"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

sabato 11 maggio 2013

QUESTIONE ABITATIVA A GAETA IL P.R.C. ACCUSA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

Grazie alla nutrita manifestazione svoltasi il 9 Maggio il Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa ha ottenuto un incontro ufficiale con l’Amministrazione lunedì 13 alle 17:00, presso l’aula consiliare di Gaeta. La riunione è stata concessa dall’assessore Leccese a seguito delle dure contestazioni dei manifestanti, dopo l’atteggiamento di chiusura mostrato all’inizio del colloquio informale tenutosi in piazza. In occasione dell'incontro la delegazione del Comitato rivendicherà una sistemazione urgente per gli inquilini sotto sfratto di Palazzo Tosti, un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica, l'istituzione dell'affitto concordato, la possibilità di requisire le seconde case sfitte, l'istituzione di un fondo per la casa, la ristrutturazione degli alloggi popolari esistenti e la lotta al mercato degli affitti in nero. Ciò che sdegna tuttavia è che, malgrado l'appello pubblico lanciato da tempo, Rifondazione Comunista, i Giovani Comunisti e il Fronte della Gioventù Comunista, siano state le uniche organizzazioni ad aderire ufficialmente al presidio. Nessuna delle altre forze di opposizione presenti dentro e fuori il Consiglio Comunale ha ritenuto di sostenere pubblicamente la piattaforma della manifestazione. Ciò sorprende in una città in cui il problema abitativo rappresenta uno dei drammi più sentiti, tra le cause principali del continuo decremento demografico in atto. Tale atteggiamento purtroppo è coerente con la condotta dei consiglieri di opposizione che si sono disinteressati quasi del tutto della questione abitativa e delle sorti dei 13 concittadini sotto sfratto. La stessa condotta mostrata in occasione dell'assemblea che diede vita al “Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina” che disertarono, delle mobilitazioni a sostegno degli operai di Pozzi Ginori e Italcraft, riguardo al problema del lavoro in generale, alla carenza di servizi pubblici accessibili e alla tutela dei beni comuni. Tali questioni, sollevate in parte solo in campagna elettorale, hanno lasciato subito il posto ad un'opposizione di facciata troppo spesso docile e collaborativa, fatta di voti unanimi e accordi sotto banco, ma soprattutto poco attenta agli interessi delle fasce sociali più deboli. Il quadro locale rispecchia quanto avviene in modo più esplicito a livello nazionale, con il governo Letta sostenuto dal PD e dai montiani a fianco di Berlusconi e del PDL. A Gaeta il Centrosinistra mostra ancora una volta la propria connivenza con le politiche antisociali e la sua inadeguatezza a difendere gli interessi delle fasce più colpite dalla crisi. Qui come altrove la sola speranza di riscatto è nella costituzione di un nuovo fronte che offra l'unica vera alternativa agli interessi della rendita, delle banche e dei padroni, rompendo i disegni del partito unico dominante. Anche a Gaeta Rifondazione Comunista intende giocare un ruolo centrale in questa aggregazione.

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