"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 29 aprile 2020

CASSAINTEGRAZIONE ACQUALATINA: NON SI POSSONO SISTEMARE I BILANCI SULLA PELLE DEI LAVORATORI E CON I SOLDI PUBBLICI


È di pochi giorni fa la notizia che annuncia, da parte di Acqualatina S.p.a, la decisione di beneficiare della “Cassa integrazione gestione ordinaria” (CIGO) per i suoi dipendenti. Una decisione, questa, che ha suscitato addirittura anche le ire di alcuni amministratori ed esponenti di forze politiche da sempre strenui sostenitori del gestore privato. Infatti non si trovano ragioni per giustificare una scelta del genere, in un momento poi in cui un gran numero di persone è costretto a rimanere presso la propria abitazione, determinando quindi un aumento considerevole del consumo di acqua (per scopi sanitari e alimentari) e che quindi vedrà di sicuro una crescita dei ricavi del gestore. Evidentemente tutto ciò non ha minimamente scoraggiato gli amministratori di Acqualatina, i quali hanno deciso di migliorare i bilanci della loro società proprio sulla pelle dei lavoratori e utilizzando anche stavolta denaro pubblico. Come già ci aspettavamo, l’Amministrazione di Gaeta e il Sindaco Cosmo Mitrano si sono guardati bene anche stavolta dal proferire una sola parola per stigmatizzare l’atteggiamento inopportuno del gestore. Sono anche le scelte della società e le modalità con cui vengono portate avanti a dare maggior forza alla nostra proposta. Infatti, già da diversi mesi, stiamo conducendo una battaglia per la creazione di una o più aziende speciali di diritto pubblico che potranno gestire, tra le altre cose, anche il servizio idrico. Soltanto attraverso la gestione interamente pubblica di un bene fondamentale come l’acqua, sarà possibile garantire ai lavoratori tutele occupazionali ed economiche che meritano, mettendo in salvo anche i cittadini dalla gestione spregiudicata e priva di scrupoli portata avanti da Acqualatina con la copertura politica di tutto l’arco istituzionale.  Come Comunisti sosteniamo coerentemente e da anni una battaglia politica sull’acqua. Abbiamo da sempre tra i nostri obbiettivi la totale ripubblicizzazione del servizio idrico. Approfittiamo per ricordare a tutti i cittadini che, in attesa di poter riaprire lo sportello di Via Indipendenza 206, possono contattarci per inviare segnalazioni sulla nostra pagina facebook: Partito Comunista – Gaeta – Sez. “Mariano Mandolesi”.

PARTITO COMUNISTA - SEZ. “MARIANO MANDOLESI” - GAETA

venerdì 24 aprile 2020

ALLARME DEL PC DI GAETA PER LE PICCOLE ATTIVITA’: ABBATTERE SUBITO LE TASSE COMUNALI E FAVORIRE L’ABBATTIMENTO DEI CANONI D’AFFITTO


La crisi economica legata all’emergenza da Coronavirus si manifesta in modo sempre più devastante anche nella città di Gaeta. Tra i settori più colpiti ci sono certamente quelli del piccolo commercio, dei B&B, dei piccoli artigiani, delle partite IVA e delle imprese più minute, spesso a carattere individuale. Nei confronti di questi soggetti ci duole constatare come anche l’Amministrazione cittadina abbia privilegiato la propaganda rispetto ai fatti. L’agevolazione al credito, peraltro già garantita attraverso provvedimenti regionali e nazionali, non è sufficiente. Gran parte dei prestiti rischia infatti di coprire solo una fetta delle spese correnti, tra le quali spiccano paradossalmente proprio le imposte comunali. Molte attività purtroppo rischiano di non riuscire a riaprire. Anche per quelle che ci riusciranno i problemi non saranno limitati al periodo dell’inattività. Soprattutto in alcuni settori quali quello della ristorazione le misure di distanziamento necessarie durante la cosiddetta “fase due” e la flessione del turismo provocheranno a lungo entrate limitatissime producendo un enorme problema di liquidità. Intanto le attività di cui parliamo dovranno versare nelle casse del Comune tasse che ammontano a diverse migliaia di Euro tra TARI, TASI, IMU, addizionale IRPEF Comunale, COSAP, etc... E’ bene ricordare che il nostro Comune ha applicato aliquote che sono tra le più alte del Lazio, cosa che ci ha indotti da tempo a proporre per tutti i cittadini una rimodulazione in base al reddito, provvedimento che a maggior ragione ci auspichiamo in un momento come questo. Per le attività che abbiamo elencato un drastico abbattimento di queste imposte, il più possibile tendente al totale annullamento per l’anno 2020, sarebbe assolutamente vitale. Provvedimenti del genere peraltro sono già stati annunciati in importanti città italiane vista la straordinarietà della situazione. Altro esborso insostenibile per le piccole attività in crisi risulta quello dei canoni d’affitto. Le norme vigenti prevedono la possibilità del loro abbattimento in proporzione ad un rispettivo abbassamento delle tasse statali a carico dei proprietari. Tuttavia il comune potrebbe fare moltissimo al fine di rendere tali accordi più appetibili per i locatori, ad esempio abbassando in questa evenienza la quota di TASI loro spettante e l’IMU dell’immobile. Molti si chiederanno come mai ci ostiniamo a suggerire proposte ad un’Amministrazione che non ha mai brillato per capacità di interloquire e apertura al confronto, sempre più barricata nella sua torre d’avorio e protetta da una poderosa coltre mediatica. E’ doveroso in un momento tanto grave dare comunque il nostro contributo e fare il possibile affinché i soggetti più deboli non siano come al solito i più colpiti. Auspicandoci che almeno in questo caso le nostre proposte vengano accettate ci mettiamo ancora una volta a disposizione, come in precedenza, per collaborare alla stesura dei provvedimenti suggeriti.   


PARTITO COMUNISTA -SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” - GAETA

venerdì 17 aprile 2020

Fase 2: no alle spiagge solo per i ricchi. Servono contenimento dei prezzi e tutela dei lavoratori!!!


Apprendiamo delle proposte del Sindaco Mitrano riguardo alle modalità con cui dovrebbe aprirsi la stagione turistica estiva presso la città di Gaeta. Nell’intervista rilasciata a Fanpage si parla di distanziamento degli ombrelloni, non meglio specificate “sentinelle” a tutela delle regole di sicurezza, contatori per limitare gli ingressi alle spiagge libere, misure di sicurezza simili per i grandi alberghi. Ancora una volta Mitrano conferma la propria spiccata coscienza di classe elaborando una proposta attenta esclusivamente a favorire la rapida ripresa dei profitti della casta degli imprenditori balneari e di categorie affini, ben rappresentate all’interno della compagine di governo, dimenticandosi completamente dei lavoratori stagionali e delle classi popolari. Nella dubbia ipotesi che le condizioni epidemiologiche consentano l’inizio della stagione balneare le misure adottate produrrebbero sicuramente un ulteriore notevole incremento dei costi già esosi a carico dell’utenza, tra attrezzature da spiaggia, parcheggi, cabine e altro. E’ una semplicissima legge di mercato a determinarlo a causa della diminuzione dell’offerta generata dal distanziamento. Questo effetto andrebbe a colpire numerosi cittadini, il cui numero purtroppo aumenta a dismisura in un momento di difficoltà economica come questo, per i quali i prezzi risulteranno assolutamente non accessibili. I meno facoltosi dovranno riversarsi nei tratti sempre più esigui di spiaggia libera in un numero limitato e contingentato. Non si capisce esattamente inoltre come questo controllo dovrebbe avvenire, tantomeno come dovrebbe essere efficace la sorveglianza su questi tratti di spiaggia libera. Si delinea uno scenario di facoltosi che spenderanno cifre ingenti per passare una serena vacanza in sicurezza con a pochi metri i meno abbienti in una terra di nessuno, costretti a rischiare la propria salute per qualche ora di mare. Per riuscire quantomeno a limitare questo effetto sarebbe bastato pensare ad iniziative che calmierassero i prezzi e le tariffe dei servizi balneari anche facendo leva su accordi specifici con gli operatori del settore. Il fatto che l’Amministrazione non sembri nemmeno porsi il problema di contenere l’inevitabile aumento dei prezzi rivela tanto della sua natura ma resta nostro dovere chiedere che si ponga immediatamente rimedio a questa intollerabile mancanza. Nello stesso momento in cui ci si riempie la bocca di parole come “sostegno” e “solidarietà” per chi è in difficoltà non si ha nessuna cura di garantire a migliaia di cittadini la fruizione di un bene di tutti come il mare. Se in passato fosse stata accolta la nostra proposta di affidare diversi servizi turistici ad un’azienda speciale pubblica non si porrebbe ora il problema di un intervento esterno per limitare l’aumento dei prezzi, il quale si attesterebbe anche in circostanze normali su tariffe più accessibili. Allo stesso modo non si porrebbero le legittime preoccupazioni per le norme a tutela della salute dei dipendenti che il privato è solitamente riottoso ad applicare per contenere i costi e massimizzare i guadagni, o per il rischio concreto di un ulteriore peggioramento delle già scandalose condizioni lavorative e salariali. Il pericolo che ad essere colpiti maggiormente siano i lavoratori stagionali sui quali si intenda riversare ancora una volta il prezzo della crisi è altissimo, anche attraverso ulteriori violazioni delle regole contrattuali e demansionamenti. Un inasprimento favorito dal meccanismo perverso di chi, alla luce del prevedibile calo occupazionale, ricatterà ora più che mai chi lavora additandolo come fortunato e pertanto ingrato se osa lamentarsi o protestare. Del resto è oggettivamente difficile aspettarsi che quest’ Amministrazione si preoccupi delle condizioni degli stagionali occupati, come non si è preoccupata minimamente di quelle dei tanti stagionali che sono rimasti o rimarranno a casa senza reddito, non recependo nemmeno la proposta di un contributo comunale a loro sostegno.      


