IL PC CHIEDE L’IMMEDIATA REVOCA DEL BANDO E CHE SI ACCANTONI IL PROGETTO
Rispetto alla lettera inviata dal
Settore Ecologia e Tutela del Territorio della Provincia di Latina, riguardante
la realizzazione dell’Impianto di Cremazione in località S. Angelo a Gaeta,
erano già emerse alcune dettagliate indiscrezioni giornalistiche. Leggere
tuttavia di persona e nella sua interezza la missiva protocollata il
16/03/2021, numero 010259, getta maggior luce sul suo contenuto e sulle gravi
responsabilità dell’Amministrazione Mitrano, sostenuta dalle destre e dal
Partito Democratico. La lettera contesta quanto riportato dalla Determina
Dirigenziale numero 764 del 18/09/2020, prodotta dal Comune di Gaeta, riferita
alle conclusioni della Conferenza di Servizi convocata per l’acquisizione dei
pareri riguardanti la realizzazione dell’impianto. Prosegue recitando che “Nella
suddetta Determina viene erroneamente ascritto alla Provincia di Latina un
silenzio assenso di cui all’art. 14.ter co.7, della L.241/90 con motivazione di
non aver dato seguito ad una richiesta del Comune di Gaeta, inoltrata con
missiva prot. N 38162 del 11/08/2020, nella quale si invitava la Provincia a
fornire più congrua motivazione al dissenso espresso con propria nota prot.
27127 del 11/08/2020, aggiungendo che in difetto avrebbe ricorso all’Istituto
del Silenzio assenso…” E’ la stessa lettera della Provincia che tuttavia
chiarisce in seguito come la richiamata comunicazione prot. 27127 del Comune di
Gaeta sia stata preceduta da altre comunicazioni della Provincia, peraltro
allegate alla presente, “…le quali contenevano esplicite richieste di
integrazioni documentali non soddisfatte nel corso della procedura portata
avanti da codesto Comune di Gaeta”. Nello specifico le integrazioni
richieste, mai ottenute ed ignorate dal Comune di Gaeta riguardano due aspetti
non soltanto indispensabili a norma di legge, ma essenziali per la tutela del
territorio e della salute dei cittadini, proprio quelle peraltro contestate
principalmente dai residenti. Parliamo delle emissioni in atmosfera, per le
quali “…dovrà essere acquisita l’autorizzazione ai sensi dell’art. 269 del
D.Lgs 152/06, previa presentazione di apposita istanza con le modalità previste
dalla normativa vigente” e dell’autorizzazione “...agli eventuali
scarichi di acque reflue ai sensi dell’art. 124 del D Lgs 152/06”. Tutte richieste
precise e dettagliate, con tanto di riferimenti normativi, altro che silenzio
assenso! A tali richieste nessuna produzione della dovuta documentazione è
seguita da parte del Comune, fatto che induce la Provincia a ribadire con
ulteriore nota del 09/04/2020 l’impossibilità di esprimere un parere in
mancanza della dovuta documentazione. Si contesta al Comune pertanto il fatto
che nella determina in oggetto, in modo sorprendente, non esista alcun
riferimento ai pareri ed alle richieste precise espresse dalla Provincia
chiedendo di integrare le palesi omissioni, oltre che di riformulare la
determina eliminando i riferimenti erronei al silenzio assenso. Si chiarisce infatti
che l’appellarsi a tale criterio da parte del Comune, oltre ad essere
illegittimo e immotivato, è anche contrario alle leggi vigenti in materia
poiché “secondo quanto prescritto dal c.4 dell’art. 14 della l. 241/1990
l’assenso senza condizioni non trova applicazione per quei procedimenti per i
quali la disciplina europea prevede l’emissione di un provvedimento espresso
(Emissioni in atmosfera e tutela acque, nella fattispecie)”. Alla luce di
tutte queste ragioni la Provincia diffida il Comune a revocare eventuali
autorizzazioni rilasciate per la realizzazione dell’impianto cimiteriale di
cremazione e vietare l’emissione di agenti inquinanti senza le dovute
autorizzazioni provinciali. Ci chiediamo come sia possibile, sulla base della
situazione descritta, che il Comune non abbia ancora ottemperato in alcun modo
alle richieste perentorie e non abbia interrotto l’iter per la realizzazione
dell’impianto. Quali interessi spingono l’attuale Amministrazione a procedere
in maniera cieca e sconsiderata per la realizzazione di un progetto che non porta
alcun tipo di beneficio, se non per le tasche della ditta aggiudicatrice, senza
curarsi né rendere conto dei rischi per la salute dei cittadini e
dell’integrità del territorio, procedendo peraltro come dimostrato nella più
totale illegalità? Ci sono forse promesse da mantenere e debiti da pagare in
vista dell’imminente scadenza del mandato? Come si può spiegare altrimenti un
comportamento tanto assurdo? Come Partito Comunista non possiamo che unirci
ancora una volta con i cittadini in lotta tornando a chiedere a gran voce che
l’Amministrazione rispetti le indicazioni della Provincia, interrompa subito
l’iter del progetto ed il relativo bando di affidamento, accantoni in modo
definitivo l’idea di realizzare questo impianto inutile e dannoso.
PARTITO COMUNISTA,
SEZIONE MARIANO MANDOLESI, GAETA