"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 15 luglio 2015

RIFONDAZIONE COMUNISTA SUL “CASO PIGNATIELLO”: MITRANO E ACQUALATINA SONO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA.


Quanto accaduto a Giuseppe Pignatiello, concittadino gaetano che ha denunciato la propria condizione attuale anche al nostro Partito, rappresenta in modo esemplare quale sia la situazione politica e sociale in cui versa Gaeta. Purtroppo sappiamo bene che non si tratta di un caso isolato ma della manifestazione più sorprendente di un malessere sempre più diffuso, come testimoniato da molti altri esempi da noi denunciati. Colpito nel 2014 da una grave forma tumorale è considerato ora invalido totale e permanente al 100%. A seguito di questa disgrazia vive da tempo di un misero sussidio e di una piccola  attività di B&B, costituita da una sola stanza ricavata dalla propria camera da letto. In una condizione così difficile egli non solo non ha trovato alcun tipo di sostegno ma sta addirittura subendo un accanimento a dir poco cinico e assurdo. Malgrado egli abbia comunicato da tempo ad “Acqualatina” la propria sopraggiunta condizione di indigenza, dovuta a fattori che nulla hanno a che vedere con la responsabilità personale dello sventurato, la società non ha mai risposto alle sue segnalazioni. Questa in precedenza era stata invece solerte come al solito nell’ inviare l’apposita lettera in cui minaccia di ridurre o sospendere il flusso dell’acqua a seguito del debito accumulato, poco più di 400 Euro. Lo stesso malcapitato non ha nemmeno potuto usufruire delle modeste agevolazioni previste per piccoli nuclei familiari con reddito inferiore ai 6000 Euro annui (quasi nullatenenti) poiché gli è stato richiesto a tale scopo l’ISEE del 2012, anno in cui svolgeva ancora il proprio lavoro. Il Sig. Pignatiello non è certo capitato meglio rivolgendosi ai Servizi Sociali del Comune di Gaeta, non a caso attualmente diretti da un’Amministrazione che come è noto è tra le più convinte sostenitrici del gestore privato della nostra acqua. Qui inizialmente venne rassicurato del fatto che avrebbe avuto diritto in tempi rapidi almeno ad un contributo “una tantum” di 600 Euro, oltre alla pur discussa “Social Card” di Mitrano. Le iniziative non avrebbero certo risolto i gravi problemi di Pignatiello e del suo nucleo familiare. Lascia comunque sgomenti apprendere che, a circa due mesi dalle prime segnalazioni dello stesso, neanche queste siano state messe in campo, salvo un contributo iniziale di 40 Euro (quaranta) e un’esenzione dal pagamento della tassa relativa ad un parcheggio. Tutto questo accade in un Comune la cui Maggioranza al governo sperpera spavaldamente milioni di Euro in numerose e faraoniche opere di abbellimento e “restyling” di dubbia utilità, regala cifre importanti ai giovani a prescindere dal reddito per l’acquisto di una bicicletta, aumenta in modo indiscriminato ed incontrollato tutte le aliquote (tra le più alte della Provincia!) a fronte di disservizi intollerabili quali quelli riscontrati a seguito dell’introduzione della raccolta della differenziata, privatizza tutto ciò che può essere svenduto. Una disparità inaccettabile che conferma la natura classista di questa Giunta, solidale con gli interessi ristretti di benestanti, privilegiati e piccoli potentati economici, del tutto indifferente al disagio crescente dei tanti che per frutto della crisi o della cattiva sorte si trovano in difficoltà e quando possono non hanno altra scelta che andarsene da Gaeta. La nostra massima solidarietà con cittadini quali Pignatiello non è sufficiente. L’unica opposizione credibile ed efficace a questo stato di cose e agli interessi che lo determinano può nascere dalla costruzione di un fronte sociale unito di lavoratori, pensionati, disoccupati e precari, molti dei quali già riuniti in diversi combattivi comitati di lotta. Oggi di fatto essi sono in gran parte privi di una rappresentanza e schiacciati tra la Giunta Mitrano ed una finta opposizione complice e legata alle stesse lobby.  

