"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 11 settembre 2016

Gaeta: Cosa succede nel campo “Olde Mill Inn?”

Siamo stati contattati da alcuni residenti delle zone limitrofe al campo statunitense “Olde Mill Inn” di Gaeta (via S. Agostino, via Monte Tortona, viale America) che ci hanno segnalato da alcuni giorni un’intensa ed insolita attività di militari USA all’interno dell’area, visibile in parte anche dalle strade adiacenti attraverso la recinzione della stessa. Abbiamo verificato direttamente che il campo, da molti anni affittato agli statunitensi da un proprietario locale e recentemente quasi del tutto in disuso, è stato improvvisamente attrezzato con una lunga fila di bagni chimici e numerose grandi tende militari, con una capienza apparente di centinaia di posti, all’interno e nei paraggi delle quali sembra svolgersi ora un continuo lavorio. Il grande campo sorto dal nulla è oggetto di un costante andirivieni di uomini e mezzi. Sono ben visibili al suo interno anche numerose ruspe ed altri veicoli da costruzione. Numerosi soldati armati presiedono l’ingresso principale e sorvegliano le recinzioni. Durante tutto il giorno e la notte vengono emessi dall’area forti ed insopportabili rumori, in parte probabilmente prodotti da generatori di corrente, che disturbano pesantemente la quiete ed il sonno dei malcapitati residenti. Gli stessi inoltre risultano molto preoccupati non avendo ricevuto alcun tipo di informazione riguardo alle attività svolte. Forse trattasi di esercitazioni, ma di che tipo e perché? Se si stanno costruendo strutture, di che genere sono e quale scopo hanno? O si sta preparando lo stoccaggio di qualcosa, e precisamente di cosa? Oppure ancora si sta organizzando l’accoglienza di qualcuno in numero molto cospicuo, ma in tal caso di chi? Quale sarà comunque la durata di tali misteriose attività? In mancanza di informazioni le paure si diffondono in modo incontrollato e si teme che quanto accade possa essere legato a qualche possibile e ignota emergenza. Dubbi legittimi alla luce di un panorama internazionale non certo sereno, del valore strategico della base di Gaeta, delle dimensioni del campo e della segretezza riguardo alle sue finalità. Tutto ciò si aggiunge al disturbo arrecato soprattutto ai residenti della zona. Questi ultimi d'altronde non sono nuovi a fastidi e disagi di ogni genere provocati dal campo negli anni, tra cui schiamazzi in orari notturni e gravi danni provocati ai terreni circostanti dagli elicotteri che un tempo atterravano nello stesso. Tutto sempre segnalato alle nostre autorità, ci è stato raccontato, senza che nessuno intervenisse mai in alcun modo. La presenza dei militari stranieri crea del resto da decenni non pochi problemi alla nostra città. Ci facciamo quindi portavoce delle legittime richieste dei cittadini che hanno il diritto di sapere cosa accade a pochi metri da casa propria e facciamo nostre le loro preoccupazioni riguardanti peraltro l’intera cittadina. Rivolgiamo un appello all’Amministrazione ed al Sindaco affinché facciano ciò che avrebbero già dovuto fare, cioè si attivino immediatamente presso le autorità statunitensi per capire cosa accade e lo comunichino, ponendo comunque fine ai gravi problemi prodotti e censurando l’inqualificabile comportamento dei militari a Stelle e Strisce. Difendere gli interessi della propria comunità dovrebbe essere preciso dovere di un’Amministrazione comunale. Quella di Gaeta ed in particolare l’ultima capeggiata da Mitrano si è limitata finora ad inutili commemorazioni e pubbliche manifestazioni di servilismo come l’ultima da poco svoltasi a Piazza Capodanno in presenza di pochissimi spettatori. Sicuramente essi erano molti meno delle centinaia di cittadini che oggi chiedono al Sindaco di fare il proprio dovere anziché sorridere e stringere mani.

Benedetto Crocco
Segretario del Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

venerdì 2 settembre 2016

GAETA-ITRI: RACCOLTA VIVERI E VOLONTARIATO NELLE BRIGATE DI SOLIDARIETA’ ATTIVA.

Il Circolo di Rifondazione Comunista “Mariano Mandolesi” e i Giovani Comunisti si attivano anche a Gaeta e a Itri per portare interventi di sostegno alle popolazioni del centro Italia colpite dall’ultimo drammatico terremoto. In questa campagna il nostro Partito è al fianco delle “Brigate di Solidarietà Attiva” presenti da subito nelle zone interessate dal sisma in collaborazione con la Protezione Civile e composte da numerose compagne e compagni volontari, tra i quali hanno offerto la propria disponibilità anche giovani militanti della nostra sezione. Adesso più che mai, quando il clamore dei primi momenti rischia di iniziare ad affievolirsi, è indispensabile mantenere alto il livello di attenzione su chi ha perso tutto e garantire una rete di sostegno che prosegua nel tempo. Contro sciacalli e opportunisti che vorrebbero approfittare anche di momenti così drammatici per dividere le classi popolari o alimentare scontri insensati tra italiani e stranieri rilanciamo la cultura della solidarietà dal popolo per il popolo, senza distinzioni di nazionalità. Venerdì 9 Settembre, dalle ore 17:00 alle ore 20:00 sarà attivato un momento di raccolta di viveri e beni di prima necessità presso la nostra sede sita in via Indipendenza 206, a Gaeta. Occorrono pasta, pile batterie, coperte, scatolame, conserve, pannolini, assorbenti, acqua, garze, sapone, farmaci generici, latte in polvere, omogeneizzati, bagno schiuma, shampoo, piatti, spazzolini, dentifricio, salviette, posate e bicchieri di plastica, rotoli di carta, carta igienica. Inoltre organizzeremo momenti di raccolta davanti ai supermercati cittadini. Per chi volesse fornire anche il proprio aiuto sul posto unendosi alle “Brigate di Solidarietà Attiva”, offrendo una disponibilità della durata minima di 4-7 giorni, invitiamo a prendere contatti con l’organizzazione attraverso l’indirizzo di posta elettronica volontaribsa@gmail.com. Per sostenerle invece economicamente è attivo il numero IBAN IT34 S031 2715 4000 0000 0002 551.

CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI”- GIOVANI COMUNISTI/E

mercoledì 31 agosto 2016

PARCHEGGIO SPALTONI: CROCCO ED IL PRC RISPONDONO ALL’APPELLO DEL COMITATO DI LOTTA

Il Circolo “Mariano Mandolesi” del Partito della Rifondazione Comunista ed il Candidato a Sindaco Benedetto Crocco si uniscono alla denuncia del “Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici” riguardo all’assurdo progetto di costruire un grande Parcheggio Multipiano in località Spaltoni. Raccogliamo inoltre l’appello ad una mobilitazione generale come in occasione della battaglia cui partecipammo in prima fila che bloccò il delirante progetto di Villa delle Sirene, nel caso in cui l’Amministrazione non dovesse desistere subito. Progettare un’opera del genere in una delle aree di maggior pregio naturalistico della città, ai piedi dello splendido Monte Orlando, non risponde ad alcun tipo di logica accettabile e danneggia in modo definitivo una parte importante del patrimonio cittadino. Per non parlare poi della spesa milionaria che il progetto comporterebbe in tempo di crisi e di magra per le amministrazioni locali, invece che destinare queste risorse a ben altre esigenze che attanagliano la nostra città quali la creazione di posti di lavoro stabili, il sostegno ai meno abbienti, il diritto abitativo, la creazione di servizi accessibili, l’introduzione di una tassazione più progressiva e sostenibile per le classi popolari. Tutto per soli 300 posti auto, quando il piano parcheggi presentato dai cittadini riuniti nel Comitato di lotta che ha lanciato questo appello e del tutto ignorato da Mitrano ne avrebbe forniti molti di più, anche nella zona interessata, a costi quasi nulli e impatto zero. Ancora più paradossale risulta il fatto che proprio questa Amministrazione abbia eliminato recentemente centinaia di posti Auto anche nell’area interessata a seguito di interventi del tutto discutibili! Forse si intendeva alimentare apposta un bisogno prima scarso per giustificare nuove speculazioni private e pagare qualche altra cambiale elettorale. Non si ravvisano altre ragioni possibili per un intervento simile. Certo è che il tempo non gioca a favore della Giunta mentre aiuta chi come noi intende ostacolare ancora una volta i progetti della destra liberista che difficilmente riuscirà ad avviare i lavori prima delle prossime elezioni comunali. Un motivo in più quindi per impedire a questa Amministrazione di proseguire il suo corso scellerato. In caso di vittoria elettorale invece annunciamo fin da adesso che daremo attuazione in alternativa al piano parcheggi economico e razionale presentato dai cittadini del Comitato di lotta.


Benedetto Crocco
Segretario PRC- circolo “Mariano Mandolesi”


PROPOSTA PER UN “PIANO PARCHEGGI” ECONOMICO, SICURO, RISPETTOSO DELLA STORIA ED ECO-SOSTENIBILE PER LA CITTA’ DI GAETA
In base a comunicazioni, proposte di idee e progetti di tempo addietro, si evidenziano le seguenti aree cittadine destinabili a parcheggi a gestione pubblica come alternative meno costose in grado di preservare le zone storiche e le piazze della città.
Le aree elencate sono state già catalogate e discusse in Consiglio comunale durante il mandato di diverse amministrazioni precedenti.
Là dove non indicato diversamente, si rammenta che per la realizzazione di tali parcheggi in ognuna delle aree dell’elenco si necessita di autorizzazione dell’Autorità Portuale che a sua volta dovrebbe provvedere principalmente a sostenere anche il rispettivo piano di spese.
La proposta avanzata deve essere considerata alla luce dell’istituzione indispensabile di un servizio navetta pubblico, efficiente e capillare che colleghi nei mesi estivi i vari punti indicati al resto della città e alle zone più sensibili quali le spiagge.
1) ZONA PORTO COMMERCIALE. Parcheggi con doppia funzionalità: portuale e di ingresso alla città. Questa area attualmente sottoutilizzata potrebbe rappresentare un punto di svincolo per servizi di bus navetta elettrici, bike sharing e metrò del mare del Golfo nel periodo estivo. Vi sarebbe poi possibilità futura di imbonimento a mare nella zona antistante la Raffineria ENI per aumentare il numero dei parcheggi.
2) ZONA CALEGNA.  (a) Zona ex Casa Cantoniera o in alternativa la vicina (b) zona antistante ex Pretura. Il parcheggio potrebbe andare ad ampliare l’attuale progetto comunale di strada in direzione di Monte Tortona anche in visione di un possibile futuro punto scalo della linea ferroviaria Formia-Gaeta in questa località periferica ad alta densità abitativa.
3) ZONA “PESCHIERA”. (a) Piazzale Bisbiglia e (b) zona ex CA.NA.GA. dove è già previsto lo spostamento dell’attuale mercato ittico, con possibilità future di piccoli imbonimenti a mare.
4) LUNGOMARE CABOTO. Semplice ripristino dei parcheggi a “spina di pesce” angolati a 45° su tutto Lungomare Caboto in entrambe le direzioni di marcia. Questa opzione avrebbe inoltre la funzione di rallentare la velocità di percorrenza delle autovetture in una strada urbana dove spesso pericolosamente il limite di velocità non è rispettato.
La realizzazione in particolare dei parcheggi dei punti 3 e 4 creerebbe inoltre condizioni e disponibilità di posti auto circostanti l’area di Villa delle Sirene tali da rendere possibile nel progetto di “restyling” annunciato il ripristino della sua area di verde soppressa anni addietro.
5) SERAPO. Zona arenile nei pressi del giardino pubblico confinante con Hotel Serapo. Area liberata da occupazione abusiva durante l’Amministrazione comunale del Commissario prefettizio Frattasi, adatta a parcheggio a raso per la città in periodi estivi. Si eviterebbero così pure future appropriazioni indebite da parte di altre attività private.
6) VIA EUCALIPTI. Parte antistante mura militari ( vicino cooperativa “Norcia”). Area già espropriata dal Comune e proposta per destinazione parcheggio autovetture in quest’ altra località periferica ad alta densità abitativa.

venerdì 12 agosto 2016

Spiagge chiuse la notte di Ferragosto: Un piacere ai privati.

Un provvedimento repressivo che nega divertimento e sicurezza a migliaia di giovani.

