"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 28 giugno 2015

SOLIDARIETÀ CON MIRKO. BASTA SFRUTTAMENTO!

Quanto sarebbe accaduto a Itri al ventottenne Mirko, mentre stava lavorando, costituirebbe un fatto gravissimo. Egli avrebbe subito un’aggressione per futili motivi dal padrone e sarebbe stato lasciato tramortito a terra riportando importanti lesioni e rischiando la vita. Ciò ci induce non solo ad esprimere pubblicamente tutta la nostra solidarietà ma a fare serie riflessioni sul tema del lavoro. Qualora venisse confermato il fatto rappresenterebbe in modo emblematico la natura del rapporto tra padroncini e operai del nostro territorio, quindi la diffusa arroganza dei primi e le condizioni lavorative troppo spesso prossime allo schiavismo, sia dal punto di vista salariale che dei diritti. Se a livello nazionale il Job Act, varato dal governo del PD, è senza ombra di dubbio uno degli attacchi più feroci che il lavoro abbia mai ricevuto dalla caduta del fascismo, a tal punto da introdurre nei fatti la completa libertà di licenziamento, nel Basso Lazio sono da sempre diffuse condizioni aberranti. Come messo in evidenza anche da recenti inchieste operaie promosse dai nostri compagni, in diversi campi quali la ristorazione, la balneazione, il settore alberghiero, il bracciantato agricolo, l'edilizia ed i servizi in genere le paghe giornaliere possono essere di 30-35 euro per orari che raggiungono le 12 ore in condizioni spesso massacranti. Lavoro nero, chiamate a giornata, altri contratti capestro e lettere di licenziamento già firmate sono la norma. Il ricambio di giovani inesperti e poco sindacalizzati è appositamente reso costante e continuo, invece di stabilizzare nel tempo una mano d'opera qualificata che offrirebbe servizi più efficienti determinando però un costo del lavoro maggiore. Intanto i giovani di centri quali Itri e Gaeta sono sempre più costretti all'emigrazione dopo essere stati adoperati per pochi anni occasionalmente come animali da soma. Se non ti stanno bene le assurde condizioni imposte puoi anche andartene, tanto ci sono altri proletari da spremere e se accetti tuo malgrado, secondo questi padroni dovresti perfino ringraziarli. Anche questa, seppur meno eclatante, è violenza, quotidiana e diffusissima, subita purtroppo in silenzio da molti. L'episodio di Mirko, in questo senso, sarebbe soltanto la punta di un Iceberg consistente in un atteggiamento assai comune. Le autorità che dovrebbero sovraintendere e controllare il rispetto delle pur blande regole residue, a partire dall'Ispettorato del Lavoro, risultano sempre più insufficienti e prive di mezzi o peggio complici di questo stato di cose. In materia di sfruttamento del lavoro il potere politico locale è connivente con le piccole lobby economiche cittadine quanto e forse ancor di più di come il Governo nazionale sia legato agli interessi di Confindustria e grande Capitale finanziario. Lo dimostra il fatto che in Comuni quali Itri e Gaeta un problema così centrale come quello del lavoro viene quasi del tutto ignorato da Amministrazioni di orientamenti politici apparentemente opposti o indefiniti, ma nella realtà legati alle stesse logiche. Eppure semplicissime proposte, come quelle che facciamo da tempo inascoltati, potrebbero migliorare radicalmente la qualità del lavoro locale. La creazione di Aziende speciali pubbliche multiservizi gestite dal Comune, la riduzione al minimo delle gare d'appalto al ribasso vinte di solito comprimendo il costo del lavoro, l'introduzione di rigidi criteri di selezione in base alla quantità e alla qualità dell'occupazione  prodotta per l'assegnazione di gare d'appalto, affidamenti, concessioni e licenze, sono esempi pratici di quanto viene responsabilmente ignorato. L'emancipazione dei lavoratori tuttavia passa oggi come in passato soprattutto dal radicamento della cultura del conflitto sociale e dell’organizzazione della lotta di classe, anche attraverso importanti casi di autodeterminazione ed autorganizzazione dal basso quali il "Comitato dei Lavoratori del Golfo", nato dall'esperienza di diverse realtà produttive in crisi del territorio, o della “Mancoop”di Castelforte, azienda occupata e poi autogestita con successo dagli operai. In concomitanza con l'inizio della stagione estiva é bene ricordare in ogni caso che per eventuali vertenze lavorative o semplici consulenze i lavoratori possono rivolgersi allo sportello dell'USB in via Indipendenza 262 a Gaeta ogni martedì dalle 17:00 alle 20.00 o presso la Camera del Lavoro Autorganizzata in via Maiorino 31 a Formia, ogni giovedì dalle 15:30 alle 18:30.

martedì 23 giugno 2015

RIFONDAZIONE COMUNISTA SOSTIENE IL PIANO PARCHEGGI ALTERNATIVO DEI CITTADINI

Mitrano e De Simone non hanno più scuse né alibi. Lo attuino subito.


Rifondazione Comunista condivide e appoggia pienamente il Piano dei parcheggi alternativo per Gaeta presentato dal Comitato civico “No Parcheggio Villa delle Sirene”. Il Piano proposto dal sindaco Mitrano e l’assessore De Simone a confronto sembra già morto e sepolto. Il Comitato non si è infatti limitato a prendere atto della clamorosa vittoria che ha fermato il demenziale progetto di un Multipiano nella Villa, ma è andato ben oltre elaborando democraticamente tramite assemblee pubbliche aperte  a tutti un Piano alternativo per la città e proponendolo all’Amministrazione, come da tempo annunciato. Oltre a restituire a Gaeta la vicinanza e la solidarietà ricevute e a non lasciare che un’esperienza di partecipazione così preziosa e vincente svanisca, i cittadini hanno così fornito l’ennesima conferma dell’incompetenza di questa Giunta e del fatto che essa risponda a logiche che poco o nulla hanno a che fare con gli interessi popolari. In un breve periodo dei comuni cittadini hanno elaborato infatti un Piano razionale, sicuro, rispettoso del nostro patrimonio storico ed ambientale, realizzabile rapidamente e a costi assai ridotti e quasi nulli per il Comune, che fornirebbe a Gaeta centinaia di posti auto in più. L’esatto contrario delle proposte faraoniche e costosissime avanzate dall’Amministrazione. La proposta prevede interventi nella zona strategica del porto commerciale, a Calegna nell’area dell’ex Casa Cantoniera o in alternativa nella vicina zona antistante l’ex Pretura, in zona “peschiera” su Piazzale Bisbiglia e in zona ex CA.NA.GA., su tutto Lungomare Caboto con la semplice introduzione di parcheggi a spina di pesce, a Serapo in zona arenile nei pressi del giardino pubblico confinante con l’”Hotel Serapo” e in via Eucalipti nella parte antistante le mura militari vicino la cooperativa “Norcia”, già espropriata dal Comune e proposta per destinazione parcheggio autovetture. Diversi degli interventi richiedono la collaborazione dell’Autorità Portuale, che almeno in merito non dovrebbe rappresentare un problema viste pure le somme superiori già esborsate da questo ente per lavori pubblici di importanza meno strategica. La maggiore disponibilità di posti auto di cui disporrebbero anche i residenti di Villa delle Sirene alla luce degli interventi suggeriti consentirebbe inoltre di ripristinare come richiesto a gran voce l’altra area verde della Piazza, colpevolmente sottratta dalle precedenti amministrazioni con grave danno per il quartiere e vantaggi quasi nulli in termini di parcheggi. Ciò potrebbe accadere nell’ambito del progetto di Restyling annunciato. Il Piano tiene conto dell’esigenza effettiva di parcheggi che a Gaeta è purtroppo limitata per lo più ad alcuni periodi estivi e poche altre festività. Ovviamente, come è ragionevole, si propone di decongestionare il centro storico cittadino utilizzando in misura prevalente aree più periferiche che andrebbero collegate anche attraverso un efficace servizio navetta al resto del paese, integrato da servizi di bike sharing ed eventuale trasporto marittimo in estate, mentre in altre zone più centrali si propongono interventi efficaci ma al tempo stesso semplici e poco invasivi. Da ora quest’Amministrazione non avrà più scuse né alibi e non potrà più accusare strumentalmente i propri detrattori di non avere a cuore lo sviluppo di Gaeta. Se veramente la Giunta crede nel bisogno di nuovi posti auto per la città proceda subito nell’attuazione di questo Piano e lasci da parte gli altri progetti insostenibili a partire da quanto assurdamente previsto nella zona dei “campi da tennis” a Gaeta Medioevale. Qualora invece cercasse ancora di proseguire sulla base di queste idee scellerate sarebbe ora più chiaro che mai che non è il bisogno di parcheggi a spingere la volontà di questa maggioranza, bensì solo logiche affaristiche e speculative. Ovviamente in questo caso i cittadini delle zone interessate troverebbero nuovamente il PRC al proprio fianco.