Circolo PRC “Mariano Mandolesi”         

giovedì 9 luglio 2015

SANITA’: Fondi KO, chiude Gaeta e a Formia garantite poco più che le urgenze.

Mitrano e Bartolomeo uniti nella dismissione!

Le nostre previsioni sul futuro del servizio sanitario pubblico in provincia di Latina, espresse soprattutto in concomitanza con l’approvazione del nuovo Piano triennale della ASL, si stanno già mostrando purtroppo esatte. Ciò risulta particolarmente evidente proprio nel Sud pontino. Il PRC denunciò come il progetto in corso avesse l’obiettivo di chiudere definitivamente i piccoli centri ospedalieri quali Gaeta e smantellare i presidi  di Fondi e Terracina. Tutto in cambio delle promesse “Case della Salute” come quella annunciata per Gaeta e Minturno, niente altro che grandi ambulatori per i quali peraltro mancano le più essenziali risorse. In secondo luogo si prometteva il potenziamento di Formia e di Latina, annunciando la creazione di grandi poli d’eccellenza senza avere a tale scopo fondi, strutture né personale. I due Centri infatti versano come è noto in condizioni sempre più difficili e risultano congestionati proprio a causa dell’incremento dell’utenza. Ciò ha l’obiettivo principale di favorire gli interessi della sanità privata e convenzionata che riceve già copiosi finanziamenti pubblici per le prestazioni crescenti, incrementa di giorno in giorno i suoi profitti e foraggia politici collusi di ogni schieramento. Se i tagli cospicui colpiscono ovunque, a risentirne maggiormente sono proprio le ASL periferiche come la nostra. Basti pensare che la richiesta di un milione di Euro di finanziamento per la ASL di Latina è stata respinta dalla Regione a fronte di ben 66 milioni concessi alla ASL di Roma in vista del Giubileo. Restando solo al territorio a noi più prossimo si registra come presso il “San Giovanni di Dio” a Fondi il servizio di Chirurgia venga notevolmente ridimensionato a seguito dell’eliminazione delle degenze notturne, limitandosi di fatto ad oggi solo a piccoli interventi in day hospital. Questo quadro rischia di mettere pesantemente in discussione anche i servizi di Endoscopia, Ostetricia e Ginecologia, fiore all’occhiello del nosocomio per efficienza e numero di prestazioni erogate. Intanto vengono eliminati  anche gli ultimi servizi dell’Ospedale “Di Liegro” di Gaeta come la Chirurgia ambulatoriale e il reparto di Oncologia, lasciando ormai quasi vuota una struttura per cui di recente erano stati spesi milioni di euro… a proposito di sprechi. Ciò è denunciato lodevolmente da Comitati civici di lotta quali il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”, cui va tutto il nostro sostegno, ma accade nella più totale e scandalosa indifferenza del mondo politico locale. L’utenza di Gaeta e di Fondi, come quella degli altri centri limitrofi, si riversa pertanto sempre più sul “Dono Svizzero”, con rischi crescenti in caso di urgenze alla luce soprattutto del traffico veicolare estivo. Questo mentre a Formia non vengono neanche annunciate le azioni di potenziamento da tempo promesse bensì, al contrario, si registra il drastico e quasi completo ridimensionamento degli interventi chirurgici di elezione, soprattutto durante i mesi più caldi. Gli interventi svolti infatti sono ormai per la maggior parte d’urgenza o oncologici. Ciò alla luce del permanente blocco del “Turn Over” che determina una crisi di personale insostenibile in particolar modo nel periodo delle ferie e non risolvibile grazie alle 32 deroghe annunciate a livello provinciale. Anche il reparto di Ortopedia di Formia vive una condizione di gravissima difficoltà a causa delle sole tre unità disponibili residue e sono emersi forti timori in vista del periodo più complesso dell’anno. E’ bene ricordare ai cittadini non solo che il PRC non smetterà di battersi al loro fianco contro questo stato di cose inaccettabile, ma che tutto ciò non è frutto del destino bensì ha dei precisi responsabili. E’ responsabile la Giunta Regionale di Zingaretti in primo luogo, sostenuta dal PD e da SEL, che ha diretto le politiche di austerità in perfetta sintonia con le passate Amministrazioni di destra. Sono responsabili i Sindaci quali Cosmo Mitrano e Sandro Bartolomeo, che hanno approvato con il loro voto il nuovo Piano di tagli, mostrando di difendere gli stessi interessi e sostenere le medesime politiche, al di là delle distinzioni di facciata. Sono responsabili i partiti di opposizione vera o presunta che avrebbero dovuto combattere su di un tema tanto importante al fianco dei cittadini anche a livello locale, ma se ne sono dimenticate o hanno fatto solo finta. Sono responsabili infine Dirigenti quali Cordoni e Caporossi, di cui abbiamo già chiesto le dimissioni a suo tempo, che invece di adempiere al proprio ruolo garantendo l’efficienza del servizio e il diritto alla salute, si sono prestati a fungere da bassa manovalanza per il progetto di demolizione controllata sotto gli occhi di tutti.       


