"Il Comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo Comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente". Karl Marx

mercoledì 18 marzo 2020

PC GAETA: GRAVI RISCHI PER I LAVORATORI. SOSPENDERE SUBITO LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE LOCALI

Nel momento della massima emergenza, degli appelli all’unità nazionale, dell’“andrà tutto bene”, del “restiamo a casa”, diversi si preoccupano delle ricadute economiche del Coronavirus, nessuno come al solito dei lavoratori e delle loro sorti. Questo è vero più che mai in un territorio socialmente martoriato come il basso Lazio e a maggior ragione a Gaeta. Qui più che altrove emergono chiaramente i due aspetti di questa epidemia, le due facce di questa medaglia di cui nessuno parla. Il primo è quello dei tanti lavoratori a termine, precari, stagionali, non garantiti, spesso in nero o con partita Iva, sovente privi di ogni forma di ammortizzatore.  Quei lavoratori impiegati ad esempio in settori quali l’alberghiero, la ristorazione, la balneazione, il commercio, le pulizie e tanto altro le cui condizioni prossime allo schiavismo sono state evidenziate nella nostra recente inchiesta operaia. Questa ha messo in luce come per loro non andava certo tutto bene prima e a maggior ragione non andrà bene adesso, tra chi di loro teme di perdere il proprio impiego attuale o lo ha già perso e chi ha paura che non inizino neppure i consueti rapporti lavorativi estivi. Soggetti che già normalmente si trovano in condizioni di totale debolezza e privi di ogni forza contrattuale, anche grazie alla collaborazione del mondo politico e all’assenza del sindacalismo locale, sono i primi a cadere nel silenzio più completo. Questo anche perché le proposte concrete rivolte da anni all’Amministrazione comunale da parte del Partito Comunista per migliorare le condizioni lavorative di questi dipendenti non sono mai state neanche prese in considerazione. L’altra faccia della medaglia è rappresentata da quei lavoratori che mentre tutti sono a casa sono costretti ancora a recarsi a lavoro e si trovano in condizioni di grave rischio assieme alle proprie famiglie, con misure di sicurezza spesso insufficienti e in alcuni casi nulle. Pensiamo al personale medico e infermieristico, alle attività commerciali ancora aperte quali i supermercati e ai loro dipendenti, ai servizi quali la raccolta dei rifiuti, i trasporti pubblici, la polizia locale, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, ma l’elenco è molto più lungo e a tutti loro il PC esprime la propria vicinanza e gratitudine. Per quanto riguarda i servizi vitali che non possono essere interrotti sono necessarie tutte le misure e le risorse finalizzate a garantire la massima sicurezza possibile. L’Amministrazione comunale, più che fare continui proclami, dovrebbe vigilare costantemente affinché ciò avvenga. Servizi non indispensabili quali quello della sosta a pagamento devono invece essere immediatamente interrotti, intervenendo per garantire ai dipendenti lo stipendio pieno. Che anche le attività del porto commerciale cittadino vengano ridotte all’osso con le massime precauzioni al fine di garantire unicamente la circolazione di merci e prodotti medici o legati al comparto agroalimentare. I lavoratori del porto sono infatti tra i soggetti più esposti al rischio. Per quanto riguarda le realtà produttive presenti sul territorio di Gaeta quali Geberit, Peroni Pompe, cantieri navali, chiediamo che tutte le attività non strettamente legate a settori strategici e vitali vengano immediatamente sospese, garantendo ai lavoratori il proprio salario. I lavoratori non sono carne da macello! Non possiamo consentire nel momento di massima emergenza che centinaia di operai si spostino ogni giorno e lavorino a stretto contatto, con misure di sicurezza peraltro molto discutibili dalle scarsissime informazioni trapelate. A rischio non sono soltanto la salute di questi dipendenti, ma di tutti i loro cari e delle loro intere comunità. Non è un caso se le zone d’Italia più colpite sono anche quelle in cui si concentrano il maggior numero di aziende attive. Che il Sindaco Mitrano, il quale a più riprese si è vantato pubblicamente di essere disposto addirittura ad oltrepassare anche le proprie strette competenze e anticipare le direttive ministeriali pur di garantire la sicurezza dei suoi concittadini, intervenga immediatamente con lo scopo di interrompere queste attività. Che mostri di non essere capace solo a fare lo sceriffo con chi porta a spasso il cane o con i ragazzini nei parchi ma di sapersi imporre anche nei confronti dei padroni chiusi in quarantena nelle proprie lussuose ville mentre i lavoratori e chi li circonda rischiano la pelle per garantire i profitti delle aziende. Estendiamo questo appello anche ai Sindaci dei comuni limitrofi. Ricordiamo a questi operai che il PC è al loro fianco e che in tutta Italia si moltiplicano le lotte dei lavoratori per garantire la propria salute, assieme purtroppo ai casi di contagio. Gli invitiamo pertanto ad aderire assieme ai loro colleghi allo sciopero generale dei metalmeccanici già proclamato fino al 23 marzo dalla FLMUniti e che continuerà durante tutto il periodo emergenziale. Mai come adesso è chiaro infatti che solo la lotta potrà imporre ai padroni ed ai loro referenti politici di garantire la propria salute.  


PARTITO COMUNISTA –SEZIONE “MARIANO MANDOLESI”- GAETA

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