"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 18 aprile 2021

IMPIANTO DI CREMAZIONE: LE PRESCRIZIONI DELLA PROVINCIA NON SI POSSONO IGNORARE

IL PC CHIEDE L’IMMEDIATA REVOCA DEL BANDO E CHE SI ACCANTONI IL PROGETTO

Rispetto alla lettera inviata dal Settore Ecologia e Tutela del Territorio della Provincia di Latina, riguardante la realizzazione dell’Impianto di Cremazione in località S. Angelo a Gaeta, erano già emerse alcune dettagliate indiscrezioni giornalistiche. Leggere tuttavia di persona e nella sua interezza la missiva protocollata il 16/03/2021, numero 010259, getta maggior luce sul suo contenuto e sulle gravi responsabilità dell’Amministrazione Mitrano, sostenuta dalle destre e dal Partito Democratico. La lettera contesta quanto riportato dalla Determina Dirigenziale numero 764 del 18/09/2020, prodotta dal Comune di Gaeta, riferita alle conclusioni della Conferenza di Servizi convocata per l’acquisizione dei pareri riguardanti la realizzazione dell’impianto. Prosegue recitando che “Nella suddetta Determina viene erroneamente ascritto alla Provincia di Latina un silenzio assenso di cui all’art. 14.ter co.7, della L.241/90 con motivazione di non aver dato seguito ad una richiesta del Comune di Gaeta, inoltrata con missiva prot. N 38162 del 11/08/2020, nella quale si invitava la Provincia a fornire più congrua motivazione al dissenso espresso con propria nota prot. 27127 del 11/08/2020, aggiungendo che in difetto avrebbe ricorso all’Istituto del Silenzio assenso…” E’ la stessa lettera della Provincia che tuttavia chiarisce in seguito come la richiamata comunicazione prot. 27127 del Comune di Gaeta sia stata preceduta da altre comunicazioni della Provincia, peraltro allegate alla presente, “…le quali contenevano esplicite richieste di integrazioni documentali non soddisfatte nel corso della procedura portata avanti da codesto Comune di Gaeta”. Nello specifico le integrazioni richieste, mai ottenute ed ignorate dal Comune di Gaeta riguardano due aspetti non soltanto indispensabili a norma di legge, ma essenziali per la tutela del territorio e della salute dei cittadini, proprio quelle peraltro contestate principalmente dai residenti. Parliamo delle emissioni in atmosfera, per le quali “…dovrà essere acquisita l’autorizzazione ai sensi dell’art. 269 del D.Lgs 152/06, previa presentazione di apposita istanza con le modalità previste dalla normativa vigente” e dell’autorizzazione “...agli eventuali scarichi di acque reflue ai sensi dell’art. 124 del D Lgs 152/06”. Tutte richieste precise e dettagliate, con tanto di riferimenti normativi, altro che silenzio assenso! A tali richieste nessuna produzione della dovuta documentazione è seguita da parte del Comune, fatto che induce la Provincia a ribadire con ulteriore nota del 09/04/2020 l’impossibilità di esprimere un parere in mancanza della dovuta documentazione. Si contesta al Comune pertanto il fatto che nella determina in oggetto, in modo sorprendente, non esista alcun riferimento ai pareri ed alle richieste precise espresse dalla Provincia chiedendo di integrare le palesi omissioni, oltre che di riformulare la determina eliminando i riferimenti erronei al silenzio assenso. Si chiarisce infatti che l’appellarsi a tale criterio da parte del Comune, oltre ad essere illegittimo e immotivato, è anche contrario alle leggi vigenti in materia poiché “secondo quanto prescritto dal c.4 dell’art. 14 della l. 241/1990 l’assenso senza condizioni non trova applicazione per quei procedimenti per i quali la disciplina europea prevede l’emissione di un provvedimento espresso (Emissioni in atmosfera e tutela acque, nella fattispecie)”. Alla luce di tutte queste ragioni la Provincia diffida il Comune a revocare eventuali autorizzazioni rilasciate per la realizzazione dell’impianto cimiteriale di cremazione e vietare l’emissione di agenti inquinanti senza le dovute autorizzazioni provinciali. Ci chiediamo come sia possibile, sulla base della situazione descritta, che il Comune non abbia ancora ottemperato in alcun modo alle richieste perentorie e non abbia interrotto l’iter per la realizzazione dell’impianto. Quali interessi spingono l’attuale Amministrazione a procedere in maniera cieca e sconsiderata per la realizzazione di un progetto che non porta alcun tipo di beneficio, se non per le tasche della ditta aggiudicatrice, senza curarsi né rendere conto dei rischi per la salute dei cittadini e dell’integrità del territorio, procedendo peraltro come dimostrato nella più totale illegalità? Ci sono forse promesse da mantenere e debiti da pagare in vista dell’imminente scadenza del mandato? Come si può spiegare altrimenti un comportamento tanto assurdo? Come Partito Comunista non possiamo che unirci ancora una volta con i cittadini in lotta tornando a chiedere a gran voce che l’Amministrazione rispetti le indicazioni della Provincia, interrompa subito l’iter del progetto ed il relativo bando di affidamento, accantoni in modo definitivo l’idea di realizzare questo impianto inutile e dannoso. 

