La Giunta Mitrano
prosegue senza sosta la propria politica di macelleria sociale
consistente nella continua ed instancabile sottrazione di diritti e
risorse alle classi popolari in favore di ricchi, privilegiati e
aziende che di solito nulla hanno a che vedere con il nostro
territorio. L’ultima trovata lascia di stucco perché colpisce
ancora una volta quel diritto abitativo, il cui mancato rispetto è
tra gli elementi principali a determinare un’emigrazione continua e
massiccia dalla nostra città. Alla luce di provvedimenti quali la
deliberazione di Giunta n. 277 del 02.12.2014, con la
quale è stata effettuata la ricognizione degli immobili di proprietà
comunale non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali
dell’Ente suscettibili di alienazione e/o valorizzazione, e della
deliberazione del Consiglio Comunale n 99 del 19.12.2014 di
approvazione del Bilancio, è stata bandita l’asta pubblica che si
terrà giovedì 7 Aprile 2016 per la vendita a lotti separati di 5
unità immobiliari del comune, site in Salita della Civita e Vico
della Sorresca. L’obiettivo dell’operazione è la vendita ai
privati di una parte importante del patrimonio immobiliare comunale
per incassare una cifra complessiva di circa un milione e
trecentomila euro solo come base d’asta. Soldi che verranno
destinati probabilmente in larga parte a grandi opere e restyling
inutili, assieme alle tasse sempre più soffocanti e indifferenziate
o ai mutui comunali dilatati a dismisura. La cosa più grave tuttavia
è che a quanto risulta non si esiterebbe a mettere in strada 5
famiglie bisognose della nostra città, che abitano attualmente gli
alloggi in vendita e hanno dovuto apprendere la “bella notizia”
dalla stampa locale a cose fatte. Tra i componenti dei nuclei ci sono
ragazze madri, pensionati minimi, disoccupati e addirittura invalidi
gravi. Tre dei nuclei posseggono un contratto di ERP ed uno ha un
contratto privato stipulato con il Comune, tutti con i relativi
canoni. Da quanto riferito inoltre uno dei nuclei aveva svolto da
poco a proprie spese importanti e costosi lavori di ristrutturazione
per i quali il Comune stesso avrebbe dato il proprio assenso. Ora le
famiglie vivono nel terrore sapendo che tra pochi giorni potrebbero
non avere più un tetto sulla testa. Difficile pensare che qualcuna
di esse possa usufruire dell’ipotetico diritto di prelazione
sborsando le somme esorbitanti della vendita. L’episodio purtroppo
non sarebbe il primo e se non verrà ostacolato non rimarrà
sicuramente l’ultimo. Tutti ricordano il recente sgombero di
Palazzo Tosti, dove altre 5 famiglie di Gaeta risiedevano da tempo e
sono state messe alla porta con l’impegno sottoscritto dall’allora
Vicesindaco Leccese e mai mantenuto di fornirgli un nuovo alloggio.
Il bisogno di casa grida vendetta in una città dove non viene
portato avanti un serio progetto di edilizia popolare da decenni e
centinaia di richiedenti restano inutilmente nelle graduatorie
infinite, mentre si sperperano milioni di Euro in orpelli e
abbellimenti di cui sempre meno residenti potranno godere. Il disagio
abitativo crescente produce non a caso anche a Gaeta un incremento
notevole delle occupazioni di immobili, spesso generate da autentica
disperazione. Intanto si continua paradossalmente a consentire la
costruzione di altra edilizia privata in un centro che ha già
migliaia di seconde case sfitte. Se il cinismo di questa maggioranza
ci indigna non minore sgomento provoca in noi il silenzio
dell’opposizione consiliare riguardo a fatti di tale gravità e la
sua ormai evidente inadeguatezza nel difendere gli interessi sociali
delle classi subalterne, che pure oggi subiscono un attacco senza
precedenti. Rifondazione Comunista al contrario è al fianco di
queste e delle altre famiglie che vivono un momento così difficile e
si batterà al loro fianco affinché questo ennesimo scempio venga
impedito.
RIFONDAZIONE COMUNISTA-
CIRCOLO “MARIANO MANDOLESI”
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