"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

giovedì 20 agosto 2020

SMANTELLATO IL REPARTO COVID DI GAETA IN PIENA PANDEMIA?!

IL PARTITO COMUNISTA CHIEDE SPIEGAZIONI A MITRANO E CASATI

 Coronavirus, al "Monsignor Di Liegro" di Gaeta riapre l'ex reparto ...

Sono giunte al Partito Comunista una serie di segnalazioni che non possono essere ignorate, qualora venissero confermate rappresenterebbero un fatto gravissimo. Già da settimane, secondo quanto riferitoci, un numero cospicuo di importanti apparecchiature mediche sarebbe stato trasferito dal “Di Liegro” di Gaeta al “Dono Svizzero” di Formia, tra cui quelle adoperate per la respirazione assistita. Di fatto il reparto Covid di Gaeta, appena aperto, sarebbe stato completamente smantellato. Tutto sarebbe avvenuto nel totale silenzio, che striderebbe non poco con il grande clamore mediatico dedicato invece dal Sindaco di Gaeta all’apertura del locale reparto Covid, reputato da molti e non a torto decisamente fuori luogo e inopportuno vista la gravità del momento. Non ci risulta che la Pandemia sia terminata, anzi tutt’altro, assistiamo purtroppo ad una nuova impennata dei contagi, il Lazio è ormai una delle regioni maggiormente colpite e si sono registrati nuovi casi anche nella nostra città. A preoccupare ancor di più sono i mesi autunnali, come continua a ripetere l’intera comunità scientifica. I 12 posti letto ricavati presso il nostro nosocomio, spacciati impropriamente come grande dimostrazione di lungimiranza, rappresentavano in realtà solo un atto dovuto e del tutto normale, il minimo che ci si dovesse aspettare alla luce degli eventi. Questo era assolutamente insufficiente a coprire come si sarebbe voluto le enormi responsabilità di una classe politica vera responsabile del saccheggio ai danni della sanità pubblica, perpetrato colpevolmente proprio a partire dalla chiusura e dal depotenziamento di centri ospedalieri come il “Di Liegro”. Da tempo ripetiamo infatti che l’unica degna risposta a quanto avvenuto sarebbe l’immediata restituzione della piena funzionalità attraverso il rifinanziamento pubblico a strutture quali l’ospedale di Gaeta, assurdamente smantellate pezzo dopo pezzo, non la stucchevole propaganda di chi promette fantomatici centri diagnostici grazie all’elemosina insufficiente di privati benefattori. Solo così si potrebbe superare la logica fallimentare dell’emergenza ed evitare che i fatti luttuosi verificatisi in concomitanza con la pandemia non si ripetano in futuro con la triste entità cui abbiamo assistito. Il fatto che il nuovo reparto Covid di Gaeta non solo non risulti propedeutico ad interventi di questo genere, ma venga addirittura smantellato furtivamente in piena emergenza, rappresenterebbe un vero schiaffo alla memoria delle vittime, un insulto alla coscienza di noi tutti, un autentico crimine contro la salute pubblica. Chiediamo che il Sindaco Mitrano ed il Direttore Generale della ASL Casati intervengano immediatamente e dettagliatamente in merito a quanto segnalatoci. Qualora ciò non avvenisse considereremo il loro silenzio quale conferma dei fatti gravissimi denunciati e chiameremo la cittadinanza a dare nuovo impulso alla battaglia per la difesa del nostro Ospedale e della sanità pubblica.  

PARTITO COMUNISTA-SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA


domenica 9 agosto 2020

RISCHIO LICENZIAMENTI NETTEZZA URBANA, LA SOLIDARIETÀ NON BASTA.

 

IL PARTITO COMUNISTA RILANCIA LA PETIZIONE PER UNA GESTIONE PUBBLICA.





Da quanto apprendiamo sei dipendenti della nettezza urbana rischierebbero di perdere il posto di lavoro nel passaggio di consegne dalla ditta “Ecocar” alla “Del Prete” che le sta subentrando. Uno scenario inaccettabile non soltanto per le gravissime ricadute sociali. Esso risulterebbe ancor più assurdo con la stagione turistica al culmine, i ritmi di lavoro che diventano ancor più pesanti e, malgrado ciò, l’aumentare dei disservizi. Questi fattori suggerirebbero anzi l’esigenza di nuove assunzioni e maggiori mezzi. Di fronte ad un pericolo del genere che segue una lunga scia di soprusi subiti dagli operai tra cui gravi e reiterati ritardi nei pagamenti, ricatti e sanzioni ingiustificate, non sono sufficienti la solidarietà attiva, l’indignazione e la pretesa che tale minaccia venga scongiurata. Non si può più dar credito al solito stucchevole rimpallo di responsabilità tra Amministrazione e parti sociali. Tantomeno si può ringraziare questo o quell’amministratore per i propri provvidenziali interventi risolutori. Bisogna risalire invece alle precise scelte politiche dietro l’accaduto e alle cause di una condizione permanente quanto deleteria, sforzandosi di eliminarle alla radice. Da tempo immemore denunciamo come la gestione privata del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti risponda ad una duplice logica. Quella del massimo profitto da parte delle imprese appaltatrici a discapito di tutto il resto, tra cui costi, diritti dei lavoratori, efficienza, si incontra perfettamente con il bisogno dei politici di turno ad alimentare da sempre il voto di scambio, mantenendo i dipendenti in una condizione di continua ricattabilità e paura per il futuro. Una condizione che vorrebbe imporre soggezione e asservimento nei confronti dei padroni, subordinazione e riconoscenza verso il politico che ha modo di rinnovare le sue promesse ad ogni scadere del contratto. Tale scenario, è giusto ricordarlo, verrebbe rinnovato anche grazie a tutti i Consiglieri comunali che hanno votato a favore o si sono astenuti nella seduta che ha approvato le linee guida in materia di nettezza urbana, confermando per il futuro l’affidamento ai privati. La gestione completamente pubblica di questo come di tanti altri servizi locali attraverso un’Azienda Speciale del Comune eliminerebbe invece i noti meccanismi clientelari dando maggiori sicurezze a tutti i dipendenti per il proprio futuro, senza più sottoporli a paure e ricatti ad ogni scadere degli affidamenti. Questa scelta restituirebbe loro la dignità e la sicurezza che gli spetta di diritto. E’ quanto chiediamo infatti attraverso la nostra petizione popolare, che tutti i residenti di Gaeta possono firmare, assieme all’istituzione di un organismo di controllo eletto tra gli stessi lavoratori che affianchi l’azienda. La gestione pubblica porrebbe rimedio anche a tutti gli altri evidenti e gravi problemi legati allo scadere degli affidamenti con il subentro delle nuove ditte che da sempre è fonte di malfunzionamenti, contenziosi e ritorsioni a discapito della cittadinanza. Per questo invitiamo nuovamente a sottoscrivere la petizione presso la maggior parte delle edicole e dei tabaccai di Gaeta o presso la sede del PC in via indipendenza 206 ogni martedì dalle 17:00 alle !8:30.  Qualora l’Amministrazione non ottemperasse alle nostre richieste supportate dai cittadini metteremo la ripubblicizzazione dei servizi al primo posto del nostro programma politico, anche in vista delle prossime elezioni amministrative.

PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA