La totale mancanza di coinvolgimento
dei cittadini emersa anche per il Restyling
di Villa Sirene e del Lungomare non è più tollerabile
A circa tre mesi dalle elezioni amministrative
si respira a Gaeta un fermento mai visto. Peccato solo che terminerà dopo il
voto. Chi ha un minimo di memoria dovrebbe ricordarsi di come sia stato statico
e piatto il mondo politico locale anche di fronte a tematiche fondamentali
quali il diritto alla salute, il diritto abitativo, l’acqua pubblica, il
lavoro, i servizi più essenziali e le grandi opere. Non li smuovevano nemmeno
le cannonate! Chi ha un minimo di memoria dovrebbe ricordarsi di come siano
state assolutamente impermeabili alle istanze civiche il Consiglio comunale
cittadino e l’Amministrazione Mitrano, non meno di quanto lo fossero gran parte
delle Giunte che l’hanno preceduta.
I Comitati di Lotta
nati in questi anni hanno dovuto dedicarsi ad un’attività spesso faticosa e
martellante nel tentativo disperato di abbattere questo muro per dar voce alle
istanze dei cittadini anche attraverso manifestazioni, raccolte di migliaia di
firme, assemblee e lavoro informativo costante. Persino su temi così importanti
quali l’accesso ad un bene primario come l’acqua ed il divieto di distacco dei
contatori ai cittadini indigenti, siamo stati costretti a ricorrere allo
strumento della proposta di delibera popolare, raccogliendo da soli centinaia
di firme autenticate, al fine di costringere i Consiglieri a votare un
provvedimento che sarebbe stato frutto di semplice buon senso.
Nessun tentativo di
mediazione, di incontri istituzionali o tavoli di confronto è mai stato offerto
ai cittadini che si sono battuti per la salvaguardia ed il rilancio del
Presidio ospedaliero, per fermare grandi ed inutili opere come il parcheggio
multipiano di Villa delle Sirene, a coloro che hanno proposto un dettagliato
Piano parcheggi e viabilità alternativo ed economico, a coloro che hanno
chiesto una rimodulazione dei prezzi per i servizi cimiteriali in favore delle
classi più deboli e l’elenco potrebbe continuare a lungo. L’Amministrazione non
si è degnata neanche di rispondere pubblicamente a semplici domande su temi
quali la sicurezza in occasione delle grandi esercitazioni militari straniere
avvenute recentemente in pieno centro abitato. Tantomeno si degnò già un anno
fa di rispondere all’appello del “Comitato Popolare di Controllo sui lavori
Pubblici”, confrontandosi con i residenti riguardo ai lavori di Restyling di
Villa delle Sirene, che hanno infatti avuto inizio da qualche giorno senza
nessuna forma di condivisione.
Capita invece ora
che ci si mobiliti in poco tempo contro i lavori previsti nel tratto di
lungomare di fronte all’Annunziata, che un politico navigato come Raimondi
tenti subito di strumentalizzare le giuste rimostranze dei residenti per
la sua campagna e che il Sindaco, certo non meno scaltro, organizzi
tempestivamente un incontro con il Comitato appena costituito annunciando di
voler rivedere il progetto per negare argomenti al suo avversario. Non
ricordiamo peraltro di quest’ultimo (Raimondi), come del suo predecessore
Magliozzi, quando e come abbiano coinvolto la cittadinanza in merito ai
pochi e spesso discutibili interventi della proprie Amministrazioni. Un
teatrino veramente imbarazzante e ridicolo.
Noi riteniamo che la
partecipazione dei cittadini non possa essere un tema cui mostrare attenzione
solo in campagna elettorale o da demandare al buon animo e alle promesse del
Sindaco di turno. Per questo motivo, di comune accordo con i Comitati di lotta
che da soli hanno stimolato la partecipazione collettiva in tutti questi anni,
ho inserito nel mio programma l’istituzione dei “Comitati Popolari di
Quartiere” come strumento di elaborazione e confronto costanti dei quartieri e
delle proprie specificità con l’Amministrazione Comunale anche e soprattutto
riguardo all’utilità ed alle modalità di realizzazione delle opere. Inoltre
proponiamo l'istituzione del “Bilancio Partecipativo”. Tale strumento, che
Rifondazione Comunista è stata la prima e a lungo l’unica forza politica a
proporre in città, si è diffuso fin dagli anni '90 in numerose amministrazioni
italiane. Esso prevede che parte del bilancio comunale e della sua destinazione
vengano decisi dai cittadini attraverso appositi meccanismi di democrazia
diretta. Solo fornendo precise regole ed impegnandosi a consultare
costantemente organi popolari di democrazia sarà possibile rompere la gabbia
secolare delle parentele, del clientelismo, dei favori e della tutela esclusiva
di interessi ristretti.
BENEDETTO CROCCO
CANDIDATO ALLA
CARICA DI SINDACO DI GAETA
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