"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

sabato 10 gennaio 2015

PRC e Giovani Comunisti: Spazi e Cultura a Gaeta. Poco per troppi, troppo per pochi

Sfuma ancora una volta per Gaeta la possibilità di dotarsi un centro d'aggregazione culturale pubblico, un luogo che accolga i giovani della nostra città e che oltre ad essere dotato di spazi per lo studio, sia anche un punto di incontro dove svolgere attività culturali e ludico ricreative.  La Giunta Regionale infatti targata PD e SEL, che in sede locale invece fanno tanta demagogia sull'argomento, ha dato l'OK al progetto dell'amministrazione comunale di cambiare destinazione d'uso alla Ex Caserma Cosenz. A distanza di quattro anni ci chiediamo che fine abbia fatto la delibera 52 e perché l'Amministrazione Mitrano non le abbia dato attuazione né seguito, deludendo le aspettative di tanti cittadini, giovani e non solo. Invece si è tanto prodigata per far ottenere ad un privato la gestione di un bene pubblico ristrutturato con i soldi della collettività  per un totale di oltre 1000 mq per ben 12 anni. Tutto ciò nonostante da anni il problema sia stato portato alla luce più volte dall'ARCI, dai Giovani Comunisti e dal Partito della Rifondazione Comunista tramite iniziative e manifestazioni di piazza. Vi è inoltre l’aggravante ulteriore di concedere con questo atto degli spazi cittadini ad una Fondazione privata “amica” operante nel settore della formazione quando invece scarseggiano i locali per le nostre scuole pubbliche. La grave assenza di spazi pubblici di aggregazione culturale al chiuso è un problema che nel tempo incide pure nel disfacimento del tessuto sociale e del corpo delle tradizioni gaetane, così come ha dimostrato il recente caso del Festival dei Sciusci che di fatto non si svolge da due anni a causa delle condizioni atmosferiche avverse, aldilà delle polemiche sulle gestioni clientelari di tali eventi.
Alla luce di ciò ci appare ipocrita e demagogica anche la proposta del sindaco di creare una banca dati con tutti i riferimenti dei gruppi musicali del Sud Pontino  per “sollecitare” secondo Mitrano  “la creatività musicale dei ragazzi del comprensorio”. Da organizzatori ultra decennali di eventi pubblici per l'esibizione esclusivamente di gruppi locali a Gaeta chiediamo pertanto al Primo cittadino e al neo assessore alla cultura Francesca Lucreziano di impegnarsi immediatamente nell'apertura di un centro culturale polivalente secondo quanto deciso in consiglio comunale con l'approvazione della delibera 52 del 2011 con tanto di regolamento che avrebbe dovuto ispirarne gli scopi e il funzionamento. E se veramente hanno a cuore la creatività musicale dei ragazzi del comprensorio di modificare immediatamente l'ordinanza 154 del 10/07/2012 con la quale si impediscono di fatto esibizioni musicali a Gaeta sia nei locali che all'aperto: il suo contenuto risulta incredibilmente restrittivo, sia nei confronti della libera espressione artistica che nei riguardi di un'economia cittadina che dovrebbe fare del turismo una delle proprie leve principali. Pur nell'ambito di piccole variazioni di orario legate ai periodi dell'anno e ai giorni settimanali il limite di emissioni previsto non può infatti superare nelle ore serali i 50 db, praticamente il volume di un televisore o di un gruppetto di persone che discutono animatamente. Un limite ridicolo all'interno di un locale, figuriamoci all'aperto! La certificazione preliminare dei decibel prevede inoltre l'intervento costosissimo di tecnici specializzati che si aggiunge solitamente al pagamento dei diritti SIAE e al compenso dei musicisti. Una richiesta che impone agli esercenti di cessare le attività di trattenimento musicale o farne pagare i costi alla clientela. Altra caratteristica assurda è la mancanza di variazioni dei limiti consentiti a seconda della densità abitativa e della vocazione turistica delle varie zone della città.  Paradossale è inoltre la parte dell'ordinanza che recita: "Il Sindaco può concedere deroga alle disposizioni della presente ordinanza per manifestazioni pubbliche di forte richiamo, organizzate dall'Amministrazione comunale o con la sua collaborazione o patrocinio". In altre parole Mitrano si concede il lusso di decidere arbitrariamente chi debba attenersi o meno alle norme previste, potendo consentire di tutto ad amici o sostenitori e intralciare chi non è soggetto a rapporti clientelari o, come ci ha definiti il vice sindaco Leccese “detrattori ... coloro che, per "partito preso", e per cattiveria, gettano fango su amministratori comunali che lavorano”.
 
Circolo PRCMariano Mandolesi
Giovani Comunisti Gaeta

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