"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 17 maggio 2015

Amministrazione De Santis 2011-2015: Un Bilancio Necessario

Malgrado i molti dubbi e le note criticità nel 2011 Rifondazione Comunista contribuì all’elezione di De Santis e dell’attuale Maggioranza vedendo nel programma della lista significativi segni di discontinuità con il passato e credendo di poter riuscire nel difficile compito di indirizzare l’operato della Giunta verso gli interessi sociali di lavoratori, pensionati, disoccupati e precari, contro le ristrette lobby e gli interessi clientelari da troppo tempo egemoni in città. Ciò accadde anche nella consapevolezza dello scarso spazio politico disponibile in una realtà contraddistinta da una forte polarizzazione e dei rischi ben maggiori sicuramente incarnati dalla coalizione rivale. L’allora rappresentante di Rifondazione Comunista, Luca Iudicone, eletto in Consiglio Comunale anche grazie al contributo decisivo del PRC, decise subito dopo di non rinnovare l’iscrizione al nostro Partito. Il rapporto di collaborazione e confronto iniziali tra il Consigliere e “Sinistra Protagonista” (soggetto allora composto da noi e da SEL) andò nel tempo affievolendosi progressivamente fin quasi ad esaurirsi. Non è nostra intenzione in questa sede individuare responsabilità univoche di quanto avvenne o puntare il dito accusatorio su nessuno, ma sforzarci di descrivere oggettivamente quanto accaduto. Al termine di questo processo di “allontanamento” reciproco lo stesso Iudicone recise definitivamente ogni legame con il passato impegnandosi direttamente nella creazione di un nuovo soggetto assieme ad altri rappresentanti della Maggioranza, denominato “Sinistra Unita” e completamente estraneo al PRC. Oggi, di fronte ad una situazione difficilissima e a contestazioni crescenti verso l’attuale Amministrazione, dopo aver rivolto nel tempo ripetute critiche e minacciato numerose crisi, il Consigliere sceglie di continuare a sostenere De Santis con rinnovato impegno accettando di tornare a ricoprire la delega alle politiche giovanili e agli affari sociali, oltre alla nuova carica di Vicesindaco. Prendiamo atto serenamente della sua scelta di non ricercare un vero confronto con noi anche in una fase così delicata. Rispettiamo comunque le sue scelte autonome pur non comprendendone a pieno le motivazioni e non condividendole, augurandogli comunque buon lavoro. Malgrado quindi già da molto tempo il nostro Partito sia di fatto del tutto esterno alla compagine governativa ed abbia perso ogni possibilità di incidere direttamente sul suo operato per i motivi illustrati, non abbiamo fatto mancare mai concrete proposte politiche purtroppo inascoltate e spesso dure critiche pubbliche, come noto ai cittadini soprattutto da circa un anno a questa parte. Avvicinandosi ormai il termine dell’esperienza di quest’Amministrazione Rifondazione Comunista non può più esimersi dall’esprimere un bilancio complessivo sull’operato di questa Maggioranza variabile. Del programma che nel 2011 accompagnò la campagna elettorale della lista “Patto per Itri Futura”, ricco di promesse e buoni propositi, quest’Amministrazione non ha attuato quasi niente. Ciò stupisce ancor di più nei numerosi casi di provvedimenti che avrebbero richiesto solo la necessaria volontà politica, senza comportare impegni di spesa e risorse cospicui. Le poche cose fatte sono anzi spesso in completo contrasto con proposte e principi enunciati. Ciò anche a causa delle violente faide interne che hanno interessato la Maggioranza fin dai primi tempi del suo insediamento, determinate da una composizione più che mai eterogenea e poco coesa. Ne è risultato un immobilismo amministrativo con rari precedenti. Basteranno pochi esempi. Dal punto di vista della partecipazione dei cittadini si prometteva l’ “istituzione e formalizzazione dei comitati di quartiere”, quindi una maggiore sinergia con l’amministrazione, l’istallazione di bacheche pubbliche diffuse e video schermi. Niente di tutto ciò è stato attuato, malgrado per fortuna diversi comitati spontanei abbiano continuato il loro lodevole lavoro. Niente Consiglio comunale dei ragazzi e niente consulte per infanzia, disabili e anziani, annunciate solennemente in campagna. Anche sul fronte della “riorganizzazione della macchina comunale” non mancarono le idee, tra cui la più importante era sicuramente il “ripristino della Commissione edilizia”, da subito accantonata per ragioni ancora ignote. Nella sezione dedicata all’ambiente si parlava della gestione