Apprendiamo dalla stampa
dell’ultimo incontro voluto dall’Amministrazione di Gaeta per promuovere la
presunta riconversione del sito dell’ex Panapesca in un centro commerciale.
Prescindendo dal fatto che tale iniziativa ha tutta
l’aria di rappresentare l’ennesima trovata elettorale, alla quale probabilmente
non seguiranno atti concreti di nessun genere, ci sembra doveroso fare alcune
considerazioni sulla natura del progetto e su quanto accaduto finora.
La crisi dello stabilimento si è
protratta a lungo tra farse e immobilismo di questa Giunta e di quante
l’hanno preceduta. Gli ultimi amministratori ne hanno anzi assecondato di fatto
lo smantellamento, favorendo ed incoraggiando la proprietà nell’ottica di future
speculazioni. L’esatto contrario di quanto proponiamo nel nostro programma e
suggeriamo da tempo per tutelare il lavoro, ovvero negare ogni atto
amministrativo o concessione in favore dei padroni che annunciano
ridimensionamenti, licenziano o non rispettano gli accordi, anche sfruttando il
proprio peso negli enti in cui il Comune è rappresentato quali l’Autorità Portuale.
In ogni modo strumenti amministrativi
attuali più efficaci per creare lavoro con garanzie e reinserire gli ex
dipendenti che lo hanno perso, proprio a partire da casi come Panapesca e Italcraft, esistono e fanno parte
dalle proposte da noi elaborate e che attueremo se vinte le elezioni. Tali
lavoratori infatti potranno essere assunti da un’azienda speciale comunale,
affiancata da un loro organismo di controllo, che del bene comune gestisca
numerosi servizi per la città e per il turismo ad oggi dispendiosamente privatizzati
o addirittura inesistenti, oppure potranno usufruire di apposito fondo e assistenza
legale offerti dal Comune qualora intendessero acquisire, recuperare, riconvertire del
tutto o in parte le attività produttive in crisi o fallite. Numerosi sono oramai pure in Italia esempi
virtuosi di questo genere. Non è dato sapere invece con che tipo di contratti
verrebbero eventualmente inquadrati gli ex dipendenti Panapesca nel nuovo
centro commerciale, visto che in questo settore si manifesta purtroppo uno dei
massimi livelli di sfruttamento e mancanza di diritti.
La soluzione proposta da Mitrano
rischierebbe di causare inoltre la perdita di altri numerosi posti di lavoro
locali. Per anni ho gestito io stesso un’attività commerciale e conosco bene la
grave crisi che conosce il settore del piccolo commercio, soprattutto nella
nostra città. L’apertura di un grande centro risulterebbe devastante per il
tessuto commerciale di Gaeta, provocando indubbiamente la chiusura di numerose altre
attività che sono già in affanno e non reggerebbero alla concorrenza. Tutto
senza considerare gli effetti sicuramente pesantissimi sulla viabilità che comporterebbe
l’apertura di un grosso centro commerciale proprio a ridosso dell’ingresso
cittadino, in un tratto ove il traffico veicolare nei mesi estivi raggiunge già
livelli intollerabili.
Anche in questa circostanza
l’amministrazione Mitrano si conferma in tutta la sua demagogia e nell’unico costante
obiettivo di tutelare ristretti interessi e privilegi a discapito della città,
dei lavoratori e delle classi popolari.
Purtroppo il silenzio degli altri candidati sull’argomento, l’operato delle
precedenti amministrazioni e la mancanza di proposte concrete anche su questa
vicenda come sul lavoro in genere, mostrano ancora una volta che le differenze
tra Mitrano e i suoi sfidanti sono solo apparenti. La nostra proposta politica
si conferma quale l’unica alternativa reale alle politiche liberiste e la
nostra candidatura come l’unica Sinistra autentica presente a Gaeta nel
prossimo confronto elettorale.
BENEDETTO CROCCO- CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO DI GAETA
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