Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx
mercoledì 15 luglio 2015
RIFONDAZIONE COMUNISTA SUL “CASO PIGNATIELLO”: MITRANO E ACQUALATINA SONO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.
giovedì 9 luglio 2015
SANITA’: Fondi KO, chiude Gaeta e a Formia garantite poco più che le urgenze.
Mitrano e Bartolomeo
uniti nella dismissione!
Le nostre previsioni sul futuro del servizio sanitario
pubblico in provincia di Latina, espresse soprattutto in concomitanza con
l’approvazione del nuovo Piano triennale della ASL, si stanno già mostrando
purtroppo esatte. Ciò risulta particolarmente evidente proprio nel Sud pontino.
Il PRC denunciò come il progetto in corso avesse l’obiettivo di chiudere
definitivamente i piccoli centri ospedalieri quali Gaeta e smantellare i presidi
di Fondi e Terracina. Tutto in cambio
delle promesse “Case della Salute” come quella annunciata per Gaeta e Minturno,
niente altro che grandi ambulatori per i quali peraltro mancano le più
essenziali risorse. In secondo luogo si prometteva il potenziamento di Formia e
di Latina, annunciando la creazione di grandi poli d’eccellenza senza avere a
tale scopo fondi, strutture né personale. I due Centri infatti versano come è
noto in condizioni sempre più difficili e risultano congestionati proprio a
causa dell’incremento dell’utenza. Ciò ha l’obiettivo principale di favorire
gli interessi della sanità privata e convenzionata che riceve già copiosi
finanziamenti pubblici per le prestazioni crescenti, incrementa di giorno in
giorno i suoi profitti e foraggia politici collusi di ogni schieramento. Se i
tagli cospicui colpiscono ovunque, a risentirne maggiormente sono proprio le
ASL periferiche come la nostra. Basti pensare che la richiesta di un milione di
Euro di finanziamento per la ASL di Latina è stata respinta dalla Regione a
fronte di ben 66 milioni concessi alla ASL di Roma in vista del Giubileo. Restando
solo al territorio a noi più prossimo si registra come presso il “San Giovanni
di Dio” a Fondi il servizio di Chirurgia venga notevolmente ridimensionato a
seguito dell’eliminazione delle degenze notturne, limitandosi di fatto ad oggi
solo a piccoli interventi in day hospital. Questo quadro rischia di mettere
pesantemente in discussione anche i servizi di Endoscopia, Ostetricia e Ginecologia,
fiore all’occhiello del nosocomio per efficienza e numero di prestazioni
erogate. Intanto vengono eliminati anche
gli ultimi servizi dell’Ospedale “Di Liegro” di Gaeta come la Chirurgia
ambulatoriale e il reparto di Oncologia, lasciando ormai quasi vuota una
struttura per cui di recente erano stati spesi milioni di euro… a proposito di
sprechi. Ciò è denunciato lodevolmente da Comitati civici di lotta quali il
“Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”, cui va tutto il nostro sostegno, ma accade
nella più totale e scandalosa indifferenza del mondo politico locale. L’utenza
di Gaeta e di Fondi, come quella degli altri centri limitrofi, si riversa
pertanto sempre più sul “Dono Svizzero”, con rischi crescenti in caso di
urgenze alla luce soprattutto del traffico veicolare estivo. Questo mentre a Formia
non vengono neanche annunciate le azioni di potenziamento da tempo promesse
bensì, al contrario, si registra il drastico e quasi completo ridimensionamento
degli interventi chirurgici di elezione, soprattutto durante i mesi più caldi. Gli
interventi svolti infatti sono ormai per la maggior parte d’urgenza o
oncologici. Ciò alla luce del permanente blocco del “Turn Over” che determina
una crisi di personale insostenibile in particolar modo nel periodo delle ferie
e non risolvibile grazie alle 32 deroghe annunciate a livello provinciale.
