Sono tornate da giorni in strada le maestranze dei Cantieri navali Italcraft, in un presidio davanti i cancelli dello stabilimento per chiedere il rispetto degli accordi presi con la nuova proprietà a riguardo della riassunzione degli operai. Ancora una volta il circolo di Rifondazione Comunista di Gaeta esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori del cantiere anche attraverso la presenza accanto a loro del proprio segretario Benedetto Crocco, unico rappresentante dei partiti in un momento nel quale sindacati e lavoratori denunciano la latitanza della politica locale. Dopo la sentenza di fallimento del 2013 emessa dal Tribunale di Latina il cantiere è stato acquistato dalla società "Nuova Italcraft”, ma ancora una volta sembra disatteso un accordo fra le parti sociali e proprietari, tra l’altro di solo sei mesi fa, per il rientro occupazionale in questo caso di 38 lavoratori dello stabilimento. Un protocollo d'intesa che utilizzando lo strumento della cassa integrazione straordinaria e in deroga per tutto il gruppo proponeva molto genericamente di tendere ad assumere gradualmente tutti i lavoratori nella Nuova Italcraft con il procedere dei lavori di riqualificazione del cantiere: 16 dei 48 originari entro dicembre, le rimanenti unità lavorative da prendere invece dalle liste di mobilità in base alle esigenze produttive. L'impegno dell'azienda doveva essere di reintegrare tutti i lavoratori a partire dal 15 dicembre, prima della loro messa in mobilità, e garantire lavoro ininterrotto per almeno due anni. Un protocollo di intesa che con tanta enfasi e soddisfazione è stato salutato dall’Amministrazione comunale e il sindaco Mitrano, che ha rivendicato l’esserne uno degli artefici, e questo nonostante le scarse rassicurazioni e i gravi limiti che l’accordo comportava. Basta ricordare che ad oggi invece sono impiegati solo 8 lavoratori e della richiesta riqualificazione non c’è segno significativo nel cantiere. E’ per questo che, dichiarandoci come sempre pronti a scendere ancora una volta accanto ai lavoratori in agitazione e svolgere ogni attività politica a supporto del loro diritto al lavoro, il Circolo PRC “Mariano Mandolesi” di Gaeta intende sottolineare che la propria non è una simbolica solidarietà di circostanza, come spesso espressa finora da altre parti politiche, ma vuole essere un atto concreto di proposta e denuncia che si va ad aggiungere al sostegno offerto nelle mobilitazioni. Ancora una volta ribadiamo infatti che è nostra convinzione che i progetti futuri per l'intero distretto produttivo del Porto di Gaeta siano ben altri rispetto a quelli di difesa delle realtà industriali esistenti e che siano diversi i soggetti pure nelle istituzioni a sostenere in segreto la graduale e totale dismissione di tutte le fabbriche di questo tratto del Golfo. Esistono di certo intenzioni concrete di speculazioni future sui terreni soggetti a concessione - si pensi ad esempio al "fantomatico" Progetto Cesena sulla quale natura mai abbiamo ricevuto risposte - che tra l’altro non prevedono in alcun modo la tutela degli attuali livelli occupazionali, ma che puntano piuttosto alla creazione di nuove attività legate allo sviluppo turistico e produttivo del porto. Per questo motivo rinnoviamo la nostra proposta politica per la creazione di un Coordinamento dei Lavoratori in Lotta delle varie fabbriche gaetane, idea estendibile nel tempo a tutto il Golfo. Quello in atto è infatti è un vero e proprio stillicidio che attraverso licenziamenti dilazionati e ammortizzatori sociali vuole arrivare allo smantellamento dell’attuale tessuto produttivo dell’area. I cittadini tutti devono invece comprendere che crisi e chiusure a catena non sono in questo caso un fenomeno casuale, ma piuttosto un progetto economico-finanziario di speculazione da combattere politicamente. I lavoratori stessi in questione a loro volta non devono continuare a cadere nel gioco padronale che intende porli gli uni contro gli altri per poi metterli tutti in strada alla fine. I Cantieri navali Italcraft sono una realtà che può invece essere ancora competitiva e creare occupazione, ma per questo occorrono di un piano industriale preciso e credibile. E' in questo senso che a nostro modo denunciamo pure noi ancora una volta latitanza e vacuità di istituzioni ed autorità competenti, in particolar modo dell'Amministrazione comunale. Se finora di fatto non abbiamo ravvisato una effettiva ed efficace attività del sindaco Mitrano a salvaguardia dei livelli occupazionali secondo il ruolo politico che gli compete e che può esercitare su questi spazi di concessione demaniale, ad oggi possiamo dirci ancor più convinti che questi faccia oggettivamente parte della schiera dei complici delle dismissioni e speculazioni in atto. Per questo invitiamo i lavoratori a diffidare da qualsiasi suo prossimo proclama e ruolo futuro in questa vertenza, così come nelle altre riguardanti l’intero distretto industriale.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
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