dell’acqua che “non può essere equiparata ad una merce sulla quale fare affari” e si criticava duramente Acqualatina proponendo il ritorno ad una gestione pubblica. Si è fatto l’esatto contrario non intraprendendo alcuna iniziativa di rilievo contro l’azienda, anzi favorendone i “commensali” con un appalto per le case dell’acqua vinto ovviamente dalla solita “Logica SRL”, praticamente priva di concorrenza e appartenente a Silvano Morandi, già membro del Consiglio di Amministrazione di Acqualatina. Questo invece di pensare ad una possibile gestione pubblica degli stessi distributori, come accade già in numerosi comuni italiani. Quando abbiamo recentemente proposto una delibera che vietasse il distacco dei contatori dell’acqua ai cittadini indigenti, provvedimento discusso già a Formia su proposta del Comitato di lotta, non ci hanno neanche degnati di una risposta. Anche sul fronte della gestione dei Rifiuti i buoni propositi nel 2011 non mancavano. Si proponevano iniziative che riducessero le tasse anche attraverso il “premiare, tramite ulteriori sconti e incentivi, i cittadini più meritevoli che collaborano attivamente al servizio”. Non ci risulta che ciò sia avvenuto. In previsione dello scadere del bando inoltre abbiamo proposto la creazione di un’azienda pubblica, magari consorziata con comuni limitrofi che già hanno intrapreso iniziative simili, anche per sottrarre un settore strategico all’altissimo rischio di infiltrazioni malavitose. La proposta del PRC è stata condivisa persino dal PD locale che l’ha definita addirittura “un’occasione da non perdere”, ma pare che sia già stata accantonata. Molte promesse pompose riguardarono allora anche l’incentivo di energie rinnovabili quali eolico, solare e biomasse. In realtà quest’Amministrazione non richiese nemmeno i cospicui fondi del vecchio “Conto energia” per l’istallazione del fotovoltaico sugli edifici pubblici e ben poco altro è stato fatto finora al riguardo. In compenso ha intrapreso, malgrado le nostre dure proteste, l’ennesima privatizzazione del servizio di illuminazione pubblica cittadina regalando quasi un milione di Euro ai privati in cambio dell’istallazione di luci al LED. Lo stesso programma prometteva la creazione e l’ampliamento di sentieri naturalistici, percorsi ciclabili, aree attrezzate, ma anche il recupero e restauro di strutture storiche ed archeologiche, la cui mancata attuazione è purtroppo ben visibile ad esempio dalle condizioni della pregevole chiesa di S. Cristoforo, che sta vergognosamente continuando a crollare con i suoi affreschi del 1300. Discorso analogo purtroppo varrebbe per la salvaguardia del territorio per cui si prevedeva nel programma uno “Studio idrogeologico con interventi di riparazione, ripristino ecc. o sistemazione idraulica del Rio D'Itri segnalato nel piano di assetto idrogeogologico (PAI) del Lazio per i pericoli di inondazione delle campagne in corrispondenza del centro-abitato”. Il livello di realizzazione e tempestività di queste iniziative è testimoniato dalle recenti e devastanti inondazioni che hanno colpito la città a seguito delle piogge malgrado le nostre accorate segnalazioni e dalle esondazioni del torrente Pontone. Anche rispetto ad altri interventi promessi sul versante dell’incentivo del turismo e dell’economia quali la “rimozione delle barriere architettoniche” per favorire l’accessibilità a siti quali il Castello, l’attività di promozione degli stessi, le iniziative di “marketing e commercializzazione” dell’olio e delle olive, lasciamo a voi stessi il giudizio su quanto sia stato fatto. Sul piano del miglioramento e della fruibilità di servizi pubblici per i cittadini restano lettera morta il famigerato nuovo “Centro sportivo polivalente”, gli “impianti polivalenti di quartiere” ed il tanto sbandierato “centro culturale polivalente” che sarebbe dovuto sorgere al posto del vecchio campo sportivo. Anche nell’ambito delle politiche sociali si prometteva ad esempio la creazione di una casa famiglia, di un rifugio per donne vittime di maltrattamenti, di un osservatorio per la tossicodipendenza, mai pervenuti come tutto il resto. Ancor più paradossale suona oggi leggere come si volesse difendere e rafforzare il Poliambulatorio cittadino. Non solo il CUP ha subito in questi anni un lento ma progressivo smantellamento senza il minimo intervento dell’Amministrazione ma di recente il Sindaco ha addirittura avuto il coraggio di elogiare e dare grande credito alle parole del Direttore Generale della ASL Michele Caporossi, autore di