"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

venerdì 10 marzo 2017

CONGRESSO 2017 DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA DI GAETA: RIELETTO SEGRETARIO BENEDETTO CROCCO

Il congresso locale di Rifondazione Comunista ha confermato come segretario Benedetto Crocco. Già eletto nel Novembre del 2013 a tale carica del partito cittadino, divenuto poi circolo intercomunale Gaeta – Itri nel Guigno 2014, la sua nomina, così come pure quella del nuovo direttivo, è avvenuta in continuità con la linea di autonomia e forte impegno militante degli iscritti finora seguita soprattutto con le pratiche di lotta e coinvolgimento popolare. Una elezione che conferma ancora non solo l’opposizione alle varie destre e a formazioni civiche esclusivamente elettoralistiche, ma pure distanza e avversità verso il cosiddetto centrosinistra.

Nella relazione politica del Circolo “Mariano Mandolesi”, prodotta in vista del X Congresso nazionale di Rifondazione Comunista, si afferma infatti d’essere oramai l’unica sinistra credibile, non subalterna e sempre attiva rimasta rispettabilmente in piedi come partito a Gaeta, l’unica alternativa oramai pure per chi comunque crede anche solo in valori sostanzialmente progressisti e voglia sottrarsi a clientelismo e familiarismo dominanti in città, di certo l’unica organizzazione politica di idee rivoluzionarie che abbia un crescente seguito.

Nel documento politico sono sottolineati propositi, obiettivi e risultati conseguiti. Sono scelti ancora i cittadini come primi interlocutori per dare con il circolo rappresentanza politica diretta al mondo dei lavoratori, precari, disoccupati, dei giovani senza prospettive e dei pensionati impoveriti e per continuare ad essere quel punto di riferimento che si è divenuti nel tessuto sociale della città. L'obiettivo a Gaeta resta quindi quello di organizzare sempre meglio il fronte sociale contro la Giunta Mitrano ancora in carica e più in generale contro le ristrette lobbies che guidano da decenni le politiche immobiliste cittadine.

Si ricordano fra le tante attività svolte la partecipazione ad agitazioni e manifestazioni a fianco dei lavoratori, l’inchieste contro lo sfruttamento del lavoro stagionale, le battaglie contro le privatizzazioni locali, contro l’inasprimento iniquo del costo dei servizi, le manifestazioni per il cimitero, per lo sport e la cultura accessibili a tutti, le denunce contro la criminalità organizzata e a difesa dell’ambiente e della salute, la solidarietà di classe, antirazzista, pacifista e internazionalista diffusa anche tramite attività mutualistiche come le raccolte per i terremotati e  il sostegno ad organizzazioni di solidarietà attiva, o attraverso proteste contro le guerre NATO e per la smilitarizzazione e il conseguente recupero del territorio demaniale.

Rifondazione Comunista infatti di certo ha riportato in città l’abitudine di manifestare, dando importanza fondamentale al concetto di partecipazione popolare per rafforzare la difesa dei diritti. Ha istituito uno sportello del partito aperto ai cittadini e contribuito a creare vari comitati poi ospitati nella propria sede. Col proprio impegno sono stati messi su quelli contro Acqualatina, per il diritto alla casa, per l’Ospedale Di Liegro, per il controllo sui lavori pubblici e tante sono state le battaglie comuni che hanno visto il partito in prima linea. Manifestazioni a difesa degli sfrattati, la vittoria popolare contro la costruzione del parcheggio multipiano a Ville delle Sirene, quelle a difesa della sanità pubblica con assemblee contro il Piano aziendale dell’ASL e una petizione contro la chiusura del Punto di Primo Soccorso poi non avvenuta. Raccolta di firme sono state poi fondamentali pure per la proposta popolare di delibera comunale contro i distacchi dei contatori dell’acqua, obiettivo anche questo raggiunto.

La candidatura a sindaco di Gaeta del segretario Benedetto Crocco, lanciata dal partito già nel Luglio del 2016 per consolidare il lavoro svolto con i comitati di lotta, poggia proprio su progetti condivisi, programma e liste elettorali che si stanno definendo da tempo assieme ai cittadini. Al congresso erano infatti presenti come ospiti, oltre a rappresentanti dell’ANPI Gaeta, proprio attivisti di tali comitati. L’auspicio assieme a questi ultimi è che la propaganda elettorale e le votazioni siano anche un ulteriore momento per attrarre nuove forze per il futuro e alimentare ancora le prospettive antiliberiste in città.

Il Partito della Rifondazione Comunista, distinguendosi ancora una volta dagli altri soggetti locali, ha infatti già affermato che a Gaeta serve abbattere le posizioni di rendita ed oligopolistiche a favore invece di una forte redistribuzione della ricchezza e ampia diffusione di servizi pubblici qualitativi per far ripartire l’economia e contrastare innanzitutto le piaghe della disoccupazione, dell’impoverimento delle fasce sociali più deboli e dell’esodo soprattutto giovanile. Per arrivare a questo bisogna far crescere sempre più  l’organizzazione conflittuale delle parti della popolazione più oppresse oltre alla loro coesione sociale, culturale e politica. Per rianimare la città a partire da suoi membri e produrre anticorpi contro malaffare e sfruttamento c’è bisogno insomma, oltre che di una nuova classe dirigente di diretta espressione popolare e non compromessa, pure di qualcosa di più simile a una rivoluzione. Il Circolo “Mariano Mandolesi” si pone alla testa di questo movimento reale stando in mezzo a chi ha scelto di lottare.
 
CIRCOLO intercomunale Gaeta – Itri “MARIANO MANDOLESI”
del PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

lunedì 6 marzo 2017

ADESIONE ALLO SCIOPERO GLOBALE DE "L'OTTO MARZO"

Le compagne del Circolo Prc "Mariano Mandolesi" di Gaeta rispondono e aderiscono all'appello per lo Sciopero globale delle donne de "Lotto Marzo" indetto in Italia dal movimento femminista "Non una di meno" e partito dalle donne argentine di "Ni una menos".
Pertanto invitiamo le lavoratrici dipendenti, precarie, a contratto determinato, che subiscono lo sfruttamento dei Voucher, le donne tutte a sottrarci per un giorno anche dai lavori di cura.
Scioperiamo contro il fenomeno delle dimissioni in bianco ed il ricatto del licenzialmento a seguito di denuncia per molestie sessuali; contro la disparità salariale a parità di mansione; per denunciare la ormai mancata applicazione della legge 194 che vede i medici degli ospedali pubblici essere quasi al 90% obiettori di coscienza impedendo la libera scelta alla maternità. Scioperiamo perchè la libera maternità non sia ostacolata dalla carriera lavorativa ma sostenuta da un welfare presente e maturo tipico di uno stato avanzato.
Scioperiamo contro la violenza di genere perchè c'è bisogno di più investimento per l'apertura dei centri antiviolenza e che siano luoghi laici e femministi; scioperiamo perchè la legge per il contrasto alla violenza non sia solo una legge sulla sicurezza e solo punitiva ma una legge capace di proteggere le donne ed i loro figli e promuova la prevenzione.
Scioperiamo perchè è necessario rimettere in discussione ancora una volta i valori patriarcali su cui è fondata la nostra cultura ed il sistema economico capitalista che attualmente sorregge.
Se le nostre vite non valgono, allora noi ci fermiamo!

