Dopo proteste garbate, polemiche mediatiche ed apparenti
aperture di dialogo riguardanti i lavori di rifacimento del tratto di lungomare
antistante la chiesa della "SS. Annunziata", generate anche dalla
frenesia preelettorale che ha interrotto temporaneamente il lunghissimo letargo
della politica gaetana, sembra si sia giunti ad una decisione definitiva per la
realizzazione degli stessi. Di tanto parlare i troppi commentatori improvvisati
e qualche apprendista stregone in cerca di voti in più hanno dimenticato tuttavia quello che
probabilmente è l'aspetto maggiormente rilevante e lesivo dell'immagine di uno
dei luoghi più belli e suggestivi della nostra città. E’ il caso invece di
metterlo all’attenzione di tutti, soprattutto di coloro che con sincero senso
civico hanno seguito finora la questione.
Stando a quanto ci risulta sul tratto di lungomare
che comprende la zona interessata, da Piazzale Caserta a Piazzale Caboto,
l'Autorità Portuale di Civitavecchia avrebbe rilasciato da tempo diverse
concessioni per l'attracco di imbarcazioni, finora utilizzate poco o nulla ma
tuttora in vigore. Di tali concessioni comunque i più sanno niente né vi sono
visibili indicazioni d’esse. Sia che si tratti di singoli ormeggi, sia che si
tratti di nuovi pontili o darsene resta il fatto che una possibile futura presenza
di numerose imbarcazioni e relativi attracchi in un simile contesto rovinerebbe
sicuramente ben più di qualunque rifacimento il valore paesistico e storico del
sito. Sorge anzi il dubbio legittimo che proprio i suddetti lavori
rappresentino almeno in parte un favore fatto ai concessionari attuali e prossimi
eventuali, rendendo magari più accessibile ed esteticamente compatibile con le loro
attività il sito ove stazioneranno i
natanti.
Ad esempio non ci sorprenderebbe se alcuni dei
concessionari interessati risultassero infine figure legate in qualche modo alla
nota "Fondazione Caboto", possibilità da molti segnalatoci, ente
privato cui l'Amministrazione Mitrano ha già destinato due piani dell'edificio
pubblico antistante il tratto interessato, la Caserma Cosenz. Si tratterebbe
comunque solo dell'ennesimo esempio di come l'Autorità Portuale vigente
elargisca favori e residuali prebende a ristrette clientele locali per loro
interessi anziché promuovere come dovrebbe lo sviluppo portuale cittadino, non
a caso in competizione con l'egemonia di Civitavecchia. In riferimento poi ai
suddetti lavori così concepiti e sovvenzionati dalla stessa Autorità su
indicazione dell'amministrazione Mitrano, fermo restando la necessità di una
auspicata riqualifica del lungomare stesso, si tratterebbe dell'ennesimo caso
di come il denaro pubblico venga destinato piuttosto per privilegi in contrasto
con gli interessi delle classi popolari ed il bene comune.
Il nostro appello è destinato a chiarire quanto
denunciato e ci aspettiamo fin da subito risposte ufficiali dalle autorità
competenti. Ci riserviamo comunque di intraprendere sempre anche le vie più formali
per approfondire la natura, il numero ed i destinatari delle suddette
concessioni. Resta in ogni caso evidente la vocazione dell'attuale Autorità
Portuale e la sua incapacità di tutelare gli interessi locali, la sua distanza
incolmabile e non solo chilometrica dalle reali esigenze del territorio. Fa
specie che proprio gli stessi amministratori che hanno favorito l'ingresso di
Gaeta in questo ente ora ne critichino ipocritamente l'operato. Noi di
Rifondazione Comunista fin da subito fummo gli unici ad opporci fermamente a
tale annessione e a prevedere quanto oggi è sotto gli occhi di tutti.
BENEDETTO CROCCO (PRC):
CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA
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