un Piano aziendale responsabile del depotenziamento di tutta la sanità locale ed unanimemente contestato. Tale Piano, comprendente anche il congestionamento o l’atrofia degli Ospedali di Formia e di Fondi oltre ad un ulteriore attacco all’importante ruolo dei medici di famiglia, non contiene nemmeno una parola sul nostro poliambulatorio. Malgrado i nostri appelli il Consiglio di Itri non si è neanche espresso sul nuovo Piano e De Santis ha persino disertato l’Assemblea dei Sindaci che ha votato il nuovo assetto della ASL. L’elenco delle promesse disattese e delle iniziative deprecabili purtroppo potrebbe continuare ancora a lungo. Si pensi ad esempio alla politica assurdamente restrittiva in termini di orari e di incombenze imposte ai locali che intendano svolgere attività di intrattenimento musicale, con grave danno per l’economia cittadina, l’aggregazione sociale e la sicurezza dei giovani itrani, costretti a spostarsi in macchina raggiungendo spesso altri centri per trovare il sano divertimento che cercano. Si aggiunga ancora la scarsissima incisività e determinazione mostrate nel tutelare i cittadini dalla gestione privata del nostro cimitero, che ha visto lievitare in modo ingiustificato e illegittimo le tariffe a fronte di servizi scadenti e scarsa attenzione alle esigenze dell’utenza, come testimoniato ad esempio dalla grave carenza di scale per accedere ai loculi più alti e dalla persistente chiusura dell’ingresso che affaccia su via Appia malgrado le numerose segnalazioni. Una situazione che avrebbe potuto e dovuto far prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di rescindere il contratto con la ditta appaltatrice. Il tutto è condito con una politica fiscale poco coraggiosa e attenta che ha drenato danaro dalle tasche dei cittadini senza prevedere esenzioni e sgravi adeguati per le fasce più deboli. Gli alibi avanzati spesso in proposito, circa le responsabilità del governo nazionale nell’imporre scelte impopolari alla luce degli effettivi ed ingenti tagli alle amministrazioni locali, perdono di forza se si considera che il governo Renzi, come i precedenti, è sostenuto da importanti forze politiche presenti all’interno della Maggioranza cittadina. Non è pertanto un caso se anche la nostra richiesta pubblica di prendere posizione contro il decreto “Sblocca Italia” come centinaia di altri comuni e numerose regioni sia stata ignorata, malgrado esso comporti l’ulteriore abbattimento di regole e risorse per la tutela del territorio, l’incentivo all’ingresso di capitali privati nella gestione dei servizi locali più essenziali ed il rafforzamento delle realtà private già esistenti quali Acqualatina. Anche l’impiego di fondi e finanziamenti pubblici è risultato purtroppo non sempre trasparente ed esente da vecchie logiche clientelari. Di fronte ad un quadro così desolante la Maggioranza cerca solo ora di recuperare ricordandosi di aver promesso PRG e piano di Pagnano entro la scadenza del mandato. Senza volere in alcun modo sminuire l’importanza che tali provvedimenti ricoprirebbero e fermo restando che sarà necessario approfondire entrando nel merito, resta forte il dubbio che si tratti solo di una disperata trovata elettorale. Se l’azione amministrativa della Maggioranza è stata finora così poco incisiva ci chiediamo come possa risollevarsi in poco tempo con numeri tanto esigui ed improbabili apporti esterni dell’ultimo minuto. Ammesso che la Maggioranza resti tale, se pure a stento, crediamo sia davvero tardi per invertire la rotta. Francamente non comprendiamo quindi il timore tanto diffuso e profondo di un Commissariamento Prefettizio che traghetti la città fino alle prossima data utile per le elezioni limitandosi all’ordinaria amministrazione, visto che d’altronde a questo o poco più si è già limitato il governo cittadino negli ultimi anni. Sarebbe forse il caso anzi che il Sindaco e la sua Giunta prendessero atto del fallimento oggettivo del loro progetto politico e si facessero onorevolmente da parte ponendo fine ad uno spettacolo poco edificante. Per quanto ci riguarda Rifondazione Comunista continuerà il suo lavoro di radicamento sociale e imparerà dalle proprie esperienze investendo in futuro le sue energie nella creazione di una vera alternativa politica antiliberista alle “larghe intese” locali, rivolgendosi prevalentemente ai movimenti di lotta auto organizzati ed alle altre forze Comuniste presenti sul territorio.

Circolo PRC “Mariano mandolesi” Itri-Gaeta

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