Le compagne del Circolo Prc "Mariano Mandolesi" Gaeta

domenica 5 marzo 2017

Lettera aperta di Benedetto Crocco agli altri candidati:

“Sottoscriviamo tutti il codice etico contro corruzione, criminalità e fascismo”


Come tutti sanno Rifondazione Comunista di Gaeta ha sempre messo in evidenza la propria profonda diversità rispetto ad ogni altra formazione politica e ai suoi programmi. Le nostre dure critiche sono state rivolte non solo all’amministrazione comunale ma anche alle minoranze. In occasione della campagna elettorale per le prossime amministrative continuiamo a porre l’accento sui tanti aspetti politici e programmatici che rendono la nostra proposta alternativa a tutte le altre in campo. Tuttavia i Comunisti ed i comitati civici di lotta che sostengono la mia candidatura e collaborano nella stesura del nostro programma ritengono anche che debbano esistere alcuni aspetti imprescindibili che accomunano chiunque si candidi ad amministrare la cosa pubblica in un momento tanto delicato. Regole condivise che consentano di disputare una competizione sana e corretta. Impegni che sottoscrivemmo già nel 2012, senza che purtroppo altri seguissero il nostro esempio. Soprattutto in un territorio fortemente permeabile a fenomeni quali la corruzione, le infiltrazioni malavitose ed il degrado culturale, come confermato anche da recenti e gravissimi fatti di cronaca, non si può prescindere dal sostenere unitariamente alcuni essenziali principi di legalità e valori costituzionali. I cittadini inoltre non possono continuare a pagare il prezzo altissimo delle cambiali che troppi in passato hanno firmato per ottenere i favori di chi ha sostenuto profumatamente le proprie magnificenti campagne elettorali. E’ necessario inoltre ribadire l’importanza dei valori costituzionali contenuti in quella Carta che gli Italiani hanno recentemente e vittoriosamente difeso in occasione dell’ultimo referendum. Valori quali la solidarietà, la tutela delle differenze, la democrazia e l’antifascismo. Non possiamo non evidenziare in proposito, tra gli altri aspetti, il fatto che in occasione delle prossime elezioni abbia annunciato la propria candidatura un esponente locale di CasaPound Italia. Tale associazione non fa mistero della propria identità fascista e diffonde apertamente idee e pratiche che alimentano fenomeni di intolleranza e di xenofobia. Come sostenuto da un ampio movimento di opinione a livello nazionale, anche secondo noi essa possiede tutti i requisiti per essere posta fuori legge, cosa che ci auspichiamo avvenga al più presto. Proprio le profonde differenze politiche che ci separano da ogni altra formazione attribuiscono a noi Comunisti il dovere morale di lanciare per primi questo appello per la sottoscrizione di norme comuni, rivolto a tutti gli altri esponenti che abbiano già ufficializzato la propria candidatura a Sindaco o che lo faranno in futuro, alle loro liste e ai loro movimenti politici. Il codice etico che abbiamo prodotto e che segue recepisce anche le indicazioni emanate dalla Commissione Parlamentare Antimafia. Ci auguriamo che tutti coloro i quali si riconoscono nei valori condivisi della legalità, della lotta alla corruzione e dell’antifascismo lo sottoscrivano con lo stesso spirito nobile con il quale la classe politica uscita dal secondo conflitto mondiale mise da parte le profonde differenze per stilare regole condivise.  


Codice Etico elezioni amministrative 2017- Gaeta
Tutti i candidati a Sindaco e alla carica di Consigliere Comunale, i partiti, le formazioni politiche, le liste civiche che aderiscono a questo codice etico in occasione delle elezioni amministrative 2017, in ottemperanza ai valori costituzionali, al rispetto della legalità e della trasparenza e alle indicazioni della Commissione parlamentare antimafia si impegnano:


1)      A non presentare o sostenere, sia direttamente, sia indirettamente, sia attraverso il collegamento ad altre liste coloro verso cui sia stato emesso il decreto che dispone il giudizio o la citazione diretta a giudizio, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva di primo grado; coloro nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non revocata né annullata, ovvero sia stato emesso decreto di applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali; coloro che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive o che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva di primo grado per danno erariale per reati commessi nell'esercizio delle funzioni di cui alla carica elettiva, allorquando le predette condizioni siano relative a uno dei seguenti reati: concussione, corruzione, istigazione alla corruzione, scambio elettorale politico-mafioso,  estorsione, usura, riciclaggio e impiego di danaro, beni o utilità di provenienza illecita, fraudolento trasferimento di valori, omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte ad una misura di prevenzione antimafia, traffico illecito di rifiuti, delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis del codice penale ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose

2)      A rendicontare e rendere pubbliche in modo chiaro e con ogni strumento a disposizione tutte le spese relative alla campagna elettorale e soprattutto la provenienza esatta dei fondi impiegati. (N.B.: La rendicontazione delle spese è già obbligo di legge, ma non che vengano rese pubbliche)

3)      A condurre la campagna elettorale nel pieno rispetto della libertà di voto degli elettori, astenendosi da qualunque forma di pressione, di ricatto, di promessa di favori o utilità personali, di elargizione di denaro o di sostegno clientelare

4)      A non far parte di consigli di amministrazione o di altri organi di enti, società, consorzi, cooperative, associazioni finanziate dal Comune o che operino per suo conto, né assumere in essi funzioni direttive. Tali limitazioni si estendono ai loro parenti o affini in primo grado e al coniuge o convivente.
 
5)      A non fornire alcun genere di legittimazione a liste e candidati delle destre neofasciste e xenofobe, non partecipando a eventuali confronti pubblici con gli esponenti di tali liste e formazioni, condannandoli senza ambiguità e isolandoli politicamente, dichiarando pubblicamente che non si accettano i voti di elettori con tali tendenze politiche anche in caso di eventuali ballottaggi.
 
BENEDETTO CROCCO - CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA

mercoledì 1 marzo 2017

Il rifacimento del Lungomare e le concessioni dimenticate: Cosa bolle in pentola?

Dopo proteste garbate, polemiche mediatiche ed apparenti aperture di dialogo riguardanti i lavori di rifacimento del tratto di lungomare antistante la chiesa della "SS. Annunziata", generate anche dalla frenesia preelettorale che ha interrotto temporaneamente il lunghissimo letargo della politica gaetana, sembra si sia giunti ad una decisione definitiva per la realizzazione degli stessi. Di tanto parlare i troppi commentatori improvvisati e qualche apprendista stregone in cerca di voti in più  hanno dimenticato tuttavia quello che probabilmente è l'aspetto maggiormente rilevante e lesivo dell'immagine di uno dei luoghi più belli e suggestivi della nostra città. E’ il caso invece di metterlo all’attenzione di tutti, soprattutto di coloro che con sincero senso civico hanno seguito finora la questione.

Stando a quanto ci risulta sul tratto di lungomare che comprende la zona interessata, da Piazzale Caserta a Piazzale Caboto, l'Autorità Portuale di Civitavecchia avrebbe rilasciato da tempo diverse concessioni per l'attracco di imbarcazioni, finora utilizzate poco o nulla ma tuttora in vigore. Di tali concessioni comunque i più sanno niente né vi sono visibili indicazioni d’esse. Sia che si tratti di singoli ormeggi, sia che si tratti di nuovi pontili o darsene resta il fatto che una possibile futura presenza di numerose imbarcazioni e relativi attracchi in un simile contesto rovinerebbe sicuramente ben più di qualunque rifacimento il valore paesistico e storico del sito. Sorge anzi il dubbio legittimo che proprio i suddetti lavori rappresentino almeno in parte un favore fatto ai concessionari attuali e prossimi eventuali, rendendo magari più accessibile ed esteticamente compatibile con le loro attività il sito ove stazioneranno i  natanti.

Ad esempio non ci sorprenderebbe se alcuni dei concessionari interessati risultassero infine figure legate in qualche modo alla nota "Fondazione Caboto", possibilità da molti segnalatoci, ente privato cui l'Amministrazione Mitrano ha già destinato due piani dell'edificio pubblico antistante il tratto interessato, la Caserma Cosenz. Si tratterebbe comunque solo dell'ennesimo esempio di come l'Autorità Portuale vigente elargisca favori e residuali prebende a ristrette clientele locali per loro interessi anziché promuovere come dovrebbe lo sviluppo portuale cittadino, non a caso in competizione con l'egemonia di Civitavecchia. In riferimento poi ai suddetti lavori così concepiti e sovvenzionati dalla stessa Autorità su indicazione dell'amministrazione Mitrano, fermo restando la necessità di una auspicata riqualifica del lungomare stesso, si tratterebbe dell'ennesimo caso di come il denaro pubblico venga destinato piuttosto per privilegi in contrasto con gli interessi delle classi popolari ed il bene comune.