CIRCOLO PRC ”MARIANO MANDOLESI”

mercoledì 17 giugno 2015

IL COMITATO “NO PARCHEGGIO VILLA DELLE SIRENE” PRESENTA IL SUO PIANO DEI PARCHEGGI ALTERNATIVO.

L’esperienza assembleare prosegue: presentate alternative meno costose. Chiesto pure il ripristino dell’area verde soppressa a Villa delle Sirene.

Nella sua ultima assemblea pubblica del 30 Maggio il Comitato “No Parcheggio Villa delle Sirene” ha potuto trarre con più tranquillità un bilancio assai positivo della campagna che ha portato al blocco del tanto contestato progetto di parcheggio multipiano. La sua evidente vittoria è stata di natura politica oltre che civica e ha creato così un precedente di incisiva partecipazione democratica estendibile nel tempo ad altre vertenze cittadine.
Maldestro è infatti sembrato il tentativo del sindaco Mitrano di sminuire il valore dell’attività del Comitato stesso e addirittura offensive le sue accuse ai cittadini di essersi fatti strumentalizzare. Ai cittadini piuttosto non è sfuggita la situazione di tensione e difficoltà nella quale lo stesso Sindaco si è venuto a trovare dovendo ammettere sotto loro lecita pressione di rinunciare alla sua volontà politica a procedere in futuro nell’idea di un parcheggio multipiano a Villa delle Sirene. Imbarazzo evidenziato persino dalle dichiarazioni del Consigliere Accetta che ha parlato di “brutta figura” e ha chiesto le dimissioni del Vice Sindaco ed Assessore ai lavori pubblici Leccese anche per questo motivo. Questa “ritirata” presumibilmente definitiva di Mitrano rappresenta appunto la vittoria politica del Comitato “No Parcheggio Villa delle Sirene”, ottenuta con la lotta e le mobilitazioni dei cittadini che hanno saputo coinvolgere anche partiti ed associazioni ed è cosa ben diversa dal dichiarare con tempi teatrali malriusciti durante un apposito Consiglio comunale straordinario quel che lui stesso poteva invece semplicemente far trascrivere già da prima in uno dei tanti suoi comunicati-proclami, ossia che comunque a suo avviso il bando di gara era già decaduto per motivi invece tecnici. Facciamo notare infatti che il decadimento del bando non escludeva che la sua Amministrazione potesse ripresentare il bando di gara in futuro o prorogarlo.
Il Comitato comunque si felicita del fatto che dopo un mese da quelle dichiarazioni del Sindaco, la chiusura del bando e le ulteriori richieste di chiarezza da noi mosse, sia arrivata finalmente la nota del Dirigente competente Fusco che conferma il decadimento. Al contempo però la nostra guardia non si abbassa. Non ci è sfuggita la strana domanda di partecipazione alla gara da parte di una società campana, pervenuta nell’ultimo giorno disponibile e avvenuta comunque dopo le dichiarazioni del Sindaco, così come non è sfuggita ad altri soggetti che hanno infatti presentato esposti alle autorità giudiziarie affinché si facesse chiarezza sul fatto e sul bando in generale. Non vorremmo ad esempio che l’episodio sia fonte di dispendiosi contenziosi per il nostro Comune che andrebbero ad aggiungersi ai già elevati costi sostenuti per avviare un bando rivelatosi inutile ancor prima che di pericolose prospettive per il quartiere interessato. La nostra soglia di attenzione sarà poi sempre alta affinché altre amministrazioni comunali non ritornino a presentare un progetto simile.
L’esperienza di impegno civico diffuso del Comitato “No Parcheggio Villa delle Sirene” così di fatto prosegue seguendo le altre sue finalità già proposte nelle precedenti assemblee pubbliche assai partecipate. Si è ben consapevoli che la recente battaglia è stata vinta grazie a forze che sono andate ben oltre quelle dei residenti del quartiere, essendo tra l’altro Villa delle Sirene cara a tutta la città e l’idea stessa di un parcheggio multipiano proprio in quel luogo invisa alla maggioranza dei cittadini come dimostrato pure dalla raccolta di firme. Molti dei quartieri di Gaeta saranno tra l’altro interessati da prossimi interventi simili, otto, rientranti nel piano parcheggi delineato dall’attuale Amministrazione comunale che sembra avere altrettanti aspetti di costi elevati per il Comune e di rischi per piazze e zone storiche come già riscontrato nel caso della Villa. E’ stato già annunciato che il prossimo parcheggio dovrebbe riguardare la zona dei “Campi da Tennis” in Gaeta Medievale dove sussistano rischi geologici assai simili al caso precedente tanto contestato. E’ per questo, anche per sfatare voci tendenziose messe strumentalmente in giro per dipingere il comitato come una realtà associativa contraria al progresso e agli interessi logistici della città, che come già annunciato abbiamo stilato delle nostre indicazioni, proposte e votate in assemblea, per un piano dei parcheggi alternativo, più sicuro, economico ed eco-compatibile, basato tra l’altro per lo più su progetti presentati in passato e stranamente accantonati e che non comportano devastanti scavi in zone sensibili e ad alto valore storico e naturale. Questo piano è stato tra l’altro consegnato al Comune e qui ora lo divulghiamo.
Sappiamo ora che qualsiasi prossimo parcheggio da costruire dovrà passare attraverso l’approvazione del consiglio comunale e su questi passaggi istituzionali noi continueremo a vegliare, ma intanto l’assemblea pubblica del Comitato ha deliberato chiaramente la sua volontà di controllare pure quale sarà il lavoro di “restyling” annunciato da Mitrano per Villa delle Sirene, chiedendo tra l’altro all’amministrazione di ripristinare l’area verde ivi soppressa in passato con un atto che al tempo generò tanto rammarico fra i residenti a fronte dei pochi posti auto acquisiti (circa 8, al quale computo andrebbero comunque sottratti 4 percheggi concessi in gestione in tempi più recenti ad una limitrofa attività ricettiva privata).
Il Comitato “No parcheggio Villa delle Sirene” è oggi ancor più consapevole della natura del suo successo basato su una trasparente democrazia dal basso, partecipativa e trasversale fra cittadini in grado di prendere scelte collettive condivise sugli aspetti della cosa pubblica e lottare per esse. Una esperienza vincente in controtendenza con anni di totale disimpegno e in grado di influenzare le realtà istituzionale spesso sorde. E’anche per questo che con soddisfazione e spirito di solidarietà i suoi membri si mettono a disposizione dei cittadini per condividere le proprie esperienze maturate in questa occasione, riservandosi anche la possibilità di estendere in futuro i propri scopi sociali e condividere altre lotte se questo dovesse servire ad accrescere la partecipazione civica e la democrazia in questa città.
COMITATO “ NO PARCHEGGIO VILLA DELLE SIRENE”


