"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 14 marzo 2012

Il nostro impegno contro le Mafie a Gaeta

Il PRC Gaeta intende per primo portare il tema dell'illegalità al centro del dibattito cittadino. Fra vari impegni, lanciamo un appello per sottoscrivere un "codice di autoregolamentazione" antimafia


Gaeta: Questa campagna elettorale si profila di uno spessore ancor più basso rispetto alle passate, per quanto in continuità con i mali cronici della politica gaetana. Difficile rinvenire tracce di un programma limpido e concreto per questa città, cosa ancor più grave visto il carattere epocale della crisi che l'attraversa. Si assiste invece a una maggiore frammentazione di liste che rispecchiano personalismi e claque solite, oltre che lo sfruttamento della disperazione. Accordi che celano accozzaglie predatorie. Tutte conferme del livello di isolato provincialismo raggiunto da Gaeta. In un clima del genere, terreno più che altro di sottoculture, il PRC Gaeta assume una ancor maggiore forza di autentica alternativa politica in grado di raccogliere le componenti più sane della città. A dimostrazione di questo, vogliamo rompere un muro di silenzi attorno a quello che doveva invece essere da tempo un tema centrale per il futuro di Gaeta, ossia la lotta alle criminalità organizzate. Là dove si avvertivano tutt'al più timidi sussurri, noi vogliamo invece gridare che camorra e mafie a Gaeta ci sono e vanno combattute prima che vincano definitivamente distruggendo il nostro tessuto sociale. Oltre alle già accertate presenze affaristiche e immobiliari, siamo infatti prossimi ad interventi e rinnovi in settori che sono dei classici piatti ricchi per queste organizzazioni, quali la portualità o i rifiuti ad esempio. Non è più tempo di esitazioni e ignavia da parte degli amministratori di questa città, l'immobilismo tipico delle classi dirigenti di questi ultimi decenni non è più accettabile. D'altronde questi personaggi politici tuttora rispecchiano bene i loro stessi supporters forti di riferimento, quei soggetti che hanno determinato situazioni di rendite economiche e squilibri sociali che più invitano a nozze le mafie. Noi comunisti di Gaeta siamo invece composti da quella parte della cittadinanza che più continuerà a subire i danni di queste inettitudini, ossia lavoratori dipendenti, precari, disoccupati, giovani studenti, ecc. Ancora una volta è la nostra coscienza di classe che non ci permette di restare in silenzio. Abbiamo invece la necessità di trasformarci con l'impegno nella punta avanzata di una lotta politica alla criminalità organizzata in città, sottolineando quanto le mafie più pericolose siano quelle tipicamente borghesi in doppiopetto e i loro referenti politici. Non abbiamo in questo momento bisogno di pantofolai che si mettono la coscienza apposto unicamente leggendo "Gomorra", e neppure del ancor più grave fenomeno di chi minimizza o nega il rischio della presenza delle mafie sul nostro territorio. Abbiamo invece bisogno di atti concreti, oltre che di significative risposte culturali.
 
 In tal senso il Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta richiede l'istituzione di un Osservatorio Permanente in Consiglio Comunale per monitorare infiltrazioni mafiose nel tessuto socio-economico cittadino. E' fondamentale che tale commissione operi per quanto possibile in coordinamento con forze di polizia oltre che con l'Autorità Portuale. Nel nostro programma proponiamo pure la riduzione al minimo delle gare di appalto pubbliche a ribasso, per limitare le possibilità di ingresso di capitali malavitosi. Reputiamo inoltre importante intraprendere iniziative che diano anche una risposta simbolica e di sensibilizzazione collettiva sul gravissimo tema. Vogliamo che a Gaeta sia indetta una Giornata contro le Mafie e che nelle scuole cittadine la lotta alle mafie sia materia di studio e di educazione civica. Progetti di questo genere sono importanti per contrastare la colpevole rimozione del problema finora condotta oltre che l'assuefazione a comportamenti che favoriscono l'infiltrazione della mala. E rappresentano solo l'inizio di impegni continui da mantenere nel tempo. A tal proposito Benny Crocco, candidato a sindaco del PRC di Gaeta, afferma: "sto rilevando in città una remissività e una accondiscendenza alle sirene del clientelismo che quanto a gravità vanno oltre le già rovinose abitudini gaetane. Sento passare un messaggio pericolosissimo. In molti reputano che nello scatafascio generale sia più opportuno vendersi al miglior offerente a prescindere dal suo lindore e le sue relazioni pericolose con l'illegalità. Io voglio invece che si capisca che questi corruttori non hanno più niente da offrire se non altro malessere sociale. Le loro promesse sono bugie tremende che non potranno mantenere. Se giustamente Peppino Impastato gridò che la Mafia è una montagna di merda, noi ora dobbiamo inveire anche contro quei mosconi che fanno affari su questo impero di sterco!". Ovunque le mafie si impossessano della realtà, anche quando sembrano apportare una iniziale ricchezza, dopo lasciano solo un irreversibile deserto. Intanto, al fine di dare da subito anche qui un segnale di discontinuità con il passato della nostra classe politica, Rifondazione Comunista invita tutte le forze politiche a sottoscrivere il "Codice di autoregolamentazione" per le candidature approvato dalla Commissione Parlamentare antimafia.
 
 "Codice di autoregolamentazione" per le candidature
approvato dalla Commissione Parlamentare antimafia

Questo "codice di autoregolamentazione" è stato approvato nella scorsa legislatura dalla Commissione parlamentare antimafia nella seduta del 3 aprile 2007 (trasmessa alle presidenze delle Camere il 3 aprile 2007).

ARTICOLO 1
1. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche che aderiscono alle previsioni del presente codice si impegnano a non presentare come candidati alle elezioni dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero sia stata emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione, ovvero che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva, allorquando le predette condizioni siano relative a uno dei seguenti delitti:
a) delitti di cui all'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale;
b) estorsione (articolo 629 del codice penale), usura (articolo 644 del codice penale);
c) riciclaggio e impiego di danaro di provenienza illecita (articolo 648-bis e articolo 648-ter c.p.);
d) trasferimento fraudolento di valori (articolo 12-quinquies della legge 7 agosto 1992, n.356);
e) omessa comunicazione delle variazioni patrimoniali da parte delle persone sottoposte ad una misura di prevenzione disposta ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575, nonché da parte dei condannati con sentenza definitiva per il delitto previsto dall'articolo 416-bis del codice penale (articolo 31 della legge 13 settembre 1982, n. 646);
f) attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

2. I partiti, le formazioni politiche e le liste civiche che aderiscono alle previsioni del presente codice si impegnano, altresì, a non presentare come candidati alle elezioni di cui al comma 1 coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:
a) a) sia stata disposta l'applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575;
b) b) siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, ovvero della legge 31 maggio 1965, n. 575, così come successivamente modificate e integrate;
c) c) siano stati rimossi, sospesi o dichiarati decaduti ai sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

ARTICOLO 2
1. Il presente codice di autoregolamentazione si applica anche alle nomine di competenza del sindaco e del presidente della Provincia.

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