Il nostro appello è destinato a chiarire quanto denunciato e ci aspettiamo fin da subito risposte ufficiali dalle autorità competenti. Ci riserviamo comunque di intraprendere sempre anche le vie più formali per approfondire la natura, il numero ed i destinatari delle suddette concessioni. Resta in ogni caso evidente la vocazione dell'attuale Autorità Portuale e la sua incapacità di tutelare gli interessi locali, la sua distanza incolmabile e non solo chilometrica dalle reali esigenze del territorio. Fa specie che proprio gli stessi amministratori che hanno favorito l'ingresso di Gaeta in questo ente ora ne critichino ipocritamente l'operato. Noi di Rifondazione Comunista fin da subito fummo gli unici ad opporci fermamente a tale annessione e a prevedere quanto oggi è sotto gli occhi di tutti.

BENEDETTO CROCCO (PRC): CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA

martedì 21 febbraio 2017

Passaggio da diritto di Supericie a diritto di Proprietà: errore amministrativo o tentativo di far cassa?

La denuncia di Benedetto Crocco (PRC) e del Comitato degli Inquilini per il diritto alla Casa.


Pochi giorni fa presso lo sportello del Comitato degli Inquilini per il diritto alla Casa, alcuni cittadini hanno portato alla nostra attenzione un possibile sopruso amministrativo perpetuato dal Comune nei confronti loro e di quanti nelle loro stesse condizioni.

Ovvero, costoro si trovano nella possibilità di acquistare il terreno, già concesso in diritto di superficie dal Comune di Gaeta alle Cooperative o Imprese edificatrici e assegnata ad ogni singolo proprietario di alloggi costruiti su area p.e.e.p., in base all'art. 31, commi da 45° a 50° della L. n. 448/1998. Tale legge prevede che, attraverso il pagamento di un corrispettivo, determinato dal competente Ufficio comunale, si proceda alla stipula di una nuova convenzione per dare atto della variazione di proprietà del terreno (sulla quota parte calcolata in base ai millesimi di proprietà attribuiti ad ogni singolo alloggio o box o posto-auto ).

Sembrerebbe però che nelle lettere pervenute ai cittadini in cui si offre questa possibilità, il prezzo al metro quadro del terreno stabilito dall'Ufficio competente non rispetti la tabella di riferimento di zonizzazione OMI consultabile anche sul sito dell'Agenzia delle Entrate, e in cui si fa riferimento a diverse tipologie di fabbricati: abitazioni civili (in ottimo stato), abitazioni civili (in stato conservativo normale), abitazioni di tipo economico, etc...

Secondo i cittadini il prezzo al metro quadro applicato dall'ufficio comunale alle loro abitazioni, non terrebbe conto di questa differenziazione, applicando anche a palazzine di tipo economico il prezzo delle più costose abitazioni civili.

I cittadini, a loro dire, dopo un primo tentativo di dialogo non andato a buon fine con il dirigente Guratti stanno provando un ulteriore approccio pacifico mandando una lettera di risposta in cui si sottolinea il problema e si invita l'amministrazione a rivedere il prezzo dei terreni, per poi procedere, se ce ne fosse bisogno, per vie legali.

Viste anche le voci che circolano di una disastrosa condizione delle casse comunali, non ci stupiremmo se l'amministrazione stia provando a far cassa ancora una volta mettendo le mani direttamente nelle tasche del cittadino, sfruttando forse anche il fatto che per chi ha intenzione di mettere in vendita la propria abitazione è obbligatorio fare il passaggio da diritto di Superficie a diritto di Proprietà.

Il Comitato invita quindi tutti i cittadini che si trovano a dover stipulare la convenzione a controllare il prezzo effettivo al metro quadro della loro abitazione, consultando la banca dati delle quotazioni immobiliari sul sito www.agenziaentrate.gov.it/servizi/Consultazione/ricerca.htm, e ricorda che lo sportello per qualunque altra segnalazione in merito al diritto abitativo è aperto, presso la sede di Via dell'Indipendenza 206, tutti i Giovedì dalle 17:00 alle 19:00.
Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa – Gaeta
Benedetto Crocco  - Candidato alla carica di Sindaco del Comune di Gaeta

giovedì 16 febbraio 2017

“5 ANNI DI LOTTE”. IL CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI” FESTEGGIA.

Ve l’avevamo detto già cinque anni fa quando siamo nati. Gli altri aprono sedi sotto elezioni per poi disfarsene dopo il voto. Vi avevamo preannunciato che mentre loro avrebbero chiuso le loro porte noi invece saremo continuati ad esistere, sempre aperti all’ascolto, attivi a fianco della cittadinanza, a supporto dei diritti e delle mobilitazioni popolari. Facile previsione e così è stato.

Siamo rimasti in questi anni l’unica forza politica attiva sul territorio, mantenendo il circolo con i nostri scarsi mezzi finanziari e tanta militanza volontaria, aiutando concretamente chiunque si sia rivolto a noi e conseguendo assieme a voi diverse vittorie. L’unica opposizione a conseguire risultati tangibili pur non sedendo in consiglio comunale. Svegli e combattivi, mentre gli altri dormivano o curavano solo i propri interessi. L’unica opposizione utile in città.

Ora che a pochi mesi dal prossimo voto amministrativo si rinnova da parte degli altri la stanca recita delle inaugurazioni delle sedi fra sfarzo, ipocrisia e finanziamenti di chissà chi, noi possiamo invece a maggior ragione ripetere quella previsione di anni fa e al contempo celebrare sinceramente nel nostro umile e dignitoso circolo la nostra quinquennale esistenza. Perché noi appunto continueremo ancora ad esserci e crescere vitali insieme a voi.

Il Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta per Sabato  18 Febbraio, dalle ore 18:00 alle ore 21:00, invita quindi iscritte/i e simpatizzante/i nel proprio Circolo “Mariano Mandolesi” di Via dell'Indipendenza  206 per festeggiare insieme i 5 anni di vita fatti di lotte sul territorio, campagne di sensibilizzazione, sempre in prima linea al fianco dei vari comitati popolari  ed organizzazioni di base che hanno trovato ospitalità nel nostro circolo per difendere lavoratori, precari, pensionati e i più deboli in generale dai sempre più sistematici attacchi a diritti e portafogli da parte di banche, multinazionali, padroni e ceto politico asservito ben rappresentate come forse mai a Gaeta dall'attuale amministrazione cittadina uscente.

Per l’occasione sarà possibile anche tesserarsi al Partito della Rifondazione Comunista per l’anno 2017, per far parte di chi solo a Gaeta ha rappresentato determinate istanze e classi sociali. Saremo comunque grati pure della presenza di coloro che si sono riconosciuti nelle nostre battaglie. Per il futuro il nostro augurio e di vedervi sempre più numerosi e soprattutto partecipi nelle attività, campagne e mobilitazioni varie che hanno oramai trovato nel Circolo “Mariano Mandolesi” l’unico e affidabile riferimento cittadino.

Sportello di ascolto per i cittadini, assemblee popolari, comitati di lotta e mobilitazioni per i diritti all’acqua pubblica, alla casa, al lavoro, per difendere il nostro ospedale o la città stessa da opere di privatizzazione o predatorio stravolgimento urbano. Il nostro Circolo ha contribuito alla costruzione di tutte queste cose e tante altre in questi anni.

Gli altri parlano di Partecipazione popolare a qualche giorno delle elezioni e poi svaniscono nella loro rete di clientele. Noi l'abbiamo invece sempre sostenuta, praticata e propagandata e continueremo a farlo. Fino alle prossime vittorie e sempre.
BENEDETTO CROCCO
Segretario del CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI”
Candidato alla carica di Sindaco di Gaeta

lunedì 13 febbraio 2017

BENEDETTO CROCCO: COMITATI POPOLARI DI QUARTIERE E BILANCIO PARTECIPATIVO SONO PRIORITA’

La totale mancanza di coinvolgimento dei cittadini emersa anche per il Restyling di Villa Sirene e del Lungomare non è più tollerabile

A circa tre mesi dalle elezioni amministrative si respira a Gaeta un fermento mai visto. Peccato solo che terminerà dopo il voto. Chi ha un minimo di memoria dovrebbe ricordarsi di come sia stato statico e piatto il mondo politico locale anche di fronte a tematiche fondamentali quali il diritto alla salute, il diritto abitativo, l’acqua pubblica, il lavoro, i servizi più essenziali e le grandi opere. Non li smuovevano nemmeno le cannonate! Chi ha un minimo di memoria dovrebbe ricordarsi di come siano state assolutamente impermeabili alle istanze civiche il Consiglio comunale cittadino e l’Amministrazione Mitrano, non meno di quanto lo fossero gran parte delle Giunte che l’hanno preceduta.