Anche il reparto di Ortopedia di Formia vive una condizione di gravissima
difficoltà a causa delle sole tre unità disponibili residue e sono emersi forti
timori in vista del periodo più complesso dell’anno. E’ bene ricordare ai
cittadini non solo che il PRC non smetterà di battersi al loro fianco contro
questo stato di cose inaccettabile, ma che tutto ciò non è frutto del destino bensì
ha dei precisi responsabili. E’ responsabile la Giunta Regionale di Zingaretti
in primo luogo, sostenuta dal PD e da SEL, che ha diretto le politiche di
austerità in perfetta sintonia con le passate Amministrazioni di destra. Sono
responsabili i Sindaci quali Cosmo Mitrano e Sandro Bartolomeo, che hanno
approvato con il loro voto il nuovo Piano di tagli, mostrando di difendere gli
stessi interessi e sostenere le medesime politiche, al di là delle distinzioni
di facciata. Sono responsabili i partiti di opposizione vera o presunta che
avrebbero dovuto combattere su di un tema tanto importante al fianco dei
cittadini anche a livello locale, ma se ne sono dimenticate o hanno fatto solo
finta. Sono responsabili infine Dirigenti quali Cordoni e Caporossi, di cui
abbiamo già chiesto le dimissioni a suo tempo, che invece di adempiere al
proprio ruolo garantendo l’efficienza del servizio e il diritto alla salute, si
sono prestati a fungere da bassa manovalanza per il progetto di demolizione controllata
sotto gli occhi di tutti.
Circolo PRC “Enzo
Simeone” Formia
Circolo PRC “Mariano
Mandolesi” Itri-Gaeta
giovedì 2 luglio 2015
NON SOLO ALL’EXPO: LICENZIATO A GAETA DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO NEL CAMPO SAN CARLO.
Il licenziamento di Antonio Palladino porta alla luce un’altra delle nefandezze causate delle privatizzazioni di Mitrano: il lavoro “volontario” e senza garanzie.
I danni causati dalle
politiche di privatizzazione del Sindaco Mitrano riguardano evidentemente anche
il campo del lavoro.
Era questo uno dei rischi da noi sempre denunciati quali possibili conseguenze
di questa serie di provvedimenti dell’Amministrazione comunale.
Casi poco chiari di bandi di gara e project financing
sfavorevoli agli interessi dei contribuenti stanno di fatto consegnando la
gestione dei servizi pubblici della città in mano a soggetti privati a
condizioni invece assai vantaggiose per questi ultimi. Inoltre possiamo dire che anche per le persone più
attente è assai difficile stare appresso a tutte le concessioni, gli atti di
spesa, i contributi e i rimborsi a privati effettuati dall’attuale Amministrazione
comunale. Non sappiamo ad esempio quanti siano i cittadini a conoscenza del
fatto che attualmente l’impianto del Campo
Sportivo San Carlo è stato dal Comune concesso in gestione alla “NSA”,
Associazione Sportiva Dilettantisca, per un periodo di 3 anni che
intercorre dal 01.01.2014. Nel caso della
suddetta società possiamo però constatare che a fronte di un canone annuo di 100 euro+IVA e una garanzia fideiussoria
rappresentata da una cauzione provvisoria del 2% dell’importo totale dovuto (pari
quindi a 6 euro) essa gestisce l’unico campo da calcio comunale attualmente
agibile, percependo i proventi di tale gestione che dovrebbero derivare
principalmente dalle tariffe per gli accessi ai servizi dell’impianto da parte
degli utenti e delle società sportive.
Non sappiamo precisamente neppure quale sia il vincente
progetto di gestione presentato dalla Ass. NSA e quali gli interventi
migliorativi apportati da questa società agli impianti di un campo da più parti
considerato tuttora poco più che praticabile. Quel che invece purtroppo
conosciamo è il drammatico fatto capitato ad un dipendente della stessa e tutte
le vicissitudini negative che il lavoratore sta attraversando. Stiamo parlando
del Sig. Antonio Palladino, persona
nota quale ottimo musicista professionista di lunga data. Purtroppo a causa di gravi
problemi familiari egli ha dovuto più di recente rinunciare alla sua storica
attività che lo portava fuori città pure per lunghi periodi, per cercare invece
un impiego che gli permettesse di vivere più stabilmente nella sua abitazione
in Gaeta dove risiede e dove si necessita della sua disponibilità. Costretto da
queste esigenze, il Palladino ha così
potuto lavorare dal 24.10.2013 quale dipendente della Ass. NSA presso il Campo
Sportivo San Carlo svolgendo funzioni di custode, magazziniere e di pulizia
e manutenzione.
Questo fino al 18 marzo
2015, giorno nel quale nel corso del
rapporto di lavoro ha subito un grave infortunio di cui tuttora riporta conseguenze.
