Il Circolo PRC “Mariano Mandolesi” di Gaeta informa i cittadini che
hanno sostenuto la campagna a sostegno dei referendum a tutela del lavoro di
quanto accaduto. Il Presidente Napolitano ha concluso la legislatura con un
altro grave atto contro la democrazia. Già era successo qualcosa di simile con
la nomina a Senatore a vita di Monti il giorno prima di dargli l'incarico di
capo di Governo. Oggi con la decisione di sciogliere le Camere e non attendere
i primi giorni del 2013, come aveva chiesto il comitato promotore dei
referendum, annulla il valore di oltre 500.000 firme che erano già state
raccolte. Migliaia di banchetti, migliaia di persone che al freddo hanno
dedicato il loro tempo libero e il loro impegno alla causa del lavoro,
annullati in un minuto. Il popolo italiano non potrà quindi pronunciarsi per
abolire l'art 8 e ripristinare art 18. La responsabilità di tutto questo è di
Napolitano e di tutti partiti che hanno sostenuto Monti che non hanno speso una
parola per garantire questo diritto democratico. Non pensavamo certo di
risolvere completamente la situazione con i referendum ma va detto che quanto
accaduto da' il segno del deterioramento della situazione politica attuale. Gli
spazi di agibilità democratica si riducono di giorno in giorno a testimonianza
del fatto che le classi dominanti del paese non sono più disposte ad accettare
compromessi, procedendo sulla strada dell'abolizione dei diritti, della
privatizzazione dei servizi e dello smantellamento dello stato sociale. Solo
l'aggregazione dei soggetti più colpiti dalla crisi, la loro presenza nelle
lotte e la nascita di un polo che possa rappresentarne le istanze anche a
livello istituzionale potranno invertire questa tendenza.
"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx
mercoledì 26 dicembre 2012
domenica 2 dicembre 2012
Prossima riunione
Martedì 4 ore 17:00 Riunione del Direttivo estesa a tutti gli iscritti.
O.d.g:
1) Campagna Referendaria (art 18, art 8, pensioni)
2) Sportello Per i cittadini
3) Modifiche Direttivo e Segreteria
4) Varie ed eventuali
SI
RACCOMANDANO TUTTI I COMPAGNI DI PORTARE IL CONTRIBUTO MENSILE PER IL
PAGAMENTO DELL'AFFITTO E DELLE BOLLETTE. CHI NON PUò VENIRE E' PREGATO
DI CONTATTARE MASSIMO O CLAUDIO
venerdì 23 novembre 2012
Il Circolo Mariano Mandolesi chiama gli studenti ad unirsi per difendere la scuola pubblica
Grazie
al governo
Monti (sostenuto
da PD,
PDL e
UDC) stiamo
assistendo ad
un vero
e proprio
smantellamento della
scuola pubblica,
a favore
delle “scuole”
private, per
le quali
il governo
dei “tecnici”
ha appena
stanziato 233
milioni di
euro (che
si aggiungono
ai 500
ad esse
regalati dal
precedente governo).
Ad
oggi, abbiamo
assistito a
chiusure, accorpamenti
e perdita
di autonomia
degli istituti,
carenza di
strutture e
fondi da
destinare all’edilizia
scolastica, aumento
degli alunni
(fino a
30 per
classe), diminuzione
e carenza
di manutenzione
dei già
malandati laboratori,
perdita di
posti per
il personale
docente e
ATA, tagli
al sostegno
per gli
studenti diversamente
abili. Nell’immediato
futuro non
si prefigura
un’inversione
di rotta.
E’ infatti
prevista l’approvazione
del DDL
953 (ex
legge Aprea)
che aprirà
le porte
della scuola
pubblica ai
privati. Dunque
ciò che
ci aspetta
sono ulteriori
aumenti delle
già altissime
tasse scolastiche,
il perdurare
dello stato
di abbandono
delle strutture,
prive di
qualsiasi comfort
e spesso
già fatiscenti,
oltre ad
insegnanti sempre
più anziani
e demotivati
dalla situazione
di caos
totale nella
quale sono
costretti a
lavorare.