I Comitati di Lotta nati in questi anni hanno dovuto dedicarsi ad un’attività spesso faticosa e martellante nel tentativo disperato di abbattere questo muro per dar voce alle istanze dei cittadini anche attraverso manifestazioni, raccolte di migliaia di firme, assemblee e lavoro informativo costante. Persino su temi così importanti quali l’accesso ad un bene primario come l’acqua ed il divieto di distacco dei contatori ai cittadini indigenti, siamo stati costretti a ricorrere allo strumento della proposta di delibera popolare, raccogliendo da soli centinaia di firme autenticate, al fine di costringere i Consiglieri a votare un provvedimento che sarebbe stato frutto di semplice buon senso.

Nessun tentativo di mediazione, di incontri istituzionali o tavoli di confronto è mai stato offerto ai cittadini che si sono battuti per la salvaguardia ed il rilancio del Presidio ospedaliero, per fermare grandi ed inutili opere come il parcheggio multipiano di Villa delle Sirene, a coloro che hanno proposto un dettagliato Piano parcheggi e viabilità alternativo ed economico, a coloro che hanno chiesto una rimodulazione dei prezzi per i servizi cimiteriali in favore delle classi più deboli e l’elenco potrebbe continuare a lungo. L’Amministrazione non si è degnata neanche di rispondere pubblicamente a semplici domande su temi quali la sicurezza in occasione delle grandi esercitazioni militari straniere avvenute recentemente in pieno centro abitato. Tantomeno si degnò già un anno fa di rispondere all’appello del “Comitato Popolare di Controllo sui lavori Pubblici”, confrontandosi con i residenti riguardo ai lavori di Restyling di Villa delle Sirene, che hanno infatti avuto inizio da qualche giorno senza nessuna forma di condivisione.

Capita invece ora che ci si mobiliti in poco tempo contro i lavori previsti nel tratto di lungomare di fronte all’Annunziata, che un politico navigato come Raimondi tenti subito di strumentalizzare le giuste rimostranze  dei residenti per la sua campagna e che il Sindaco, certo non meno scaltro, organizzi tempestivamente un incontro con il Comitato appena costituito annunciando di voler rivedere il progetto per negare argomenti al suo avversario. Non ricordiamo peraltro di quest’ultimo (Raimondi), come del suo predecessore Magliozzi, quando e come  abbiano coinvolto la cittadinanza in merito ai pochi e spesso discutibili interventi della proprie Amministrazioni. Un teatrino veramente imbarazzante e ridicolo.

Noi riteniamo che la partecipazione dei cittadini non possa essere un tema cui mostrare attenzione solo in campagna elettorale o da demandare al buon animo e alle promesse del Sindaco di turno. Per questo motivo, di comune accordo con i Comitati di lotta che da soli hanno stimolato la partecipazione collettiva in tutti questi anni, ho inserito nel mio programma l’istituzione dei “Comitati Popolari di Quartiere” come strumento di elaborazione e confronto costanti dei quartieri e delle proprie specificità con l’Amministrazione Comunale anche e soprattutto riguardo all’utilità ed alle modalità di realizzazione delle opere. Inoltre proponiamo l'istituzione del “Bilancio Partecipativo”. Tale strumento, che Rifondazione Comunista è stata la prima e a lungo l’unica forza politica a proporre in città, si è diffuso fin dagli anni '90 in numerose amministrazioni italiane. Esso prevede che parte del bilancio comunale e della sua destinazione vengano decisi dai cittadini attraverso appositi meccanismi di democrazia diretta. Solo fornendo precise regole ed impegnandosi a consultare costantemente organi popolari di democrazia sarà possibile rompere la gabbia secolare delle parentele, del clientelismo, dei favori e della tutela esclusiva di interessi ristretti.

BENEDETTO CROCCO
CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA
 

lunedì 23 gennaio 2017

BENEDETTO CROCCO: LE MIE PROPOSTE CONCRETE A SOSTEGNO DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA LOCALE

Dal poco che emerge le vere differenze tra i tanti candidati a Sindaco saranno come sempre scarse o apparenti. Tutti si concentrano su indotto turistico, destagionalizzazione, creazione di ricchezza. Temi importanti, ma in una città con le caratteristiche attuali di Gaeta la questione più essenziale per creare da subito occupazione è come ridistribuire la ricchezza, attualmente concentrata maggiormente nelle mani di pochissimi. Lo dimostra chiaramente il fatto che l'emigrazione di massa tuttora in corso, che ha portato Gaeta a perdere oltre tremila residenti dal 1980 ad oggi e ad essere una delle città con la più alta percentuale di anziani della provincia, è iniziata proprio in anni in cui le più grandi aziende locali erano ancora attive sul mercato, il turismo andava a gonfie vele e determinati patrimoni e rendite si accrescevano ulteriormente. Il fatto che nessuno oltre a noi ponga in risalto questo dato conferma l'irriducibile differenza della mia candidatura e di noi Comunisti da tutti gli altri contendenti. In attesa che a breve il nostro programma venga definito per intero con i Comitati di lotta cittadini inizio a presentare le nostre proposte riguardanti il lavoro, punto centrale che ci contraddistingue, la cui carenza e bassissimo livello di garanzie e difesa sono tra le principali cause di atrofia di questa città. 
 
- Proponiamo innanzitutto la creazione di un'Azienda Speciale multiservizi municipale e interamente pubblica che venga affiancata da un organismo democratico di controllo dei lavoratori appositamente istituito dal Comune. Come è noto in alcuni settori quali la nettezza urbana o il servizio idrico sarebbe peraltro possibile consorziarsi con altri comuni limitrofi. Tale azienda potrà gestire i servizi più disparati oltre al ciclo dei rifiuti, quali la cura del verde pubblico, la manutenzione stradale e l'illuminazione cittadina, spazi sportivi e culturali, le spiagge, i parcheggi, il trasporto cittadino, un ostello comunale ed altre strutture ricettive, i finora trascurati servizi di promozione del territorio, guida turistica alle bellezze della nostra città, gestione delle strutture museali già esistenti e tanto altro.  
Esistono ad esempio settori quali quello della balneazione in cui si impongono attualmente condizioni scandalose con paghe giornaliere di 30 € per 12 ore lavorative, senza diritti di alcun tipo né continuità, come testimoniato da una nostra recente inchiesta operaia tra i dipendenti stagionali. Tali settori finalmente possono essere sottratti all'oligopolio privato degli stabilimenti e gestiti pubblicamente. Grazie ad un'azienda pubblica questi servizi garantirebbero centinaia di posti di lavoro stabili, con paghe e condizioni dignitose, ma soprattutto non più stagionali grazie alla possibilità di cambiare periodicamente mansioni. Ovviamente tutte le assunzioni andrebbero gestite con la massima trasparenza e riassorbendo le figure già impiegate nei settori citati. Oltre a creare lavoro garantito il comune controllerebbe direttamente settori strategici per lo sviluppo cittadino, si potrebbe giungere ad un abbassamento delle esorbitanti tariffe pagate dai cittadini, ad un miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi oltre che eliminare il grave rischio di infiltrazioni malavitose, la corruzione e le irregolarità negli appalti tristemente note grazie ai recenti fatti di cronaca. 
 
Altro aspetto centrale del nostro programma riguarderà il rilascio o il rinnovo di licenze e concessioni, ambito nel quale le garanzie sul lavoro ed il numero di assunzioni previste diventeranno l'aspetto dirimente. Aspetti fondamentali del nostro programma riguarderanno anche il rapporto con le aziende in crisi o in fase di dismissione di Gaeta. Non si può non ricordare come dall'Italcraft alla Panapesca, fino allo stabilimento della Pozzi Ginori e alla cantieristica in genere si siano persi negli ultimi anni centinaia di posti di lavoro senza che le amministrazioni muovessero un dito o non si schierassero addirittura apertamente con la proprietà, assecondandone in vario modo i progetti di smantellamento. È nostro obiettivo invece difendere i lavoratori. Come? 
 