PROPOSTA PER UN “PIANO PARCHEGGI” ECONOMICO, SICURO, RISPETTOSO DELLA STORIA ED ECO-SOSTENIBILE PER LA CITTA’ DI GAETA
In base a comunicazioni, proposte di idee e progetti di tempo addietro, si evidenziano le seguenti aree cittadine destinabili a parcheggi a gestione pubblica come alternative meno costose in grado di preservare le zone storiche e le piazze della città.
Le aree elencate sono state già catalogate e discusse in Consiglio comunale durante il mandato di diverse amministrazioni precedenti.
Là dove non indicato diversamente, si rammenta che per la realizzazione di tali parcheggi in ognuna delle aree dell’elenco si necessita di autorizzazione dell’Autorità Portuale che a sua volta dovrebbe provvedere principalmente a sostenere anche il rispettivo piano di spese.
La proposta avanzata deve essere considerata alla luce dell’istituzione indispensabile di un servizio navetta pubblico, efficiente e capillare che colleghi nei mesi estivi i vari punti indicati al resto della città e alle zone più sensibili quali le spiagge.
1) ZONA PORTO COMMERCIALE. Parcheggi con doppia funzionalità: portuale e di ingresso alla città. Questa area attualmente sottoutilizzata potrebbe rappresentare un punto di svincolo per servizi di bus navetta elettrici, bike sharing e metrò del mare del Golfo nel periodo estivo. Vi sarebbe poi possibilità futura di imbonimento a mare nella zona antistante la Raffineria ENI per aumentare il numero dei parcheggi.
2) ZONA CALEGNA. (a) Zona ex Casa Cantoniera o in alternativa la vicina (b) zona antistante ex Pretura. Il parcheggio potrebbe andare ad ampliare l’attuale progetto comunale di strada in direzione di Monte Tortona anche in visione di un possibile futuro punto scalo della linea ferroviaria Formia-Gaeta in questa località periferica ad alta densità abitativa.
3) ZONA “PESCHIERA”. (a) Piazzale Bisbiglia e (b) zona ex CA.NA.GA. dove è già previsto lo spostamento dell’attuale mercato ittico, con possibilità future di piccoli imbonimenti a mare.
4) LUNGOMARE CABOTO. Semplice ripristino dei parcheggi a “spina di pesce” angolati a 45° su tutto Lungomare Caboto in entrambe le direzioni di marcia. Questa opzione avrebbe inoltre la funzione di rallentare la velocità di percorrenza delle autovetture in una strada urbana dove spesso pericolosamente il limite di velocità non è rispettato.
La realizzazione in particolare dei parcheggi dei punti 3 e 4 creerebbe inoltre condizioni e disponibilità di posti auto circostanti l’area di Villa delle Sirene tali da rendere possibile nel progetto di “restyling” annunciato il ripristino della sua area di verde soppressa anni addietro.
5) SERAPO. Zona arenile nei pressi del giardino pubblico confinante con Hotel Serapo. Area liberata da occupazione abusiva durante l’Amministrazione comunale del Commissario prefettizio Frattasi, adatta a parcheggio a raso per la città in periodi estivi. Si eviterebbero così pure future appropriazioni indebite da parte di altre attività private.
6) VIA EUCALIPTI. Parte antistante mura militari ( vicino cooperativa “Norcia”). Area già espropriata dal Comune e proposta per destinazione parcheggio autovetture in quest’ altra località periferica ad alta densità abitativa.