In
generale, se
non ci
sarà un’opposizione
degna di
tale nome,
assisteremo alla
trasformazione della
nostra scuola,
che fino
a poco
tempo fa
era tra
le migliori
al mondo,
in una
scuola dei
poveri, fatta
non più
di insegnamento
ed istruzione
ma di
ridicoli indovinelli
(come le
prove INVALSI);
una scuola
che sfornerà
solo dei
giovani precari
inermi e
sottomessi alle
imposizioni delle
caste politiche
e manageriali.
I
Giovani Comunisti
del circolo
Prc “Mariano
Mandolesi” vogliono
affermare la
propria opposizione
a tale
degrado incostituzionale,
e rilanciare
la difesa
della scuola
pubblica, laica,
democratica e
antifascista.
Sabato
24 Novembre
alle ore
09,00 partirà
da Piazza
Mattei, a
Formia, un
corteo studentesco
che vedrà
la partecipazione
delle varie
scuole del
Golfo di
Gaeta. Si
invitano quindi
tutti i
giovani della
zona e
la cittadinanza
tutta a
partecipare, per
chiedere con
forza il
rispetto del
diritto allo
studio sancito
dall’ART.
34 dalla
Costituzione Italiana,
e dunque
l’immediato
rifinanziamento della
scuola pubblica.
martedì 20 novembre 2012
RIFONDAZIONE COMUNISTA CHIEDE LE DIMISSIONI DI MITRANO
( Comunicato stampa diramato l'8 Novembre dal Prc Gaeta. Guarda caso quasi nessun giornale locale lo ha pubblicato integralmente e il sito "Telefree" lo ha fatto sparire dopo circa un'ora )
Quanto accaduto in occasione del maltempo che ha colpito la città di Gaeta lo scorso 31 Ottobre è inaccettabile. Riteniamo che le responsabilità della Giunta Mitrano siano gravi ed evidenti e che le scuse addotte risultino grottesche. A seguito di un'allerta meteo lanciata dalla Prefettura già il 27 di Ottobre e di un preallarme diramato il 30 crediamo che il Sindaco avrebbe dovuto per lo meno comunicare con ogni mezzo e tempestivamente lo stato di emergenza, emanare subito una specifica ordinanza e predisporre adeguati interventi assieme alla Protezione Civile, con particolare riguardo a situazioni di criticità già note, quali le possibili esondazioni del torrente Pontone. Tutto ciò non è accaduto determinando una tragedia umana irreversibile, danni materiali difficilmente quantificabili e la paralisi di gran parte della città. Con sconcerto apprendiamo dallo stesso sito comunale che le uniche iniziative prese sono state la tardiva dichiarazione dello stato di emergenza (risalente al 31) e la successiva richiesta dello stato di calamità, entrambe rese pubbliche sul sito solo il 1° Novembre, dopo l'accaduto. E' ancor più sorprendente che non si sia neanche deciso di rimandare la seduta del Consiglio Comunale, svoltasi nelle stesse ore dell'emergenza, invece di monitorare costantemente gli eventi e coordinare risposte efficaci nei momenti più difficili. Si aveva forse fretta di approvare in modo sbrigativo la nuova “Convenzione di Gestione per il Servizio Idrico Integrato” ratificando anni di disservizi, aumenti ingiustificati delle bollette e favori concessi alla società Acqualatina a discapito degli utenti. Tutto avveniva nella più completa noncuranza del Referendum nazionale che ha visto i cittadini di Gaeta e il popolo italiano esprimersi per la gestione pubblica dell'acqua. Durante il Consiglio alcuni esponenti della maggioranza si adiravano contro spettatori che filmavano un momento saliente della seduta pubblica, ingiungendo ai vigili di impedire le riprese e far cancellare quanto registrato. Alla faccia della trasparenza amministrativa, altro che sedute consiliari trasmesse in radio e sul Web come da annunci! Un atteggiamento del genere non trova precedenti di cui abbiamo memoria e denota a nostro avviso la piena consapevolezza della Maggioranza di avere approvato un provvedimento fortemente impopolare in circostanze inopportune. Per ironia della sorte la rinnovata fiducia della destra nei confronti di Acqualatina è stata smentita all'istante dai fatti. Negli stessi momenti in cui si riuniva il Consiglio comunale si determinava la lunga interruzione del servizio idrico, patita da oltre 60000 cittadini, tra cui i Gaetani. Ripristinata a fatica l'erogazione l'acqua continua ad essere torbida e non potabile. Le eventuali responsabilità legali degli amministratori saranno accertate dalle indagini già in corso ma l'incompetenza mostrata, la serie di manifeste responsabilità politiche e le conseguenze da esse determinate sono abbastanza pesanti da indurci a chiedere le immediate dimissioni di Mitrano e della sua Giunta.