- Innanzi tutto negando concessioni, varianti al Piano regolatore o atti amministrativi di qualunque tipo in favore delle aziende che licenziano, che non investono sul territorio o non rispettano gli accordi perché intendono portare avanti sulle aree interessate progetti speculativi. Ciò va applicato anche facendo sentire il proprio peso all'interno degli enti superiori di cui il Comune fa parte, come l'Autorità Portuale che gestisce l’ambito territoriale entro il quale molte di queste aziende in crisi sono ubicate e altre attività in qualche modo legate al porto di Gaeta potranno nascere. 
 
- Inoltre il Comune istituirà un apposito fondo e fornirà assistenza legale per quei lavoratori che intendano acquisire, recuperare, riconvertire del tutto o in parte le attività produttive in crisi o fallite, su modello della MANCOOP di Castelforte. 

 
Dal nostro confronto serrato con il "Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici" inoltre sono emerse altre importanti proposte per favorire il lavoro, l'economia locale e la legalità. 

- Il Project Financing, ampiamente promosso dall'attuale amministrazione, verrà completamente bandito in quanto metodo di favoreggiamento dei privati a discapito degli interessi collettivi.
Esso infatti prevede l'investimento di cospicue somme da parte delle ditte appaltatrici per la realizzazione dei progetti, le quali recuperano tali cifre e generano profitti durante la successiva gestione diretta sfuggendo spesso completamente al controllo pubblico, grazie ad uno sfruttamento estremo e inaccettabile della manodopera, all'incremento delle tariffe durante il periodo di gestione e all'abbassamento della qualità nella realizzazione delle opere. Inoltre è noto come di solito le ditte locali, le quali generalmente impiegano una percentuale maggiore di lavoratori del posto, non siano in grado di permettersi tali investimenti iniziali e di competere con aziende i cui capitali hanno in molti casi dubbia provenienza. Basta verificare dove si trovi la sede legale di numerose delle ditte vincitrici negli ultimi anni. 
 
- Con finalità simili, nella tutela dei lavoratori e nel rendere competitiva un'economia pulita e del territorio, si ridurrà al minimo il ribasso nelle gare d'appalto e si eviterà quanto possibile il ricorso agli affidamenti diretti con procedure d'urgenza, grazie ai quali si è troppo spesso veicolata corruzione e ridotto il controllo sulle ditte affidatarie oltre a dilatare indebitamente le spese.

BENEDETTO CROCCO
CANDIDATO A SINDACO DI GAETA

lunedì 16 gennaio 2017

CROCCO PROSEGUE LA DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA ELETTORALE CON I COMITATI DI LOTTA

Come annunciato da tempo in qualità di candidato a Sindaco sto incontrando assieme ai compagni di Rifondazione Comunista le delegazioni di alcuni dei comitati civici di lotta di cui faccio parte, che in questi anni non si sono limitati a contestare le scelte antipopolari della Giunta Mitrano ma hanno elaborato proposte concrete e di segno opposto nei rispettivi ambiti di interesse. Nello specifico ho avuto già modo di confrontarmi approfonditamente con il “Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina”, con il “Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici”, nato dal “Comitato No Parcheggio Villa delle Sirene”, con il Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa” e con il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”. Gli incontri si stanno rivelando estremamente stimolanti e proficui. L’obiettivo è di arrivare alla definizione di un Programma elettorale in vista delle prossime elezioni comunali, che rappresenti le esperienze e le proposte di questi soggetti, completando e definendo ulteriormente il programma con il quale ci presentammo agli elettori già nel 2012. La partecipazione e l’appoggio di questi Comitati naturalmente si esprimerà anche nella scelta dei candidati della nostra lista. E’ per me un grande onore che questi cittadini, con i quali ho avuto nel corso del tempo modo di condividere in prima linea tante battaglie e diverse vittorie, abbiano deciso di scegliere la mia candidatura come lo strumento più utile per rappresentare le proprie istanze. E’ opportuno precisare tuttavia che nessun altro candidato a Sindaco si è degnato di ricercare un canale di dialogo con i suddetti Comitati, proprio come nessuno di fatto ne ha condiviso il percorso durante questi anni. E’ un fatto comunque grave e che dovrebbe farci riflettere. Si continua da più parti con il solito modo squallido ed autoreferenziale di fare politica, cercando il consenso troppo spesso solo attraverso promesse clientelari e scelte puramente mediatiche. Attualmente proposte e programmi dei miei sfidanti rimangono un mistero. Conosciamo già purtroppo il modo di amministrare di coloro che hanno governato Gaeta. Ancor peggio risulta tuttavia chi si presenta per la prima volta al vaglio degli elettori a capo di coalizioni e liste di carattere civico, ambigue ed indeterminate quanto mimetiche, non degnandosi ancora a pochi mesi dal voto di far conoscere le proprie intenzioni reali alla città. Personaggi spesso completamente assenti dall’impegno collettivo fino a pochi mesi dalle elezioni, che già sorridono a tutti e stringono mani da veri e navigati professionisti della politica, spendendo somme ingenti e di dubbia provenienza per la propria campagna ed aprendo sedi elettorali che chiuderanno come sempre il giorno dopo le elezioni. Di questi personaggi la storia della nostra città ne ha visti molti e speriamo che ormai i cittadini abbiano imparato a riconoscerli. L’unica cosa certa è che chi si è presentato finora in questo modo ed ha amministrato Gaeta almeno negli ultimi 30 anni ha tutelato sempre gli stessi ristretti interessi, favorendo la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi a discapito di intere generazioni costrette ad emigrare. Il nostro programma nato dal confronto e dalla condivisione con i Comitati di lotta presto verrà ultimato e reso pubblico, illustrando come porre fine a questa lunga e triste sequenza, finalizzato non ad un semplice cambiamento ma ad una vera e propria Rivoluzione.
 
 
BENEDETTO CROCCO
CANDIDATO A SINDACO DEL COMUNE DI GAETA
 

domenica 27 novembre 2016

Villa delle Sirene: Si alla riqualificazione, No ad uno stravolgimento privo di condivisione.

Dopo la battaglia vincente per fermare il parcheggio multipiano di Villa delle Sirene al fine di tutelare la sicurezza degli immobili adiacenti, il patrimonio storico ed ambientale del sito, bloccando un'assurda speculazione privata, Mitrano promise solennemente che ogni intervento futuro nel quartiere sarebbe stato concordato con i cittadini. Come già immaginavamo ciò non è mai avvenuto, anzi l'amministrazione sconfitta e timorosa di altre contestazioni si trincerò dietro una chiusura ancora maggiore. Nessun genere di coinvolgimento ci fu per la stesura del progetto di restyling previsto per una cifra di 600 mila euro, ennesimo sperpero di denaro pubblico annunciato al fine di provare a rifarsi della precedente figuraccia in chiave elettorale.

Fu ancora una volta il Comitato "No Parcheggio Villa delle Sirene", trasformatosi in quell'occasione nell'odierno "Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici", ad ottenere il progetto e presentarlo durante una partecipata assemblea tenutasi lo scorso 5 marzo. Pur condividendo l'esigenza di una riqualificazione del sito vennero evidenziati i gravi limiti dell'intervento previsto a partire dal completo ed inutile stravolgimento dell'intero assetto della piazza, in netto contrasto con la stessa normativa a tutela dei siti di rilievo paesistico quali quello interessato e senza alcun tipo di vantaggio. Il Comitato ed i residenti misero infatti in evidenza pubblicamente il peggioramento della viabilità e dell'accessibilità alla piazza causati dal restringimento della strada situata di fronte all'edificio principale e dalla scomparsa della via interna che costeggia il lungomare. Si mise inoltre in evidenza il fatto che, malgrado i proclami in senso contrario e l'esigenza di parcheggi tanto sbandierata dall'amministrazione, da quanto riscontrabile sulle illustrazioni allegate al progetto in realtà i posti auto e gli stalli per le moto sarebbero diminuiti ulteriormente. Si notò peraltro come diversi altri pini, alberi antichi fonte anche di importante riparo dal sole, risulterebbero assurdamente recisi. Tutto senza alcun rispetto del valore storico e naturale della piazza e dei propri monumenti e ad un costo esorbitante, anziché pensare ad interventi, peraltro auspicabili, che risultassero più rispettosi, razionali, funzionali ed economici.

