"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 25 giugno 2014

RIFONDAZIONE COMUNISTA: NASCE IL CIRCOLO INTERCOMUNALE ITRI-GAETA

Il 23 Giugno si è svolto il Congresso straordinario congiunto dei circoli di Rifondazione Comunista di Itri e di Gaeta. I numerosi iscritti intervenuti alla presenza del Segretario Provinciale Maurizio Frattagli hanno ratificato l’unione dei due circoli in un’unica sezione intercomunale comprendente i territori delle due città,  in un momento definito da molti “storico”. Presente anche il Segretario uscente del circolo di Itri Gianluca Ruggieri, al quale è stato unanimemente riconosciuto un ruolo centrale nella riorganizzazione del Partito a Itri, in una fase di transizione delicata e complessa. Alla base della fusione, nata da una richiesta congiunta dei militanti e dei Direttivi dei due circoli, hanno pesato alcuni elementi importanti. Tra questi la collaborazione intensa operata negli ultimi tempi e la presenza di bisogni di classe, quadri politici e problematiche comuni nei due territori, l’esigenza quindi di sviluppare insieme un’azione politica sempre più unitaria, coerente, sinergica ed efficace, in un quadro generale di rinnovato radicamento del Partito in tutto il basso Lazio. L’Assemblea ha inoltre eletto gli organismi dirigenti e di Garanzia del circolo esprimendo un Direttivo formato da 11 compagne e compagni di Itri e di Gaeta. Il Direttivo ha confermato  Benedetto Crocco, Segretario uscente del circolo di Gaeta, nuovo  Segretario politico della sezione intercomunale e ha rieletto Tesoriere il compagno Massimo Cortese, che già in precedenza aveva svolto con impegno la funzione di Commissario del circolo di Itri. Si è inoltre indicata la necessità di ripartire incarichi precisi tra i membri degli organismi dirigenti a partire da tematiche quali lavoro, acqua pubblica e beni comuni, emergenza abitativa, cultura e antifascismo, radicamento tra i giovani. L’Assemblea ha inoltre votato all’unanimità un lungo documento politico che ispirerà l’intervento del circolo intercomunale sul territorio. Una parte centrale del documento, che dà il senso delle scelte compiute e delle linee guida future, recita in riferimento alle due città:
“La presenza degli stessi referenti sociali faciliterà questo compito tra disoccupati, precari e lavoratori stagionali, pensionati e lavoratori dipendenti, tra cui molti pendolari. Questi soggetti in gran parte estromessi da ogni forma di protagonismo politico e di rappresentanza condividono nei due centri problematiche in gran parte comuni, frutto di politiche volte a tutelare spesso gli interessi di ristrette lobby locali. Politiche che tendono a tagliare i servizi pubblici locali, privatizzare beni comuni,  a non investire sul lavoro, a premiare la rendita immobiliare a danno degli inquilini, a far prevalere la logica del profitto sulla tutela dell’ambiente, sulla salute dei cittadini e sulla lotta alla criminalità organizzata. L’estrema collusione del sistema politico con queste scelte, divenute ormai in gran parte trasversali agli schieramenti tradizionali in un ottica sempre più diffusa di larghe intese, ha portato negli ultimi anni ad un allontanamento mai visto prima dalla politica e ad una mancanza diffusa di fiducia nei riguardi dei partiti. L’aumento impressionante dell’astensionismo che ha superato il 50% nei due comuni in occasione delle ultime elezioni europee, ne è la prova. Per contrapporci in modo efficace a queste politiche e accrescere la credibilità del PRC  agli occhi dei propri referenti di classe è necessario che i Comunisti incrementino la loro visibilità e il proprio protagonismo nelle vertenze e nei conflitti sociali, ma soprattutto che difendano con le unghie e con i denti la propria alterità ed autonomia culturale e politica. Solo così sarà possibile ricostruire una forza Comunista all’altezza delle esigenze storiche, anche avvicinando i compagni che attualmente lavorano fuori dal PRC. Questa necessità non è e non deve in alcun modo diventare una tendenza all’isolamento, bensì una rottura di vecchie gabbie ormai superate e nocive, che troppo spesso hanno limitato il nostro intervento ad accordicchi tra gruppi collusi di ceto politico locale. I comunisti devono invece lavorare alacremente, anche nel territorio di Itri e di Gaeta, per ricostruire un Fronte più ampio, coagulato sulla base del minimo comun denominatore dell’anticapitalismo, dell’antiliberismo e di un programma comune di fase. All’interno di questo fronte i comunisti devono essere presenti ma non dissolversi e lottare per l’egemonia.”



Circolo PRC Itri-Gaeta “Mariano Mandolesi”

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