Quanto accaduto in occasione del maltempo che ha colpito la città di Gaeta lo scorso 31 Ottobre è inaccettabile. Riteniamo che le responsabilità della Giunta Mitrano siano gravi ed evidenti e che le scuse addotte risultino grottesche. A seguito di un'allerta meteo lanciata dalla Prefettura già il 27 di Ottobre e di un preallarme diramato il 30 crediamo che il Sindaco avrebbe dovuto per lo meno comunicare con ogni mezzo e tempestivamente lo stato di emergenza, emanare subito una specifica ordinanza e predisporre adeguati interventi assieme alla Protezione Civile, con particolare riguardo a situazioni di criticità già note, quali le possibili esondazioni del torrente Pontone. Tutto ciò non è accaduto determinando una tragedia umana irreversibile, danni materiali difficilmente quantificabili e la paralisi di gran parte della città. Con sconcerto apprendiamo dallo stesso sito comunale che le uniche iniziative prese sono state la tardiva dichiarazione dello stato di emergenza (risalente al 31) e la successiva richiesta dello stato di calamità, entrambe rese pubbliche sul sito solo il 1° Novembre, dopo l'accaduto. E' ancor più sorprendente che non si sia neanche deciso di rimandare la seduta del Consiglio Comunale, svoltasi nelle stesse ore dell'emergenza, invece di monitorare costantemente gli eventi e coordinare risposte efficaci nei momenti più difficili. Si aveva forse fretta di approvare in modo sbrigativo la nuova “Convenzione di Gestione per il Servizio Idrico Integrato” ratificando anni di disservizi, aumenti ingiustificati delle bollette e favori concessi alla società Acqualatina a discapito degli utenti. Tutto avveniva nella più completa noncuranza del Referendum nazionale che ha visto i cittadini di Gaeta e il popolo italiano esprimersi per la gestione pubblica dell'acqua. Durante il Consiglio alcuni esponenti della maggioranza si adiravano contro spettatori che filmavano un momento saliente della seduta pubblica, ingiungendo ai vigili di impedire le riprese e far cancellare quanto registrato. Alla faccia della trasparenza amministrativa, altro che sedute consiliari trasmesse in radio e sul Web come da annunci! Un atteggiamento del genere non trova precedenti di cui abbiamo memoria e denota a nostro avviso la piena consapevolezza della Maggioranza di avere approvato un provvedimento fortemente impopolare in circostanze inopportune. Per ironia della sorte la rinnovata fiducia della destra nei confronti di Acqualatina è stata smentita all'istante dai fatti. Negli stessi momenti in cui si riuniva il Consiglio comunale si determinava la lunga interruzione del servizio idrico, patita da oltre 60000 cittadini, tra cui i Gaetani. Ripristinata a fatica l'erogazione l'acqua continua ad essere torbida e non potabile. Le eventuali responsabilità legali degli amministratori saranno accertate dalle indagini già in corso ma l'incompetenza mostrata, la serie di manifeste responsabilità politiche e le conseguenze da esse determinate sono abbastanza pesanti da indurci a chiedere le immediate dimissioni di Mitrano e della sua Giunta.