Malgrado gli appelli da allora nulla hanno più saputo i residenti ed il Comitato di cui sono membro, che oggi mi interpellano nuovamente in proposito. Intanto abbiamo appreso dalla stampa che il TAR di Latina ha negato la sospensiva per l'aggiudicazione della gara richiesta dai concorrenti della ditta vincitrice "DFC Costruzioni Srl", ma che gli stessi avrebbero già presentato altro ricorso presso il Consiglio di Stato rallentando ulteriormente la stipula del contratto e l'inizio dei lavori. Non è dato sapere tuttavia se il progetto e l'importo dell'appalto siano rimasti gli stessi di quelli da noi contestati a Marzo, né l'Amministrazione si è mai degnata di replicare in alcun modo ai timori dei residenti. A nulla è servito ancora una volta consultare l'albo pretorio del sito istituzionale del Comune, attraverso il quale non è ancora possibile fugare i tanti dubbi. Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che non si limita a spendere i nostri soldi agendo più o meno con la stessa segretezza di una loggia massonica deviata ma nega sistematicamente anche i più essenziali obblighi di trasparenza. Il nuovo regolamento per l'accesso agli atti rafforza purtroppo tale consuetudine limitando pesantemente l'efficacia e la tempestività con le quali è possibile conoscere provvedimenti importanti che riguardano l'intera città. Neanche in un regime di tipo assolutistico si assisterebbe probabilmente ad a un tale spregio per le più essenziali norme democratiche.

Proprio nel momento in cui il dibattito locale sembra assurdamente azzerato ed appiattito dietro provvedimenti estemporanei quali le luminarie natalizie, tra consensi, lievi distinguo ed altre piccole variazioni sul tema imposto da chi governa per distogliere l'opinione pubblica, ci preme maggiormente occuparci di questioni più essenziali quali interventi esosi che rischiano di stravolgere in maniera permanente l'assetto cittadino. Chiediamo pertanto che Sindaco e Assessore ai lavori Pubblici chiariscano immediatamente lo stato delle cose, illustrando dettagliatamente quanto previsto per il quartiere. Qualora venisse confermata l'intenzione di portare avanti il medesimo progetto da noi visionato a Marzo ribadiamo la nostra netta contrarietà ribadendo il nostro appello affinché tali interventi vengano rivisti e finalmente concertati con la popolazione.


BENEDETTO CROCCO Segretario circolo Rifondazione Comunista "Mariano Mandolesi"

CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA

domenica 13 novembre 2016

MARTEDI 15, VILLA SIRENE, GAETA, ASSEMBLEA POPOLARE PER IL NO AL REFERENDUM

Martedì 15 Novembre a Gaeta, presso Villa delle Sirene, a partire dalle ore 17:30, si terrà un’assemblea popolare per sostenere le motivazioni del NO al Referendum costituzionale del 4 Dicembre. In caso di pioggia e maltempo l’assemblea si svolgerà al chiuso presso la sede di Rifondazione Comunista in Via indipendenza 206. Il dibattito sarà aperto dal Segretario Provinciale del PRC Maurizio Frattagli. Seguirà l’intervento di Giovanni Russo Spena, già Senatore della Repubblica, membro della Segreteria Nazionale del PRC e del Comitato per il NO. Interverranno anche Marco Fiore, Vicepresidente Provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e Benedetto Crocco, Segretario del circolo PRC “Mariano Mandolesi” e Candidato alla carica di Sindaco di Gaeta. Al termine si svolgerà un confronto pubblico. Molteplici sono le ragioni del No alla controriforma voluta dai poteri forti e sostenuta dal Governo del PD, come molteplici sono le forze eterogenee che la respingono. L’obiettivo dell’incontro in questione sarà di presentare le motivazioni specifiche delle classi popolari, già duramente colpite, contro un disegno eversivo voluto dall’alta Finanza, dagli industriali e dall’Unione europea per colpire ulteriormente e con maggiore efficacia i diritti dei lavoratori, limitare la loro possibilità di partecipare ai processi decisionali, portare avanti le ricette di macelleria sociale già in atto, dalle privatizzazioni alla distruzione dello stato sociale, dallo smantellamento di sanità e scuola pubblica alla guerra. Disegni che hanno trovato finora in Italia un argine parziale proprio grazie alla Costituzione nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo, che limita volutamente il potere degli esecutivi, attribuisce ai rappresentanti eletti dal popolo la giusta centralità e si basa sul bilanciamento reciproco delle istituzioni. Far comprendere come e perché questa controriforma di cui tutti parlano ma della quale pochi hanno ancora capito veramente a fondo gli aspetti dirimenti, incida negativamente sul nostro assetto democratico, è lo scopo che vogliamo perseguire insieme. Aspettiamo pertanto i cittadini di Gaeta e del comprensorio per assolvere insieme a questo compito.

CIRCOLO RIFONDAZIONE COMUNISTA “MARIANO MANDOLESI”

venerdì 11 novembre 2016

BENEDETTO CROCCO: IL PIANO AZIENDALE ASL LIQUIDA PPI DI GAETA E "DI LIEGRO" CON IL VIA LIBERA DI MITRANO.

Avevamo ragione noi, daremo nuovo impulso alla nostra lotta al fianco del Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta.

Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Sapevamo che cercavano di rabbonirci e calmare le acque con falsità e promesse vacue per approvare tranquillamente il nuovo Piano aziendale della ASL di Latina. La Conferenza dei Sindaci lo ha fatto con una maggioranza risicatissima di 17 voti favorevoli su 33 comuni, molti assenti, due soli contrari ed alcuni ignavi astenuti, tra cui l'amministrazione di Gaeta. Un documento importantissimo, il quale detta le linee guida del Sistema sanitario pontino, è stato votato in tutta fretta e senza che il Sindaco lo sottoponesse  neanche al vaglio del Consiglio comunale cittadino, alla faccia della trasparenza, della condivisione, del confronto con associazioni e cittadini, di tutte le belle parole contenute nello stesso Atto. Nessuno dei Consiglieri in carica peraltro ci risulta abbia proferito pubblicamente una sola parola di dissenso in merito, confermando la totale inadeguatezza a rappresentare la città.

Noi abbiamo letto ed analizzato attentamente il documento, pessimo per il poco che specifica, allarmante per i molti aspetti che vengono volutamente omessi. L'impianto complessivo del Piano aziendale non solo conferma il quadro catastrofico attuale ma risulta addirittura peggiorativo. Si prevede l'accorpamento di diverse funzioni aziendali alla ASL di Frosinone e vengono poste le premesse per proseguire con l'inesorabile smantellamento dell'ex Presidio Centro, costituito da Fondi e Terracina. Si rafforza ulteriormente l'accentramento dei servizi presso le strutture ormai al collasso di Formia e Latina, DEA di I e II livello, senza alcun intervento concreto di potenziamento loro destinato. Un quadro che non lascia spazio ad alcuna prospettiva di salvaguardia, tantomeno di rinascita, delle altre strutture quali il "Di Liegro" di Gaeta. Altro che potenziamento!

Qualcuno potrebbe immaginare infatti che dopo le reiterate quanto solenni dichiarazioni del Sindaco Mitrano e del Direttore Generale Casati riguardo alla presunta permanenza del nostro Punto di Primo Intervento e al futuro del Presidio cittadino, l'Atto aziendale contenesse i precisi impegni richiesti in proposito. Si sbaglierebbe di grosso. Il documento approvato risulta raffazzonato e del tutto vuoto soprattutto in merito all'aspetto più importante, cioè l'effettiva collocazione di  servizi sanitari quali i PPI, dislocati su di un territorio tanto vasto e mal collegato come quello della nostra provincia. Si limita a delineare unicamente il quadro dei servizi erogati dai principali quattro Presidi ospedalieri superstiti e a presentare ed elencare i Dipartimenti, le Aree funzionali, le UOC (Unità Operative Complesse) e le UOSD (Unità Operative Semplici di Dipartimento), tralasciando completamente tutto il resto a partire ovviamente dalle sorti del nostro Primo Intervento. 