PARTITO COMUNISTA-SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA

mercoledì 15 aprile 2020

“DI LIEGRO”: MA QUALE BENEFICENZA? VOGLIAMO IL RILANCIO COMPLESSIVO DELL’OSPEDALE E DI TUTTA LA SANITÀ PUBBLICA.

IL PARTITO COMUNISTA METTE A NUDO L’IPOCRISIA DI MITRANO
Il nostro impegno a difesa del presidio ospedaliero “Di Liegro” e del servizio sanitario pubblico dura ormai da molti anni sotto gli occhi di tutti e ci impedisce di tacere stendendo un velo pietoso sulle ultime esternazioni del Sindaco. Con la solita sobrietà che lo contraddistingue Mitrano non si è limitato a pavoneggiarsi per i 12 posti letto anti-Covid ricavati temporaneamente presso i locali del nostro ospedale senza averne in realtà alcun merito. Forse incoraggiato dall’apparente successo mediatico dell’ultima sparata ha chiesto ai cittadini di fare delle offerte al fine di acquistare le attrezzature necessarie alla nascita di un centro di diagnostica specialistica presso i locali del nosocomio cittadino. Cosa c’è che non va? Sostanzialmente tutto. Come prima cosa la sanità pubblica non può e non deve essere il risultato di beneficenza volontaria e delle assai variabili possibilità economiche di un territorio rispetto ad un altro. La sanità pubblica dovrebbe garantire prestazioni degne ed omogenee in tutto il territorio nazionale e farlo attraverso la fiscalità generale che già grava pesantemente sulle classi popolari a fronte di servizi sempre più carenti e scelte sconsiderate dettate anche dai trattati europei. Risulta grave la responsabilità di chi in un momento tanto difficile fa leva su tematiche importanti e sentimenti forti per convincere i già vessati cittadini ad ulteriori spese. Lo è a maggior ragione alla luce del fatto che la via indicata, oltre ad essere scorretta per le ragioni suddette, è anche e soprattutto totalmente inefficace. L’esempio più chiaro, recente e a noi prossimo riguarda quanto avvenuto in una città che Mitrano dovrebbe conoscere molto bene: Fondi. Qui la nota associazione “San Giovanni di Dio”, la quale prende il nome dall’omonimo Ospedale, ha raccolto negli anni centinaia di migliaia di Euro per rifornire delle apparecchiature più costose e moderne l’amato presidio. E’ tuttavia altrettanto noto come malgrado ciò l’Ospedale di Fondi subisca ormai da anni un processo inesorabile di smantellamento progressivo con la conseguente indignazione della succitata associazione. La semplice spiegazione di questo è nel fatto che le vicende riguardanti la sanità non dipendono dalla generosità dei malcapitati cittadini ma da scellerate decisioni politiche e da chi le compie. Scelte politiche le quali impedirebbero ad esempio di attivare un servizio senza poi avere in seguito le necessarie risorse per sostenerlo. Scelte come quelle del Sindaco Mitrano, che a questo punto risulta doveroso ricordare. Basterebbe forse solo la tenace appartenenza del Sindaco a Forza Italia, partito politico che ha operato attivamente come pochi negli ultimi 25 anni per il taglio della spesa pubblica e la privatizzazione di servizi quali quello sanitario al fianco del Partito Democratico con cui governa la città (37 miliardi di Euro e 70 mila posti letto in meno solo negli ultimi 10 anni!) Ben più rilevante è tuttavia il suo operato da Sindaco. Quando nel 2014 fu interrotto anche il servizio di chirurgia ambulatoriale presso il “Di Liegro” chiedemmo al Sindaco di intervenire. Nemmeno mezza parola. Poco dopo avviammo una campagna pubblica per chiedere al Sindaco di non votare a favore del Piano Strategico Aziendale della ASL 2014-2016, riassumendone in un dettagliato documento il contenuto. Il piano non attribuiva alcun ruolo al “Di Liegro” assecondando lo smantellamento in atto di questo come di altri centri del territorio. Mitrano votò a favore. A Giugno del 2015 seguì la chiusura del reparto di Oncologia del Di Liegro, uno dei pochi pezzi residui di questa struttura. Il Sindaco non si oppose in alcun modo, anzi si mostrò concorde. Nel 2016 un nuovo piano aziendale confermò la volontà di annientare il nostro presidio ospedaliero. Ancora una volta chiedemmo con ogni mezzo che l’Amministrazione di Gaeta esprimesse parere contrario. Ancora una volta ciò non avvenne. Malgrado il Piano assai contestato venisse approvato con una maggioranza risicatissima di 17 voti favorevoli su 33 Comuni, Gaeta si astenne vilmente. Seguì la ben nota mobilitazione organizzata dal Comitato civico in difesa dell’Ospedale da noi stessi promosso contro la chiusura annunciata del Punto di Primo Intervento. La mobilitazione produsse una petizione con quasi 2000 firme che chiedeva il rilancio complessivo del nostro Presidio Ospedaliero, indirizzata anche a Regione e Governo nazionale. Il Sindaco non si degnò nemmeno di rispondere ai firmatari. Non si limitò a questo tuttavia, mostrandosi apertamente ostile alla manifestazione cittadina in difesa del PPI. Manifestazione che peraltro, malgrado il tentativo di boicottaggio da parte di Mitrano, ne scongiurò di fatto la chiusura. La linea del Sindaco di Gaeta si confermò in occasione dell’ultimo Atto aziendale, presentato a novembre del 2017 per il triennio successivo. L’Atto fu in seguito modificato tra le polemiche di molti per la scarsa o nulla trasparenza ed il ruolo sempre più marginale concesso all’Assemblea dei Sindaci. Anche in quell’occasione Mitrano si mostrò del tutto connivente con il mancato rilancio della nostra struttura ospedaliera, non risparmiandosi anzi ancora una volta attestati di stima e grande collaborazione con la Dirigenza della ASL. Riteniamo che questo lungo elenco, sicuramente incompleto, sia già sufficiente a connotare le sortite di Mitrano su questo tema in un momento del genere quale il bieco sciacallaggio di un politico cinico e privo di scrupoli che continua a sfruttare la drammatica situazione presente per inopportune iniziative propagandistiche. Alla luce del quadro emerso noi Comunisti non possiamo che tornare a chiedere con maggior forza il completo rilancio del Presidio Ospedaliero di Gaeta, la restituzione allo stesso della propria intera funzionalità e di tutti i suoi reparti soppressi, come per gli altri presidi smantellati della provincia. Per ottenere questo risultato continueremo a batterci come fatto finora, adesso più che mai convinti delle nostre ragioni. Per ottenerlo continueremo a combattere con pari determinazione uomini quali Cosmo Mitrano, autori delle politiche che ci hanno ridotti in questo stato. 


