La
vicenda dell’interdizione antimafia a carico della Società
“Ecocar”, l’annullamento della stessa ad opera del Tar del
Lazio, la revoca dell’appalto comunque annunciata
dall’Amministrazione di Gaeta e il futuro incerto che si delinea
non sono altro che l’ultimo atto di un pasticcio che dura ormai da
molto e sembra destinato a non avere fine. Anche il precedente
appalto della durata di sette anni, allora vinto dalla società “De
Vizia”, suscitò fin dall’inizio gravi dubbi e polemiche sfociate
in un’inchiesta della Procura di e 17 notifiche di comparizione
recapitate ad Assessori, Dirigenti e lo stesso ex Sindaco Antonio
Raimondi. Le due “edificanti” esperienze sono state intervallate,
dopo numerose proroghe e rinvii, da un’altra gara d’appalto,
subito annullata per irregolarità con il rischio che la società
vincitrice (ancora la “De Vizia”) ottenga un risarcimento per
centinaia di migliaia di Euro a spese dei contribuenti. Cercando di
trovare un filo in questo mediocre romanzo a tinte fosche
ricapitoliamone gli elementi principali. Cambiano gli amministratori
(Raimondi prima, Mitrano adesso). Cambiano le ditte (DeVizia Vs
Ecocar). Gli elementi che restano costanti sono le politiche adottate
e la persistente mancanza di volontà nel comprendere la radice dei
problemi e trovare una soluzione. Siamo in un quadro di gravi e
immediati pericoli di infiltrazioni malavitose nel tessuto economico
del nostro territorio e di potenziali danni all’ambiente e alla
salute dei cittadini, soprattutto in relazione ad un settore
notoriamente sensibile come quello della raccolta e dello smaltimento
dei rifiuti. Ci troviamo di fronte ad appalti dall’importo sempre
più esorbitante (l’ultimo di quasi 55 milioni di euro) e di tasse
comunali sempre più alte e indiscriminate (ex TARES, adesso TARI),
che colpiscono pesantemente le fasce a medio e basso reddito in
crescente difficoltà e soprattutto le famiglie più numerose.
Malgrado ciò assistiamo a continui disservizi e inadempienze, a
garanzie occupazionali insufficienti e logiche clientelari, a
condizioni salariali e lavorative troppo spesso inadeguate e precarie
e ad un’ incapacità endemica di progettazione e organizzazione.
Tutto ciò deriva dalla logica del profitto e dalla frequente
connivenza tra amministratori e interessi privati, che pervadono la
gestione dei servizi, soffocando ogni forma di bisogno collettivo. La
creazione di un’Azienda Speciale interamente pubblica per la
gestione di servizi quali la nettezza urbana rappresenterebbe l’unico
possibile ribaltamento di questa logica perversa e l’unico
tentativo di dare una risposta efficace e stabile alle problematiche
emerse. Per i servizi più onerosi si potrebbe lanciare un appello ai
comuni limitrofi, alcuni dei quali si sono già dichiarati
disponibili in tal senso, al fine di creare appositi consorzi.
L’annullamento dell’appalto con la “Ecocar” fornirebbe
l’occasione e il tempo necessari ad un’iniziativa di questo
genere, da noi più volte rivendicata. Da amministratori come
Raimondi e Mitrano purtroppo non ci aspettiamo scelte di questo tipo,
visto che le politiche liberiste attuate dalle ultime amministrazioni
si sono orientate nel senso diametralmente opposto di un’ulteriore
privatizzazione di servizi e beni comuni. Mai come in questo caso
tuttavia saremo felici di aver sbagliato una previsione.
Circolo
PRC “Mariano Mandolesi”
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