Il nuovo anno scolastico inizia
sotto i peggiori auspici nella nostra città. La storica scuola elementare
“Mazzini” rischia la chiusura a causa
della dubbia conformità alle norme di sicurezza vigenti e del presunto rischio
crolli della palazzina adiacente. L'insufficienza dei fondi destinati
all'edilizia scolastica si lega fatalmente all'incompetenza dei precedenti
amministratori e allo scarso tempismo degli attuali, che sembrano essersi
interessati del problema solo a pochi giorni dalla riapertura del Plesso.
Riteniamo che ogni iniziativa futura dovrà essere tesa a garantire la
sopravvivenza della scuola nel quartiere. Il fatto che il Liceo Scientifico “E.
Fermi” sia stato dichiarato “sottodimensionato” a seguito delle disposizioni
ministeriali recepite dall'Ufficio Scolastico Regionale, comporta il rischio
che nell'anno scolastico 2013/14 la scuola perda la propria autonomia, come
molti altri istituti della provincia. Il Governo Monti e i partiti che lo
sostengono continuano implacabili sulla strada del ridimensionamento
dell'Istruzione Pubblica producendo un deterioramento progressivo dell'offerta
formativa. Ciò accade anche attraverso gli accorpamenti forzati di istituti provenienti
da tradizioni diverse. Il pericolo è ancor più grave se si pensa all'importante
contributo che il “Fermi” ha reso alla nostra comunità negli anni. La stessa
logica ha prodotto a livello nazionale la perdita di 130.000 posti di lavoro
negli ultimi 5 anni e 8 miliardi di Euro in meno per l'Istruzione Pubblica. Ciò
ha determinato un drastico peggioramento delle condizioni lavorative del
personale scolastico, costretto ad operare in situazioni di disagio o
sottoposto a trasferimenti coatti verso altre sedi. Si assiste alla formazione
di classi che possono arrivare al numero di 30 alunni, comprendenti spesso
studenti di origine straniera e diversamente abili, ammucchiati in aule
inadeguate o addirittura inagibili. La mancanza di fondi determina la riduzione
e il deterioramento di risorse scolastiche quali materiali didattici e
attrezzature di laboratorio e l'impossibilità di coprire le classi nelle ore di
assenza dei docenti titolari, con conseguente rischio per l'incolumità degli
alunni e disagio per le altre classi in cui sovente vengono smistati. A fronte
di problematiche simili anche gli utenti del Liceo “Fermi” hanno visto
lievitare negli anni il cosiddetto “contributo volontario”, richiesto alle
famiglie per sopperire alla riduzione dei fondi statali. Il contributo si somma
alle circa 300 Euro spese annualmente per l'acquisto dei libri, costituendo un
vero ostacolo per il diritto allo studio. Ciò avviene mentre crescono i
finanziamenti pubblici all'istruzione privata, in aperto contrasto con le norme
costituzionali. I rischi che riguardano il futuro del Liceo Fermi e della
Scuola Elementare “Mazzini” si inseriscono quindi in un unico quadro di attacco
all'istruzione pubblica, laica, libera e democratica. Per questo il circolo PRC
“Mariano Mandolesi” esprime tutta la propria solidarietà con le due comunità
scolastiche invitando le famiglie, gli studenti e il personale a mobilitarsi a
partire dal 13 Settembre. Chiediamo inoltre quali iniziative intendano prendere
il Sindaco e il Delegato all'Istruzione Sabrina Mitrano per garantire il futuro
del Plesso “Mazzini” e difendere
l'autonomia del Liceo “Fermi” .
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