"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

martedì 17 febbraio 2015

CRISI LIBICA: RIFONDAZIONE COMUNISTA DENUNCIA I RISCHI PER GAETA E PER IL GOLFO.


 
L'evolvere della crisi libica, le minacce dei tagliagola dell'ISIS ed il deterioramento complessivo del quadro internazionale pongono un allarme crescente sul nostro territorio. Dopo aver destabilizzato e distrutto uno tra i paesi più avanzati fra il Nord Africa e tutto il Medioriente ed aver sovvenzionato per anni il terrorismo islamico, USA e Unione europea hanno il coraggio di ergersi a difensori della Libia e già' minacciano un intervento armato che ha invece come solo scopo quello di tutelare i propri interessi economici ad ogni costo. Butta benzina sul fuoco alimentando il rischio di ritorsioni contro gli italiani il Ministro Gentiloni, subito sostenuto da PD, Forza Italia e da SEL. La tensione sale insieme ai rischi che corriamo.
 
Come abbiamo già più volte denunciato Gaeta e tutto il golfo rappresentano un obiettivo sensibile in caso di attacchi, rappresaglie ed attentati. La stessa presenza e movimentazione di armamenti letali e sommergibili atomici ci sottopongono persino in contesti normali a pericoli immensi, in assenza di adeguati piani di evacuazione in caso di incidenti. La base della VI flotta americana di Gaeta è purtroppo un sito di primaria importanza strategica, come testimonia l'attracco della nave ammiraglia Mount Whitney. Solo amministratori come i nostri possono esaltarsi al pensiero di poter visitare queste macchine di morte come al lunapark e genuflettersi alle autorità americane invece di preoccuparsi degli interessi e della sicurezza della propria città. Anche l'indotto economico che secondo alcuni faceva da contraltare alla presenza della base si è quasi azzerato negli ultimi anni con il notevole ridimensionamento delle presenze militari. Oltre ai rischi gravissimi che la nostra città corre da mezzo secolo, per i quali dovrebbe essere lautamente risarcita, pesa anche il danno economico causato dal lungo esproprio di alcune tra le parti più belle e importanti di Gaeta. Una città che fu prima stremata dall'occupazione nazi-fascista, poi distrutta dai bombardamenti alleati e che per questo ha il rifiuto della guerra e dell'aggressione nel suo DNA. Molti cittadini ricordano bene le misure straordinarie che tennero in ostaggio Gaeta negli anni degli attacchi all'Afganistan e all'Iraq.
 
Ci domandiamo se il Sindaco comprenda la gravità della situazione e se intenda informare la cittadinanza riguardo alle possibili implicazioni del quadro che si va delineando. Pretendiamo ancora una volta di conoscere quali iniziative intenda intraprendere per la sicurezza di Gaeta. Ci chiediamo se abbia almeno chiesto alle autorità militari quali possano essere le ricadute dell'attuale scenario e di un suo possibile deterioramento. Torniamo a chiedere che Gaeta sia finalmente liberata dalla presenza ingombrante, pericolosa e sgraditissima della base americana.
 
Circolo PRC "Mariano Mandolesi" Gaeta-Itri

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