PARTITO COMUNISTA, SEZIONE MARIANO MANDOLESI, GAETA

venerdì 2 aprile 2021

PARTITO COMUNISTA: FORTI DUBBI SUI DATI COVID-19 DI GAETA

 

CHIEDIAMO CHIARIMENTI ALL’ ASL, AL SINDACO MITRANO E ALL’ASSESSORE MORINI.


La città di Gaeta si è distinta nelle ultime settimane per un livello basso di contagi Covid, come risultante dai bollettini ufficiali quotidianamente diramati dalla ASL. I tamponi vengono effettuati principalmente presso il Drive In del presidio Ospedaliero, un noto laboratorio privato che ha sede in città ed una postazione situata nei pressi della scuola elementare Virgilio, come stabilito da Deliberazione di Giunta del 30/10/2020 che sancisce un accordo tra Comune di Gaeta ed un centro diagnostico privato con sede nel frosinate, il quale la gestisce prevalentemente per lo screening di studenti e fasce più deboli. Eppure qualcosa non torna e sorge il dubbio più che legittimo che esistano vere e proprie falle nel sistema di monitoraggio e prevenzione affidato in larga parte ai privati. La tempestiva e regolare comunicazione di tutti i test con esito positivo all’ ASL di Latina e ai medici curanti dovrebbe non solo garantire dati aggiornati ed attendibili finalizzati a prendere le necessarie misure e seguire l’evolversi della situazione ma anche e soprattutto a scongiurare che alcuni positivi eludano la quarantena obbligatoria ed i controlli diffondendo il contagio. Tuttavia sorgono forti perplessità che ciò accada realmente alla luce di alcuni elementi concreti. Tra i principali è da annoverare il brutto episodio che ha visto tre positivi tra i dipendenti comunali malgrado il municipio sia rimasto aperto per ben tre giorni senza alcun intervento di sanificazione. I tre dipendenti avrebbero eseguito il test presso la postazione di fronte al Virgilio nella mattinata di lunedì 29 Marzo ma i bollettini ufficiali della ASL nel giorno interessato riportano inspiegabilmente solo 2 casi in totale per la città di Gaeta, altri 2 nel giorno successivo. Gravi ritardi e omissioni sono ipotizzabili anche alla luce del fatto che in molti casi le stesse persone contagiate, per senso civico e di responsabilità, rendono subito nota attraverso social ed altri strumenti la propria condizione. Tali riscontri, se messi insieme, sembrano spesso discordanti con i dati resi pubblici nei bollettini ASL. Cosa ancor più preoccupante è che diversi cittadini ci hanno informato direttamente attraverso il nostro servizio “Soccorso Rosso” del fatto che, seppur risultati positivi, hanno constatato con sorpresa che la propria condizione non risultasse in alcun modo alle autorità mediche e alla ASL. Questi elementi e testimonianze, sommati ad un timore sempre più diffuso e radicato che serpeggia in città, ci inducono a chiedere immediatamente di fare chiarezza e rassicurare la popolazione smentendo in modo credibile e documentato che possano esistere casi non registrati di cittadini positivi e che non ci siano falle nel sistema di screening locale. Chiediamo pertanto all’ ASL di Latina e principalmente all’Amministrazione comunale di Gaeta nelle persone del Sindaco Mitrano e dell’Assessore alla Sanità Morini di rendere noto se il sistema esistente e gli accordi stipulati, soprattutto le convenzioni stabilite con i soggetti privati, prevedano la possibilità anche minima che dati così sensibili non vengano prontamente comunicati alle autorità sanitarie e non risultino nei dispacci ufficiali, oltre a chiarire che la parte pubblica, l’Ente locale e la ASL svolgono la doverosa attività di controllo in merito, spiegando altresì le evidenti discrepanze emerse.  

PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”, GAETA