Degrado e questione abitativa: lo scandalo del Mazzamariello
Gaeta: Lo stato in cui
versano le case popolari del Mazzamariello rappresenta una vergogna per
Gaeta. Poste all'imbocco della città si trovano da anni in una
condizione di abbandono e degrado. A poco sono servite le ripetute
lamentele dei residenti, che denunciano da tempo la mancanza di
interventi di ristrutturazione adeguati, gli odori sgradevoli
provenienti prima dai camion della nettezza urbana, ora dall'adiacente
"isola ecologica", il proliferare periodico di insetti e parassiti. Il
recente crollo di parti del pesante cornicione esterno è solo il
prevedibile epilogo di una situazione già nota, che per un caso fortuito
non si è trasformata nell'ennesima tragedia. Sorge legittimo il dubbio
che il grande valore e l'importanza acquisiti dall'area, legati allo
sviluppo portuale, possano indurre a volerne determinare in modo subdolo
lo smantellamento, per destinarla ad altri scopi. La Giunta Mitrano
aveva inaugurato il proprio corso annunciando trionfalmente la stipula
di un accordo con l'Ater, finalizzato alla cessione dello stabile
all'ente e al reperimento di copiosi finanziamenti per la tanto attesa
ristrutturazione. Chiediamo ora risposte concrete sugli interventi
immediati che si intende approntare per affrontare la situazione di
emergenza determinatasi. Il problema abitativo del resto è quanto mai
drammatico nella nostra città ma le amministrazioni sembrano non
curarsene. Invece di ricavare nuovi alloggi pubblici dal patrimonio
immobiliare del Comune si lascia deteriorare quel poco che esiste. Non
si promuovono iniziative tese a calmierare il mercato degli affitti,
quali l'istituzione del canone concordato da noi proposto, e non si
interviene concretamente per colpire la consistente evasione fiscale dei
proprietari. Si continua invece ad alimentare l'edilizia privata in
ossequio al potente partito dei costruttori e della rendita immobiliare.
Mentre le poche case popolari cadono a pezzi e migliaia di appartamenti
rimangono vuoti in attesa di vacanzieri da spennare per qualche mese, i
giovani e le famiglie colpite dalla crisi continuano a cercare casa
altrove.
lunedì 12 novembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
LENIN: LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE HA INIZIATO UNA NUOVA EPOCA NELLA STORIA MONDIALE
Il regime sovietico significa massima democrazia per gli operai e i contadini e, al tempo stesso, rottura con la democrazia borghese e comparsa di un nuovo tipo di democrazia di importanza storica mondiale, e precisamente della democrazia proletaria o dittatura del proletariato.
I
cani e i porci della borghesia moribonda e della democrazia
piccolo-borghese che si trascina al suo seguito, ci coprano pure di un
cumulo di maledizioni, di ingiurie, di beffe per i nostri insuccessi ed i
nostri errori nell'organizzazione del nostro regime
sovietico. Noi non dimentichiamo, neanche per un minuto, che abbiamo
effettivamente subito e subiamo molti scacchi, abbiamo commesso e
commettiamo tuttora molti errori. Come se si potessero evitare gli
scacchi e gli errori in un'epoca nuova, nuova per tutta la storia del
mondo, qual è la creazione di un tipo di struttura statale
che non ha esempi! Noi lotteremo inflessibilmente per rimediare ai
nostri scacchi e ai nostri errori, per migliorare l'applicazione, ancora
ben lontana dall'essere perfetta, dei principi sovietici. Ma abbiamo il
diritto di esser fieri — e siamo fieri — che ci sia toccata la fortuna
di incominciare la costruzione dello Stato sovietico, d'iniziare perciò una nuova epoca della storia mondiale, l'epoca del dominio di una nuova classe,
oppressa in tutti i paesi capitalisti e che dappertutto marcia verso
una vita nuova, verso la vittoria sulla borghesia, verso la dittatura
del proletariato, verso la liberazione dell'umanità dal giogo del
capitale, dalle guerre imperialiste.
