In seguito alle sue precedenti denunce cadute nel vuoto, Rifondazione Comunista fa ora delle precise richieste pubbliche per salvare le 5 famiglie di Gaeta Vecchia.
Il dramma delle
famiglie “messe all’asta” di Salita della Civita e Vico della
Sorresca purtroppo continua a consumarsi nel silenzio e l’inerzia
di chi dovrebbe dare loro invece delle risposte risolutorie. A
seguito della nostra denuncia che raccoglieva direttamente le loro
preoccupazioni, ripresa poi da altri soggetti politici, nulla è
seguito da parte di chi ha reso in vari modi possibile questa
vergognosa situazione. Per questi 5 nuclei familiari composti fra
l’altro da ragazze madri, pensionati minimi, disoccupati, orfani e
invalidi civili (tanto per capire contro chi ci si sta accanendo) si
avvicina, dopo un primo rinvio, la data del 6 Maggio, giorno previsto
per l’asta di vendita degli immobili comunali da essi abitati con
contratti ERP o comunque stipulati con il Comune.
Se si può
constatare che la deliberazione di Giunta n. 277 del 02.12.2014 e la
deliberazione del Consiglio Comunale n.99 del 19.12.2014 di
approvazione del Bilanci hanno reso possibile l’alienazione di tali
beni, si può comunque anche affermare che stiamo assistendo
all’applicazione da parte di questa Amministrazione della forma più
iniqua e socialmente insensibile che questo tipo di vendita
permettesse. Basti pensare che queste famiglie bisognose hanno
appreso solo dalla stampa del bando pubblico che metteva all’asta i
loro alloggi e ancora nulla sanno della loro futura situazione.
Inutile precisare che praticamente nessuno fra di loro potrà
esercitare il diritto di prelazione. Purtroppo, stando così le cose,
casi del genere non potranno solo che ripetersi in futuro anche per
altri inquilini in condizioni simili, con evidente alimentazione del
disagio abitativo ed esistenziale cittadino. Più in generale
reputiamo addirittura un danno per la città provvedere alla vendita
indistinta del patrimonio immobiliare comunale, o comunque demaniale
passato a gestione comunale, senza tra l’altro richiesta di
garanzie su i risvolti occupazionali o abitativi di tali atti.
A questo punto, come
Partito della Rifondazione Comunista, ancora una volta raccogliamo le
preoccupazioni delle 5 famiglie ubicate in Gaeta medievale, così
come di chiunque si trovi nelle loro stesse precarie e rischiose
condizioni, e facciamo nostre le richieste del Comitato degli
Inquilini per il Diritto alla Casa presso il quale alcuni di loro si
sono rivolti. Ci appelliamo quindi alle Istituzioni, in primo modo
all’Amministrazione e ai consiglieri comunali, in particolare alla
neo eletta Presidente del Consiglio comunale Pina Rosato che potrà
così aver occasione per dimostrare di essere davvero figura di
garanzia degli interessi della intera cittadinanza.
- Chiediamo che ci
si attivi affinché la vendita di tali immobili comunali tramite
bando pubblico venga per ora quanto meno sospesa e la prossima asta
annullata. L’alienazione di tali beni pubblici così come sta
avvenendo, con le annesse gravi conseguenze di carattere sociale, è
di fatto un atto di natura politica e non meramente tecnica che
merita un ulteriore e preciso dibattito nel Consiglio comunale.
- Venga di
conseguenza con urgenza discusso in Consiglio comunale di questa
emergenza sorta, trovando soluzioni che tutelino queste famiglie
bisognose.
- Chiediamo quindi
che l’eventuale vendita futura degli immobili in questione non
avvenga se non dopo la sottoscrizione e l’acquisizione di fondate e
concrete garanzie domiciliari per gli inquilini che li abitano, anche
sostitutive se necessario. Ancora ricordiamo bene come questa stessa
Amministrazione nella qualità del suo ex vice sindaco Leccese abbia
in precedenza in un caso in parte simile già disatteso degli accordi
scritti in tal senso con gli abitanti di Palazzo Tosti. Questo tra
l’altro deve valere ora così come in futuro con eventuali casi del
genere che potrebbero prospettarsi. Fare cassa e appellarsi al
decoro urbano non devono essere motivo per gettare in strada delle
famiglie e dei bisognosi.
E’ un paradosso
inaccettabile che ancora una volta per far acquisire e ristrutturare
a fini speculativi da dei privati degli appartamenti in una città
già piena di abitazioni sfitte, si crei ulteriore emergenza
abitativa cacciando di fatto degli inquilini a basso reddito da delle
casi comunali. Il mancato rispetto del diritto abitativo è tra
l’altro uno dei motivi dell’emigrazione da Gaeta, riguardante
persino chi ha ancora la fortuna di avere un lavoro in questa città
sempre più in crisi occupazionale e demografica. Aldilà di vuoti
proclami e inefficaci provvedimenti in tal senso, dopo tanti anni
manca ancora un vero e serio programma di interventi per l’edilizia
residenziale pubblica, così come pure la trasparenza sull’utilizzo
di immobili sequestrati alle mafie. Né sappiamo che destinazione
abbiano avuto gli alloggi destinati proprio ai casi di emergenza
abitativa, previsti proprio da una deliberazione del consiglio
comunale seguita alla mobilitazione a difesa degli sgomberati di
Palazzo Tosti. In un quadro drammatico del genere, l’amministrazione
del sindaco Mitrano ha piuttosto preferito istituire un canone
concordato che favorisce i proprietari di casa piuttosto che gli
inquilini, così come è proseguita senza sosta la costruzione di
edilizia privata.
Tutto questo è
inaccettabile per chi abbia davvero a cuore le vite di tutti i
componenti della nostra comunità
e non solo quella di
pochi più agiati. Se queste nostre richieste, mosse innanzitutto dai
bisogni e le istanze dei cittadini colpiti da questa ingiustizia,
dovessero essere disattese e cadere ancora nel vuoto, ci mettiamo già
da ora a disposizione per organizzare qualsiasi forma legittima e
necessaria di mobilitazione a difesa del loro diritto abitativo, così
come di quello di altri bisognosi colpiti da drammi simili di disagio
abitativo.
Nessuno più a Gaeta
deve rimanere senza casa. Lo ribadiremo con ogni nostra forza.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
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