Con l'ordinanza n° 262 del 3 Agosto 2016 Prot.n° 41689 l'amministrazione Mitrano ha deciso anche quest'anno di sottrarre l'uso di un bene pubblico come le spiagge libere cittadine ai giovani e meno giovani di Gaeta e turisti in occasione della notte di Ferragosto. L'ordinanza infatti fa divieto dalle ore 19:00 del 14 alle ore 6:00 del 15 agosto "di balneazione, di bivacco, di pesca con qualsiasi attrezzo, di accensione fuochi e falò, di effettuare manifestazioni autonome di qualunque tipo se non espressamente autorizzate dalle competenti autorità, su tutti gli arenili liberi del litorale di Gaeta". Le scuse esibite per giustificare questo stupefacente provvedimento repressivo a danno dell'intera comunità non hanno né capo né coda e vanno dai presunti rischi per l'incolumità a seguito di eventuali malori legati al consumo di alcool e droghe alle possibili difficoltà nei soccorsi. In realtà la tradizione di ritrovarsi sulla spiaggia in allegria con gli amici la notte di Ferragosto è l'usanza più antica quanto sana che esista e sarebbe preciso compito e dovere delle autorità e degli enti preposti, a maggior ragione in una città turistica come la nostra, garantire la vigilanza ed i soccorsi in caso di eventuali emergenze. Queste del resto sono possibili in tali circostanze non più che in qualsiasi raduno, festa, serata in discoteca o assembramento di persone in genere. Al contrario non vi sono dubbi riguardo al fatto che almeno per quanto riguarda i giovani di Gaeta e dintorni i rischi aumenteranno notevolmente alla luce di questa ordinanza che costringerà molti a mettersi in macchina per recarsi altrove al fine di trovare divertimento, invece che andare sulle proprie spiagge a piedi e in ciabatte. Altrettanto singolari risultano le argomentazioni di alcuni che notano come il provvedimento garantirebbe la pulizia ed il decoro delle spiagge visto che anche in questo caso l'ente comunale dovrebbe provvedere, attraverso i contratti stipulati che i cittadini pagano lautamente, a garantire il servizio di pulizia degli arenili soprattutto in giornate particolari come quella in questione. Imporre che vengano onorati gli oneri previsti da tali contratti, come è preciso dovere dell'amministrazione, tutelerebbe inoltre molti lavoratori stagionali sottopagati dai padroncini del nostro litorale cui vengono imposti nella giornata di Ferragosto ritmi ed orari più massacranti del solito anche per il lavoro di pulizia. Ci auguriamo a questo punto in ogni caso che a nessuno venga in mente con le stesse motivazioni di chiudere le strade di Gaeta ed istituire il coprifuoco nella notte di Capodanno! Le ragioni reali del provvedimento sono evidentemente altre e rientrano nella filosofia di quest'amministrazione di tutelare come al solito interessi privati e privilegi a discapito della libera fruizione dei beni pubblici. Come è noto la tradizione della notte di Ferragosto al mare infatti induceva stabilimenti balneari e piccoli noleggiatori a pagare spesso agenzie di sicurezza e sorveglianti per scongiurare possibili danni o effrazioni dai tratti di litorale limitrofi. Inoltre l'assenza di raduni notturni sulle spiagge libere con i molti che deciderebbero di restare sulle stesse anche al mattino le renderà sicuramente più idonee e disponibili al lavoro dei noleggiatori. La maggior parte di questi ultimi, come è noto a tutti, sono soliti posizionare selvaggiamente ed illegalmente le attrezzature per occupare i tratti di arenile prima ancora dell'arrivo dei clienti malgrado le numerose denunce o sanzioni e si cimentano in questa pratica abusiva in modo ancor più massiccio il 15 Agosto. In fine non rientra nella logica della destra liberista che ci si possa divertire, stare bene insieme ed essere felici senza pagare in qualche festa o locale privato, magari anche appartenente ad esponenti politici, loro parenti, amici, clientele o grandi elettori. D'altronde non ci sorprende che ancora una volta non sia giunta alcuna reazione degna di nota da parte delle finte opposizioni da tempo chiuse in naftalina e soggette anche loro non a caso a legami forti e spesso imbarazzanti con stabilimenti e noleggiatori, come dimostrato abbondantemente quando erano al governo. La nostra candidatura in occasione delle prossime elezioni comunali serve proprio a scardinare questi vecchi equilibri fornendo finalmente una vera alternativa per fare in modo che l'amministrazione comunale non sia più al servizio delle solite e ristrette cerchie di fortunati ma offra a tutti la possibilità di sport, cultura, divertimento e aggregazione gratuiti ed accessibili.



Rifondazione Comunista-Circolo "Mariano Mandolesi"

sabato 6 agosto 2016

LIBIA: Avevamo ragione. Quali rischi per Gaeta?

Ribadiamo il nostro appello al Sindaco mentre le opposizioni continuano a dormire


