Con
tecnicismi e dichiarazioni di impotenza e sudditanza nei confronti
dell'amministrazione regionale Cordoni si è difeso davanti alla
richiesta della delegazione di un inversione di marcia rispetto al
recente Piano ASL bocciato dalla Regione, e quindi l'assunzione in
primis di nuovo personale e la regolarizzazione di quello in forza,
per ovviare ai disagi verificatisi negli ultimi anni in vertiginoso
aumento dall'inizio del 2015 legati soprattutto al mal funzionamento
del pronto soccorso del Goretti che risente come da noi più volte
previsto dello smantellamento dei presidi ospedalieri limitrofi, e
che mette in serio pericolo la vita dei pazienti e dei lavoratori
stessi. Altrettanti disagi legati alla struttura non adatta a
sostenere un tale afflusso di degenti si stanno verificando al Dono
Svizzero di Formia, dove di pochi giorni fa è la notizia di una
donna infartuata che ha dovuto aspettare ben sei ore che aprisse il
reparto di cardiologia, che secondo la nuova idea di sanità pubblica
gradita ai nostri amministratori, deve funzionare solo in ristrette
fasce orarie della giornata.
Il
Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta quindi continua la battaglia per
la difesa della sanità pubblica
per
fermare lo smantellamento in corso dell'Ospedale di Liegro,
testimoniato di recente dalle vergognose trasferte dei malati
oncologici a Formia e dalla chiusura anche della chirurgia
ambulatoriale. Si chiederà pertanto il rilancio della struttura
ospedaliera cittadina e di fermarne la trasformazione in mera
struttura ambulatoriale detta 'Casa della Salute',
prevista
dal Piano",
organizzandoci
per un blitz alla regione Lazio dove mettere con le spalle al muro
questa volta Zingaretti e la sua giunta.
Consiglio
Popolare Ospedale di Gaeta
Nessun commento:
Posta un commento