In seguito a questo spiacevole episodio il Sig. Palladino è stato licenziato
tramite semplice comunicazione telefonica. Fino ad allora, nonostante l’evidente
natura subordinata, il suo rapporto di lavoro continuativo non sembrerebbe
essere mai stato appropriatamente regolarizzato, né egli regolarmente
retribuito per la quantità e la qualità del lavoro stesso. Il lavoratore infatti per contratto risultava essere solo ed unicamente
un volontario, condizione per la quale non ha potuto usufruire di indennità
da infortunio e trattamento di fine rapporto o neppure di assistenza sanitaria garantita
dal lavoro (i tanto criticati casi di lavoro volontario all’EXPO di Milano
sembrano aver avuto quindi precedenti simili e meno illustri a Gaeta). Tutto ciò
gli ha comportato danni tali per i quali adesso egli si trova in condizioni di
indigenza, senza un reddito, impedito nello svolgere attività fisiche e quindi
anche incapace a provvedere alle personali spese mediche. Antonio Palladino tramite
azioni legali sta ora cercando di far valere i suoi diritti di lavoratore,
anche tramite l’ausilio di testimoni e di prove prodotte per dimostrare
l’incongruenza fra la quantità di lavoro prestata per la società NSA e i
rimborsi spese ricevuti da essa. A lui va innanzitutto tutta la nostra
solidarietà e tutto il sostegno possibile da parte del Partito della
Rifondazione Comunista, a partire da quello derivante da queste nostre
ulteriori e manifeste denunce. La questione infatti ci sembra avere natura non
solo giudiziaria ma pure di interesse politico.
Ci chiediamo infatti come sia possibile che all’interno di
strutture pubbliche possano sussistere condizioni di lavoro del genere. Se
possiamo affermare che ai sensi del TUEL
e dell’art.1677 c.c il Comune di Gaeta è comunque solidamente responsabile con
il soggetto gestore, al contempo ci chiediamo più in generale come può l’amministrazione
Mitrano tollerare che società che gestiscono in appalto suoi beni e servizi possono
operare utilizzando situazioni contrattuali di lavoro di questa specie. Come ci si può disinteressare a tal punto delle
condizioni di lavoro all’interno di strutture comunali in seguito a un proprio
bando di gara? Ci chiediamo a questo punto quanti e quali altre gravi
situazioni lavorative possono ritrovarsi in questa “zona d’ombra” determinata
dalle concessioni e gli appalti del Comune di Gaeta. Ci risulta addirittura che
ad oggi, nonostante una regolare istanza inviata dal proprio legale in data 23
Aprile 2015, il Palladino non ha neppure
ricevuto dal Comune alcuna risposta a proposito dell’accesso agli atti
riguardanti il bando di gara d’appalto concluso con la concessione della
gestione del Campo San Carlo alla NSA. Questo comportamento dell’ente pubblico è
inaccettabile ed avviene nonostante componenti dell’Amministrazione siano a
conoscenza della situazione.
Prendiamo atto pure del fatto che tutto questo avviene in una città ancora colpevolmente sprovvista di Regolamento per l’utilizzo
delle Strutture Sportive, fattore che non può che accentuare gli aspetti di
scarsa trasparenza e possibile clientelismo che spesso si ravvisano nella
gestione dei servizi comunali durante l’attuale Amministrazione. Tra l’altro ravvisiamo per tutti questi impianti rischi sociali ed erariali nel
caso in cui, dopo aver fatto gravare su i contribuenti i costi di
ristrutturazione (come nel caso dello Stadio Riciniello), si procedesse
comunque poi a privatizzare la gestione delle stesse.
Dopo tutti i casi più evidenti riguardanti acqua ed
illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, rifiuti urbani, spazi culturali, spiagge
e verde comunale, i dannosi ed esosi effetti dei progetti di privatizzazione
ideati o condivisi in modo accondiscendente dall’Amministrazione Mitrano ci
convincono sempre più delle valide ragioni della nostra proposta per la
costituzione di una Azienda Speciale comunale che gestisca invece questi beni e
servizi in modo più trasparente ed
economico per i cittadini residenti, garantendo tra l’altro condizioni di
lavoro migliori per i dipendenti e riducendo i rischi di penetrazione
malavitosa nel tessuto della nostra città.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
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