"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 23 dicembre 2019

Torbidità e rincari, “regalo di Natale” da Acqualatina ed Amministrazioni comunali.


Sono mesi ormai che il Sud Pontino è interessato dal fenomeno di torbidità dell’acqua. Se piove poco le dispersioni del sistema idrico non garantiscono il rifornimento durante i mesi estivi in cui la popolazione aumenta a dismisura, se piove troppo come in questo caso, invece dai rubinetti esce acqua marrone. Insomma sono davvero pochi i mesi dell’anno in cui si può usufruire dell’acqua potabile. Se tutto ciò non bastasse pochi giorni fa l’assemblea dei sindaci con voto favorevole, naturalmente anche del delegato di Gaeta, ha confermato anche per il 2019, come nei tre anni precedenti l’aumento del 3% sulle bollette, che se non fosse stato per un ulteriore finanziamento proveniente da fondi pubblici gestiti dall’ARERA, sarebbe arrivato anche al 5% e oltre. Siamo comunque di fronte ad un aumento di circa il 12 % in soli 4 anni, intanto il partner privato che detiene il 49% delle azioni di Acqualatina, controllato dalla multinazionale Veolià, può vantare utili netti di quasi 400 milioni di Euro.
Il Partito Comunista esprime solidarietà al popolo pontino e denuncia ancora una volta le intollerabili carenze nella fornitura dell’acqua ai cittadini. I comunisti propongono come obbiettivo programmatico principale ed iniziale del loro progetto politico l’esproprio, la nazionalizzazione ed il controllo operaio e popolare delle banche, delle società finanziarie, dei fondi speculativi, delle assicurazioni, delle aziende che hanno delocalizzato produzioni all’estero e delle grandi aziende e dei settori strategici di rilevanza nazionale, tra cui rientra anche l’acqua, bene comune per eccellenza, che secondo la volontà popolare espressa dal referendum del 2011, deve tornare ad essere totalmente pubblica.
Referendum di cui si era fatto paladino in campagna elettorale il M5S che una volta arrivato al governo ha puntualmente tradito, come è successo con tutte le altre promesse elettorali: avevano detto di essere contro l'Europa, l'euro e la Nato, salvo rimangiarsi tutto, avevano promesso il blocco del Tap, dell'acquisto degli F35, delle missioni militari all'estero, ma evidentemente scherzavano, avevano promesso la riconversione dell'Ilva di Taranto ma hanno approvato lo stesso piano previsto dal PD, hanno votato il condono fiscale, il decreto salva banche, la rimodulazione del MES etc.
Intanto, mentre la politica economica nazionale è gestita da banche e multinazionali tramite l’Unione Europea, che con una serie di trattati, vincola le scelte di natura economica dei singoli stati, le proposte che vengono dalla politica locale, per lo più assente sul tema della ripubblicizzazione, si limitano al massimo all’istituzione delle casette dell’acqua, un modo per far pagare due volte al cittadino un bene già profumatamente tassato in bolletta.
Come Partito Comunista invece proponiamo da anni al posto delle fallimentari Class Action della sinistra borghese, la lotta di classe contro la multinazionale francese, ovvero la campagna di obbedienza civile che con l’aumentare dei disservizi e dei rincari sta vedendo sempre più adesioni in tutto il Sud Pontino. Sporadiche manifestazioni di piazza convocate dalle forze corresponsabili della privatizzazione del servizio e delle liberalizzazioni servono a poco anche se ammantate sotto forma di civismo, evidenziando ancora una volta come in questo sistema la democrazia vale solo se a vincere sono i padroni e le banche.
Rinnoviamo quindi il sostegno ai cittadini del Sud Pontino che partecipano alla campagna di obbedienza civile che ricordiamo prevede il non pagamento delle utenze fino a che il sistema idrico integrato non verrà gestito da una società a diritto pubblico, come sancito dalla volontà popolare di milioni di Italiani.
Per ulteriori informazioni è possibile inviarci un messaggio sulla pagina facebook Partito Comunista – Gaeta - Sez. “Mariano Mandolesi”, o passare dallo sportello di ascolto al cittadino Linea Rossa che riaprirà tutti i martedì pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00,  a partire dal 7 gennaio presso la sezione di via dell’Indipendenza 206 a Gaeta.