In tutta Italia si discute di quanto sta accadendo in Libia a seguito degli ultimi bombardamenti statunitensi e come avevamo previsto il governo fantoccio di Renzi ha già chiarito che concederà le basi aeree presenti sul nostro territorio per quest'ennesima aggressione militare, finalizzata alla spartizione del un paese a vantaggio di chi lo ha distrutto. I timori sono naturalmente maggiori nelle città che ospitano le basi, ove senza eccezioni da anni esistono movimenti di cittadini che si battono contro la presenza delle stesse. A Gaeta invece il partito unico al governo da quarant'anni continua ad ignorare completamente la presenza di una delle basi navali più importanti e pericolose della penisola, con tanto di approdo di sommergibili dotati di arsenali atomici. Eppure qui, malgrado i nostri appelli e la legge in vigore, non è mai stato prodotto un piano pubblico di evacuazione in caso di incidenti. Eppure qui da noi i militari USA fanno ciò che vogliono senza neppure il bisogno delle pur scontate autorizzazioni governative. A Gaeta infatti è situata una base statunitense, che ospita il comando della sesta flotta nel mediterraneo e ha avuto già un ruolo di primo piano in altre importanti operazioni militari. Lo abbiamo ricordato lo scorso 12 marzo, quando organizzammo un presidio di protesta proprio davanti alla base in occasione delle prime avvisaglie di quanto sta accadendo. Insieme a noi numerosi cittadini oltre all'ANPI e all'ARCI, ma come al solito completamente assente il resto del mondo politico locale, a partire dalla finta sinistra e dai suoi sbiaditi rappresentanti, più occupati a discutere nella migliore delle ipotesi di arredo urbano e sensi unici. Scandalosamente rimase ignorato come al solito l'appello rivolto al Sindaco di Gaeta cui chiedevamo, in quanto massimo garante della salute e della sicurezza dei cittadini, quale fosse il ruolo della base nelle eventuali operazioni, quali i rischi possibili per la popolazione locale e le misure preventive, quali i piani di sicurezza ed antiterrorismo previsti per la città. Il silenzio imbarazzante su di un argomento tanto essenziale manifesta chiaramente non solo il più totale servilismo verso le autorità straniere ma anche il disagio e la difficoltà della classe politica locale nel commentare in qualunque maniera la propria completa latitanza su di un tema così centrale. Ora che purtroppo i nostri timori si sono rivelati ancora una volta fondati non possiamo che ribadire a gran voce il nostro appello. La presenza della base USA, oltre agli enormi rischi che comporta, dei quali si è purtroppo ancor poco consapevoli, rappresenta un grave vincolo ed un limite inaccettabile per l'economia locale e per il turismo, occupando alcune delle aree più belle e suggestive di Gaeta. Un tempo questo danno era solo in parte ripagato da un indotto di presenze militari statunitensi in città, ormai quasi del tutto scomparso a seguito della drastica riduzione del personale impiegato. Pertanto continueremo a mobilitarci sia a livello locale che nazionale contro la guerra e ad impegnarci affinché la base di Gaeta venga chiusa completamente, le aree che occupa siano restituite all'economia cittadina, le strutture che impiega riconvertite alla pubblica utilità e la nostra città venga finalmente risarcita dei danni e dei rischi provocati da questa servitù militare pluridecennale. Ci presenteremo alle prossime elezioni comunali a sostegno della candidatura a Sindaco di Benedetto Crocco anche al fine di portare avanti questa battaglia per far vivere a Gaeta una nuova Liberazione. 




Rifondazione Comunista
Circolo "Mariano Mandolesi"

lunedì 18 luglio 2016

L’UNICA ALTERNATIVA

Le esperienze di lotta e partecipazione popolare hanno il loro candidato: Benedetto Crocco Sindaco !!!

A meno di un anno dalle elezioni amministrative la ristretta ed autoreferenziale classe politica inizia a risvegliarsi dal letargo che la contraddistingue. Al chiuso di stanze grigie facce note si incontrano, litigano e si studiano nella disperata ricerca di alleanze inverosimili, convergenze variabili, inciuci fattibili, promesse e candidati che possano apparire credibili. La stessa cricca che negli ultimi decenni ha completamente estromesso le classi popolari ed i loro bisogni da ogni agenda. La stessa cricca responsabile dell’emigrazione forzata di migliaia di giovani e dell’impoverimento di altrettanti pensionati, che ha trasformato sempre più Gaeta in un luogo destinato a pochi benestanti e ristrette lobby. Di queste politiche la Giunta Mitrano rappresenta solo l’ultimo ed il più devastante esempio di una lunga serie, passata dal Centrosinistra e dalle coalizioni civiche. Non è un caso se l’attuale maggioranza si è allargata di fatto al PD e se la parte restante della minoranza consiliare ha condotto un’opposizione completamente sterile perché lontana dalle reali problematiche sociali. A dimostrazione di questo gli unici momenti di difficoltà della compagine governativa sono stati determinati da campagne di lotta esterne al Consiglio comunale o da faide e regolamenti di conti interni al Centrodestra.
In molti ci chiedono noi cosa faremo. E’ giusto chiarire fin da adesso che non faremo altro di diverso da quanto fatto finora, continuando semplicemente a seguire il percorso tracciato da tempo. Nel 2012 Rifondazione Comunista, appena rinata nella nostra città, si presentò alle elezioni all’insegna dell’autonomia sostenendo la candidatura del compagno Benedetto Crocco, attuale Segretario del Partito. Pur non avendo ottenuto una rappresentanza in Consiglio comunale promettemmo di restare al fianco delle nostre categorie sociali di riferimento. E’ quello che abbiamo dimostrato in questi anni, distinguendoci dai troppi che scomparvero o cambiarono casacca il giorno successivo. Con il nostro candidato sempre in prima linea abbiamo contrastato l’isolamento della politica dalla società inaugurando la cultura delle assemblee popolari, promuovendo ed innervando numerose esperienze di partecipazione quali i Comitati di lotta nati in questi anni. Realtà come il “Comitato Spontaneo di Lotta Contro Acqualatina”, “Il Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa”, Il “Consiglio Popolare Ospedale di Gaeta”, Il “Comitato No Parcheggio Villa delle Sirene” poi trasformatosi nel “Comitato Popolare di Controllo sui Lavori Pubblici”. A questi Comitati, come ad altre realtà sindacali ed associative, abbiamo messo a disposizione la nostra sede, sovvenzionata esclusivamente attraverso l’autofinanziamento dei militanti Comunisti come il resto della nostra attività politica e divenuta da tempo punto di riferimento e supporto costante per numerosi cittadini. Al fianco di queste realtà i Comunisti hanno condotto molte battaglie e creato presidi di vigilanza per la tutela e l’accessibilità di beni comuni e servizi come l’Ospedale Di Liegro ed il Cimitero, hanno combattuto per il diritto abitativo, sono stati spesso gli unici al fianco dei lavoratori stagionali o di realtà produttive quali l’Italcraft e la Pozzi Ginori. Quanto fatto non ha solo alimentato partecipazione, capacità di elaborare proposte concrete e radicamento del Partito ma ha portato anche a storiche e sorprendenti vittorie quali la cancellazione del parcheggio-ecomostro che si voleva costruire a Villa delle Sirene o l’approvazione della petizione contro i distacchi dell’acqua ai cittadini indigenti.    
Alla luce di questo percorso in occasione delle prossime elezioni comunali non siamo interessati ad aprire trattative dell’ultima ora con forze politiche e personaggi screditati, a partire proprio da quel Centrosinistra che riteniamo il primo responsabile del rafforzamento di Mitrano. Intendiamo invece costituire una lista Comunista aperta a contributi esterni provenienti dalla società civile e dalle lotte, a sostegno ancora una volta dell’unico candidato che ha dimostrato sul campo e non a parole il proprio valore e la propria coerenza, il compagno Benedetto Crocco. La nostra lista ed il nostro Candidato si propongono di dar voce a quelle esperienze democratiche ed autorganizzate con le quali siamo stati praticamente gli unici ad aver avuto già modo di lavorare intensamente in questi anni e di cui Crocco è stato già parte attiva e figura di spicco. Ciò a partire proprio dai Comitati di lotta le cui istanze resterebbero altrimenti lettera morta. Essi hanno in comune l’aspetto centrale che ci caratterizza della sfida alle politiche liberiste. E’ con questi soggetti che vogliamo costruire il nostro programma raccogliendo le loro proposte anche attraverso il rilancio della pratica delle assemblee popolari. Non ci chiudiamo tuttavia al confronto con eventuali nuove formazioni che non siano compromesse con il passato amministrativo, condividano tale percorso e tali metodi ed intendano sostenere questo progetto.


