"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

giovedì 12 maggio 2016

CASE COMUNALI: ASTA DESERTA, FAMIGLIE PER ORA SALVE. RIFONDAZIONE: “CHIEDIAMO ANCORA L’ANNULLAMENTO DEL BANDO”.

“Preoccupante l’inettitudine delle istituzioni. E’ compito del Consiglio Comunale evitare che situazioni del genere si ripetano”.


L’asta del bando pubblico per la vendita dei cinque appartamenti di Vico della Sorresca e Salita della Civita è andata deserta. Al momento dell’apertura delle buste in data 10/5/2016 non si è presentato alcun partecipante perché nessuno ha fatto offerta ufficiale per acquisire questi immobili di proprietà comunale. Eravamo invece presenti soltanto noi del Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta, per potere accertare la regolarità di questo passaggio legale e carpire da subito informazioni preziose e vitali per gli inquilini in questione senza dover attendere invece lungaggini spesso dovute alla scarsa trasparenza di questo Comune e la sua Amministrazione. Nessun membro di quelle famiglie umili e bisognose abitanti gli appartamenti è voluto essere presente per evitare eventuali momenti di tensione dovuta alla più che giustificata rabbia mista a sconforto. Ricordiamo ancora che hanno potuto sapere solo dalla stampa dell’atto della Giunta Mitrano  che metteva in vendita le loro case per le quali pagano regolare affitto al Comune, con l’ulteriore umiliazione di leggere in quel comunicato dell’Amministrazione l’enfasi trionfante posta su questa delibera scellerata che li ignorava, buttandoli di fatto in strada, e non essere in seguito neppure convocati ufficialmente per delle spiegazioni.

Ci rallegriamo di questo primo esito che abbiamo potuto comunicare da subito direttamente alle famiglie che così hanno potuto tirare un forte sospiro di sollievo dalla loro condizione di disperazione nel quale Mitrano e soci li avevano gettati. Prendiamo inoltre atto di una serie di episodi che non possono non farci trarre delle pesanti considerazioni politiche.

Con buona probabilità l’azione di forte denuncia svolta da subito dal nostro Partito ha avuto un ruolo nel far desistere eventuali acquirenti dal presentare offerte per questa asta indecente. Quel che ci proponiamo ancora è che si arrivi all’annullamento del bando e di sicuro la nostra azione ha avuto e continuerà ad avere un peso determinante in tal senso. Dobbiamo quindi ricordare che restano purtroppo sempre in piedi opzioni quali ulteriori aste a ribasso o la presentazione futura di un bando similare. E’ per questo che abbiamo invitato le famiglie a non abbassare la guardia e continuiamo a fare appello alle istituzioni interessate affinché pericoli abitativi quali questo intercorso non si ripetano. Al di là della momentanea consolazione umana, va affermato che tutti i gravi presupposti politici che abbiamo denunciato sussistono.

Continuiamo ancora a chiedere quindi le stesse determinate cose.
-          Annullamento del bando in questione
-          Discussione in consiglio comunale, organo politico e democratico preposto, del come regolare ora e in futuro la vendita di immobili comunali con inquilini presenti in essi. Il Comune non può generare da sé emergenze abitative e deve invece provvedere da prima a dare soluzioni certe che assicurino un tetto a questi inquilini.
-          Più in generale, chiediamo che le alienazioni di beni comunali e demaniali passati a gestione comunale siano vincolati a piani di compatibilità sociale, ossia che tengano conto dei risvolti occupazionali, abitativi ed ambientali. Gaeta ha bisogno di posti di lavoro e case da abitare a prezzi accessibili, non di speculazioni immobiliari. Ad esempio, votazioni all’unanimità del consiglio comunale come quella del 17/2/2016, che permetterà la vendita dell’immobile di edilizia residenziale pubblica di via Bausan, non sembrano andare in tale direzione ed offrire le garanzie che pretendiamo.
-          Chiediamo inoltre che fine abbiano fatto gli alloggi ERP per casi di emergenza abitativa previsti da precisa delibera comunale n°23 del 22/02/2012 .

Tutta questa situazione non ha fatto altro che confermare che a Gaeta sussiste una grave disagio abitativo che, oltre essere causa ulteriore di migrazione nei paesi limitrofi con fitti più bassi, colpisce di più quelle fasce popolari che meno di tutte hanno avuto voce in questi ultimi decenni.

