"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 13 maggio 2015

Rifondazione Comunista chiede le dimissioni di Di Tucci

Nella nostra città, a circa 3 anni di distanza dall’insediamento  della nuova Amministrazione targata Mitrano, ci sono diverse figure che hanno destato la nostra attenzione, sono i “delegati”. Ogni Giunta, dopo aver determinato e nominato gli assessori, assegna una serie di deleghe (tutte prestate a titolo gratuito). Il punto è che a Gaeta di delegati ce ne sono ben 10 (numero considerevolmente superiore rispetto ai comuni  limitrofi) e ancora non si è capito bene cosa facciano. Ci sono deleghe per la sicurezza, per il personale, per le pari opportunità, per le politiche sociali, per il progetto “campus universitario”… non vorremmo dimenticarci di nessuno ma rischieremo  di dilungarci troppo e perdere di vista il nocciolo della questione. Dopo 3 anni si conferma quello che molti gaetani come noi pensavano. Tutte queste deleghe su ogni tema sembrano solo esercizi di pratiche clientelari, mentre a Gaeta non si coinvolge la cittadinanza in alcun modo e non si parla nemmeno più dei Consigli di Quartiere. Molti di questi delegati concepiscono il loro incarico come un compito che consiste nel denigrare sui social network chiunque dica una sola parola contro l’Amministrazione, oppure lo espletano cercando spasmodicamente di creare consenso attorno alla figura del Sindaco Mitrano e alla sua Giunta. Altri delegati meno innocui si spingono anche un po’ più in là. È il caso di Raffaele Di Tucci (Delegato alla Sicurezza). Mentre in città imperversano furti e rapine come mai prima d’ora, egli occupa beatamente il suo prezioso tempo scattando foto della manifestazione del Comitato “No Parcheggio Villa delle Sirene” e si impegna ad evidenziare l’identità dei partecipanti cerchiandone i volti per poi diffondere il tutto sui social network, infarcito di commenti denigratori nei confronti dei cittadini che manifestano un loro diritto democratico. La cosa, giudicata da tutti molto sgradevole, risulta essere anche illegale. La Legge del 22 aprile 1941 n. 633, Articolo 96, e quella sulla tutela della  Privacy (legge 196 del 2003, in sostituzione della 675/96), regolano chiaramente questo ambito e la stessa Amministrazione di Facebook chiede espressamente che le foto inserite nei profili siano in legale possesso di chi le pubblica, che ritraggano essenzialmente chi le utilizza o che siano accompagnate dal consenso di chi è raffigurato. Bisogna aggiungere che occorre autorizzazione in ogni caso e comunicazione al Garante se la pubblicazione può risultare lesiva (legge 633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute, sull’orientamento politico, sul credo religioso o sulla vita sessuale (dlgs 196/2003). Purtroppo sappiamo bene che queste norme vengono spesso violate ma non è accettabile che a farlo sia un rappresentante delle istituzioni, mosso da acredine esplicita e dichiarata nei riguardi di chi mette alla berlina. Tuttavia l’attività del solerte delegato non si ferma qui. Egli è infatti solito scagliare ben altri anatemi tramite facebook. Poco dopo, a seguito degli incidenti del 1 maggio a Milano,  ha così commentato in un post: “se ci scappa il morto ci sarà un nuovo carlo giuilani (le maiuscole non le ho usate volontariamente)”. L’uso “volontario” delle minuscole qui equipara il ragazzo defunto (in circostanze peraltro ancora da chiarire del tutto) ad una bestia o ad un oggetto inanimato e privo di ogni dignità umana. Lasciamo a chi legge le amare conclusioni. Per una frase assai simile postata su facebook un collega delle Forze dell'Ordine - il delegato Di Tucci infatti è tra l'altro membro dell'Arma dei Carabineri - è stato sospeso di recente dal suo lavoro. Alla luce di ciò e degli ultimi fatti chiediamo ufficialmente alla Giunta di relazionare sull’operato dei delegati. Chiediamo inoltre che l’Amministrazione prenda subito pubblicamente le distanze dalle gravi dichiarazioni e dalle azioni illecite del Delegato alla Sicurezza Di Tucci. Ci sembrano peraltro doverose le sue immediate dimissioni, non solo alla luce delle pesanti esternazioni ma anche in ragione dell’inconsistenza della sua azione, testimoniata dai molteplici episodi di criminalità susseguitisi a Gaeta proprio in concomitanza con la sua delega.    
 
 
Circolo PRC “Mariano Mandolesi”
 

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