Partito Comunista Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta

venerdì 20 dicembre 2019

SCANDALO “PET-COKE”. PRIVATI ED AUTORITA’ PORTUALE SOTTO ACCUSA DA PARTE DEL PC


Apprendiamo dai mezzi stampa del sequestro per presunti gravi illeciti di un’area di stoccaggio del Pet-Coke di 20 mila metri quadrati, utilizzata dalla società che opera e movimenta lo stesso materiale, estremamente dannoso per l’ambiente e la salute umana, nel porto di Gaeta. Gli scarti del Pet-Coke, non trattati come previsto dalle normative vigenti, sarebbero stati sversati nelle acque del fiume Garigliano, per poi finire in mare. L’accaduto suscita ovviamente forti quanto fondati timori anche in relazione alle misure di sicurezza all’interno del porto cittadino oltre che all’efficacia ed alla frequenza dei controlli effettuati, soprattutto riguardo ai rischi corsi dai lavoratori e dagli abitanti dei quartieri della Piaia e di Calegna, adiacenti al porto e per questo più esposti alle dannosissime polveri sottili. Un fatto di cronaca tanto grave merita non solo la ferma condanna quanto l’analisi attenta delle cause che producono tali accadimenti. Il primo attore di questa vicenda è sicuramente, ancora una volta, il profitto economico, unico e solo obiettivo di operatori privati troppo spesso legati ad interessi opachi o malavitosi ed in grado di ottenere con vari strumenti più o meno leciti la connivenza di gran parte della politica. E’ quanto vediamo di continuo in diversi ambiti quali la gestione dell’acqua, dei rifiuti e di altri importanti servizi. Senza pubblicizzare la gestione di alcuni settori strategici fatti di cronaca come questo si ripeteranno con regolarità a danno della salute, dell’ambiente e dei diritti del lavoro. Non è un caso se già diversi anni fa i comunisti chiedevano, purtroppo inascoltati, l’istituzione di una Commissione Consiliare Antimafia che agisse in sinergia con le forze dell’ordine e mostrasse particolare attenzione proprio a quanto avviene all’interno del porto di Gaeta. Il secondo attore di tale vicenda è senz’altro l’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta i cui uffici nella nostra città sono stati interessati proprio in questi giorni dalla visita della Guardia di Finanza per presunte gravi irregolarità. Parliamo di un ente elefantiaco che gestisce tre porti i più lontani dei quali sono situati a ben 200 chilometri di distanza. Un network la cui appartenenza non poteva non vederci gravemente penalizzati alla luce delle maggiori dimensioni e del maggior peso di Civitavecchia e Fiumicino. Non è un caso che, come ben noto, la mole dei traffici passanti per il porto di Gaeta si è ridotta enormemente negli ultimi anni, come sono rimaste chimere le promesse di favorire alcuni settori quali l’agroalimentare rispetto ad altri più nocivi tra cui quello in questione. Non è un caso se rimangono irrisolti ed inascoltati problemi gravi quanto urgenti come l’attracco di petroliere in un’area individuata quale sensibile. Tutto ciò avrebbe meritato la ferma opposizione e condanna del mondo politico locale se non fosse per un patto scellerato che ha coinvolto tanto il Centrodestra quanto il Centrosinistra ai danni della nostra città. Un patto che ha visto volti noti della politica piazzati in posizioni dirigenziali di tutto rispetto ed elargizioni dell’Autorità portuale in favore di interventi urbanistici o di eventi quali quelli promossi dalla Giunta Mitrano, preziosissimi sostegni elettorali in un’epoca di tagli e di magra per le amministrazioni locali. In cambio di ciò pertanto la politica mette la cenere sotto al tappeto. Noi Comunisti invece, al contrario, non abbiamo timori nel denunciare quanto accade e nel dire a gran voce che non ci può essere uno sviluppo portuale sostenibile e rispettoso della salute, dell’ambiente e del lavoro senza il coraggio di rimettere in discussione lo strapotere delle imprese private che agiscono nel settore e la presenza stessa di Gaeta all’interno di questa Autorità portuale. 

Partito Comunista - Sezione “Mariano Mandolesi” Gaeta   

domenica 8 dicembre 2019

SABATO 14 MARCO RIZZO A GAETA PER I 70 ANNI DELLA NATO


Sabato 14 Dicembre, alle ore 16.30, a Gaeta, presso l’“Old Station” Bar in piazza G. Mazzini, si terrà un’assemblea pubblica regionale del Partito Comunista dal titolo: “NATO: 70 anni di guerre imperialiste”. In occasione dell’incontro interverrà il Segretario Generale del Partito Marco Rizzo introdotto dal compagno Angelo Balzarani della Segreteria della sezione locale del PC “Mariano Mandolesi”.  La scelta di Gaeta ovviamente non è casuale alla luce della ben nota presenza in città della Base permanente della VI flotta USA e della squadra navale di scorta alla Portaerei “La Salle”. Una presenza che ha condizionato e condiziona pesantemente non soltanto la città ma tutto il territorio circostante sottoponendoli a gravi rischi e testimonia al contempo l’asservimento completo del nostro Paese alle logiche imperialiste, costellato di ben 113 basi militari straniere come quella di Gaeta. Una presenza che ricorda quanto pesantemente organismi quali la NATO e l’Unione Europea condizionino ogni aspetto delle nostra esistenza e dell’agenda politica.  L’intervento del Segretario Rizzo si concluderà con un momento di confronto aperto con i presenti.  

SEZIONE PC “MARIANO MANDOLESI” GAETA