Fulvio Grimaldi è un giornalista che nell'arco dei suoi 40 anni di carriera ha lavorato per la radio (BBC di Londra), per varie testate giornalistiche (Paese Sera, Giorni-Vie nuove, Abc), e dal 1986 alla RAI, soprattutto come inviato di guerra.
Nel marzo 1999, in polemica per la guerra alla Jugoslavia, ha lasciato la tv di Stato ed è passato a Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista.
Qui ha gestito una rubrica chiamata "Mondocane" (parola che in seguito
sarà il titolo di un suo libro) fino a quando non è stato allontanato
dal quotidiano, nel maggio 2003,
subendo un licenziamento a causa di contrasti politici, essendosi
trovato in dissidenza con la linea di partito relativamente ad alcune
questioni internazionali (Iraq, Palestina, Cuba e Jugoslavia); ha successivamente vinto la causa di lavoro contro il licenziamento subìto.
Ha poi lavorato all'autoproduzione di video-documentari su crisi
globali e guerre, occupandosi quindi di politica internazionale:
spiccano in particolare le sue posizioni filopalestinesi ed a favore dei
processi di integrazione atto nell'America Latina. Inoltre è stato
l'unico testimone italiano della strage di Derry del 1972 (Bloody Sunday), che ebbe modo di documentare ampiamente.
Si è occupato molto della ex-Jugoslavia, rimproverando una visione
unilaterale da parte dell'informazione "ufficiale", da lui ritenuta
antiserba e filocroata.
Si è anche occupato di ambiente: degni di nota i suoi servizi su Rai 3 - anche per la trasmissione Meteo3, condotta in alternanza con Liliano Frattini - in cui appariva accompagnato dal suo onnipresente cane, un bassotto di nome Nando.
È da ricordare anche una sua partecipazione come attore cinematografico, in un cameo nel film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, del 1970, in cui interpretava il ruolo di Patané, un giornalista del quotidiano Paese Sera. È apparso poi due anni dopo anche nel film di Paolo Cavara Los amigos.
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