GRANDI ESERCITAZIONI E RISCHIO
ATTENTATI COLPISCONO L’INTERA POPOLAZIONE!
Sabato 12 Marzo, a partire dalle
ore 16:00, si terrà un presidio di protesta di fronte alla base americana di
Gaeta, sede del Comando della VI Flotta USA nel mediterraneo. La data scelta
non é casuale visto che nella stessa giornata i movimenti contro la guerra si
sono dati appuntamento davanti alle principali basi militari italiane. Le
ragioni della protesta sono molteplici, profonde e non riguardano solo Gaeta ma
l’intero comprensorio, considerati anche i gravissimi rischi cui è sottoposta
la popolazione alla luce dell’importanza strategica della base e della presenza
di arsenali letali che potrebbero dar vita a veri e propri disastri in caso di
incidenti, attacchi o attentati terroristici. Malgrado presso la base
attracchino addirittura navi e sommergibili potenzialmente in possesso di armi
atomiche nessun piano di emergenza è mai stato prodotto e reso noto alla
cittadinanza. Ciò nonostante le reiterate richieste e i numerosi appelli in
merito che hanno coinvolto anche il Prefetto e l’Amministrazione Comunale. Ad
alimentare ulteriormente lo sdegno e l’allarme è giunta la notizia gravissima
dell’ordinanza numero 6 del 2016, emanata dal Ministero delle Infrastutture e
dei Trasporti, con la quale si è interdetto dalle 9:00 alle 19:00 del 7 marzo parte
del golfo ad ogni attività di pesca, di navigazione e di balneazione a causa di
una grande esercitazione militare che ha coinvolto un tratto di costa compreso
tra Taranto e le nostre acque. Motivazioni reali, dettagli e rischi delle
esercitazioni effettuate sono “naturalmente” ignoti, contrariamente ai sicuri
disagi causati e ai gravi danni economici provocati a settori già in crisi come
quelli della pesca e del turismo. Il tutto a fronte di un presunto indotto
legato alla presenza dei militari americani da tempo annullato con il
ridimensionamento dei Marines ma non dell’importanza del sito e dei pericoli ad
esso legati. Viene da domandarsi a cosa servano le amministrazioni comunali del
territorio, a partire da quella gaetana, se non sono in grado di tutelare
neanche gli interessi e la sicurezza dei cittadini o quantomeno di farsi
sentire per pretendere spiegazioni ed informarci in merito ai rischi che
corriamo continuamente. Ancor più grave è che invece di cercare di tutelarci da
pericoli e vessazioni normalmente riservate solo alle colonie meno influenti,
amministratori come Mitrano non perdano occasione di prostrarsi e genuflettersi
di fronte al Comando statunitense. La situazione già normalmente grave è resa
ancor più allarmante dalla possibilità concreta che il governo italiano decida
di imbarcarsi in una spedizione militare verso la vicina Libia, in barba ancora
una volta alla nostra carta costituzionale e ad ogni logica di buon senso,
partecipando alla rapina, all’ulteriore devastazione e alla spartizione di quel
paese. Ciò non sarebbe solo inaccettabile sul piano dei valori di cui siamo
figli, ma aumenterebbe notevolmente i rischi che corriamo come segnalato di
recente da autorevoli fonti dei Servizi di Intelligence, producendo conseguenze
inimmaginabili. Anche più assurdo sarebbe se le basi straniere presenti sul
nostro territorio nazionale venissero impiegate in operazioni di guerra senza
che l’Italia partecipi al conflitto. In occasione del nostro presidio
chiederemo quindi che i Sindaci della zona ed in primis il Sindaco di Gaeta interroghino
congiuntamente il Governo sul ruolo che avrebbe la base di Gaeta in caso di un
eventuale conflitto e sui pericoli cui è sottoposta quotidianamente la
popolazione del golfo, che il Governo italiano rinunci ad ogni intervento in
Libia, che le nostre truppe vengano ritirate immediatamente anche dagli altri
teatri di guerra, che vengano chiuse le basi militari straniere quali quella
presente a Gaeta, che l’Italia esca dalla NATO, organizzazione che ha perso
ormai da tempo anche ogni presunta vocazione difensiva. Il nostro appello non è
rivolto solo alla cittadinanza ma anche alle forze politiche o associative che
troppo spesso si perdono in chiacchiere su questioni ben meno importanti,
nonché alla parte più sensibile del mondo cattolico, affinché scendano in piazza
al nostro fianco contro la guerra imperialista, per l’autodeterminazione del
nostro paese e la sicurezza del nostro territorio.
CIRCOLO PRC “MARIANO MANDOLESI”
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