Come Circolo PRC “Mariano Mandolesi” ci attiviamo per situazioni che hanno sempre più il carattere di gravità sociale ancor prima che politico, riguardanti cittadini che non trovano più ascolto ed aiuto alcuno. Ancora una volta ne è riprova il misto di silenzi e inettitudine manifestato dalle istituzioni e dai partiti cittadini in questo caso. Non ci colpiscono più tanto l’usuale assenza di risposte da parte dell’Amministrazione comunale in casi scabrosi e ingiusti come questi perpetuati nell’interesse di pochi e non della collettività. Non ci sorprende neppure che il neo presidente del consiglio comunale abbia perso una occasione per assumere davvero un ruolo che non sia il suo solito di sostegno alla maggioranza dai posti dell’opposizione consiliare. Da tempi ormai lunghi troviamo decrepiti ed inetti tutti quei partiti e liste elettorali che a Gaeta attualmente esprimono dei consiglieri d’opposizione, totalmente incapaci di svolgere il proprio ruolo e distanti dalla realtà. Tutto questo, appunto, non ci sorprende più ma continua invece sempre più a sdegnarci. Sempre più netta è la linea che ci separa da tutti questi soggetti. Da anni a Gaeta è come se esistesse un “partito unico” istituzionale che va da destra fino alla “finta” sinistra da salotto, diviso in correnti più o meno clientelari, ma unito nel rappresentare interessi borghesi che non sono quelli dei ceti più popolari. Per rimanere in tema, possiamo affermare che questi ultimi necessitano di un piano di edilizia residenziale pubblica serio ed esteso, così come di un canone concordato che, a differenza dell’attuale, favorisca gli inquilini. Ma questo dal “partito unico” cittadino non vien detto.

Ecco, la considerazione più pesante che sorge da questa drammatica situazione è  purtroppo la conferma che non si ravvisano altre forze politiche a Gaeta in grado di rappresentare e difendere concretamente le classi sociali subalterne della città e che ben abbiamo fatto noi a prendere da tempo la distanza da queste per rapportarci invece direttamente ai cittadini quali nostri referenti da organizzare nelle lotte popolari. Questo è il ruolo che il Partito della Rifondazione Comunista a Gaeta ha scelto e sta attuando.
 
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

martedì 3 maggio 2016

Emergenza abitativa, il PRC fa appello ancora una volta alle Istituzioni.

In seguito alle sue precedenti denunce cadute nel vuoto, Rifondazione Comunista fa ora delle precise richieste pubbliche per salvare le 5 famiglie di Gaeta Vecchia.

Il dramma delle famiglie “messe all’asta” di Salita della Civita e Vico della Sorresca purtroppo continua a consumarsi nel silenzio e l’inerzia di chi dovrebbe dare loro invece delle risposte risolutorie. A seguito della nostra denuncia che raccoglieva direttamente le loro preoccupazioni, ripresa poi da altri soggetti politici, nulla è seguito da parte di chi ha reso in vari modi possibile questa vergognosa situazione. Per questi 5 nuclei familiari composti fra l’altro da ragazze madri, pensionati minimi, disoccupati, orfani e invalidi civili (tanto per capire contro chi ci si sta accanendo) si avvicina, dopo un primo rinvio, la data del 6 Maggio, giorno previsto per l’asta di vendita degli immobili comunali da essi abitati con contratti ERP o comunque stipulati con il Comune.

Se si può constatare che la deliberazione di Giunta n. 277 del 02.12.2014 e la deliberazione del Consiglio Comunale n.99 del 19.12.2014 di approvazione del Bilanci hanno reso possibile l’alienazione di tali beni, si può comunque anche affermare che stiamo assistendo all’applicazione da parte di questa Amministrazione della forma più iniqua e socialmente insensibile che questo tipo di vendita permettesse. Basti pensare che queste famiglie bisognose hanno appreso solo dalla stampa del bando pubblico che metteva all’asta i loro alloggi e ancora nulla sanno della loro futura situazione. Inutile precisare che praticamente nessuno fra di loro potrà esercitare il diritto di prelazione. Purtroppo, stando così le cose, casi del genere non potranno solo che ripetersi in futuro anche per altri inquilini in condizioni simili, con evidente alimentazione del disagio abitativo ed esistenziale cittadino. Più in generale reputiamo addirittura un danno per la città provvedere alla vendita indistinta del patrimonio immobiliare comunale, o comunque demaniale passato a gestione comunale, senza tra l’altro richiesta di garanzie su i risvolti occupazionali o abitativi di tali atti.