II
problema delle guerre imperialiste, di quella politica internazionale
del capitale finanziario che oggi predomina in tutto il mondo, che fa
nascere inevitabilmente delle nuove guerre imperialiste e che genera inevitabilmente un
rafforzamento inaudito dell'oppressione nazionale, del saccheggio, del
brigantaggio, del soffocamento delle piccole nazioni deboli, arretrate
per opera di un pugno di potenze «più avanzate», questo problema è
stato, fin dal 1914, il problema fondamentale di tutta la politica di
tutti i paesi del mondo. È questa una questione di vita o di morte per
decine di milioni di uomini. La questione sta in questi termini: nella
prossima guerra imperialista — che la borghesia prepara sotto i nostri
occhi, che sorge dal capitalismo sotto i nostri occhi — si massacreranno
20 milioni di uomini (invece di 10 milioni uccisi nella guerra del
1914-1918 e nelle «piccole» guerre complementari, non ancora finite);
saranno mutilati — in questa prossima guerra, inevitabile (se si
manterrà il capitalismo) — 60 milioni di uomini (invece di 30 milioni
mutilati nel 1914-1918)? Anche in questa questione, la nostra
rivoluzione di Ottobre ha iniziato una nuova epoca nella storia
mondiale. I servitori della borghesia e i loro portavoce (i
socialisti-rivoluzionari, i menscevichi e tutta la democrazia
piccolo-borghese, sedicente «socialista», di tutto il mondo) schernivano
la parola d'ordine della «trasformazione della guerra imperialista in
guerra civile». Ma questa parola d'ordine è risultata l'unica verità, sgradevole, brutale, nuda, crudele — questo è giusto — ma una verità fra
le miriadi degli inganni sciovinisti e pacifisti più raffinati. Questi
inganni si dissipano. La pace di Brest è smascherata. Ogni giorno,
inesorabilmente, si smascherano sempre più la portata e le conseguenze
della pace di Versailles, peggiore ancora di quella di Brest. E sempre
più chiara, sempre più precisa, sempre più ineluttabile davanti a
milioni e milioni di uomini che meditano sulle cause della guerra di
ieri e della incombente guerra futura sorge la terribile verità: non ci
si può liberare dalla guerra imperialista e dalla pace (e dal
mondo) imperialista che inevitabilmente essa genera, non ci si può
strappare a quest'inferno senon con la lotta bolscevica e la rivoluzione bolscevica.
Qui
la borghesia e i pacifisti, i generali e i piccoli borghesi, i
capitalisti e i filistei, tutti i cristiani credenti e tutti i paladini
della II Internazionale e della Internazionale due e mezzo insultino
pure furiosamente questa rivoluzione. Con tutto il loro torrente di
malvagità, di calunnie e di menzogne essi non oscureranno il fatto
d'importanza storica mondiale che, per la prima volta dopo centinaia e
migliaia di anni, gli schiavi hanno risposto alla guerra tra i padroni
di schiavi con l'aperta proclamazione della parola d'ordine:
trasformiamo questa guerra tra schiavisti per la ripartizione del loro
bottino in una guerra degli schiavi di tutte le nazioni contro gli
schiavisti di tutte le nazioni!
Per la prima volta dopo
centinaia e migliaia di anni questa parola d'ordine si è trasformata, da
confusa e impotente aspettazione, in un programma politico chiaro e
preciso, in una lotta attiva di milioni di oppressi sotto la guida del
proletariato, in una prima vittoria del proletariato, in una prima
vittoria della causa della soppressione delle guerre, in una prima
vittoria della causa dell'unione degli operai di tutti i paesi contro
l'unione della borghesia delle diverse nazioni, di quella borghesia che
fa la guerra e conclude la pace a spese degli schiavi del capitale, a
spese degli operai salariati, a spese dei contadini, a spese dei
lavoratori.
Questa prima vittoria non è ancora una vittoria definitiva ed
è stata ottenuta dalla nostra rivoluzione di Ottobre attraverso
ostacoli e difficoltà senza uguali, sofferenze inaudite, attraverso una
serie di insuccessi e di errori grandissimi da parte nostra. Come se, da
solo, un popolo arretrato avesse potuto vincere senza insuccessi e
senza errori le guerre imperialiste dei paesi più potenti e più avanzati
del mondo! Noi non abbiamo paura di riconoscere i nostri errori e li
esaminiamo spassionatamente per imparare a correggerli. Ma il fatto
rimane: per la prima volta, dopo centinaia e migliaia di anni, la
promessa di «rispondere» alla guerra tra gli schiavisti con la
rivoluzione degli schiavi contro tutti gli schiavisti è stata mantenuta fino in fondo... ed è stata mantenuta malgrado tutte le difficoltà.
Noi
abbiamo cominciato quest'opera. Quando, entro che termine precisamente,
i proletari la condurranno a termine? Ed a quale nazione apparterranno
coloro che la condurranno a termine? Non è questa la questione
essenziale. È essenziale il fatto che il ghiaccio è rotto, la via è
aperta, la strada è segnata.