Circolo PRC “Enzo Simeone” Formia
Circolo PRC “Mariano Mandolesi” Itri-Gaeta
 

giovedì 2 luglio 2015

NON SOLO ALL’EXPO: LICENZIATO A GAETA DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO NEL CAMPO SAN CARLO.

Il licenziamento di Antonio Palladino porta alla luce un’altra delle nefandezze causate delle privatizzazioni di Mitrano: il lavoro “volontario” e senza garanzie.



I danni causati dalle politiche di privatizzazione del Sindaco Mitrano riguardano evidentemente anche il campo del lavoro. Era questo uno dei rischi da noi sempre denunciati quali possibili conseguenze di questa serie di provvedimenti dell’Amministrazione comunale.

Casi poco chiari di bandi di gara e project financing sfavorevoli agli interessi dei contribuenti stanno di fatto consegnando la gestione dei servizi pubblici della città in mano a soggetti privati a condizioni invece assai vantaggiose per questi ultimi. Inoltre  possiamo dire che anche per le persone più attente è assai difficile stare appresso a tutte le concessioni, gli atti di spesa, i contributi e i rimborsi a privati effettuati dall’attuale Amministrazione comunale. Non sappiamo ad esempio quanti siano i cittadini a conoscenza del fatto che attualmente l’impianto del Campo Sportivo San Carlo è stato dal Comune concesso in gestione alla “NSA”, Associazione Sportiva Dilettantisca, per un periodo di 3 anni che intercorre dal 01.01.2014.  Nel caso della suddetta società possiamo però constatare che a fronte di un canone annuo di 100 euro+IVA e una garanzia fideiussoria rappresentata da una cauzione provvisoria del 2% dell’importo totale dovuto (pari quindi a 6 euro) essa gestisce l’unico campo da calcio comunale attualmente agibile, percependo i proventi di tale gestione che dovrebbero derivare principalmente dalle tariffe per gli accessi ai servizi dell’impianto da parte degli utenti e delle società sportive.


Non sappiamo precisamente neppure quale sia il vincente progetto di gestione presentato dalla Ass. NSA e quali gli interventi migliorativi apportati da questa società agli impianti di un campo da più parti considerato tuttora poco più che praticabile. Quel che invece purtroppo conosciamo è il drammatico fatto capitato ad un dipendente della stessa e tutte le vicissitudini negative che il lavoratore sta attraversando. Stiamo parlando del Sig. Antonio Palladino, persona nota quale ottimo musicista professionista di lunga data. Purtroppo a causa di gravi problemi familiari egli ha dovuto più di recente rinunciare alla sua storica attività che lo portava fuori città pure per lunghi periodi, per cercare invece un impiego che gli permettesse di vivere più stabilmente nella sua abitazione in Gaeta dove risiede e dove si necessita della sua disponibilità. Costretto da queste esigenze, il Palladino ha così potuto lavorare dal 24.10.2013 quale dipendente della Ass. NSA presso il Campo Sportivo San Carlo svolgendo funzioni di custode, magazziniere e di pulizia e manutenzione.


