La dennuncia del Comitato
degli inquilini per il diritto alla casa di Gaeta.
Anche quest'anno con la stagione turistica
ormai alle porte, riemerge in tutta la sua drammaticità il problema
abitativo a Gaeta. Anno dopo anno sono sempre più le abitazioni che
rimangono sfitte sia per i prezzi degli affitti esorbitanti, sia per
il costo sempre più elevato di alcuni servizi come l'abbonamento
parcheggi, il noleggio di attrezzature balneari sia per la mancanza
di un trasporto pubblico all'altezza di una cittadina a vocazione
turistica come la nostra. Il Comitato degli inquilini per il diritto
all'abitare reputa paradossale il fatto che oltre all'aumento di
abitazioni sfitte, aumenti anche il numero di famiglie in lista di
attesa per una casa popolare. Le politiche di austerità messe
in atto dal governo centrale negli ultimi tre anni stanno dando i
loro effetti anche nel nostro territorio dove il prezzo altissimo
degli affitti contribuisce non di poco ad aumentare le difficoltà
per chi già non riesce ad arrivare alla fine mese. Tutto mentre il
cosiddetto “decreto casa” varato dal governo Renzi sferra un
colpo repressivo durissimo contro i movimenti per il diritto
abitativo attraverso misure poliziesche nei confronti degli attivisti
e restrizioni dei diritti verso chi partecipa alle iniziative di
lotta. L'amministrazione comunale a fine inverno ha più volte
sbandierato ai quattro venti con sontuosi comunicati l'applicazione
di un canone d'affitto calmierato come richiesto più volte in questi
anni dal Comitato. Di durata triennale, l'affitto concordato avrebbe
il vantaggio di permettere al Comune di fare da intermediario tra le
due parti per quanto riguarda il canone di affitto e le altre
condizioni contrattuali che verrebbero decise in base ad una serie di
caratteristiche (tipologia dell'alloggio, stato manutentivo,
pertinenze, dotazione di impianti e servizi) rapportate alla zona di
ubicazione dell'immobile. Sbalordisce che il Comitato non sia stato
convocato al tavolo di concertazione attivato dalla Giunta per
definire le modalità di tale canone, malgrado la richiesta rivolta
al Sindaco attraverso comunicato stampa e lettera depositata presso
il Comune. Un canone concordato tra chi? Verrebbe da chiedersi, visto
che l’unica Associazione di inquilini presente sul territorio non è
stata interpellata? Le premesse purtroppo non lasciano ben sperare.
Resta il fatto che dall'epoca delle dichiarazioni del Sindaco e
dell’Assessore De Simone sono ormai passati mesi e parecchi
consigli comunali si sono succeduti senza che il punto venisse mai
posto all'ordine del giorno, ritrovandoci ancora una volta con
l'estate alle porte e moltissimi sfratti avvenuti perchè i
proprietari di casa gaetani sono soliti affittare solo per periodi
invernali da Ottobre a Maggio, e mensilmente nei mesi d'alta
stagione.
Alla luce di tutto ciò ci
sembra ancor più paradossale apprendere che l'attuale
Amministrazione starebbe per dare in affidamento diretto, senza il
rispetto dell'apposito regolamento comunale, un immobile
confiscato alla criminalità organizzata in località “Canali”,
più volte indicato dal Comitato come possibile alloggio comunale, ad
una cooperativa che ne ha chiesto l’utilizzo per attività di
pulizia e riqualifica al fine di realizzare un campo antimafia,
iniziativa per la quale l’Amministrazione comunale metterà a
disposizione addirittura 20mila euro. Cifra che invece sarebbe stata
più utile nel completamento dei lavori dei due appartamenti siti in
via Amalfi, che a detta dell'assessore Leccese sarebbero serviti come
alloggi comunali per casi di emergenza abitativa come quello delle
famiglie di Palazzo Tosti, poi sfrattate da questa Amministrazione e
rimaste in gran parte per strada malgrado le promesse. Secondo noi le
mafie andrebbero combattute nei fatti attraverso l'istituzione,
anch'essa più volte promessa ma mai realizzata, dell’Osservatorio
sulla criminalità organizzata, con l’istituzione di un ente di
controllo esterno sui traffici portuali, con una gestione degli
appalti più trasparente e con iniziative concrete come la creazione
di un’azienda multiservizi pubblica e non certamente regalando
20mila euro ad una cooperativa nata dalle ceneri del presidio
“Libera” di Gaeta, spaccatosi proprio a causa di controversie con
questa sua componente (oggi Cooperativa Programma 101) data vicino ad
una fazione del PD locale e che non disdegnava partecipare alle
iniziative dell'Amministrazione di centrodestra gaetana targata
Fondi.
Il Comitato degli inquilini per il diritto
all'abitare di Gaeta chiede pertanto che la questione abitativa venga
messa al primo posto come priorità di questa Amministrazione.
Chiediamo che l’Amministrazione investa il danaro pubblico
nell’acquisto e nella riqualificazione a scopo abitativo
dell’immenso patrimonio demaniale, invece di sperperare milioni di
Euro in interventi di arredo urbano il più delle volte inutili o
inopportuni. Chiediamo che il canone calmierato venga immediatamente
discusso con gli inquilini e posto come punto all'ordine del giorno
già dal prossimo Consiglio comunale. Chiediamo che vengano portati a
compimento i lavori per i due alloggi a destinazione abitativa di via
Amalfi, e che i ben 22 immobili sequestrati alla criminalità
organizzata, per i quali Gaeta vanta il secondo posto nel Lazio dopo
Roma come numero di confische, vengano anch'essi destinati ad uso
abitativo per le sempre più numerose famiglie che ne hanno bisogno.
Ci indigna che invece vengano usati come scambio di favori agli amici
degli amici che compongono l'attuale Consiglio comunale, ormai sempre
più simile alle larghe intese tra PD e PDL che si sono consolidate
negli ultimi tre governi nazionali.
Ricordiamo infine che lo sportello del Comitato sarà
aperto come sempre, per ogni assistenza legale e informativa, il
Giovedì pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00 presso la sede di Via
Indipendenza 262.
Comitato degli inquilini per il diritto alla
casa-Gaeta
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