LENIN
(brani tratti da: “Per il quarto Anniversario della Rivoluzione d’Ottobre”,Opere complete, Ed. Riuniti, vol. 33, pp.40-42)
giovedì 8 novembre 2012
RIFONDAZIONE COMUNISTA CHIEDE LE DIMISSIONI DI MITRANO
Quanto accaduto in
occasione del maltempo che ha colpito la città di Gaeta lo scorso 31
Ottobre è inaccettabile. Riteniamo che le responsabilità della
Giunta Mitrano siano gravi ed evidenti e che le scuse addotte
risultino grottesche. A seguito di un'allerta meteo lanciata dalla
Prefettura già il 27 di Ottobre e di un preallarme diramato il 30
crediamo che il Sindaco avrebbe dovuto per lo meno comunicare con
ogni mezzo e tempestivamente lo stato di emergenza, emanare subito
una specifica ordinanza e predisporre adeguati interventi assieme
alla Protezione Civile, con particolare riguardo a situazioni di
criticità già note, quali le possibili esondazioni del torrente
Pontone. Tutto ciò non è accaduto determinando una tragedia umana
irreversibile, danni materiali difficilmente quantificabili e la
paralisi di gran parte della città. Con sconcerto apprendiamo dallo
stesso sito comunale che le uniche iniziative prese sono state la
tardiva dichiarazione dello stato di emergenza (risalente al 31) e la
successiva richiesta dello stato di calamità, entrambe rese
pubbliche sul sito solo il 1° Novembre, dopo l'accaduto. E' ancor
più sorprendente che non si sia neanche deciso di rimandare la
seduta del Consiglio Comunale, svoltasi nelle stesse ore
dell'emergenza, invece di monitorare costantemente gli eventi e
coordinare risposte efficaci nei momenti più difficili. Si aveva
forse fretta di approvare in modo sbrigativo la nuova “Convenzione
di Gestione per il Servizio Idrico Integrato” ratificando anni di
disservizi, aumenti ingiustificati delle bollette e favori concessi
alla società Acqualatina a discapito degli utenti. Tutto avveniva
nella più completa noncuranza del Referendum nazionale che ha visto
i cittadini di Gaeta e il popolo italiano esprimersi per la gestione
pubblica dell'acqua. Durante il Consiglio alcuni esponenti della
maggioranza si adiravano contro spettatori che filmavano un momento
saliente della seduta pubblica, ingiungendo ai vigili di impedire le
riprese e far cancellare quanto registrato. Alla faccia della
trasparenza amministrativa, altro che sedute consiliari trasmesse in
radio e sul Web come da annunci! Un atteggiamento del genere non
trova precedenti di cui abbiamo memoria e denota a nostro avviso la
piena consapevolezza della Maggioranza di avere approvato un
provvedimento fortemente impopolare in circostanze inopportune. Per
ironia della sorte la rinnovata fiducia della destra nei confronti di
Acqualatina è stata smentita all'istante dai fatti. Negli stessi
momenti in cui si riuniva il Consiglio comunale si determinava la
lunga interruzione del servizio idrico, patita da oltre 60000
cittadini, tra cui i Gaetani. Ripristinata a fatica l'erogazione
l'acqua continua ad essere torbida e non potabile. Le eventuali
responsabilità legali degli amministratori saranno accertate dalle
indagini già in corso ma l'incompetenza mostrata, la serie di
manifeste responsabilità politiche e le conseguenze da esse
determinate sono abbastanza pesanti da indurci a chiedere le
immediate dimissioni di Mitrano e della sua Giunta.