Questo fino al 18 marzo 2015,  giorno nel quale nel corso del rapporto di lavoro ha subito un grave infortunio di cui tuttora riporta conseguenze. In seguito a questo spiacevole episodio il Sig. Palladino è stato licenziato tramite semplice comunicazione telefonica. Fino ad allora, nonostante l’evidente natura subordinata, il suo rapporto di lavoro continuativo non sembrerebbe essere mai stato appropriatamente regolarizzato, né egli regolarmente retribuito per la quantità e la qualità del lavoro stesso. Il lavoratore infatti per contratto risultava essere solo ed unicamente un volontario, condizione per la quale non ha potuto usufruire di indennità da infortunio e trattamento di fine rapporto o neppure di assistenza sanitaria garantita dal lavoro (i tanto criticati casi di lavoro volontario all’EXPO di Milano sembrano aver avuto quindi precedenti simili e meno illustri a Gaeta). Tutto ciò gli ha comportato danni tali per i quali adesso egli si trova in condizioni di indigenza, senza un reddito, impedito nello svolgere attività fisiche e quindi anche incapace a provvedere alle personali spese mediche. Antonio Palladino tramite azioni legali sta ora cercando di far valere i suoi diritti di lavoratore, anche tramite l’ausilio di testimoni e di prove prodotte per dimostrare l’incongruenza fra la quantità di lavoro prestata per la società NSA e i rimborsi spese ricevuti da essa. A lui va innanzitutto tutta la nostra solidarietà e tutto il sostegno possibile da parte del Partito della Rifondazione Comunista, a partire da quello derivante da queste nostre ulteriori e manifeste denunce. La questione infatti ci sembra avere natura non solo giudiziaria ma pure di interesse politico.


Ci chiediamo infatti come sia possibile che all’interno di strutture pubbliche possano sussistere condizioni di lavoro del genere. Se possiamo affermare che ai sensi del TUEL e dell’art.1677 c.c il Comune di Gaeta è comunque solidamente responsabile con il soggetto gestore, al contempo ci chiediamo più in generale come può l’amministrazione Mitrano tollerare che società che gestiscono in appalto suoi beni e servizi possono operare utilizzando situazioni contrattuali di lavoro di questa specie. Come ci si può disinteressare a tal punto delle condizioni di lavoro all’interno di strutture comunali in seguito a un proprio bando di gara? Ci chiediamo a questo punto quanti e quali altre gravi situazioni lavorative possono ritrovarsi in questa “zona d’ombra” determinata dalle concessioni e gli appalti del Comune di Gaeta. Ci risulta addirittura che ad oggi, nonostante una regolare istanza inviata dal proprio legale in data 23 Aprile 2015, il Palladino non ha neppure ricevuto dal Comune alcuna risposta a proposito dell’accesso agli atti riguardanti il bando di gara d’appalto concluso con la concessione della gestione del Campo San Carlo alla NSA. Questo comportamento dell’ente pubblico è inaccettabile ed avviene nonostante componenti dell’Amministrazione siano a conoscenza della situazione.


Prendiamo atto pure del fatto che tutto questo avviene in una città ancora colpevolmente sprovvista di Regolamento per l’utilizzo delle Strutture Sportive, fattore che non può che accentuare gli aspetti di scarsa trasparenza e possibile clientelismo che spesso si ravvisano nella gestione dei servizi comunali durante l’attuale Amministrazione.  Tra l’altro ravvisiamo per tutti questi impianti rischi sociali ed erariali nel caso in cui, dopo aver fatto gravare su i contribuenti i costi di ristrutturazione (come nel caso dello Stadio Riciniello), si procedesse comunque poi a privatizzare la gestione delle stesse.


Dopo tutti i casi più evidenti riguardanti acqua ed illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, rifiuti urbani, spazi culturali, spiagge e verde comunale, i dannosi ed esosi effetti dei progetti di privatizzazione ideati o condivisi in modo accondiscendente dall’Amministrazione Mitrano ci convincono sempre più delle valide ragioni della nostra proposta per la costituzione di una Azienda Speciale comunale che gestisca invece questi beni e servizi  in modo più trasparente ed economico per i cittadini residenti, garantendo tra l’altro condizioni di lavoro migliori per i dipendenti e riducendo i rischi di penetrazione malavitosa nel tessuto della nostra città.



Circolo PRC “Mariano Mandolesi”