RIFONDAZIONE COMUNISTA-CIRCOLO “MARIANO MANDOLESI”

mercoledì 1 giugno 2016

Una nuova stagione referendaria contro Renzi, Banche e Multinazionali.

Referendum sociali, il Circolo PRC “Mariano Mandolesi Itri – Gaeta attivo con gazebo e volantinaggi per invitare a firmare
 
In due anni dal suo insediamento il Governo Renzi ha prodotto una serie di “riforme” che investono diversi ambiti della società e della vita delle persone.
 
Si tratta di un’azione che, ispirata all’idea del mercato come unico regolatore sociale, attacca il ruolo pubblico e universale della scuola, estende la precarietà nel lavoro, rilancia una nuova fase di mercificazione dell’acqua, dei beni comuni e dei servizi pubblici locali, in aperto disprezzo dell’esito referendario del giugno 2011, persegue con il decreto Sblocca Italia una politica di devastazione ambientale dai rifiuti all’energia, della quale le trivellazioni, in mare così come in terra, costituiscono l’esempio più emblematico.
 
Per questo, il movimento per la scuola pubblica, il movimento per l’acqua e la campagna contro la devastazione e il saccheggio ambientale hanno deciso di lanciare una stagione di referendum sociali proponendo a tutte e tutti una straordinaria campagna dal basso che punti a: promuovere la scuola pubblica, bloccando la cosiddetta “Buona Scuola”; difendere i beni comuni, fermando gli incentivi alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali; cambiare le politiche ambientali, a partire dallo stop definitivo alle trivellazioni petrolifere in terra e in mare, opzione “trivelle zero”, completando un percorso di lotte che ha già ottenuto diversi risultati.
Perché su tutto ciò che riguarda la vita e i diritti delle persone, la salvaguardia dei territori e del diritto al futuro, sono le donne e gli uomini di questo paese a dover decidere, tutte e tutti assieme.
Pensiamo a referendum comuni capaci di rafforzare la mobilitazione sociale che in questi anni ciascun movimento e soggetto sociale, con la propria autonomia e i propri percorsi, ha portato avanti.
Pensiamo a referendum comuni capaci di estendere la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto delle persone, e di disegnare un altro modello sociale, riaprendo la strada alla speranza di un futuro diverso per tutte e per tutti.
 
Anche il Circolo Mariano Mandolesi del Partito della Rifondazione Comunista Itri – Gaeta si è già attivato tramite gazebo e volantinaggi che proseguiranno nei prossimi giorni per pubblicizzare la raccolta firme. Ricordiamo che la raccolta è accessibile a tutti i cittadini italiani residenti, che possono andare a firmare fino al 18 Giugno presso gli uffici elettorali dei due comuni pontini. Gli orari di apertura sono Lunedì, Mercoledì, Venerdì dalle 09:00 alle 12:30, e Martedì e Giovedì dalle 15:30 alle 17:30 per Gaeta, mentre Lunedì, Giovedì e Venerdì dalle 10:00 alle 12:00, e Martedì e Giovedì dalle 16:00 alle 18:00 per quanto riguarda Itri.
 
Circolo PRC Mariano Mandolesi” Itri-Gaeta

giovedì 12 maggio 2016

CASE COMUNALI: ASTA DESERTA, FAMIGLIE PER ORA SALVE. RIFONDAZIONE: “CHIEDIAMO ANCORA L’ANNULLAMENTO DEL BANDO”.

“Preoccupante l’inettitudine delle istituzioni. E’ compito del Consiglio Comunale evitare che situazioni del genere si ripetano”.


L’asta del bando pubblico per la vendita dei cinque appartamenti di Vico della Sorresca e Salita della Civita è andata deserta. Al momento dell’apertura delle buste in data 10/5/2016 non si è presentato alcun partecipante perché nessuno ha fatto offerta ufficiale per acquisire questi immobili di proprietà comunale. Eravamo invece presenti soltanto noi del Partito della Rifondazione Comunista di Gaeta, per potere accertare la regolarità di questo passaggio legale e carpire da subito informazioni preziose e vitali per gli inquilini in questione senza dover attendere invece lungaggini spesso dovute alla scarsa trasparenza di questo Comune e la sua Amministrazione. Nessun membro di quelle famiglie umili e bisognose abitanti gli appartamenti è voluto essere presente per evitare eventuali momenti di tensione dovuta alla più che giustificata rabbia mista a sconforto. Ricordiamo ancora che hanno potuto sapere solo dalla stampa dell’atto della Giunta Mitrano  che metteva in vendita le loro case per le quali pagano regolare affitto al Comune, con l’ulteriore umiliazione di leggere in quel comunicato dell’Amministrazione l’enfasi trionfante posta su questa delibera scellerata che li ignorava, buttandoli di fatto in strada, e non essere in seguito neppure convocati ufficialmente per delle spiegazioni.

Ci rallegriamo di questo primo esito che abbiamo potuto comunicare da subito direttamente alle famiglie che così hanno potuto tirare un forte sospiro di sollievo dalla loro condizione di disperazione nel quale Mitrano e soci li avevano gettati. Prendiamo inoltre atto di una serie di episodi che non possono non farci trarre delle pesanti considerazioni politiche.

Con buona probabilità l’azione di forte denuncia svolta da subito dal nostro Partito ha avuto un ruolo nel far desistere eventuali acquirenti dal presentare offerte per questa asta indecente. Quel che ci proponiamo ancora è che si arrivi all’annullamento del bando e di sicuro la nostra azione ha avuto e continuerà ad avere un peso determinante in tal senso. Dobbiamo quindi ricordare che restano purtroppo sempre in piedi opzioni quali ulteriori aste a ribasso o la presentazione futura di un bando similare. E’ per questo che abbiamo invitato le famiglie a non abbassare la guardia e continuiamo a fare appello alle istituzioni interessate affinché pericoli abitativi quali questo intercorso non si ripetano. Al di là della momentanea consolazione umana, va affermato che tutti i gravi presupposti politici che abbiamo denunciato sussistono.

Continuiamo ancora a chiedere quindi le stesse determinate cose.
-          Annullamento del bando in questione
-          Discussione in consiglio comunale, organo politico e democratico preposto, del come regolare ora e in futuro la vendita di immobili comunali con inquilini presenti in essi. Il Comune non può generare da sé emergenze abitative e deve invece provvedere da prima a dare soluzioni certe che assicurino un tetto a questi inquilini.
-          Più in generale, chiediamo che le alienazioni di beni comunali e demaniali passati a gestione comunale siano vincolati a piani di compatibilità sociale, ossia che tengano conto dei risvolti occupazionali, abitativi ed ambientali. Gaeta ha bisogno di posti di lavoro e case da abitare a prezzi accessibili, non di speculazioni immobiliari. Ad esempio, votazioni all’unanimità del consiglio comunale come quella del 17/2/2016, che permetterà la vendita dell’immobile di edilizia residenziale pubblica di via Bausan, non sembrano andare in tale direzione ed offrire le garanzie che pretendiamo.
-          Chiediamo inoltre che fine abbiano fatto gli alloggi ERP per casi di emergenza abitativa previsti da precisa delibera comunale n°23 del 22/02/2012 .

Tutta questa situazione non ha fatto altro che confermare che a Gaeta sussiste una grave disagio abitativo che, oltre essere causa ulteriore di migrazione nei paesi limitrofi con fitti più bassi, colpisce di più quelle fasce popolari che meno di tutte hanno avuto voce in questi ultimi decenni.

Come Circolo PRC “Mariano Mandolesi” ci attiviamo per situazioni che hanno sempre più il carattere di gravità sociale ancor prima che politico, riguardanti cittadini che non trovano più ascolto ed aiuto alcuno. Ancora una volta ne è riprova il misto di silenzi e inettitudine manifestato dalle istituzioni e dai partiti cittadini in questo caso. Non ci colpiscono più tanto l’usuale assenza di risposte da parte dell’Amministrazione comunale in casi scabrosi e ingiusti come questi perpetuati nell’interesse di pochi e non della collettività. Non ci sorprende neppure che il neo presidente del consiglio comunale abbia perso una occasione per assumere davvero un ruolo che non sia il suo solito di sostegno alla maggioranza dai posti dell’opposizione consiliare. Da tempi ormai lunghi troviamo decrepiti ed inetti tutti quei partiti e liste elettorali che a Gaeta attualmente esprimono dei consiglieri d’opposizione, totalmente incapaci di svolgere il proprio ruolo e distanti dalla realtà. Tutto questo, appunto, non ci sorprende più ma continua invece sempre più a sdegnarci. Sempre più netta è la linea che ci separa da tutti questi soggetti. Da anni a Gaeta è come se esistesse un “partito unico” istituzionale che va da destra fino alla “finta” sinistra da salotto, diviso in correnti più o meno clientelari, ma unito nel rappresentare interessi borghesi che non sono quelli dei ceti più popolari. Per rimanere in tema, possiamo affermare che questi ultimi necessitano di un piano di edilizia residenziale pubblica serio ed esteso, così come di un canone concordato che, a differenza dell’attuale, favorisca gli inquilini. Ma questo dal “partito unico” cittadino non vien detto.

Ecco, la considerazione più pesante che sorge da questa drammatica situazione è  purtroppo la conferma che non si ravvisano altre forze politiche a Gaeta in grado di rappresentare e difendere concretamente le classi sociali subalterne della città e che ben abbiamo fatto noi a prendere da tempo la distanza da queste per rapportarci invece direttamente ai cittadini quali nostri referenti da organizzare nelle lotte popolari. Questo è il ruolo che il Partito della Rifondazione Comunista a Gaeta ha scelto e sta attuando.
 
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

martedì 3 maggio 2016

Emergenza abitativa, il PRC fa appello ancora una volta alle Istituzioni.

In seguito alle sue precedenti denunce cadute nel vuoto, Rifondazione Comunista fa ora delle precise richieste pubbliche per salvare le 5 famiglie di Gaeta Vecchia.

Il dramma delle famiglie “messe all’asta” di Salita della Civita e Vico della Sorresca purtroppo continua a consumarsi nel silenzio e l’inerzia di chi dovrebbe dare loro invece delle risposte risolutorie. A seguito della nostra denuncia che raccoglieva direttamente le loro preoccupazioni, ripresa poi da altri soggetti politici, nulla è seguito da parte di chi ha reso in vari modi possibile questa vergognosa situazione. Per questi 5 nuclei familiari composti fra l’altro da ragazze madri, pensionati minimi, disoccupati, orfani e invalidi civili (tanto per capire contro chi ci si sta accanendo) si avvicina, dopo un primo rinvio, la data del 6 Maggio, giorno previsto per l’asta di vendita degli immobili comunali da essi abitati con contratti ERP o comunque stipulati con il Comune.

Se si può constatare che la deliberazione di Giunta n. 277 del 02.12.2014 e la deliberazione del Consiglio Comunale n.99 del 19.12.2014 di approvazione del Bilanci hanno reso possibile l’alienazione di tali beni, si può comunque anche affermare che stiamo assistendo all’applicazione da parte di questa Amministrazione della forma più iniqua e socialmente insensibile che questo tipo di vendita permettesse. Basti pensare che queste famiglie bisognose hanno appreso solo dalla stampa del bando pubblico che metteva all’asta i loro alloggi e ancora nulla sanno della loro futura situazione. Inutile precisare che praticamente nessuno fra di loro potrà esercitare il diritto di prelazione. Purtroppo, stando così le cose, casi del genere non potranno solo che ripetersi in futuro anche per altri inquilini in condizioni simili, con evidente alimentazione del disagio abitativo ed esistenziale cittadino. Più in generale reputiamo addirittura un danno per la città provvedere alla vendita indistinta del patrimonio immobiliare comunale, o comunque demaniale passato a gestione comunale, senza tra l’altro richiesta di garanzie su i risvolti occupazionali o abitativi di tali atti.

A questo punto, come Partito della Rifondazione Comunista, ancora una volta raccogliamo le preoccupazioni delle 5 famiglie ubicate in Gaeta medievale, così come di chiunque si trovi nelle loro stesse precarie e rischiose condizioni, e facciamo nostre le richieste del Comitato degli Inquilini per il Diritto alla Casa presso il quale alcuni di loro si sono rivolti. Ci appelliamo quindi alle Istituzioni, in primo modo all’Amministrazione e ai consiglieri comunali, in particolare alla neo eletta Presidente del Consiglio comunale Pina Rosato che potrà così aver occasione per dimostrare di essere davvero figura di garanzia degli interessi della intera cittadinanza.

- Chiediamo che ci si attivi affinché la vendita di tali immobili comunali tramite bando pubblico venga per ora quanto meno sospesa e la prossima asta annullata. L’alienazione di tali beni pubblici così come sta avvenendo, con le annesse gravi conseguenze di carattere sociale, è di fatto un atto di natura politica e non meramente tecnica che merita un ulteriore e preciso dibattito nel Consiglio comunale.

- Venga di conseguenza con urgenza discusso in Consiglio comunale di questa emergenza sorta, trovando soluzioni che tutelino queste famiglie bisognose.

- Chiediamo quindi che l’eventuale vendita futura degli immobili in questione non avvenga se non dopo la sottoscrizione e l’acquisizione di fondate e concrete garanzie domiciliari per gli inquilini che li abitano, anche sostitutive se necessario. Ancora ricordiamo bene come questa stessa Amministrazione nella qualità del suo ex vice sindaco Leccese abbia in precedenza in un caso in parte simile già disatteso degli accordi scritti in tal senso con gli abitanti di Palazzo Tosti. Questo tra l’altro deve valere ora così come in futuro con eventuali casi del genere che potrebbero prospettarsi. Fare cassa e appellarsi al decoro urbano non devono essere motivo per gettare in strada delle famiglie e dei bisognosi.

E’ un paradosso inaccettabile che ancora una volta per far acquisire e ristrutturare a fini speculativi da dei privati degli appartamenti in una città già piena di abitazioni sfitte, si crei ulteriore emergenza abitativa cacciando di fatto degli inquilini a basso reddito da delle casi comunali. Il mancato rispetto del diritto abitativo è tra l’altro uno dei motivi dell’emigrazione da Gaeta, riguardante persino chi ha ancora la fortuna di avere un lavoro in questa città sempre più in crisi occupazionale e demografica. Aldilà di vuoti proclami e inefficaci provvedimenti in tal senso, dopo tanti anni manca ancora un vero e serio programma di interventi per l’edilizia residenziale pubblica, così come pure la trasparenza sull’utilizzo di immobili sequestrati alle mafie. Né sappiamo che destinazione abbiano avuto gli alloggi destinati proprio ai casi di emergenza abitativa, previsti proprio da una deliberazione del consiglio comunale seguita alla mobilitazione a difesa degli sgomberati di Palazzo Tosti. In un quadro drammatico del genere, l’amministrazione del sindaco Mitrano ha piuttosto preferito istituire un canone concordato che favorisce i proprietari di casa piuttosto che gli inquilini, così come è proseguita senza sosta la costruzione di edilizia privata.

Tutto questo è inaccettabile per chi abbia davvero a cuore le vite di tutti i componenti della nostra comunità
e non solo quella di pochi più agiati. Se queste nostre richieste, mosse innanzitutto dai bisogni e le istanze dei cittadini colpiti da questa ingiustizia, dovessero essere disattese e cadere ancora nel vuoto, ci mettiamo già da ora a disposizione per organizzare qualsiasi forma legittima e necessaria di mobilitazione a difesa del loro diritto abitativo, così come di quello di altri bisognosi colpiti da drammi simili di disagio abitativo.


Nessuno più a Gaeta deve rimanere senza casa. Lo ribadiremo con ogni nostra forza.



Circolo PRC “Mariano Mandolesi”