mercoledì 7 novembre 2012
prossima riunione 12 novembre
Lunedi 12 novembre ore 17:30
Riunione del direttivo estesa a tutti gli iscritti e simpatizzanti
Odg:
- Acqua
- Campagna Referendaria
- Rapporti con le forze di opposizione
- Resoconto corteo Italcraft
- Varie ed eventuali
Riunione del direttivo estesa a tutti gli iscritti e simpatizzanti
Odg:
- Acqua
- Campagna Referendaria
- Rapporti con le forze di opposizione
- Resoconto corteo Italcraft
- Varie ed eventuali
domenica 4 novembre 2012
Il PRC Gaeta manifesta con i lavoratori dell'Italcraft
Il circolo di
Rifondazione Comunista di Gaeta esprime tutta la propria vicinanza ai 50
lavoratori dello stabilimento Italcraft, da tre giorni in presidio
davanti ai cancelli della propria azienda. Dopo un lungo periodo di
cassa integrazione, la mancata riscossione di numerosi stipendi
arretrati e anni di promesse non mantenute, i dipendenti rischiano
l'inizio della mobilità nel mese di Dicembre. Mille voci si alternano
sul futuro dell'azienda, dal possibile fallimento alla presenza di
acquirenti interessati, ma di certo c'è solo che lo smantellamento della
punta di diamante della nostra cantieristica rappresenterebbe un
durissimo colpo per tutto il territorio. Un ipotesi che bisogna
assolutamente evitare attraverso il massimo coinvolgimento delle
istituzioni, dell'amministrazione locale, dello Stato e dell'Autorità
portuale. E' necessario che l'attuale Proprietà giochi finalmente a
carte scoperte e dichiari se possiede un piano industriale credibile,
mostrandolo ai lavoratori e confrontandosi con loro sui suoi contenuti.
Il timore più diffuso è che non vi sia un interesse reale a far
ripartire la produzione ma che si preferisca portare avanti progetti
speculativi su di un area che acquista un valore crescente con lo
sviluppo portuale. Non sembra un caso che i lavoratori delle altre
realtà produttive adiacenti al porto, Pozzi Ginori e Panapesca, vivano
simili timori per il proprio futuro e manifestino dubbi analoghi sulle
politiche aziendali. Ci auspichiamo pertanto che i dipendenti dei tre
stabilimenti solidarizzino e uniscano sempre più le proprie lotte.
Aderiamo al corteo che su richiesta dei lavoratori partirà senza
bandiere di partito Lunedì 5 Novembre alle ore 9:00 dai cancelli
dell'Italcraft e raggiungerà il Comune. Invitiamo tutti i cittadini a
partecipare.
martedì 30 ottobre 2012
Acqualatina: un altro regalo a spese dei cittadini
Il 31 Ottobre 2012 il
Consiglio Comunale di Gaeta è chiamato ad esprimersi in merito alla
nuova Convenzione di Gestione per il servizio idrico integrato. Se la
maggioranza dei Consiglieri e delle forze politiche che rappresentano
si esprimessero in modo favorevole si assumerebbero una
responsabilità enorme nei confronti di tutta la cittadinanza. Le
precedenti convenzioni, l'Atto Costitutivo, lo Statuto della società
Mista AcquaLatina S.P.A e i previsti patti parasociali non sono mai
stati portati in Consiglio e approvati prima d'ora. Con un voto
favorevole alla nuova Convenzione si legittimerebbero dieci anni di
disagi per i cittadini, di aumenti delle bollette e di grave
collusione tra interessi pubblici e privati. Si ignorerebbe l'esito
di un Referendum nazionale che ha visto i cittadini di Gaeta
favorevoli ad una ripubblicizzazione del servizio idrico, insieme ad
altri 27 milioni di italiani. Non si terrebbe conto della Proposta di
Delibera presentata nel 2008 e supportata da ben 757 firme di
cittadini che chiedevano di non ratificare gli accordi suddetti e di
uscire dalla gestione fallimentare e iniqua di Acqualatina. Si
tratterebbe dell'ultimo sfacciato regalo della destra alla società
privata controllata dalla multinazionale francese Veolia, dopo gli
innumerevoli silenzi su irregolarità e omissioni, gli aumenti delle
tariffe e i blocchi degli investimenti promessi dalla società,
sostenuti dai Sindaci dell'ATO 4. Ad incidere negativamente
sull'imparzialità di molti membri del CDA di Acqualatina e dei
partiti che li hanno indicati saranno stati forse i 322 mila Euro
annui ripartiti in lauti stipendi di cui beneficiano i fortunati?
Intanto è ancora vivo il ricordo dei disservizi patiti da cittadini
gaetani e turisti durante l'ultima delle nostre estati senz'acqua.
