo ancora
in piazza a manifestare e spiegare tutti questi concetti. Ricordiamo inoltre
che ogni Martedì dalle 17 alle 19 siamo aperti nella nostra sede di Via
Indipendenza 206 per ascoltare ed elaborare assieme nuove proposte e lotte.
PARTITO COMUNISTA – SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” GAETA