Il licenziamento di Antonio Palladino porta alla luce un’altra delle nefandezze causate delle privatizzazioni di Mitrano: il lavoro “volontario” e senza garanzie.
I danni causati dalle
politiche di privatizzazione del Sindaco Mitrano riguardano evidentemente anche
il campo del lavoro.
Era questo uno dei rischi da noi sempre denunciati quali possibili conseguenze
di questa serie di provvedimenti dell’Amministrazione comunale.
Casi poco chiari di bandi di gara e project financing
sfavorevoli agli interessi dei contribuenti stanno di fatto consegnando la
gestione dei servizi pubblici della città in mano a soggetti privati a
condizioni invece assai vantaggiose per questi ultimi. Inoltre possiamo dire che anche per le persone più
attente è assai difficile stare appresso a tutte le concessioni, gli atti di
spesa, i contributi e i rimborsi a privati effettuati dall’attuale Amministrazione
comunale. Non sappiamo ad esempio quanti siano i cittadini a conoscenza del
fatto che attualmente l’impianto del Campo
Sportivo San Carlo è stato dal Comune concesso in gestione alla “NSA”,
Associazione Sportiva Dilettantisca, per un periodo di 3 anni che
intercorre dal 01.01.2014. Nel caso della
suddetta società possiamo però constatare che a fronte di un canone annuo di 100 euro+IVA e una garanzia fideiussoria
rappresentata da una cauzione provvisoria del 2% dell’importo totale dovuto (pari
quindi a 6 euro) essa gestisce l’unico campo da calcio comunale attualmente
agibile, percependo i proventi di tale gestione che dovrebbero derivare
principalmente dalle tariffe per gli accessi ai servizi dell’impianto da parte
degli utenti e delle società sportive.
Non sappiamo precisamente neppure quale sia il vincente
progetto di gestione presentato dalla Ass. NSA e quali gli interventi
migliorativi apportati da questa società agli impianti di un campo da più parti
considerato tuttora poco più che praticabile. Quel che invece purtroppo
conosciamo è il drammatico fatto capitato ad un dipendente della stessa e tutte
le vicissitudini negative che il lavoratore sta attraversando. Stiamo parlando
del Sig. Antonio Palladino, persona
nota quale ottimo musicista professionista di lunga data. Purtroppo a causa di gravi
problemi familiari egli ha dovuto più di recente rinunciare alla sua storica
attività che lo portava fuori città pure per lunghi periodi, per cercare invece
un impiego che gli permettesse di vivere più stabilmente nella sua abitazione
in Gaeta dove risiede e dove si necessita della sua disponibilità. Costretto da
queste esigenze, il Palladino ha così
potuto lavorare dal 24.10.2013 quale dipendente della Ass. NSA presso il Campo
Sportivo San Carlo svolgendo funzioni di custode, magazziniere e di pulizia
e manutenzione.
Questo fino al 18 marzo
2015, giorno nel quale nel corso del
rapporto di lavoro ha subito un grave infortunio di cui tuttora riporta conseguenze.
In seguito a questo spiacevole episodio il Sig. Palladino è stato licenziato
tramite semplice comunicazione telefonica. Fino ad allora, nonostante l’evidente
natura subordinata, il suo rapporto di lavoro continuativo non sembrerebbe
essere mai stato appropriatamente regolarizzato, né egli regolarmente
retribuito per la quantità e la qualità del lavoro stesso. Il lavoratore infatti per contratto risultava essere solo ed unicamente
un volontario, condizione per la quale non ha potuto usufruire di indennità
da infortunio e trattamento di fine rapporto o neppure di assistenza sanitaria garantita
dal lavoro (i tanto criticati casi di lavoro volontario all’EXPO di Milano
sembrano aver avuto quindi precedenti simili e meno illustri a Gaeta). Tutto ciò
gli ha comportato danni tali per i quali adesso egli si trova in condizioni di
indigenza, senza un reddito, impedito nello svolgere attività fisiche e quindi
anche incapace a provvedere alle personali spese mediche. Antonio Palladino tramite
azioni legali sta ora cercando di far valere i suoi diritti di lavoratore,
anche tramite l’ausilio di testimoni e di prove prodotte per dimostrare
l’incongruenza fra la quantità di lavoro prestata per la società NSA e i
rimborsi spese ricevuti da essa. A lui va innanzitutto tutta la nostra
solidarietà e tutto il sostegno possibile da parte del Partito della
Rifondazione Comunista, a partire da quello derivante da queste nostre
ulteriori e manifeste denunce. La questione infatti ci sembra avere natura non
solo giudiziaria ma pure di interesse politico.
Ci chiediamo infatti come sia possibile che all’interno di
strutture pubbliche possano sussistere condizioni di lavoro del genere. Se
possiamo affermare che ai sensi del TUEL
e dell’art.1677 c.c il Comune di Gaeta è comunque solidamente responsabile con
il soggetto gestore, al contempo ci chiediamo più in generale come può l’amministrazione
Mitrano tollerare che società che gestiscono in appalto suoi beni e servizi possono
operare utilizzando situazioni contrattuali di lavoro di questa specie. Come ci si può disinteressare a tal punto delle
condizioni di lavoro all’interno di strutture comunali in seguito a un proprio
bando di gara? Ci chiediamo a questo punto quanti e quali altre gravi
situazioni lavorative possono ritrovarsi in questa “zona d’ombra” determinata
dalle concessioni e gli appalti del Comune di Gaeta. Ci risulta addirittura che
ad oggi, nonostante una regolare istanza inviata dal proprio legale in data 23
Aprile 2015, il Palladino non ha neppure
ricevuto dal Comune alcuna risposta a proposito dell’accesso agli atti
riguardanti il bando di gara d’appalto concluso con la concessione della
gestione del Campo San Carlo alla NSA. Questo comportamento dell’ente pubblico è
inaccettabile ed avviene nonostante componenti dell’Amministrazione siano a
conoscenza della situazione.
Prendiamo atto pure del fatto che tutto questo avviene in una città ancora colpevolmente sprovvista di Regolamento per l’utilizzo
delle Strutture Sportive, fattore che non può che accentuare gli aspetti di
scarsa trasparenza e possibile clientelismo che spesso si ravvisano nella
gestione dei servizi comunali durante l’attuale Amministrazione. Tra l’altro ravvisiamo per tutti questi impianti rischi sociali ed erariali nel
caso in cui, dopo aver fatto gravare su i contribuenti i costi di
ristrutturazione (come nel caso dello Stadio Riciniello), si procedesse
comunque poi a privatizzare la gestione delle stesse.
Dopo tutti i casi più evidenti riguardanti acqua ed
illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, rifiuti urbani, spazi culturali, spiagge
e verde comunale, i dannosi ed esosi effetti dei progetti di privatizzazione
ideati o condivisi in modo accondiscendente dall’Amministrazione Mitrano ci
convincono sempre più delle valide ragioni della nostra proposta per la
costituzione di una Azienda Speciale comunale che gestisca invece questi beni e
servizi in modo più trasparente ed
economico per i cittadini residenti, garantendo tra l’altro condizioni di
lavoro migliori per i dipendenti e riducendo i rischi di penetrazione
malavitosa nel tessuto della nostra città.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
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