SICUREZZA IN MARE A GAETA E “RIMORCHIATORI NAPOLETANI”. LICENZIAMENTO O SOSPENSIONE PER CHI DICE LA VERITA'

L'EFFETTO DOMINO DEL LICENZIAMENTO DEL COMANDANTE SPINOSA TRAVOLGE UN ALTRO DIPENDENTE . IL PRC CHIEDE LA REVOCA DELLA CONCESSIONE ALLA SOCIETA’.
 
Molti concittadini ricorderanno le diffuse critiche mosse contro l’art.4 dell’ Ordinanza n.75/2014 della Capitaneria di Porto di Gaeta. Questo atto tuttora autorizza il rimorchiatore in assistenza per la sicurezza della petroliera ad allontanarsi per effettuare temporaneamente altri servizi portuali, rallentando così i tempi di possibili manovre in caso di incidenti nell'unico porto noto in Italia in cui le petroliere attraccano a pochi metri dal centro abitato, e dove peraltro già in passato si verificarono casi di incendio. I subentrati rischi per la sicurezza associati al contestato ordinamento furono persino segnalati in una lettera a sottoscrizione popolare indirizzata al sindaco Mitrano.
Altrettanti concittadini ricorderanno anche il caso del capitano Gianluigi Spinosa, al tempo Comandante del rimorchiatore, persona che più di tutte si espose in prima persona nel denunciare i rischi del provvedimento contestato. Con una tempistica che tuttora desta forti sospetti, il Comandante fu nello stesso periodo licenziato una prima volta dalla “Rimorchiatori Napoletani”, società che gestisce in concessione il servizio di assistenza nel molo petroli, salvo poi essere reintegrato sul posto di lavoro da una sentenza del Tribunale di Napoli che giudicava la sanzione senza giusta causa e sproporzionata rispetto ai fatti contestati, considerati compiuti peraltro nell’interesse del datore di lavoro stesso. A quell’atto giudiziario seguì però nello stesso giorno un’ulteriore contestazione al Comandante e poi subito un secondo licenziamento.
A distanza di tempo, dopo la sospensione di altri tre dipendenti - uno dopo per aver testimoniato a favore del Comandante Spinosa e gli altri due per motivi apparentemente futili e pretestuosi - arriva oggi il licenziamento di un altro teste a favore. Questa volta il “colpevole” per aver detto la verità è Lorenzo Dimaccio il quale, durante l'udienza presso il tribunale di Napoli relativa al licenziamento del Comandante, a proposito dei fatti contestati all’imputato aveva dichiarato fosse consuetudine da oltre venti anni per tutti i dipendenti, lui incluso, provvedere durante i turni di lavoro ad acquistare materiali di vario genere (pitture, prodotti per la detersione e altro) utilizzati a bordo dei rimorchiatori . Questo comportamento comune a tutti i suoi colleghi sarebbe stato ben noto alla società stessa e avallato dai responsabili locali dell’azienda. Le sue dichiarazioni sono state persino favorevolmente confermate da altri testi di tutto rispetto non dipendenti della società ma appartenenti invece a forze dell'ordine e Marina militare. La società ha invece usato le dichiarazioni del suo dipendente come motivazione per l'invio anche al suddetto di una lettera di contestazione, ritenendo che con quelle dichiarazioni il lavoratore si fosse auto accusato di allontanamento dal posto di lavoro.  Al Dimaccio, onesto operatore di lunga data nel settore marittimo che si è offerto di testimoniare di sua spontanea volontà per amore della verità, sarebbe stato ora riservato quale strumento punitivo il licenziamento per le sue affermazioni. A lui va tutta la nostra vicinanza e tutto il sostegno possibile, così come è stato da parte nostra da subito anche per Spinosa attraverso incontri con l’interessato, volantinaggi, comunicati, appelli alle autorità.
Purtroppo ci resta da constatare che la società “Rimorchiatore Napoletani” continua ancora in quel che appare un accanimento persecutorio nei confronti di chiunque dei suoi dipendenti tenti di dimostrare la mancanza di reali e validi motivi per i due consecutivi licenziamenti del Comandante Spinosa, così come ci saltò subito all’occhio pure che i destinatari delle prime lettere di contestazione siano stati cittadini gaetani tra l’altro attivi nel segnalare alla Capitaneria di Porto e far conoscere ai propri concittadini i rischi per la sicurezza legati alla già citata ordinanza della discordia. Possiamo affermare che ad oggi nel porto di Gaeta è violato di fatto il buon senso delle regole sulla sicurezza della navigazione e ancor più precisamente l'art.2 comma 3 del CCNL (Tabella d'armamento). Questo avviene con l'avallo delle autorità competenti e purtroppo pure con l’inerzia ormai totale dei sindacati interessati, che a parte un comunicato della UIL Trasporti e qualche incontro senza risultato,  nulla più hanno fatto a difesa dei lavoratori. Gli standard di sicurezza per i quali il comandante Spinosa ha iniziato la sua lotta restano quindi ancora non garantiti, mentre la sua battaglia personale continua per vie legali.  
Noi crediamo invece che la giustizia in casi come questi non andrebbe cercata solo nelle aule dei tribunali.
A nulla per ora è però valso il tentativo di sensibilizzare l'Amministrazione comunale che sta invece tollerando sia questo comportamento "intimidatorio" nei confronti di suoi cittadini lavoratori (ricordiamo tra l’altro che la società, anche a seguito di questi fatti, ha ridotto sensibilmente gli impiegati locali a favore di altri campani) sia la contestata pratica che mette a rischio la sicurezza dell’intera città. Oggi ci appare quindi ancor più falsa la tardiva solidarietà espressa dal sindaco Mitrano nei confronti del Comandante, arrivata 4 mesi dopo il suo licenziamento e senza spendere alcuna parola su i motivi e i fatti denunciati dallo stesso, e al quale non è seguito poi da parte dell’Amministrazione alcun atto di contrasto a queste deprecabili situazioni. I lavoratori così restano abbandonati a se stessi da parte delle istituzioni locali, per non parlare poi del permanere dei rischi letali che potrebbero derivare dall’incidente di una petroliera nel mare della nostra città.
Noi crediamo invece che, per non divenire complici o corresponsabili, i lavoratori vanno difesi quando hanno ragione e i disastri ambientali a loro volta vanno prevenuti, e che a poco o nulla servono manifestazioni e solidarietà a  fatti compiuti ed irreversibili.
E’ per questo che oggi come Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta chiediamo con ancor più forza la revoca della concessione alla società “Rimorchiatori Napoletani”, con tutela dei lavoratori attualmente impiegati, e la revisione dell’art.4 dell’Ordinanza n.75/2014 della Capitaneria di Porto. Inoltre, auspichiamo come sempre l’allontanamento del pontile petroli dall’area sensibile del Golfo e invochiamo ancora la costituzione di una nuova Autorità Portuale locale quale organo più prossimo agli interessi della città e democraticamente controllabile dai suoi cittadini, visto pure che l’attuale authority nulla ha fatto o deciso in tal senso.
Noi non siamo complici e neppure la città di Gaeta e i suoi residenti devono in qualche modo continuare ad esserlo!
 
CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI”

domenica 14 giugno 2015

OSPEDALE, CHIUDE PURE ONCOLOGIA. MITRANO SI DIMETTA!

Chiediamo le dimissioni del Sindaco che rivendica piena sintonia con queste scelte dell'ASL di Latina

 
A fine Maggio il Sindaco Cosmo Mitrano ha risposto alle ulteriori preoccupazioni dei cittadini riunitisi nel “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta” anche sulla voce di una possibile chiusura notturna del Primo Intervento, accusandoli di diffondere notizie infondate ed insinuando che essi agissero “con l'intento di destabilizzare l'ambito sociale per creare malcontento e sobillare pretestuose proteste”. Noi invece pensiamo che sia stata proprio la fondata diffusione da parte nostra di quella voce ad aver arrestato, almeno per ora, quella probabile chiusura. Nello stesso comunicato egli affermava che: “Se il Direttore Caporossi (della ASL di Latina) fosse stato interpellato, si sarebbe chiarito tutto subito”. Precisava in fine orgoglioso che: “Anche in questa delicata situazione il buon rapporto instaurato con l'Ente di riferimento ha consentito alla nostra Amministrazione di chiarire subito il problema. Quando si opera in sinergia con le istituzioni è facile valutare eventuali criticità, affrontarle insieme per addivenire a soluzioni condivise, e sopratutto finalizzate al bene delle collettività". Apprendevamo così, per bocca dello stesso Primo Cittadino, che egli ha un buon rapporto e agisce in piena sinergia con Caporossi e con la ASL, che conoscono e valutano insieme i problemi del nostro Ospedale e che condividono tutte le decisioni in merito. Su ciò non avevamo dubbi anche alla luce dell’ultimo voto favorevole del Sindaco al nuovo piano triennale di austerità prodotto dalla ASL, benché sull’ultima parte, quella riguardante il bene della collettività, conserviamo moltissime remore. Solo pochi giorni dopo che il Sindaco si addentrava in questa quantomeno imprudente esaltazione dell’efficienza dell’Azienda Sanitaria Locale e del buon rapporto tra essa e l’Amministrazione di Gaeta, giungeva l’annuncio della chiusura definitiva e permanente del reparto di Oncologia dell’Ospedale cittadino “Di Liegro”. Una delle pochissime parti ancora parzialmente funzionanti del nostro Nosocomio, sottoposto al definitivo smantellamento proprio durante il mandato di Mitrano nel più assordante silenzio di questa Maggioranza. Ciò avviene in una città, lo ricordiamo, in cui purtroppo i rapporti ufficiali stilati negli ultimi anni dalla stessa ASL  mostrano livelli allarmanti e in aumento di diverse patologie tumorali. Su questo torneremo presto. La motivazione del provvedimento, diffusa a mezzo stampa, risulta del tutto assurda e potrebbe apparire addirittura beffarda. Visto che a fronte del depotenziamento del reparto di Oncologia da noi più volte denunciato si imponevano trasferte vergognose ai malati verso il “Dono Svizzero” di Formia, si è pensato bene di risolvere il problema chiudendo definitivamente il reparto di Gaeta, anziché restituirgli la piena funzionalità. Se ai nostri concittadini malati oncologici poteva capitare spesso di doversi recare a Formia per ricevere importanti prestazioni ora dovranno farlo ogni volta e in ogni caso, usufruendo di una struttura sempre più congestionata. Per questo, è parere bizzarro di alcuni, dovrebbero peraltro essere anche molto grati. Ovviamente in tale circostanza Mitrano non ha fatto alcun tipo di commento, forse sperando che la cosa passasse un po’ inosservata, come non ne fece alcuno quando furono sottratti al nostro Ospedale altri importanti servizi quali la Chirurgia ambulatoriale. A quanto pare i suoi preziosi commenti il Sindaco li riserva solo a denigrare i cittadini che si riuniscono per fare ciò che in realtà a lui spetterebbe: difendere l’Ospedale di Gaeta e tutelare il diritto alla salute. Visto che egli stesso ha rivendicato di recente e pubblicamente la piena sintonia con le scelte della  ASL, alla luce di questo ennesimo e gravissimo attacco all’Ospedale di Gaeta, non possiamo ormai che chiederne le immediate dimissioni.          


Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”