CHIEDIAMO PERTANTO A GRAN
VOCE DI RESPINGERE LA CONVENZIONE DI GESTIONE, PER NON DIFENDERE
L'ESPERIENZA DISASTROSA DI ACQUALATINA. CHIEDIAMO ALLA GIUNTA MITRANO
DI PRENDERE ATTO DEL FALLIMENTO DELLA GESTIONE PRIVATA DEL SERVIZIO
IDRICO E DELLA VOLONTA' DEI CITTADINI INTRAPRENDENDO DA SUBITO OGNI
INIZIATIVA POSSIBILE FINALIZZATA AL RITORNO DI UNA GESTIONE
INTERAMENTE PUBBLICA.
martedì 23 ottobre 2012
Prossima Riunione
Convocata per Venerdì 26 Ottobre ore 17:30 la Riunione del Direttivo estesa agli iscritti e simpatizzanti
Odg:
- Assemblea Pubblica acqua del 24 Novembre,
- Campagna referendaria
- Attivazione sportello di segnalazione
- No Monti Day
Tutti i Compagni sono pregati di portare il contributo mensile al Tesoriere.
NO MONTI DAY SABATO 27 ORE 14:30, PIAZZA DELLA REPUBBLICA, ROMA.
Il
Governo Monti
non è
un governo
tecnico e
imparziale ma
un esecutivo
politico che
colpisce duramente
le classi
popolari per
salvaguardare gli
interessi dei
banchieri e
dei padroni.
E' un
governo autoritario
che ci
impone le
ricette liberiste
della Banca
Centrale Europea
senza essere
stato scelto
democraticamente dagli
italiani. Il
PD, il
PDL e
L'UDC che
lo sostengono
sono i
principali responsabili
di questa
situazione.
La
riforma del
lavoro varata
dal Ministro
Fornero ha
manomesso l'art.
18 eliminando
il reintegro
del lavoratore
a seguito
di un
licenziamento senza
giusta causa.
La
riforma delle
pensioni ha
innalzato l'età
necessaria a
62 anni
con oltre
41 anni
di contributi
per le
donne e
a 66
anni con
oltre 42
anni di
contributi per
gli uomini.
Nei prossimi
anni l'età
per la
pensione aumenterà
ulteriormente e
saranno equiparati
i requisiti
tra i
due sessi.
Di fatto
le pensioni
sono state
ridotte attraverso
il blocco
dell'adeguamento
all'inflazione e
l'estensione del
modello contributivo.
Continuano le
politiche di
tagli all'Istruzione
Pubblica.
Le ultime
proposte prevedono
l'aumento dell'orario
di lavoro
degli insegnanti
(già superiore
alla media
europea) a
parità di
salario (tra
i più
bassi in
Europa). Ciò
comporterebbe un
ulteriore deterioramento
della didattica
e l'espulsione
di migliaia
di precari.
La politica
di rigore
non viene
applicata alle
scuole private,
cui vengono
donati 223
Milioni di
Euro, e
alle spese
militari (13
miliardi di
Euro solo
per l'acquisto
degli inutili
caccia F35!).
Si vuole
gerarchizzare la
scuola e
favorire l'ingresso
dei privati
nella gestione
degli istituti
con il
DDL 953
(ex Aprea).
La Spending
Review, il
Fiscal Compact
e il
vincolo del
pareggio di
bilancio comporteranno
nei prossimi
20 anni
tagli per
47 miliardi
di Euro
annui che
porteranno alla
distruzione dello
stato sociale,
alla privatizzazione
dei servizi
e alla
svendita progressiva
del patrimonio
statale. Le
politiche fiscali
colpiscono le
classi già
in difficoltà.
Anziché introdurre
la patrimoniale
sui grandi
depositi e
tassare le
transazioni finanziarie
si è
imposta L'IMU
anche sulla
prima casa
utilizzandone gli
introiti per
salvare le
banche private
spagnole. Intanto
ci si
appresta ad
aumentare L'IVA
diminuendo le
detrazioni (ad
esempio sui
mutui delle
case). Per
respingere questi
attacchi e
invertire la
rotta bisogna
chiedere uniti
le dimissioni
di questo
governo antipopolare
e costruire
insieme un’alternativa
reale. Riuscirci
è possibile.
Per questo
invitiamo i
cittadini a
partecipare al
corteo che
partirà Sabato
alle 14:30
da Piazza
Repubblica a
Roma.
IL
RADUNO
PER
PARTIRE
INSIEME
E'
PREVISTO
ALLE
ORE
12:15
PRESSO
LA
STAZIONE
DI
FORMIA
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