Il
circolo intercomunale Itri Gaeta del Partito della Rifondazione
Comunista “Mariano Mandolesi” aderisce al Corteo indetto
dall'Unione Sindacale di Base “Per i diritti di tutti”, che si
terrà a Formia Venerdì 6 novembre prossimo con partenza dal “Dono
Svizzero” alle 17:30. Il diritto ad un lavoro dignitoso, il
diritto all'abitare, il diritto alla salute oltre ad essere argomento
delle nostre lotte, sono purtroppo anche i bersagli principali delle
politiche di austerity imposte dalla Trojka alle amministrazioni a
tutti i livelli istituzionali, dal Nazionale con il Job Act, il
decreto Lupi, la nuova riforma sulla Sanità, passando dal Regionale
con i finti palliativi del progetto garanzia giovani, con la
distruzione dolosa del sistema sanitario pubblico, arrivando fino al
locale, dove dopo averci tolto anche il diritto di voto per eleggere
un'amministrazione provinciale, ormai un lusso riservato ai soli
amministratori comunali, stiamo subendo direttamente sulla nostra
pelle la chiusura di fabbriche, ospedali, gli sfratti, e assistiamo
all'aumentare di nuovi poveri a favore dell'arricchimento di pochi
sempre più pochi che spesso sono in combutta con multinazionali o
criminalità organizzata. Come Comunisti abbiamo il dovere di far
prendere coscienza ai nostri concittadini del potere che hanno di
combattere contro questo sistema economico ormai senza più freni,
unendoci in un fronte Anticapitalista che abbia l'obiettivo di
arrestare la privatizzazione selvaggia del nostro territorio e dei
beni comuni a livello locale, e l'uscita dall'Euro e dalla Nato a
livello nazionale. Pertanto invitiamo tutti i cittadini, le
associazioni e i comitati di lotta del territorio a scendere in
piazza a manifestare e partecipare al dibattito pubblico che si terrà
al termine del Corteo a piazza Vittoria.
Circolo
PRC “Mariano Mandolesi” Itri – Gaeta.
Le religioni sono al capolinea della storia! Nate quando nell'Europa e nell'Africa stavano pochi milioni di persone, si rivelano inadeguate in demografie di miliardi di individui. Dio, Gesù e un mondo "spirito" non sono in dilemma qui, ma i riti che si arrogano di gestirne gli approcci. Ne consegue che dobbiamo ripensare la religione, prima che ci travolga. Le estrapolazioni etiche dal misticismo monoteista appaiono sommamente interessanti, ma non sempre producono gli esiti sperati. Il “buon pastore” è un vanto del cattolicesimo rappresentato dal papa, ma cosa fare quando il pastore è vile e sacrifica le sue pecore? Perché nel cattolicesimo italiano spesso ci si suicida, invece di reagire ai soprusi? Siamo concreti: differente dai protestanti che di “pastori” non ne hanno, quello cattolico è un gregge disperato! Disquisiamo sulle vicende dei nostri tempi, dove i culti determinano i contegni dei popoli come mai avvenuto prima e l'urgenza di aggiornare il ruolo del misticismo, ci incalza da presso.
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