"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

domenica 7 aprile 2013

Mitrano, Per il bene di... Pochi

Bilancio sull'operato della giunta Mitrano in tema di tasse, tariffe e privatizzazioni.


A meno di un anno dal suo insediamento la Giunta Mitrano ha già mostrato il suo vero volto. Tutela gli interessi e i privilegi di pochi privatizzando servizi e beni comuni. Colpisce i cittadini aumentando tasse e tariffe in cambio di prestazioni scadenti, mentre la crisi imperversa soprattutto sulle fasce a medio e basso reddito. Andiamo con ordine. Il Piano di Utilizzo degli arenili sottoposto al giudizio della Regione prevede 48 nuove concessioni cui viene attribuito il 30% del nostro litorale, pari ad oltre 100 mila mq. Si arriverà così al 70% di spiagge private! Chi non può permettersi il canone esoso di stabilimenti e noleggiatori dovrà ammassarsi sulle rare spiagge libere rimaste. Si è affidata ai privati la gestione di importanti strutture sportive comunali quali il campo “A. Riciniello”, le Palestre di Serapo e della Scuola primaria “Sebastiano Conca”. Ciò ha già prodotto aumenti delle tariffe pagate dalle società sportive e dagli utenti come nel caso dello stadio e altri ne produrrà in futuro. La destra aveva promesso la raccolta dei rifiuti porta a porta da Gennaio, spillandoci il 15% in più di TARSU. La gara viziata da irregolarità e scarsa trasparenza aggiudica alla società vincitrice 54 milioni di euro e l'intero beneficio dei proventi, invece di impiegarne una parte per ridurre le tasse ai cittadini. Malgrado queste condizioni invitanti stranamente la “De Vizia” è stata l'unica società a partecipare. Violando le promessa di rafforzare i servizi cimiteriali pubblici e assumere nuovi dipendenti comunali viene confermato l'affidamento alla società privata BIESSE. Questo nonostante le tariffe insostenibili, lo stato di degrado in cui versa il nostro cimitero e la mancanza di sorveglianza. Si propone l’ulteriore privatizzazione del cimitero attraverso il Project Financing. Non diversa risulta la politica che riguarda l’acqua. Malgrado l’aumento incontrollato delle bollette, l’assenza di investimenti sulla rete, i  disagi a seguito di continue interruzioni del flusso o torbidità e l’esito del referendum in cui i cittadini si sono espressi per la gestione pubblica, la destra ha approvato la “Convenzione di gestione del servizio idrico integrato” fornendo il suo appoggio incondizionato ad Acqualatina. Vengono aumentate ulteriormente le tariffe del trasporto locale gestito dalla ditta “Fratelli Cervone”. Il costo del biglietto è passato da 0,80 a 0,90 centesimi, l’abbonamento mensile per la I linea da 16,80 a 18 Euro, per le II linee da 20,80 a 22 Euro, per le III linee da 24 a 25 Euro. Non vengono introdotti sgravi o esenzioni per le fasce più deboli, a partire dai pensionati. Corse e fermate rimangono insufficienti. Si intende affidare l’illuminazione pubblica ad una società privata per i prossimi 15 anni, in cambio di un compenso che potrà addirittura superare del 10 % i 640 mila euro annui spesi in passato. Non ci saranno risparmio ne altri vantaggi. Non si prevede ad esempio il fotovoltaico per abbattere costi e impatto ambientale, ne si pensa di inserire nell'appalto l'istallazione di una rete Wi-Fi aperta. Purtroppo l’elenco potrebbe continuare a lungo comprendendo anche l’aumento delle tariffe delle mense e del trasporto scolastico, il canone dell’asilo nido, la gestione dissennata del verde pubblico e dei parcheggi, la mancanza di una politica abitativa a sostegno di inquilini e senza casa, l’ assenza di spazi pubblici per la cultura e l’aggregazione. Rifondazione Comunista chiede l’istituzione di un’Azienda Speciale interamente pubblica che gestisca questi ed altri servizi creando occupazione, garantendo livelli salariali e condizioni lavorative dignitose, regolando le tariffe in favore dei cittadini, dirigendo lo sviluppo della città e impedendo l’ingresso di interessi malavitosi nella nostra economia, ma per far questo dovremo prima mandare a casa la “ditta Mitrano & Co”.

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