Le ragioni della scelta vengono chiarite in parte dallo stesso Atto che recita al paragrafo 20: "L'assetto organizzativo dell'Azienda deve garantire allo stesso tempo stabilità e flessibilità...rinviando ad un momento successivo l'individuazione delle UOS (Unità operative Semplici), degli incarichi professionali e delle posizioni organizzative di coordinamento". Successivamente precisa che: " ...le unità organizzative potranno essere rivedute, nel numero e e nella tipologia..." in base a criteri tra i quali troviamo che: " il numero complessivo delle unità organizzative per le tipologie indicate non dovrà essere modificato se non in riduzione". In parole povere di servizi sanitari quali il Primo Intervento di Gaeta si è scelto di non dire assolutamente nulla di specifico e sul loro conto non si fornisce alcuna indicazione, in attesa della stesura di altri documenti quali il "Piano Strategico". Si specifica però che questi servizi potranno essere eventualmente soltanto eliminati o accorpati assieme alle proprie rispettive unità organizzative di riferimento. Tutto a fronte di precise direttive regionali, tuttora in vigore e mai smentite, che ne prevedono la chiusura. Non a caso in un documento di 157 pagine la parola "Gaeta" è riscontrabile solo una volta negli allegati, in riferimento al servizio di "Pneumologia".

La morale della favola è che Mitrano non ha votato contro un documento che non mantiene nessuna delle promesse del Direttore Casati e liquida completamente il Presidio cittadino, sbugiardando e svergognando lo stesso Sindaco che gli ha dato pubblicamente credito, ostinatamente e contro ogni evidenza. Egli e gli altri primi cittadini consenzienti hanno pertanto scelto di firmare una cambiale in bianco che consente il definitivo smantellamento del "Di Liegro" assieme alle altre strutture colpite. Avevano ragione i cittadini ed il comitato promotore della mobilitazione ancora in corso a manifestare lo scorso 22 ottobre in assenza dei rappresentanti di Amministrazione e Consiglio Comunale, pur essi tutti contestati per il loro unanime consenso al precedente Piano Aziendale ASL, e con la latitanza anche dei soliti candidati a Sindaco farlocchi che invece si fan vivi solo all’avvicinarsi delle scadenze elettorali e mai per questioni davvero utili al bene comune. Tutti gli altri ci auguriamo che finalmente comprendano con chi abbiamo a che fare. Un motivo in più per dare ora nuovo impulso alla battaglia a lungo termine in atto a difesa della sanità pubblica pontina ed alla petizione popolare del Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta  contro la chiusura del PPI cittadino.

BENEDETTO CROCCO


Segretario circolo Rifondazione Comunista "Mariano Mandolesi"

martedì 25 ottobre 2016

CHIUSURA DEL PRIMO INTERVENTO E CORTEO DEL 22 OTTOBRE.

UN BILANCIO: PRESENTI, ASSENTI E INIZIATIVE FUTURE

La manifestazione tenutasi sabato 22 Ottobre a Gaeta ha rappresentato un momento importantissimo della mobilitazione cittadina contro la chiusura del Punto di Primo Intervento e per il rilancio del nostro Presidio ospedaliero. Non trattandosi di vuota retorica è bene elencarne i motivi uno ad uno.
Primo tra tutti la quantità e la determinazione dei presenti. Riguardevoli entrambi per una città troppo a lungo intorpidita e rassegnata. I manifestanti presenti inoltre rappresentavano un numero di cittadini molto maggiore, alla luce delle oltre 1500 firme già raccolte in appena venti giorni, che continuano ad arrivare numerosissime. Molti, di gran lunga la maggior parte, i visi comuni ed in alcun modo legati a partiti e movimenti politici. Diversi dei presenti probabilmente partecipavano per la prima volta ad un’iniziativa del genere a dimostrazione della centralità del tema trattato e di quanto sia sentito. I presenti hanno sfilato a lungo ed intonato slogan senza sosta da Villa delle Sirene attraverso via Indipendenza e poi su per il Corso e via Europa, fino al “Di Liegro” ove si è tenuto un dibattito. Tutti hanno potuto confrontarsi, prendere contatti, definire i prossimi appuntamenti, sentirsi uniti da una causa comune e non più vittime impotenti di quanto accade. Presenti al fianco dei cittadini e del “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta” che ha lanciato il corteo, Rifondazione Comunista ed il Movimento 5 Stelle. Dei tanti candidati a Sindaco era in piazza solo Benedetto Crocco, attivista anche del Comitato promotore.
Questo corteo tuttavia non è stato importante solo per chi c’era ma anche e soprattutto per le assenze. Esse hanno infatti confermato quanto da tempo denunciamo. Erano completamente assenti, suscitando indignazione tra i presenti e la cittadinanza, l’amministrazione comunale e il Sindaco Mitrano, che avrebbero dovuto guidare questa protesta e invece fanno eco alle fandonie della Direzione Generale della ASL. Era assente il Consiglio Comunale cittadino, maggioranza e minoranza al completo, a conferma della complicità dei consiglieri in carica con lo smantellamento del “Di Liegro” e del loro non tutelare in alcun modo gli interessi cittadini. Erano assenti non a caso le forze politiche del Centrodestra e del Centrosinistra, da Forza Italia a SEL, passando per il PD, responsabili delle politiche di smantellamento della sanità pubblica. Erano assenti i candidati a Sindaco Raimondi, Passerino, Scinicariello e gli altri che non hanno ancora annunciato pubblicamente la propria candidatura, tutti più impegnati evidentemente ad organizzare belle convention nei grandi alberghi e in accordo con quanto accade. Soprattutto era assente il Commissario Straordinario della ASL di Latina, Giorgio Casati, invitato pubblicamente a venire per confrontarsi con i cittadini. Se egli non avesse avuto nulla da nascondere o per cui temere contestazioni avrebbe sicuramente onorato l’invito. La sua assenza rappresenta quindi la prova definitiva delle fandonie raccontate da lui e dal Sindaco di Gaeta.

Ora sappiamo con certezza che se la nostra mobilitazione non continuerà il nostro Primo Intervento verrà chiuso, come gli altri importanti servizi sottratti e come affermano gli unici atti ufficiali diramati finora dalla Regione. Forse non accadrà domani, anche grazie alle reazioni già messe in atto dalla cittadinanza e dalla volontà di far “calmare le acque”, ma se ci fermiamo accadrà sicuramente. Magari l’intenzione è di attendere l’approvazione del prossimo Piano Aziendale della ASL in fase di stesura, momento molto delicato per chi siede nella sala dei comandi. Per queste ragioni la nostra mobilitazione non cesserà e manterremo altissimo il livello di controllo e di informazione dei cittadini nei prossimi mesi. Innanzi tutto proseguirà la raccolta di firme indirizzate alla Direzione Generale della ASL, al Presidente della Regione e al Ministro della salute. Ricordiamo che i cittadini di Gaeta e del comprensorio possono sottoscriverla in occasione dei banchetti predisposti periodicamente per le strade cittadine, presso la sede del Comitato in via indipendenza 206, studi medici e attività commerciali tra cui Bar Bazzanti, Tarantella Caffè, le due edicole del Corso, Clash Pub, Bar la Mela, Tabacchi Calegna, Dolce e Pane, Alimentari Sapori Mediterranei, Tabacchi L. Mare Caboto 342, Brio Bar, Tabacchi Via Serapide, Macelleria “Da Michele”. In secondo luogo proseguiremo senza sosta il nostro boicottaggio elettorale contro partiti, movimenti civici ed esponenti politici responsabili di quanto accade o che non assumano nette posizioni in merito. Inoltre attendiamo con ansia di poter visionare le prime bozze del nuovo Piano Aziendale per valutarne i contenuti, informare in merito alle loro implicazioni, condizionarne il contenuto, naturalmente proprio a partire dal nostro Primo Intervento e dal Presidio “Di Liegro”. In fine siamo felici di constatare che molti altri centri si stanno mobilitando contro l’attacco complessivo alla sanità pubblica pontina e rilanciamo con forza il nostro appello per creare un fronte comune a livello provinciale e regionale, soprattutto in occasione della stesura del prossimo Piano, unico modo per contrastare efficacemente le politiche in corso ed invertire la tendenza.

CONSIGLIO POPOLARE OSPEDALE DI GAETA

mercoledì 19 ottobre 2016

PRIMO INTERVENTO E “DI LIEGRO”: IL 22 OTTOBRE TUTTI IN PIAZZA!

CASATI CAMBIA VERSIONE OGNI GIORNO. LO SFIDIAMO A VENIRE PER SPIEGARE A NOI COSA ACCADRA’


Sabato 22 Ottobre si svolgerà come annunciato la manifestazione cittadina contro la chiusura del Punto di Primo Intervento di Gaeta, contro le politiche di taglio alle spese mediche che hanno colpito il nostro diritto alla salute e già condotto al collasso il sistema sanitario pontino, contro la scelta di concentrare in pochi e distanti presidi ospedalieri tutti i servizi, per un nuovo potenziamento del “Di Liegro” che restituisca a questa struttura la funzionalità sottratta nel tempo. Il corteo comincerà a radunarsi dalle ore 16:00 presso “Villa delle Sirene” per poi raggiungere la sede del PPI di Gaeta ove si terrà un confronto pubblico. I motivi di partecipazione sono numerosi ed hanno assunto ancor più forza proprio negli ultimi giorni.
Il primo è che la nostra mobilitazione, comprendente anche la raccolta di firme in corso indirizzata al Direttore Generale della ASL, al Ministro della Salute, al Presidente della Regione e sottoscritta da oltre mille cittadini in sole due settimane, ha già raggiunto notevoli risultati. La possibile chiusura del nostro PPI non avrebbe ricevuto alcuna attenzione come stava avvenendo e come avvenuto in molti altri casi passati se non avessimo denunciato pubblicamente quanto rischiato e dato il via a questa battaglia. Tutte le goffe reazioni del mondo politico, del Sindaco e della Direzione Generale della ASL non sarebbero sicuramente avvenute, a partire dalle ultime riunioni e incontri provinciali che hanno avuto l’obiettivo palese di calmare gli animi e prendere tempo, volendo far credere che il problema non sia mai esistito. Pertanto l’inizio della nostra mobilitazione ha già interferito fortemente con i disegni di chi è responsabile dello smantellamento in corso e proprio ora bisogna ribadire quindi un segnale forte di determinazione e di unità anziché di resa. Questo anche per evitare futuri ripensamenti e nuove brutte sorprese, alle quali siamo purtroppo abituati. Chi ha ricevuto tanti duri colpi negli anni non abbassa facilmente la guardia e noi non lo faremo. Se anche fossero state veritiere le rassicurazioni in corso, in ogni caso, sarebbe merito solo dei cittadini e del Consiglio Popolare aver sventato il pericolo imminente. Abbiamo comunque ottime ragioni per credere che non lo siano.
In secondo luogo infatti, diversamente da Mitrano, noi non crediamo alle rassicurazioni dello strapagato Manager Giorgio Casati riguardo alla sorte dei PPI come quello di Gaeta. Mitrano e Dies peraltro sembrano gli unici a crederci. Lo stesso Casati ha dato innumerevoli versioni diverse, ambigue e contraddittorie in pochissimo tempo, rischiando il ridicolo. Stando alle note giornalistiche il grande arrampicatore di specchi ha esordito negando la chiusura, per poi parlare di “riconversione” dei PPI in strutture dedicate alla cura dei casi cronici (che non c’entrano nulla con i PPI), per poi ancora parlare di “disattivazione” degli stessi, scandendone addirittura due distinte fasi. Successivamente, nella riunione del 17 Ottobre, Casati avrebbe intrapreso: “una disamina della difficile situazione finanziaria della sanità italiana, che necessita urgentemente di un'ottimizzazione nell'uso delle risorse” dichiarando la sua volontà di non chiudere i Punti di Primo Intervento, ma al contempo avrebbe ribadito “la necessità di un loro utilizzo più efficace ed efficiente attraverso un'adeguata rimodulazione”. Cosa intendesse per “rimodulazione” è probabile che lo sappia solo lui. Il giorno seguente comunque il funambolico Casati pare aver cambiato l’ennesima versione e nel suo incontro a Gaeta con Mitrano avrebbe addirittura parlato di “Potenziamento” del PPI, ovviamente senza specificare in cosa possa mai consistere. Chi si fiderebbe di uno che fornisce tante versioni diverse e così fumose in pochi giorni? Un uomo c’è, a quanto pare… il Sindaco di Gaeta. Non ci sorprende tuttavia che Casati riesca a convincere Mitrano, visto che durante il proprio periodo di governo cittadino egli ha assistito nel totale immobilismo e senza dire una sola parola alla chiusura degli ultimi importanti servizi garantiti dal Presidio di Gaeta come la Chirurgia ambulatoriale o l’Oncologia e presso l’Assemblea dei Sindaci votò addirittura a favore del Piano aziendale ancora in vigore che sancisce la morte definitiva dei piccoli presidi quali il nostro. Non è sicuramente così facile però prendere in giro il Consiglio Popolare. Se Casati ha il coraggio di lasciare la sua poltrona ben pagata per confrontarsi con i cittadini lo sfidiamo quindi pubblicamente a venire a Gaeta il 22 Ottobre, proprio in occasione della manifestazione che si concluderà con un dibattito presso il PPI. Che venga a raccontare a noi ed ai residenti cosa vuol fare esattamente del Primo Intervento e a sentire cosa abbiamo da dirgli sul nuovo Piano aziendale in via di stesura e riguardo alle condizioni inaccettabili in cui versa il nostro sistema sanitario!
In terzo luogo dobbiamo manifestare perché di fronte all’offensiva in corso, giunta ormai ad uno stadio avanzatissimo come mostrato anche dai fondi esigui previsti dall’ultima manovra finanziaria del Governo Renzi, risulta prioritario ma non sufficiente difendere il Primo Intervento. Bisogna sferrare il contrattacco. Lo status quo non è tollerabile e chiediamo che il “Di Liegro” torni ad essere un Ospedale con un suo Pronto Soccorso e tutti i reparti che gli sono stati sottratti. E’ assurdo e inaccettabile che una città di oltre 20 mila abitanti che nei mesi estivi raggiunge le 100 mila presenze, con problemi di viabilità senza pari, non sia dotata di una vera e propria struttura ospedaliera attrezzata quanto meno per le emergenze. Il modello configurato dagli ultimi piani aziendali ha fallito e non è più sostenibile, anche perché ha sottoposto le strutture residue quali l’ospedale di Formia ad un peso crescente che non sono e non saranno mai in grado di sostenere. Questo è sotto gli occhi di tutti. Il nuovo Piano aziendale in fase di stesura, le cui linee guida sono state illustrate da Casati in occasione dell’ultima assemblea dei Sindaci, confermerebbe e inasprirebbe ulteriormente gli elementi di smantellamento in atto a partire dalla concentrazione in due Macro Aree Nord e Sud facenti capo al “Goretti” di Latina e al “Dono Svizzero” di Formia, eliminando quindi anche il Presidio centro costituito da Terracina e Fondi. Nel frattempo aumenta a dismisura il giro d’affari delle cliniche private quali la “Casa del Sole” e si concede a Primari e Dirigenti medici di strutture pubbliche di lavorare liberamente presso le cliniche private. Il gioco è chiaro. Bisogna riprenderci quanto ci hanno tolto. Anche per questo ribadiamo il nostro appello agli altri centri colpiti per organizzare insieme una grande mobilitazione provinciale e regionale, soprattutto in vista dell’approvazione dei nuovi Piani aziendali.
Per tutte le ragioni elencate invitiamo l’intera cittadinanza di Gaeta e del comprensorio, le formazioni associative, politiche e sindacali a scendere con noi in piazza il 22 Ottobre portando con sé i propri simboli, con la sola pregiudiziale verso le forze e i rappresentanti direttamente responsabili di quanto accade e le formazioni neofasciste o razziste.


CONSIGLIO POPOLARE OSPEDALE DI GAETA