Rifondazione Comunista denuncia che anche l’attività di chirurgia ambulatoriale svolta presso il Presidio ospedaliero di Gaeta “Don Luigi Di Liegro” é stata eliminata nell’assordante silenzio generale. Un ulteriore passo verso il definitivo smantellamento dell’Ospedale cittadino, già quasi del tutto in disuso. Situazione paradossale visto che la stessa struttura possiede numerose sale operatorie con attrezzature all’avanguardia, costate ai contribuenti centinaia di migliaia di Euro e mai adoperate. Il provvedimento sarebbe motivato con la mancanza dei requisiti previsti e l’impossibilità di garantire l’espletamento del servizio per i pazienti inseriti in una lista d’attesa ferma al 24/02/2015. Le direttive ricevute ordinerebbero lo spostamento degli interventi già prenotati presso gli ospedali di Fondi e Terracina, anch’essi in fase di drastico ridimensionamento e da tempo colpiti da una grave carenza di personale, andando a gravare ulteriormente su una situazione ormai critica. Anche presso l’ Ospedale di Fondi “S. Giovanni di Dio” dal primo gennaio 2015 il servizio di chirurgia verrà ridimensionato ad interventi di entità ridotta a causa della cessazione del servizio notturno, necessario per degenze più lunghe e delicate. Nello stesso Ospedale, del resto, cinque anestesisti supportano una mole di lavoro che veniva coperta da dieci unità. Lo stesso “Dono Svizzero” di Formia, su cui gravano incombenze e aspettative crescenti, non ha di fatto subito alcun intervento di potenziamento, al di là dei proclami. Al contrario sta per perdere autonomia ed importanza con l’eliminazione del primariato di anestesia e rianimazione. Si configura pertanto, anche per interventi di minore entità, un ulteriore congestionamento dei servizi che interessano il Sud pontino, con grave danno per i cittadini di tutto il comprensorio. Aumento dei Tickets, liste interminabili, riduzione dei servizi sul territorio con conseguenti disagi e rischi per le emergenze proseguono inesorabili a tutto vantaggio della sanità privata. I danni già causati evidentemente non bastano. Intanto proliferano in modo ingiustificato nuovi Dirigenti amministrativi profumatamente pagati e lottizzati dalla politica, mentre vengono ridimensionate le già esigue dirigenze mediche. Nella legge di Stabilità il Governo Renzi prevede un taglio di oltre quattro Miliardi di Euro alle Regioni, che come è noto graverà principalmente sul già ridotto bilancio sanitario. Anche la Giunta Regionale Zingaretti, composta da Partito Democratico e SEL, agisce in perfetta continuità con la destra sostenendo con convinzione un piano di ridimensionamento del sistema sanitario senza precedenti, difeso con particolare vigore, tra gli altri, dal Consigliere Regionale Enrico Forte. In provincia di Latina quanto accade è reso palese dalla bozza del “Piano Strategico Aziendale 2014-2016”, già approntata dalla ASL, che prevede sostanzialmente la sola sussistenza dei Presidi di Latina e di Formia, con quest’ultimo posto in un ruolo crescente di subordinazione. Quasi tutti gli altri Ospedali saranno chiusi o ridotti a poliambulatori e cosiddette “Case della salute”. Tutto avviene a discapito dei diritti dei cittadini, del personale medico, di infermieri e OSS, sottoposti a turni massacranti e rischio sempre maggiore di mobilità, mancato rinnovo dei contratti a termine o trasferimenti coatti. Altro che razionalizzazione! Le tristi sorti dell’Ospedale “Di Liegro” hanno precisi responsabili e rientrano in un progetto più ampio. Chiediamo pubblicamente se il Sindaco Mitrano sia almeno informato di un fatto tanto grave come la chiusura della chirurgia ambulatoriale presso il presidio di Gaeta e perché non abbia informato la cittadinanza in merito. Chiediamo se l’attuale Amministrazione abbia intrapreso qualche iniziativa concreta rispetto all’agonia dell’ospedale cittadino, visto che non ci risulta che lo abbia fatto. Domandiamo cosa intenda fare il Sindaco rispetto a quest’ultimo attacco e quali azioni voglia intraprendere per il rilancio del “Di Liegro” o se quantomeno ritenga di dover prendere posizione pubblicamente in merito.
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
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