Come tutti sanno Rifondazione Comunista di Gaeta ha sempre messo in
evidenza la propria profonda diversità rispetto ad ogni altra
formazione politica e ai suoi programmi. Le nostre dure critiche sono
state rivolte non solo all’amministrazione comunale ma anche alle
minoranze. In occasione della campagna elettorale per le prossime
amministrative continuiamo a porre l’accento sui tanti aspetti
politici e programmatici che rendono la nostra proposta alternativa a
tutte le altre in campo. Tuttavia i Comunisti ed i comitati civici di
lotta che sostengono la mia candidatura e collaborano nella stesura
del nostro programma ritengono anche che debbano esistere alcuni
aspetti imprescindibili che accomunano chiunque si candidi ad
amministrare la cosa pubblica in un momento tanto delicato. Regole
condivise che consentano di disputare una competizione sana e
corretta. Impegni che sottoscrivemmo già nel 2012, senza che
purtroppo altri seguissero il nostro esempio. Soprattutto in un
territorio fortemente permeabile a fenomeni quali la corruzione, le
infiltrazioni malavitose ed il degrado culturale, come confermato
anche da recenti e gravissimi fatti di
cronaca, non si può prescindere dal sostenere unitariamente alcuni
essenziali principi di legalità e valori costituzionali. I cittadini
inoltre non possono continuare a pagare il prezzo altissimo delle
cambiali che troppi in passato hanno firmato per ottenere i favori di
chi ha sostenuto profumatamente le proprie magnificenti campagne
elettorali. E’ necessario inoltre ribadire l’importanza dei
valori costituzionali contenuti in quella Carta che gli Italiani
hanno recentemente e vittoriosamente difeso in occasione dell’ultimo
referendum. Valori quali la solidarietà, la tutela delle differenze,
la democrazia e l’antifascismo. Non possiamo non evidenziare in
proposito, tra gli altri aspetti, il fatto che in occasione delle
prossime elezioni abbia annunciato la propria candidatura un
esponente locale di CasaPound Italia. Tale associazione non fa
mistero della propria identità fascista e diffonde apertamente idee
e pratiche che alimentano fenomeni di intolleranza e di xenofobia.
Come sostenuto da un ampio movimento di opinione a livello nazionale,
anche secondo noi essa possiede tutti i requisiti per essere posta
fuori legge, cosa che ci auspichiamo avvenga al più presto. Proprio
le profonde differenze politiche che ci separano da ogni altra
formazione attribuiscono a noi Comunisti il dovere morale di lanciare
per primi questo appello per la sottoscrizione di norme comuni,
rivolto a tutti gli altri esponenti che abbiano già ufficializzato
la propria candidatura a Sindaco o che lo faranno in futuro, alle
loro liste e ai loro movimenti politici. Il codice etico che abbiamo
prodotto e che segue recepisce anche le indicazioni emanate dalla
Commissione Parlamentare Antimafia. Ci auguriamo che tutti coloro i
quali si riconoscono nei valori condivisi della legalità, della
lotta alla corruzione e dell’antifascismo lo sottoscrivano con lo
stesso spirito nobile con il quale la classe politica uscita dal
secondo conflitto mondiale mise da parte le profonde differenze per
stilare regole condivise.
Tutti i candidati a Sindaco e alla carica di Consigliere Comunale, i
partiti, le formazioni politiche, le liste civiche che aderiscono a
questo codice etico in occasione delle elezioni amministrative 2017,
in ottemperanza ai valori costituzionali, al rispetto della legalità
e della trasparenza e alle indicazioni della
Commissione parlamentare antimafia si impegnano:
1)
A non presentare o
sostenere, sia direttamente, sia indirettamente, sia attraverso il
collegamento ad altre liste coloro verso cui sia stato emesso
il decreto che dispone il giudizio o la citazione diretta a
giudizio, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non
definitiva di primo grado; coloro nei cui confronti sia stata
pronunciata sentenza di applicazione della pena su richiesta delle
parti, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non
revocata né annullata, ovvero sia stato emesso decreto di
applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali;
coloro che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene
detentive o che siano stati condannati con sentenza anche non
definitiva di primo grado per danno erariale per reati commessi
nell'esercizio delle funzioni di cui alla carica elettiva,
allorquando le predette condizioni siano relative a uno dei seguenti
reati: concussione, corruzione, istigazione alla corruzione, scambio
elettorale politico-mafioso, estorsione, usura, riciclaggio e
impiego di danaro, beni o utilità di provenienza illecita,
fraudolento trasferimento di valori, omessa comunicazione delle
variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte ad una
misura di prevenzione antimafia, traffico illecito di rifiuti,
delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art.
416-bis del codice
penale ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni
mafiose
4) A
non far parte di consigli di amministrazione o di altri organi di
enti, società, consorzi, cooperative, associazioni finanziate dal
Comune o che operino per suo conto, né assumere in essi funzioni
direttive. Tali limitazioni si estendono ai loro parenti o affini in
primo grado e al coniuge o convivente.
5)
A non fornire alcun genere di
legittimazione a liste e candidati delle destre neofasciste e
xenofobe, non partecipando a eventuali confronti pubblici con gli
esponenti di tali liste e formazioni, condannandoli senza ambiguità
e isolandoli politicamente, dichiarando pubblicamente che non
si accettano i voti di elettori con tali tendenze politiche anche in
caso di eventuali ballottaggi.
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