Il Comitato degli
Inquilini per il Diritto alla Casa di Gaeta prende atto dell’appello
avanzato dall’UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) a mezzo
stampa, per chiedere all’Amministrazione comunale l’istituzione
di un tavolo che conduca alla definizione di un Canone di Affitto
Concordato. Come è noto il nostro Comitato si batte fin dalla sua
nascita per un provvedimento di questo genere e per promuoverlo ha
condotto diverse campagne e iniziative di lotta. Anche a seguito di
queste mobilitazioni perfino il Sindaco Mitrano ha più volte parlato
del tema pubblicamente, senza però far seguire finora alcun atto
concreto in merito. Ora che anche la rappresentanza dei proprietari
pone la questione non dovrebbero esserci ostacoli all’avvio rapido
di un confronto serrato e produttivo al riguardo. E’ evidente come
l’aumento impressionante delle tasse comunali già constatato e
l’entrata in vigore della famigerata IUC rendano più invitante che
in passato la prospettiva di sgravi per i proprietari, soprattutto a
seguito delle ultime dichiarazioni di Mitrano che già afferma di
voler applicare il massimo delle aliquote anche sulle prime case. A
questo si aggiungano le già cospicue esenzioni fiscali previste
dalla Cedolare Secca per chi aderisce al canone concordato, che
probabilmente saranno aumentate, e la non trascurabile campagna
intrapresa dal nostro Comitato per invitare i cittadini a denunciare
i numerosi affitti in nero, finora considerati la forma di rendita
comunque più sicura e remunerativa. C’è da considerare inoltre la
diminuzione della presenza numerica degli americani, disposti in
passato a pagare cifre importanti mantenendo i prezzi alti e la crisi
del turismo che ha colpito il mercato degli affitti stagionali, oltre
alla disponibilità sempre maggiore di strutture recettive
alternative quali i B&B. Tutti questi elementi hanno sicuramente
influito nel determinare una presa di posizione inaspettata che
reputiamo comunque positiva, alla luce del disinteresse o
dell’ostilità mostrate in passato da molti proprietari sul tema.
E’ tuttavia necessario fin da adesso puntualizzare alcune cose. Il
canone concordato non deve rappresentare solo un mezzo strumentale
per condurre i proprietari a consistenti sgravi, ma deve comportare
una contropartita di eguale valore per gli inquilini che hanno pagato
per decenni canoni esorbitanti e completamente slegati dal valore
catastale degli immobili, tenendo conto della crisi che imperversa e
dei gravi danni già recati alla nostra comunità
dall’indisponibilità di immobili a prezzi accessibili, che ha
contribuito a produrre un costante spopolamento di Gaeta. Alla luce
di questi elementi il canone dovrà regolare prezzi sicuramente molto
più bassi rispetto al misero 20% o 30% in meno alle cifre attuali di
cui parla l’UPPI e dovrà garantire gli inquilini per un periodo
abbastanza lungo. Basta fare un paragone con alcuni centri limitrofi
per renderci conto del fatto che i canoni attuali sono circa il
doppio, se non oltre, di un valore di mercato sostenibile a livello
sociale. Alla luce di queste considerazioni comunque intendiamo
confrontarci serenamente e nel merito prendendo anche ad esempio le
soluzioni trovate da altri comuni più avanzati e sensibili sulla
questione degli affitti. Convinti del fatto che un tavolo senza
controparti non avrebbe alcun valore né significato rispondiamo
quindi all’appello dell’UPPI chiedendo all’Amministrazione
comunale di convocarci per rappresentare i bisogni e le proposte
degli inquilini di Gaeta e a tal fine indichiamo il recapito il
seguente indirizzo di posta elettronica comitatocasagaeta@gmail.com,
ricordando in ogni modo che il Comitato riceve gli inquilini ogni
giovedì presso la sua sede in via indipendenza 262.
Comitato degli
inquilini per il diritto alla casa - Gaeta
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