PARTITO  COMUNISTA- SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA      

venerdì 3 aprile 2020

LAVORATORI STAGIONALI: IL PARTITO COMUNISTA PROPONE UN CONTRIBUTO COMUNALE


CON LA STESSA CIFRA SPESA PER “FAVOLE DI LUCE” OSSIGENO A CENTINAIA DI INOCCUPATI


L’emergenza Coronavirus rischia di produrre una vera e propria ecatombe sociale nella città di Gaeta colpendo soprattutto i tantissimi cittadini impiegati nei lavori stagionali legati prevalentemente al settore turistico, dai grandi alberghi alla ristorazione, dal commercio al settore balneare e molto altro. Il danno non riguarda soltanto coloro i quali in questi mesi stanno perdendo il proprio impiego e ci segnalano con angoscia la loro condizione ma anche coloro che solitamente iniziano a lavorare nel periodo estivo. Anche sperando che la fase più acuta di questa emergenza termini prima dell’inizio della bella stagione, la sicura contrazione della domanda produrrà infatti certamente un netto calo occupazionale. L’emergenza Coronavirus peraltro non ha fatto che acuire enormemente e portare alla luce la condizione preesistente di grave debolezza e scarse garanzie tipica di queste figure lavorative. Condizione per lenire la quale il Partito Comunista ha fatto invano in passato numerose proposte inascoltate, tra cui la gestione pubblica di svariati servizi o gli incentivi comunali e le detrazioni a beneficio delle piccole imprese virtuose che assumessero più lavoratori, per periodi più lunghi e a condizioni migliori. Non possiamo non sottolineare come se queste proposte fossero state accolte molti dipendenti non si troverebbero adesso in una condizione tanto drammatica. Sicuramente sarebbe riemersa peraltro, come da noi auspicato, almeno una parte del lavoro completamente in nero, oggi privo di ogni possibile garanzia o sostegno. Una parte che rappresenta addirittura il 40% del campione di lavoratori stagionali recentemente intervistato dalla nostra sezione in occasione dell’ultima inchiesta operaia sul territorio.  Gli interventi statali predisposti per queste categorie risultano attualmente insufficienti oltre che di difficile accesso e nella migliore delle ipotesi copriranno solo il periodo più acuto di questa emergenza sanitaria. Il momento che stiamo vivendo impone malgrado tutto uno spirito costruttivo e propositivo. Per questo rivolgiamo all’Amministrazione comunale una proposta precisa ed incisiva che ci auguriamo venga accolta. Chiediamo l’immediata istituzione di un contributo erogato dalle casse comunali a fondo perduto dell’importo complessivo pari alla cifra impiegata negli ultimi anni per l’iniziativa “Favole di Luce”, corrispondente a svariate centinaia di migliaia di Euro, con le quali attenuare le difficoltà di centinaia di lavoratori stagionali residenti che abbiano perso la propria occupazione o non lavoreranno nei mesi successivi. Il contributo erogato da parte del Comune sarebbe di 500 Euro per ogni mese di lavoro perso, partendo da Aprile 2020 fino a Settembre 2020. Per ottenerlo, in relazione ai mesi già trascorsi, il lavoratore dovrà mostrare uno o più contratti di lavoro, anche non continuativi, relativi ai mesi corrispondenti dell’anno 2019. Sarebbero valide a tal fine anche eventuali sentenze del tribunale del lavoro come prova dei rapporti dichiarati. Un provvedimento straordinario, certo, come straordinaria è la condizione attuale che non trova precedenti nei 75 anni di periodo post bellico. Un’ impresa sicuramente onerosa ma che non dovrebbe risultare particolarmente difficile per un’Amministrazione in grado di spendere ad esempio, come annunciato, 14 milioni di Euro in un solo anno per cantieri, abbellimenti vari e riassetto urbanistico. Un’iniziativa che avrebbe inoltre il merito non trascurabile di dare accesso rapido per questi lavoratori ad una boccata d’ossigeno senza indebitarli o arricchire ulteriormente banche rapaci. Il Partito Comunista resta fiducioso in attesa di riscontro da parte dell’Amministrazione Mitrano assieme ai tanti lavoratori rimasti senza reddito. Consapevoli del fatto che tale Amministrazione non si è mai occupata prima di lavoro, tantomeno di lavoro stagionale, alla luce del momento che richiede il massimo senso di responsabilità e sacrificio, mettiamo da subito a disposizione una nostra delegazione per partecipare attivamente alla stesura del provvedimento da noi proposto. 


PARTITO COMUNISTA - SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA