"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 27 febbraio 2019

AMERICA LATINA: Un nuovo piano Condor?


Proseguono le iniziative culturali e di controinformazione del PC di Gaeta. Venerdì  1 marzo alle 17, presso la sezione di Via Indipendenza 206,verrà proiettato il docu-film “VENEZUELA: LA CAUSA OSCURA”. A seguire interverrà a nome del Fronte della Gioventù Comunista Enrico Bilardo, membro del Comitato Centrale. Riteniamo infatti di fondamentale importanza fare luce sulle vicende che negli ultimi tempi stanno interessando l’America Latina ed in particolare il Venezuela, Paese che si trova in un’area nella quale le trame dell’imperialismo occidentale hanno da sempre favorito l’instaurazione di dittature sanguinarie e “governi fantoccio” dipendenti direttamente da Washington. Ricordiamo ad esempio che “Piano Condor” fu proprio una massiccia operazione statunitense degli anni settanta, volta a reprimere opposizioni alle dittature e destituire governi democratici tramite principalmente pratiche di terrorismo, tortura e omicidio coordinate dagli USA. Oggi occorre rompere il muro mediatico che si è innalzato contro il popolo venezuelano, contro il suo Presidente legittimamente eletto che ha come unica colpa agli occhi delle potenze occidentali quella di non essere espressione del manipolo di banchieri, grandi industriali e speculatori che ambiscono prima di tutto a controllare il petrolio e le tante risorse del Paese. Da sempre il PC ed i comunisti di Gaeta si battono per la pace e l’autodeterminazione, contro l’imperialismo e le guerre di rapina a danno dei popoli. Il tema del Sud America e in particolare del Venezuela ci tocca poi  direttamente vista la massiccia immigrazione passata verso quei Paesi che ha riguardato molti nostri conterranei che ora non hanno voce a rappresentarli se non quella distorta dell’informazione a soldo dei padroni o dei racconti faziosi di chi non appartiene alle classi popolari colpite dalle attuali misure imperialiste. In occasione dell’incontro di venerdì sarà inoltre possibile sottoscrivere la petizione mondiale  “Giù le mani dal Venezuela”, che è prima di tutto un accorato appello al popolo statunitense affinché non sostenga le politiche di guerra economica e militare del proprio governo. Sarà comunque possibile firmare la petizione nella nostra sezione pure nei martedì successivi dalle ore 17 alle 19.  Altra nostra iniziativa su questa tematica si svolgerà invece il 31 marzo alle ore 18 alla presenza della giornalista Gerarldina Colotti che sarà in quei giorni di ritorno proprio dal Venezuela.


Partito Comunista – Gaeta – Sezione “Mariano Mandolesi"

domenica 24 febbraio 2019

Presidio del Partito Comunista contro Lega-M5S: “E’ un altro Governo contro i lavoratori”.



Nella mattinata di Domenica si è tenuto nei pressi del lungomare di Serapo a Gaeta un presidio informativo e di protesta del Partito Comunista. A partire dallo slogan “Lega-M5S, un altro Governo contro i lavoratori” si è contestato in particolare proprio l’insieme di misure che forse più hanno contraddistinto l’esecutivo “giallo-verde”, ovvero quelle per l’istituzione del “reddito di cittadinanza”, la “quota 100” per le pensioni e la “flat tax”. Tramite i volantini distribuiti e il dialogo con i militanti comunisti,  molti cittadini hanno così potuto apprendere meglio e spesso per la prima volta tante questioni che l’attuale governo si guarda bene dal raccontare.
Quanto al “reddito di cittadinanza”, spacciato per un diritto universale atto a creare posti di lavoro, c’è da dire invece che i requisiti d’accesso sono molto ristretti e riguarderanno solo i più bisognosi, vincolando tramite Patto di Lavoro tutti i maggiorenni delle famiglie interessate. La prestazione durerà 18 mesi, rinnovabile una sola volta e si dovrà accettare una di tre offerte di lavoro, pure da tutta Italia, per un reddito troppo basso per campare lontani da casa, solo in minima parte spendibile in contanti e comunque non risparmiabile. Non si genererà occupazione stabile, mentre i padroni avranno contributi e una massa di lavoratori dalle fasce più deboli, sfruttati per mansioni molto basse a breve termine. Tutto pagato dallo Stato, ossia soprattutto con le tasse prelevate dalle classi popolari. Se si considera pure che è stato preservato il Job Act e non reintrodotto l’art.18, allora è fin troppo evidente che nel complesso questa manovra non ha avvantaggiato la classe lavoratrice.
Se in termini del lavoro non si è favorito coloro che più di tutti andavano supportati ovvero quelli che producono la ricchezza con la propria fatica e quanti vorrebbero fare altrettanto per acquisire dignità sociale, in termini pensionistici e fiscali il Governo riesce ad essere altrettanto ingiusto. Non si è abolita davvero la “Fornero” come si va sbandierando, ma tramite la “quota 100” si sono invece introdotte penalizzazioni che colpiscono paradossalmente proprio chi più ha duramente lavorato in vita sua o è comunque svantaggiato in partenza. A chi accetta questo accordo pensionistico, spesso perché disperato per le proprie condizioni di lavoro, viene tagliato fino a circa 1/4 dell’assegno previdenziale, decurtazione che per le donne può arrivare al 40%. Inoltre la quota sarà praticamente irraggiungibile se si svolgono lavori usuranti o discontinui, o se si è giovane, in particolare del Sud. Con la “flat tax” solo per lavoratori autonomi invece è stata agevolata la fascia medio-alta delle partite Iva e non le imprese individuali. Gli “autonomi” nella maggior parte dei casi pagheranno imposte sostitutive in proporzione inferiori a quelle ordinarie dei lavoratori dipendenti.
Si potrebbe concludere dicendo che se i precedenti governi hanno fatto gli interessi dei padroni, questo da un colpo al cerchio e uno alla botte. Benefici a padroni e lavoratori autonomi medi, mance avvelenate agli indigenti, niente per i lavoratori dipendenti. In tutt’altra direzione vanno invece le proposte del Partito Comunista che si prepongono come obiettivi una politica della piena occupazione tramite nazionalizzazioni dei settori strategici e monopolistici e un grande piano di interventi strutturali sul territorio italiano, di ripristino di diritti, abolizione della precarietà  e fissazione di un salario minimo intercategoriale, di riduzione generalizzata delle imposte sui redditi da lavoro, alleggerimento della pressione fiscale sulle piccole attività e tassazione dei grandi patrimoni e multinazionali, di abolizione vera della legge Fornero e riduzione a 60 anni della età pensionabile.
Lavorare meno, lavorare tutti, lavorare meglio a parità di salario si può. E’ così che si da vero potere ai lavoratori per costruire una Italia socialista.

Partito Comunista – Gaeta – Sezione “Mariano Mandolesi”

mercoledì 20 febbraio 2019

MERCATO DEL PESCE: GRAVI LE RESPONSABILITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE

La vicenda della mancata apertura del nuovo mercato del pesce sito in località “ex Canaga” è per molti aspetti emblematica del modo di agire dell’amministrazione Mitrano e del suo rapporto con l’Autorità Portuale. Tutti ricorderanno la grande enfasi del Sindaco riguardo alla costruzione della nuova struttura costata 400 mila Euro pubblici, da lungo tempo attesa, perfetta per ogni esigenza e presto risolutiva di qualsiasi problema. In quella sede, come al solito, l’amministrazione cittadina si arrogò il merito di aver coinvolto l’ente portuale ed avere ispirato la realizzazione dell’opera. Ancora una volta l’Autorità Portuale veniva adoperata in realtà quale strumento utile ad elargire briciole e piccoli favori alla classe politica locale in cambio del totale silenzio ed immobilismo di quest’ultima rispetto alla costante ed ormai inesorabile perdita di prestigio e di importanza del porto cittadino in favore di altri network. Questa è testimoniata impietosamente dai dati relativi alla movimentazione delle merci in discesa verticale. Tuttavia ora è lo stesso Sindaco, costretto dal trascorrere del tempo e forse da un intervento maldestro di un proprio assessore, a prendere nuovamente la parola in una recente quanto imbarazzante nota. In essa egli riconosce le cause della presente condizione di stallo in un mancato accordo preliminare con gli operatori del settore, proprio coloro i quali avrebbero dovuto fruire della nuova struttura. La più totale mancanza di confronto con i soggetti interessati e di coinvolgimento nelle scelte operate è, non a caso, una delle accuse che da tempo rivolgiamo alla Giunta Mitrano, la quale ha fatto ormai dell’autoritarismo e della mancanza di trasparenza la propria bandiera. L’altro aspetto caratteristico emerso ancora una volta da questa vicenda è l’incapacità di difendere le realtà economiche locali, spesso più sane e di dimensioni minori, favorendo invece possibili speculazioni, aziende che non appartengono al territorio ed interessi opachi, come già ampiamente testimoniato dalla chiusura indisturbata di importanti realtà produttive come l’Italcraft, dalla gestione di crisi quali quella della Panapesca o dal tipo di gare d’appalto sfavorevole alle aziende e dalla manodopera locali. Se il Sindaco avesse avuto per una volta l’umiltà di ascoltare veramente gli operatori del mercato e di condividere con loro le scelte compiute sarebbe stato al corrente del fatto che le loro resistenze vanno ben oltre gli aspetti economici emersi nel dibattito, comprendendo fattori quali la posizione della nuova struttura, ritenuta da sempre meno idonea, visibile e suggestiva rispetto all’attuale collocazione. Non convincono inoltre le stesse caratteristiche del nuovo edificio in gran parte aperto ed incapace di difendere venditori e clienti da forti piogge e sferzanti venti marini. Non è un caso se alcuni commercianti del settore si sono già procurati autonomamente locali al chiuso nei pressi del vecchio mercato. Una volta andata male la propria forzatura il Sindaco adesso, dopo essersi attribuito inizialmente tutti i meriti, scarica la patata bollente all’Autorità Portuale, chiedendo un bando per l’assegnazione dei nuovi spazi. Un bando che, come lui stesso riconosce e immagina, potrebbe attirare operatori esterni alla nostra comunità. Aggiungiamo inoltre che il bando invocato con tanta forza potrebbe far gola a grandi speculatori rapaci, i quali imporrebbero da una posizione di forza condizioni ben più sfavorevoli e penalizzanti ai piccoli commercianti. Sorge addirittura il dubbio legittimo che l’evoluzione di questa vicenda gravissima possa non rappresentare solo il naturale epilogo di un’operazione gestita con incompetenza o addirittura l’infantile ripicca nei confronti dei poco accondiscendenti venditori del pesce, bensì la precisa volontà nascosta di favorire altri e più forti interessi.

PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI” – GAETA

giovedì 7 febbraio 2019

Acqualatina intensifica i distacchi umiliando il Consiglio Comunale che li vietò


Cosa intendono fare Mitrano e la sua Giunta?

Dischetto utilizzato per l’interruzione del flusso
In occasione dello sportello che il Partito Comunista dedica ogni Martedì ai cittadini dalle 17 alle 19 presso la propria sede per recepire le loro istanze e problematiche, ci sono pervenute numerose segnalazioni riguardanti la pratica del distacco dell’acqua potabile da parte del gestore privato. Il PC si è subito attivato nel sostenere coloro i quali sono stati colpiti da questo provvedimento illegittimo e continuerà a farlo. Si tratta di utenti morosi appartenenti alle classi popolari non più in grado di pagare le bollette, aumentate ininterrottamente proprio a seguito della privatizzazione del servizio, o di cittadini consapevoli che hanno scelto la strada dell’obbedienza civile rifiutandosi di pagare fino a quando la gestione non tornerà ad essere pubblica, come deciso dal referendum del 2011.
Quanto accade nel silenzio e nell’indifferenza del mondo politico e dei media locali sarebbe già gravissimo di per sé poiché nega a queste famiglie un bene primario ed assolutamente vitale come l’acqua. Sarebbe già illegittimo in quanto il gestore privato responsabile dei ben noti e continui disservizi, oltre che dei mancati investimenti dovuti, ricorre arbitrariamente a tali azioni senza alcun pronunciamento delle autorità giudiziarie. Sarebbe già intollerabile alla luce del fatto che la società ha definito “riduzione del flusso idrico” una pratica che, come abbiamo verificato direttamente, si denota a tutti gli effetti come un distacco pressoché completo e pertanto assolutamente illegale. Sarebbe già quindi inaccettabile poiché queste azioni comportano anche gravi rischi igienico sanitari per l’intera comunità.
Abbiamo inoltre constatato come negli ultimi mesi Acqualatina sembri avere addirittura intensificato i distacchi, come essi avvengano in tempi molto più brevi rispetto al passato e come in diverse occasioni non siano stati più preceduti neanche da avvisi preventivi. Gli operatori eseguono solitamente quanto imposto in modo frettoloso ed in molti casi hanno provocato anche danni evidenti alle valvole e agli impianti. Abbiamo potuto verificare inoltre che la società non si pone più nemmeno il problema di negare la completa ed illegale privazione dell’acqua praticata, usando oramai esplicitamente la parola “sospensione” invece che “riduzione” nelle scarne comunicazioni abbandonate presso i contatori.
A rendere il tutto ancor più grave tuttavia è il fatto che la società privata stia confermando ancora una volta la propria arroganza ed il proprio spregio per le istituzioni democratiche e la legge ignorando completamente la proposta di delibera popolare approvata dal Consiglio comunale di Gaeta tre anni fa, il 17/02/2016, che diffidava il gestore dalla pratica dei distacchi e gli intimava di porvi fine. È bene ricordare che la proposta di delibera, presentata secondo quanto previsto dallo statuto comunale, fu promossa dal Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina di Gaeta con l’apporto decisivo dei Comunisti che in esso militano. Ben 282 cittadini sottoscrissero in poco tempo la delibera. Il Consiglio Comunale al completo, compreso il Sindaco Mitrano, espresse voto favorevole al riguardo con la sola eccezione di un astenuto. L’atto rappresentò sicuramente uno dei pochi e degli ultimi momenti in cui la massima assise cittadina, oggi esautorata di gran parte delle proprie funzioni, svolse il ruolo di rappresentante della volontà popolare.
Ci chiediamo, alla luce di quanto emerso, quali azioni concrete abbia intrapreso l’attuale Amministrazione ed in prima persona il Sindaco al fine di verificare il rispetto da parte di Acqualatina di quanto deliberato e di imporne finalmente il rispetto. Ci chiediamo cosa abbiano fatto gli allora consiglieri comunali e quanti di loro sono ancora in carica, oltre alle forze politiche che li sostengono, per monitorare e stimolare l’applicazione di quanto stabilito.
L’accaduto sembra confermare ancora una volta come sul tema dell’acqua in troppi, dalla destra alla pseudo-sinistra, passando da civici e 5 stelle, abbiano fatto solo facile propaganda sfruttando il drammatico momento delle crisi idriche e dimenticandosi nuovamente di tutto già il giorno seguente. Vorremmo in ogni caso sapere dal Sindaco Mitrano e dalla sua Giunta quali azioni intendano intraprendere ora in ottemperanza a quanto stabilito e per impedire che Acqualatina prosegua con la pratica ingiusta ed illegittima dei distacchi, difendendo peraltro le più basilari norme democratiche e la dignità stessa delle istituzioni cittadine.
Auspichiamo che il primo cittadino intervenga anche con un’ordinanza sindacale contro la pratica delle riduzioni e dei distacchi, per rafforzare quanto deliberato dal Consiglio e salvaguardare il pubblico interesse, ponendo inoltre rimedio ad una incombente emergenza sanitaria. Nel caso in cui non si intervenisse subito in tal senso con iniziative concrete e tangibili si mostrerebbe la profonda ipocrisia e falsità del voto espresso nel 2016 con il solo obiettivo di prendere in giro i cittadini che promossero la delibera e tutti coloro i quali ne condividono gli intenti, oltre a confermare l’asservimento più totale ad interessi economici privati e ristretti.
Il Partito Comunista proseguirà in ogni caso nel tentativo di far valere con la lotta e con il sostegno attivo ai cittadini colpiti le ragioni della delibera sostenuta nel 2016 e la completa ripubblicizzazione del servizio idrico.

Partito Comunista
Sezione “Mariano Mandolesi – Gaeta

lunedì 4 febbraio 2019

APERTURA TESSERAMENTO PARTITO COMUNISTA 2019: LE IDEE NON VIVONO SENZA ORGANIZZAZIONE

Prosegue e si intensifica la campagna per il tesseramento 2019 al Partito Comunista nel Basso Lazio, Venerdì 8 febbraio appuntamento a Gaeta presso la Sezione “Mariano Mandolesi” in Via Indipendenza 206. Dopo quasi 7 anni di battaglie sul territorio e di riconoscimento da parte di un numero sempre maggiore di cittadini e  lavoratori, iniziano a giungerci anche richieste di adesione al Partito dai comuni limitrofi. Negli ultimi decenni i vari esecutivi di centrodestra e centrosinistra (con “finte sinistre” al seguito) si sono resi responsabili del sistematico attacco ai diritti sociali ed ai servizi pubblici, hanno deregolamentato il mercato del lavoro e privatizzato importanti settori dell’economia e dei servizi essenziali. Le formazioni politiche che hanno governato a tutti i livelli si sono sempre piegate al volere dell’UE, della grande finanza e dei settori più rapaci del capitalismo italiano ed estero; lasciando così che crescessero sempre di più le disuguaglianze. Anche il cosiddetto “Governo del cambiamento” tra accettazione supina dei vincoli europei e promesse elettorali non mantenute, ha tradito quella parte del suo elettorato composta da lavoratori e classi popolari; dimostrando allo stesso tempo l’irriformabilità del sistema capitalista.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di organizzarci e unirci per rispondere agli attacchi ai diritti e alla dignità. Non basta un semplice “Mi piace” su Facebook. Occorre lavorare alla costruzione, anche nel nostro Paese, di un forte e coerente Partito Comunista. Serve il sostegno e la partecipazione attiva di tutti, anche la tua. Si può richiedere l’iscrizione  al Partito come militante o come semplice sostenitore. Sarà possibile iscriversi Venerdì 8 febbraio dalle ore 15,30 alle 20.30 presso la sezione gaetana del PC in Via Indipendenza 206. Seguirà cena mensile di autofinanziamento.


Partito Comunista
Sezione Mariano Mandolesi
Gaeta