Ad Aprile 2020, in piena emergenza Covid, il comune di Gaeta
ha stanziato la cifra ragguardevole di 606 mila Euro per le famiglie in
condizioni di disagio socio economico. Il contributo poteva essere ripartito
tra varie voci tra le quali buoni spesa, acquisto di medicinali, assistenza
scolastica per bambini in condizioni particolari, assistenza educativa, ausili
didattici, assistenza alle famiglie con malati oncologici o neurologici. Come
Partito Comunista analizzammo subito il provvedimento non contestandone la
natura ma ponendo diverse domande ed avanzando proposte migliorative. Nello
specifico chiedemmo che la misura venisse prorogata anche oltre la fase più
acuta dell’emergenza, rendendola permanente almeno per le categorie più deboli,
alla luce del quadro sociale cittadino già assai complesso e delle indubbie
ricadute future della crisi. In secondo luogo chiedemmo che la cifra erogata
venisse rimodulata al fine di comprendere un contributo specifico per i
lavoratori rimasti senza occupazione a seguito della crisi. Infine notammo come
i requisiti per accedere ai sussidi si riferissero all’ISEE 2020, che come è
noto è relativo alla condizione patrimoniale dell’anno precedente, quindi del
tutto avulsi per paradosso proprio dagli effetti del COVID. La questione non è di poco conto visto che le
famiglie con un ISEE anche solo leggermente superiore al limite di 5000 euro
indicato, quindi già in difficoltà, una volta colpite ancor più duramente
proprio dagli effetti della crisi che si intendeva contrastare non avrebbero
beneficiato degli aiuti. Ci è sorto quindi da subito il dubbio che tali
criteri, sommati al tetto massimo stabilito per gli aiuti destinati alle
singole famiglie, potessero limitare in modo eccessivo e alquanto sospetto l’accesso
effettivo a tali misure. Abbiamo temuto
quindi che il provvedimento si rivelasse l’ennesimo specchietto per le
allodole, l’ennesima bomba mediatica, l’ennesima mossa propagandistica priva di
ricadute apprezzabili nella realtà. Ad implementare i nostri dubbi è il fatto
che a distanza di ben 5 mesi non ci risulta alcun bilancio pubblico e
accessibile, anche se parziale, relativo alle cifre erogate e a quanti nuclei
familiari ne abbiano effettivamente beneficiato, per quali interventi e
relativi periodi di tempo. Il fatto ci sembra quantomeno sospetto, ben oltre
l’ormai nota scarsa trasparenza dell’attuale Amministrazione, la quale avrebbe
avuto in teoria tutto l’interesse a divulgare i dati elencati. Ci sembra
surreale che tali cifre non siano note e tantomeno oggetto di dibattito
politico. Questo è occupato attualmente dalle luminarie natalizie, deliberate
dal voto quasi unanime del Consiglio comunale, con gli ingenti costi che
comportano e come se le problematiche sociali delle famiglie in difficoltà si
fossero di colpo miracolosamente dileguate liberando importanti risorse per
altro. Ciò rende evidente ancora una volta come le istanze delle classi
popolari e dei lavoratori, più duramente colpiti dalla crisi, non trovino
attualmente alcuna rappresentanza nelle aule del Consiglio. Il Partito
Comunista interpella pubblicamente l’Assessore alle politiche del Welfare Lucia
Maltempo, chiedendo di rendere subito pubblici i dati richiesti, non escludendo
di intraprendere una richiesta formale di accesso agli atti qualora ciò non
avvenisse in tempi ragionevoli.
PARTITO COMUNISTA, SEZIONE “MARIANO
MANDOLESI” GAETA