domenica 7 giugno 2015

RIFONDAZIONE COMUNISTA A MITRANO: CONTRO LA CRIMINALITA’ VOGLIAMO I FATTI

La malavita organizzata è un fenomeno perfettamente compatibile con l’economia capitalista, che anzi ne esaspera alcuni aspetti caratteristici quali la sopraffazione dell’uomo sull’uomo, l’utilizzo della disperazione altrui, l’arricchimento quale principale interesse e l’ostilità nei riguardi di regole e vincoli. Inoltre in Italia le mafie hanno sempre avuto un preciso ed importante ruolo nel garantire allo Stato, soprattutto nelle regioni del Sud, il mantenimento dell’ordine sociale vigente in favore delle classi dominanti e nel rappresentare una sorta di “polizia segreta” contro i movimenti di lotta organizzati. Non è certo un caso se da Portella della Ginestra alle bombe fasciste, passando dai tentativi golpisti e dal sostegno elettorale ai raggruppamenti politici antipopolari, il ruolo delle mafie sia sempre stato determinante. Non è un caso neanche che i Comunisti siano da sempre i principali nemici del crimine organizzato nel nostro paese e che molti di loro abbiano pagato il prezzo più caro per il loro impegno. E’ prevedibile infine che in un momento storico come quello attuale, caratterizzato da un attacco crescente ai lavoratori e ai loro diritti, dal prevalere assoluto del mercato su ogni altro aspetto della vita associata o valore e dalla potenziale ripresa delle lotte in varia forma, la malavita si rafforzi e divenga più aggressiva anche e soprattutto qui da noi.
L’omicidio Piccolino sembra avere evidenziato in tutto il Basso Lazio questo rischio. Non è nostra intenzione improvvisarci detective e non sappiamo se in realtà la pista camorristica verrà rafforzata o smentita dalle indagini in corso. E’ in ogni caso evidente come l’accaduto rappresenti un segnale gravissimo e purtroppo non isolato di imbarbarimento e di violenza all’interno del nostro territorio. Qualunque sia stato il movente di quest’assassinio una cosa è certa: La malavita esiste ed’è radicata nel sud pontino da decenni. Il vero scandalo di quanto accaduto è che la classe politica locale si mostri in gran parte consapevole solo adesso del fenomeno e nel farlo non manifesti alcuna vergogna. L’altro aspetto inaccettabile è che ci si limiti diffusamente alla vuota ed ipocrita retorica senza intraprendere alcuna iniziativa concreta per contrastare gli interessi criminali.
E’ il caso del Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano che rilascia dichiarazioni pubbliche contro la Camorra, ha sfilato con i “colleghi” alla fiaccolata tenutasi a Formia e si dice molto preoccupato ma negli ultimi 3 anni non ha risposto ad alcuno dei nostri appelli su di un tema così importante. Il fatto è particolarmente grave in una città che mostra di essere nell’occhio del ciclone. Da quanto risulta e non è mai stato smentito operano attualmente indisturbate a Gaeta ben 2 grandi Società colpite da interdittiva antimafia e almeno un’altra, malgrado fosse stata raggiunta dallo stesso provvedimento, ha ricevuto in passato dal Comune l’affidamento temporaneo per un importante servizio. Varie e autorevoli fonti investigative riconoscono ormai da tempo la presenza di numerosi Clan all’interno della città.
Ben consapevoli dei rischi crescenti chiedemmo già in occasione dell’ultima campagna del 2012 e abbiamo continuato a rivendicare provvedimenti come l’istituzione di un’Azienda Speciale pubblica anche per sottrarre i servizi ai capitali della malavita e la riduzione delle gare d’appalto al ribasso che favoriscono la criminalità. Per primi e a lungo isolati ci facemmo portavoce della proposta dell’Associazione antimafia “Antonio Caponnetto” di istituire un Osservatorio comunale contro le mafie comprendente Magistrati, Forze dell’ordine provinciali e Associazioni antimafia che collaborasse a stretto contatto con la DIA, oltre a chiedere che venisse istituito con modalità simili un organo di controllo sul Porto, particolarmente sensibile come confermato dalle vicende successive.
Nessuna risposta è mai arrivata da questa Giunta che anzi continua ad intraprendere imperterrita politiche che nei fatti favoriscono il rafforzamento della malavita quali la privatizzazione continua di servizi e beni comuni, il Project Financing, l’investimento sconsiderato di milioni di Euro dei cittadini in lavori di arredo urbano e viabilità dalla dubbia valenza e che normalmente non hanno alcuna ricaduta positiva sull’economia e sull’occupazione locale. Non manca una gestione spesso poco trasparente e oculata di appalti, affidamenti e concessioni a partire dalla pratica diffusa di separare in modo a volte sospetto voci di spesa collegate e che potrebbero essere accorpate imponendo di sottostare a norme ben più restrittive. A ciò si aggiunga il fatto che l’impegno di quest’Amministrazione per scongiurare la chiusura del Tribunale e la perdita della Tenenza dei Carabinieri, importanti avamposti dello Stato sul territorio, non ci è parso assolutamente adeguato al di là dei soliti slogan.
Nel frattempo lo stesso Sindaco, dopo aver rassicurato la popolazione del fatto che Gaeta sarebbe a suo avviso una tra le città più sicure della provincia, ha incontrato ufficialmente e ricevuto i complimenti amorevoli dell’estrema destra fascistoide e dei leghisti a sostegno di Salvini che hanno annunciato grande sintonia su di un improbabile quanto ridicolo progetto “Golfo Sicuro”. Sarebbe bene che il Sindaco Mitrano comprendesse finalmente che la lotta alla criminalità organizzata è una cosa seria che non si compie con i proclami, le sfilate, i convegni e la demagogia ma con atti amministrativi e pratiche concrete quanto quotidiane. 

 
Circolo PRC “MARIANO MANDOLESI”