Il modulo deve essere stampato in formato A3 fronte/retro a mò di libretto. Una volta raccolte le firme (non serve riempirlo tutto) può essere consegnato presso la Sezione di Via Indipendenza 206, tutti i Martedì e Giovedì pomeriggio dalle 17 alle 19.
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Di seguito il testo della Petizione:
I
sottoscritti cittadini firmatari dei Comuni di Gaeta, Itri e Formia:
Premesso che con delibera n°64
del 25/11/2020 il Consiglio Comunale approvava all’unanimità il “Progetto
preliminare per la realizzazione di un Impianto Cimiteriale di Cremazione in
località Sant’Angelo”.
Considerato che la Provincia di
Latina con nota prot. 27127 del 11.08.2020, acquisita in atti al prot. 38104
del 11.08.2020, ha espresso il proprio parere negativo per quanto concerne le
emissioni in atmosfera e sullo scarico delle acque reflue.
Considerata la volontà della
Giunta Comunale di proseguire comunque nell’iter limitandosi a chiedere alla
Provincia più congrue motivazioni sul dissenso, in assenza delle quali avrebbe
fatto ricorso, come è di fatto avvenuto, all'istituto del
"silenzio-assenso".
Considerato che contrariamente a
quanto previsto dalla legge 30 marzo 2001, n. 130 “Disposizioni in materia di
cremazione e dispersione delle ceneri” lo Stato non ha mai provveduto a
definire le norme tecniche per la realizzazione dei crematori, relativamente ai
limiti di emissione, agli impianti e agli ambienti tecnologici, nonché ai
materiali per la costruzione delle bare per la cremazione.
Considerato che “Il processo di
cremazione del cadavere genera numerosi inquinanti atmosferici nocivi, tra cui
particolato (PM), anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti
organici volatili (COV) e metalli pesanti...Il benzene, una sostanza chimica
che può danneggiare gravemente la salute umana, costituisce la percentuale
maggiore (~ 50%) dei componenti chimici dei COV nei gas di combustione dei
crematori.” [NCBI 2018].
Considerato che “Le principali
emissioni dei crematori sono ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride
solforosa, particolato, mercurio, composti organici volatili non metanici (NMVOC),
altri pesanti metalli e alcuni POP” (diossine e furani) [EEA 2019].
Considerato che “Gli inquinanti
più preoccupanti sono quelli noti per essere tossici per l'uomo e che possono
bioaccumularsi nei tessuti (p. Es., PCDD / Fs e Hg) così come il particolato
fine (PM 2,5), che può avere un impatto negativo sul cuore e sui polmoni ed è
associato con alcune malattie croniche e esiti negativi alla nascita. Le prove
sul rilascio di particelle radioattive, a seguito della cremazione di pazienti
deceduti che erano stati trattati con sostanze radioattive (per esempio,
trattamenti contro il cancro) non sono state ampiamente studiate ma sono state
sollevate come un'area emergente di interesse pubblico e preoccupazione.”
[NCCEH 2020].
Considerato che la zona in questione
è circondata da abitazioni private e terreni agricoli e che al di sotto di esse
sia presente una ricca falda acquifera e vista anche l’endemica scarsità di
acqua potabile del nostro comprensorio.
Considerato che più in generale
la gestione in affidamento a privati di molti servizi pubblici quali la
raccolta dei rifiuti o il servizio idrico ha mostrato sistematicamente di
violare i criteri di “efficacia, efficienza ed economicità” cui deve ispirarsi
l’azione amministrativa (D. Lgs. 30 Luglio 1999, n 286);
Visti gli articoli 117 e 118
della Costituzione italiana che sanciscono il ruolo dei comuni nel garantire
“…l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento
di attività di interesse generale…”
INVITANO
il Sindaco di Gaeta ad impedire la
realizzazione nel territorio comunale di un forno crematorio nella sua qualità
di autorità sanitaria locale, in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al
principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3‐ter del
D. L.vo n. 152/2006 che comporta
l’obbligo di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire
taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per
l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali
interessi sugli interessi economici.
CHIEDONO
L’immediata revoca di tutti gli atti
amministrativi che hanno portato alla deliberazione di Consiglio Comunale n° 64
del 25/11/2020 e la revoca della stessa.
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