A questo punto, come Partito della Rifondazione Comunista, ancora una volta raccogliamo le preoccupazioni delle 5 famiglie ubicate in Gaeta medievale, così come di chiunque si trovi nelle loro stesse precarie e rischiose condizioni, e facciamo nostre le richieste del Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa presso il quale alcuni di loro si sono rivolti. Ci appelliamo quindi alle Istituzioni, in primo modo all’Amministrazione e ai consiglieri comunali, in particolare alla neo eletta Presidente del Consiglio comunale Pina Rosato che potrà così aver occasione per dimostrare di essere davvero figura di garanzia degli interessi della intera cittadinanza.

- Chiediamo che ci si attivi affinché la vendita di tali immobili comunali tramite bando pubblico venga per ora quanto meno sospesa e la prossima asta annullata. L’alienazione di tali beni pubblici così come sta avvenendo, con le annesse gravi conseguenze di carattere sociale, è di fatto un atto di natura politica e non meramente tecnica che merita un ulteriore e preciso dibattito nel Consiglio comunale.

- Venga di conseguenza con urgenza discusso in Consiglio comunale di questa emergenza sorta, trovando soluzioni che tutelino queste famiglie bisognose.

- Chiediamo quindi che l’eventuale vendita futura degli immobili in questione non avvenga se non dopo la sottoscrizione e l’acquisizione di fondate e concrete garanzie domiciliari per gli inquilini che li abitano, anche sostitutive se necessario. Ancora ricordiamo bene come questa stessa Amministrazione nella qualità del suo ex vice sindaco Leccese abbia in precedenza in un caso in parte simile già disatteso degli accordi scritti in tal senso con gli abitanti di Palazzo Tosti. Questo tra l’altro deve valere ora così come in futuro con eventuali casi del genere che potrebbero prospettarsi. Fare cassa e appellarsi al decoro urbano non devono essere motivo per gettare in strada delle famiglie e dei bisognosi.

E’ un paradosso inaccettabile che ancora una volta per far acquisire e ristrutturare a fini speculativi da dei privati degli appartamenti in una città già piena di abitazioni sfitte, si crei ulteriore emergenza abitativa cacciando di fatto degli inquilini a basso reddito da delle casi comunali. Il mancato rispetto del diritto abitativo è tra l’altro uno dei motivi dell’emigrazione da Gaeta, riguardante persino chi ha ancora la fortuna di avere un lavoro in questa città sempre più in crisi occupazionale e demografica. Aldilà di vuoti proclami e inefficaci provvedimenti in tal senso, dopo tanti anni manca ancora un vero e serio programma di interventi per l’edilizia residenziale pubblica, così come pure la trasparenza sull’utilizzo di immobili sequestrati alle mafie. Né sappiamo che destinazione abbiano avuto gli alloggi destinati proprio ai casi di emergenza abitativa, previsti proprio da una deliberazione del consiglio comunale seguita alla mobilitazione a difesa degli sgomberati di Palazzo Tosti. In un quadro drammatico del genere, l’amministrazione del sindaco Mitrano ha piuttosto preferito istituire un canone concordato che favorisce i proprietari di casa piuttosto che gli inquilini, così come è proseguita senza sosta la costruzione di edilizia privata.

Tutto questo è inaccettabile per chi abbia davvero a cuore le vite di tutti i componenti della nostra comunità
e non solo quella di pochi più agiati. Se queste nostre richieste, mosse innanzitutto dai bisogni e le istanze dei cittadini colpiti da questa ingiustizia, dovessero essere disattese e cadere ancora nel vuoto, ci mettiamo già da ora a disposizione per organizzare qualsiasi forma legittima e necessaria di mobilitazione a difesa del loro diritto abitativo, così come di quello di altri bisognosi colpiti da drammi simili di disagio abitativo.


Nessuno più a Gaeta deve rimanere senza casa. Lo ribadiremo con ogni nostra forza.



Circolo PRC “Mariano Mandolesi”