sabato 30 aprile 2016

Stop TTIP 7 maggio Manifestazione Nazionale a Roma

INSIEME PER FERMARE IL TTIP
7 maggio  Manifestazione  Nazionale, Roma h 14,30 corteo da p.za Repubblica a  P.za S.Giovanni + Concerto
 Unione Europea e USA stanno negoziando da quasi tre anni il Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP), il cui obiettivo, al di là della riduzione dei già esigui dazi doganali, è soprattutto quello di ridefinire le regole del gioco del commercio e dell’economia mondiale, anche attraverso l’armonizzazione di regolamenti, norme e procedure su beni e servizi prodotti e scambiati nelle due aree.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti presentano questo accordo come una questione tecnica, invece si tratta di argomenti che toccano da vicino la quotidianità di tutti: l’alimentazione e la sicurezza alimentare, le prospettive di sviluppo economico e occupazionale, soprattutto delle piccole e medie imprese, il lavoro e i suoi diritti, la salute e i beni comuni, i servizi pubblici, i diritti fondamentali, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e la democrazia.
Da ora al prossimo giugno, i negoziati entrano in una fase decisiva. Infatti, nonostante gli incontri negoziali siano ben lungi dall’aver trovato un accordo su molti dei punti in agenda, esiste una forte pressione per produrre una sintesi prima che le elezioni statunitensi entrino nel vivo con il rischio di regalare ai cittadini un esito molto pericoloso: un accordo quadro generico, che permetta ad USA e UE di sbandierare il risultato raggiunto, per poi procedere alla sua applicazione dettagliata attraverso tavoli “tecnici”, che opereranno con ancor più segretezza eopacità di quelle che da tempo denunciamo.
In questo modo inoltre il governo degli Stati Uniti, la Commissione Europea e le multinazionali che spingono il TTIP vorrebbero ottenere il risultato di depotenziare la protesta, che in questi tre anni si è estesa a macchia d’olio su entrambe le sponde dell’Atlantico, mettendo assieme comitati, associazioni di movimento, organizzazioni contadine e sindacali, consumatori, cittadine e cittadini, che hanno rivendicato trasparenza e sfidato la segretezza che ha circondato lo sviluppo del negoziato sul TTIP.
Una campagna che denuncia il delinearsi di un nuovo quadro giuridico pericoloso per i diritti e la democrazia, nel quale i profitti delle lobby finanziarie e delle grandi imprese multinazionali prevarrebbero sui diritti individuali e sociali, sulla tutela dei consumatori, sui beni comuni e sui servizi pubblici, negando nei fatti un modello di sviluppo e di economia attento ai lavoratori, alla qualità e all’ambiente.
Il TTIP minaccia i diritti dei lavoratori, la tutela dell’ambiente e la sicurezza alimentare, mette sul mercato sanità, istruzione e servizi pubblici, pone a rischio la qualità del cibo e dell’agricoltura e l’attività di gran parte delle piccole e medie imprese.
Il TTIP è anche un attacco alla democrazia, permettendo alle imprese multinazionali di chiamare in giudizio tramite strumenti di arbitrato estranei alla magistratura ordinaria e ad esse riservati in esclusiva, qualsiasi governo che con le proprie normative pregiudichi i loro profitti, limitando e disincentivando di fatto l’esercizio del diritto a legiferare di parlamenti, governi e amministrazioni locali democraticamente eletti.
In questi tre anni anche in Italia è nata e si è diffusa la campagna Stop TTIP, costruendo – territorio per territorio – informazione, sensibilizzazione e mobilitazione sociale.
Data la fase in cui sta entrando il negoziato TTIP, è arrivato il momento di costruire, tutte e tutti assieme, un grande appuntamento nazionale sabato 7 maggio 2016 a Roma.
Chiediamo a tutte le donne e gli uomini da sempre attivi in difesa dei diritti e dei beni comuni, ai sindaci, ai comitati, alle reti di movimento, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni contadine e consumeristiche, agli ambientalisti e al mondo degli agricoltori e delle piccole imprese e a tutti quanti hanno a cuore la democrazia, di costruire assieme a noi una grande manifestazione nazionale e promuovere iniziative di informazione dei cittadini e di approfondimento sulle conseguenze del TTIP con la partecipazione dei diversi soggetti coinvolti.
Per fermare il TTIP. Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale ed economico, per difendere la democrazia.
Tutte e tutti insieme è possibile.

venerdì 15 aprile 2016

Referendum contro le trivellazioni, Rifondazione invita a votare Sì

Il mare è nostro, non svendiamolo ai petrolieri amici di Renzi

Un Presidente del Consiglio che invita apertamente all’astensione, in aperto spregio della legge e del suo ruolo istituzionale. Questo dopo gli scandali che hanno coinvolto su questo tema componenti del suo stesso Governo, comportando persino le dimissioni di un ministro. Renzi fa inoltre finta di dimenticare gli impegni recenti presi al Vertice di Parigi del 2015 per contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi e perseguire la strada della de-carbonizzazione.

Tutte prove di uno Stato Italiano prigioniero dei poteri economico-finanziari neoliberisti e delle multinazionali.

Il Referendum contro le trivellazioni chiede che si abbandoni l’uso dei combustibili fossili a favore delle energie rinnovabili. L’obiettivo del referendum del 17 aprile è fermare le trivellazioni in mare e tutelare le acque territoriali italiane, cancellare la norma che consente alle società petrolifere di fare ricerche ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane fino ad esaurimento del giacimento.

Se è vero che le multinazionali del petrolio non possono richiedere nuove concessioni entro le 12 miglia marine, è anche vero che quelle già in corso non hanno alcuna scadenza. Il referendum vuole mettere al riparo i nostri mari dal pericolo di sversamenti di petrolio in mare che arrecherebbero danni irreparabili alle spiagge e dal rischio di movimenti tellurici legati soprattutto all’estrazione di gas.

L’obiettivo del referendum è chiaro e mira a far sì che il divieto di estrazione entro le 12 miglia marine sia assoluto. Non farlo, viceversa, corrisponderebbe ad aggravare le condizioni climatiche. Il tempo delle fonti fossili è scaduto, il referendum del 17 aprile indica che è ora di aprirsi ad un modello economico alternativo. Affrontare il tema della transizione energetica, cioè investire nel settore delle energie rinnovabili, significa creare nuova occupazione.

La vittoria del “Sì” non farebbe perdere alcun posto di lavoro, giacché le attività petrolifere in corso non cesserebbero immediatamente, ma progressivamente. Infatti il Parlamento, prima di introdurre la norma che vogliamo abolire con il referendum del 17 aprile, prevedeva che le concessioni avessero di norma una durata di trenta anni.

Il voto referendario è uno dei pochi strumenti di democrazia a disposizione dei cittadini italiani ed è giusto che i cittadini e le cittadine abbiano la possibilità di esprimersi anche sul futuro energetico del nostro Paese. Non è un caso che altri cinque quesiti referendari presentati sono stati bocciati dalla Cassazione perché il Governo Renzi, nel frattempo, ha furbescamente riformulato due commi del Decreto Sblocca Italia 2016. Il suo è in generale un Governo che sta stravolgendo l’assetto sociale stesso dello Stato Italiano per piegarlo agli interessi di pochi privati e la logica selvaggia del mercato, in continuità con quanto già fatto dai governi commissariati di Monti e Letta sostenuti politicamente da Centro Destra a Centro Sinistra.

Una vittoria del Sì il 17 Aprile, nonostante la disinformazione fatta, rappresenterebbe una prima forte risposta popolare ai progetti autoritari di questo Governo e i  suoi infami referenti economici.
 



Circolo PRC “Mariano Mandolesi” Itri-Gaeta