"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

lunedì 10 settembre 2012

Il PRC Gaeta a fianco del Liceo “E. Fermi” e della Scuola Elementare “Mazzini”.



Il nuovo anno scolastico inizia sotto i peggiori auspici nella nostra città. La storica scuola elementare “Mazzini”  rischia la chiusura a causa della dubbia conformità alle norme di sicurezza vigenti e del presunto rischio crolli della palazzina adiacente. L'insufficienza dei fondi destinati all'edilizia scolastica si lega fatalmente all'incompetenza dei precedenti amministratori e allo scarso tempismo degli attuali, che sembrano essersi interessati del problema solo a pochi giorni dalla riapertura del Plesso. Riteniamo che ogni iniziativa futura dovrà essere tesa a garantire la sopravvivenza della scuola nel quartiere. Il fatto che il Liceo Scientifico “E. Fermi” sia stato dichiarato “sottodimensionato” a seguito delle disposizioni ministeriali recepite dall'Ufficio Scolastico Regionale, comporta il rischio che nell'anno scolastico 2013/14 la scuola perda la propria autonomia, come molti altri istituti della provincia. Il Governo Monti e i partiti che lo sostengono continuano implacabili sulla strada del ridimensionamento dell'Istruzione Pubblica producendo un deterioramento progressivo dell'offerta formativa. Ciò accade anche attraverso gli accorpamenti forzati di istituti provenienti da tradizioni diverse. Il pericolo è ancor più grave se si pensa all'importante contributo che il “Fermi” ha reso alla nostra comunità negli anni. La stessa logica ha prodotto a livello nazionale la perdita di 130.000 posti di lavoro negli ultimi 5 anni e 8 miliardi di Euro in meno per l'Istruzione Pubblica. Ciò ha determinato un drastico peggioramento delle condizioni lavorative del personale scolastico, costretto ad operare in situazioni di disagio o sottoposto a trasferimenti coatti verso altre sedi. Si assiste alla formazione di classi che possono arrivare al numero di 30 alunni, comprendenti spesso studenti di origine straniera e diversamente abili, ammucchiati in aule inadeguate o addirittura inagibili. La mancanza di fondi determina la riduzione e il deterioramento di risorse scolastiche quali materiali didattici e attrezzature di laboratorio e l'impossibilità di coprire le classi nelle ore di assenza dei docenti titolari, con conseguente rischio per l'incolumità degli alunni e disagio per le altre classi in cui sovente vengono smistati. A fronte di problematiche simili anche gli utenti del Liceo “Fermi” hanno visto lievitare negli anni il cosiddetto “contributo volontario”, richiesto alle famiglie per sopperire alla riduzione dei fondi statali. Il contributo si somma alle circa 300 Euro spese annualmente per l'acquisto dei libri, costituendo un vero ostacolo per il diritto allo studio. Ciò avviene mentre crescono i finanziamenti pubblici all'istruzione privata, in aperto contrasto con le norme costituzionali. I rischi che riguardano il futuro del Liceo Fermi e della Scuola Elementare “Mazzini” si inseriscono quindi in un unico quadro di attacco all'istruzione pubblica, laica, libera e democratica. Per questo il circolo PRC “Mariano Mandolesi” esprime tutta la propria solidarietà con le due comunità scolastiche invitando le famiglie, gli studenti e il personale a mobilitarsi a partire dal 13 Settembre. Chiediamo inoltre quali iniziative intendano prendere il Sindaco e il Delegato all'Istruzione Sabrina Mitrano per garantire il futuro del Plesso “Mazzini” e difendere  l'autonomia del Liceo “Fermi” .   

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