Nella nostra città, a circa 3 anni di distanza
dall’insediamento della nuova Amministrazione
targata Mitrano, ci sono diverse figure che hanno destato la nostra attenzione,
sono i “delegati”. Ogni Giunta, dopo aver determinato e nominato gli assessori,
assegna una serie di deleghe (tutte prestate a titolo gratuito). Il punto è che
a Gaeta di delegati ce ne sono ben 10 (numero considerevolmente superiore
rispetto ai comuni limitrofi) e ancora
non si è capito bene cosa facciano. Ci sono deleghe per la sicurezza, per il
personale, per le pari opportunità, per le politiche sociali, per il progetto “campus
universitario”… non vorremmo dimenticarci di nessuno ma rischieremo di dilungarci troppo e perdere di vista il
nocciolo della questione. Dopo 3 anni si conferma quello che molti gaetani come
noi pensavano. Tutte queste deleghe su ogni tema sembrano solo esercizi di
pratiche clientelari, mentre a Gaeta non si coinvolge la cittadinanza in alcun
modo e non si parla nemmeno più dei Consigli di Quartiere. Molti di questi
delegati concepiscono il loro incarico come un compito che consiste nel denigrare
sui social network chiunque dica una sola parola contro l’Amministrazione,
oppure lo espletano cercando spasmodicamente di creare consenso attorno alla
figura del Sindaco Mitrano e alla sua Giunta. Altri delegati meno innocui si
spingono anche un po’ più in là. È il caso di Raffaele Di Tucci (Delegato alla Sicurezza).
Mentre in città imperversano furti e rapine come mai prima d’ora, egli occupa beatamente
il suo prezioso tempo scattando foto della manifestazione del Comitato “No
Parcheggio Villa delle Sirene” e si impegna ad evidenziare l’identità dei
partecipanti cerchiandone i volti per poi diffondere il tutto sui social
network, infarcito di commenti denigratori nei confronti dei cittadini che
manifestano un loro diritto democratico. La cosa, giudicata da tutti molto
sgradevole, risulta essere anche illegale. La Legge del 22 aprile 1941
n. 633, Articolo 96, e quella sulla tutela della Privacy (legge 196 del
2003, in sostituzione della 675/96), regolano chiaramente questo ambito e la stessa
Amministrazione di Facebook chiede espressamente che le foto inserite nei
profili siano in legale possesso di chi le pubblica, che ritraggano
essenzialmente chi le utilizza o che siano accompagnate dal consenso di chi è
raffigurato. Bisogna aggiungere che occorre autorizzazione in ogni caso e
comunicazione al Garante se la pubblicazione può risultare lesiva (legge
633/41), oppure se fornisce indicazioni sullo stato di salute, sull’orientamento politico, sul credo
religioso o sulla vita sessuale (dlgs 196/2003). Purtroppo sappiamo bene che
queste norme vengono spesso violate ma non è accettabile che a farlo sia un
rappresentante delle istituzioni, mosso da acredine esplicita e dichiarata nei
riguardi di chi mette alla berlina. Tuttavia l’attività del solerte delegato
non si ferma qui. Egli è infatti solito scagliare ben altri anatemi tramite facebook.
Poco dopo, a seguito degli incidenti del 1 maggio a Milano, ha così commentato in un post: “se ci scappa
il morto ci sarà un nuovo carlo giuilani (le maiuscole non le ho usate
volontariamente)”. L’uso “volontario” delle minuscole qui equipara il ragazzo defunto
(in circostanze peraltro ancora da chiarire del tutto) ad una bestia o ad un
oggetto inanimato e privo di ogni dignità umana.
Lasciamo a chi legge le amare conclusioni. Per una frase assai simile postata su facebook un collega delle Forze
dell'Ordine - il delegato Di Tucci infatti è tra l'altro membro dell'Arma
dei Carabineri - è stato sospeso di recente dal suo lavoro. Alla luce di ciò e degli ultimi fatti chiediamo ufficialmente alla Giunta di
relazionare sull’operato dei delegati. Chiediamo inoltre che l’Amministrazione
prenda subito pubblicamente le distanze dalle gravi dichiarazioni e dalle
azioni illecite del Delegato alla Sicurezza Di Tucci. Ci sembrano peraltro
doverose le sue immediate dimissioni, non solo alla luce delle pesanti esternazioni
ma anche in ragione dell’inconsistenza della sua azione, testimoniata dai
molteplici episodi di criminalità susseguitisi a Gaeta proprio in concomitanza
con la sua delega.
Circolo
PRC “Mariano Mandolesi”
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